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CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * IV COMMISSIONE: « VIA LIBERA ALLE CONVENZIONI TRA APSS E PSICOLOGI PRIVATI »

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13.29 - giovedì 9 maggio 2019

Quarta commissione, via libera alle convenzioni tra Azienda sanitaria e gli psicologi privati. La Quarta commissione, stamattina, ha dato parere positivo unanime alle delibera della Giunta che detta i criteri e la modalità per l’accreditamento e gli accordi contrattuali tra l’Azienda sanitaria le associazioni e gli studi privati per il servizio di assistenza psicologica pubblico. Un passo avanti fondamentale per realizzare le previsioni della legge 5 del 2016 che prevede, appunto, la possibilità da parte dell’Azienda di stipulare accordi con gli psicologi liberi professionisti.

Il dirigente dell’assessorato alla sanità Michele Bardino in Quarta commissione ha spiegato che, per rendere possibile la gestione convenzionata dei servizi psicologici, era necessario mettere nero su bianco il sistema di accreditamento e di accordo contrattuale tra studi e Azienda sanitaria. Il meccanico previsto, in sintesi, prevede che l’Unità operativa di psicologia clinica possa indirizzare i pazienti agli studi convenzionati, garantendo la libertà di scelta degli utenti. Si inizia con l’accreditamento di una trentina di strutture private (studi associati di psicologia e psicoterapia; realtà del privato sociale; aggregazioni professionali) con le quali l’Apss, nei vari ambiti territoriali, potrà stipulate una quindicina di accordi contrattuali per le prestazioni ai pazienti.

L’iter di questa delibera è stato lungo, ha spiegato Bardino, perché nessun servizio sanitario in Italia ha mai sperimentato un convenzione per la psicologia clinica. Problemi ci sono stati sulla definizione tariffe (un massimo di 8 interventi a paziente, pagati 44 euro l’uno) e si è dovuto evitare, anche per motivi di riservatezza, il passaggio dell’utente dal medico di medicina generale per l’impegnativa.

In capo all’Azienda, ha spiegato ancora Bardino, rimane il governo clinico dei casi e quello organizzativo: i pazienti, quindi, verranno inviati agli psicologi convenzionati dall’Unità operativa di psicologia clinica.

Gli ambiti di intervento previsti dalla delibera sono sei: il sostegno psicologico a chi, i cosiddetti care givers, segue persone non autosufficienti o affette da demenza e disabilità; a chi è affetto da dolore cronico non oncologico; nei casi dove è necessaria l’elaborazione del lutto; negli interventi decisi dall’Azienda in base alle emergenza; per interventi di psicologia dell’emergenza in coordinamento col 118 e, infine, a favore di disabilità visiva. Per la convenzione è prevista una spesa di 300 mila euro, circa 20 mila euro per la quindicina di studi con i quali verranno stipulati i contratti di convenzione con l’Apss.

Il consigliere del Pd e ed ex assessore alla sanità, annunciando il parere favorevole alla delibera, ha ringraziato l’assessora per aver portato a termine l’iter della legge del 2016. Un testo, quello presentato oggi, ha detto l’esponente del Pd, non facile che non accontenterà tutti ma che dà attuazione ad una legge nata per dare sostegno alle fragilità sempre più larghe che si manifestano in un mondo confuso come il nostro. Coinvolgere la psicologia privata è una strada che va sperimentata.
La consigliera del Patt ha chiesto se la prima visita e valutazione dei pazienti verrà fatta dagli psicologi dell’Apss e, sul sostegno ai care givers, se si possano comprendere anche le badanti. Per ciò che riguarda privato sociale, l’esponente del Patt, ha chiesto se vengono prese in considerazione solo quelle che occupano già psicoterapeuti e se verrà fatta una graduatoria per gli studi che non otterranno la convenzione.

Bardino ha risposto che è previsto un passaggio del paziente nell’Unità operativa per un triage. Riguardo ai care givers non familiari l’assessorato s’è posto il problema ma si è voluta lasciare autonomia all’Azienda e quindi nel testo della delibera si è rimasti generici. Per il privato sociale sono stati individuati criteri che implicano la necessità di avere tra i soci o tra i consulenti almeno due psicologi iscritti all’ordine e dei quali uno con la qualifica di psicoterapeuta. Infine, riguardo le graduatorie, una valutazione, verrà fatta al termine della fase di sperimentazione.

La consigliera di Futura, ringraziando l’assessora, ha detto di essere pienamente a favore della delibera, condividendone lo spirito e la necessità di intervenire in campi spesso dimenticati come il dolore cronico e il lutto, le criticità delle famiglie e più in generale sulla “fatica di vivere”. Una scelta innovativa che va condivisa.
Il Presidente della Quarta ha sottolineato l’approccio sperimentale della delibera che non ha eguali in Italia e ha auspicato la stesura di un rapporto, tra un anno, sui risultati. Nello specifico ha chiesto, nel caso gli 8 interventi previsti non dovessero bastare al paziente, se sono previste deroghe e se sia prevista la messa in rete tra gli studi convenzionati il percorso di cura dei pazienti. Infine, se sono previste norme per evitare conflitti di interesse tra psicologi assunti dal servizio pubblico e quelli privati. Il dottor Bardino ha risposto che il budget è limitato ma le deroghe al limite degli otto interventi sono previste ma la scelta è demandata ai professionisti. Infine, ha ricordato che gli psicologi coinvolti nelle convenzioni devono essere esclusivamente professionisti privati.

Al termine della seduta il Presidente della Quarta ha chiesto, e la commissione ha approvato all’unanimità, di poter ascoltare, a giugno, in una serie di audizioni, i rappresentanti dell’Azienda sanitaria, Upipa, Cgil, Cisl, Uil, Nursing – up, Fenalt; Ordine delle professioni infermieristiche, dei tecnici della sanità, delle professioni di ostetricia, sui problemi del lavoro infermieristico e degli operatori socio assistenziali. Una scelta che è stata condivisa anche dall’assessora, la quale ha detto di essere già impegnata, in questi giorni, nei confronti sindacali.

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