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CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * INCONTRO CONSIGLIERI – LAVORATORI AMAZON: « I SINDACATI, CONDIZIONI DI LAVORO INACCETTABILI »

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17.41 - mercoledì 21 aprile 2021

Incontro ieri con i consiglieri, che si sono detti “scioccati”. I DRIVER PER AMAZON: “CONDIZIONI DI LAVORO INACCETTABILI”.

Le condizioni di lavoro dei drivers che ci consegnano a domicilio pacchi, pacchetti e pacchettini di Amazon. E’ stato questo il tema al centro del lungo confronto avvenuto ieri pomeriggio tra consiglieri provinciali e un drappello di dipendenti di Inbox srl, ditta con sede legale a Vicenza e base operativa anche a Spini di Gardolo. Il colosso dell’e-commerce si affida a organizzazioni esterne per la distribuzione in tempo record dei prodotti, per il Trentino operano a nord del capoluogo l’azienda veneta e una seconda ditta con sede legale a San Giuseppe Vesuviano (Napoli).

Accompagnati da Fulvio Flammini del sindacato Sbm, i giovani driver – avanguardia di una ottantina di autisti – hanno tratteggiato le loro condizioni operative e sindacali, delineando una situazione ovviamente da verificare ma apparsa di primo acchito ai consiglieri intollerabile. Gli ospiti hanno parlato dei ritmi di consegna, del controllo tramite gps degli spostamenti, della turnistica di lavoro, dell’efficienza dei furgoni utilizzati, della sorveglianza sanitaria, dello stress fisico e psichico, delle modalità di applicazione delle sanzioni disciplinari. Un quadro che – è stato detto – sembra riportare a epoche antecedenti lo Statuto dei lavoratori del 1970.

Sara Ferrari (Pd) s’è detta “scioccata” dalla descrizione e ha chiesto di verificare se Inbox abbia ricevuto contributi dalla Provincia Autonoma. La verde Lucia Coppola ha espresso “grande tristezza e dolore”, suggerendo di interessare immediatamente l’assessorato provinciale al lavoro e ricordando che tutti noi li vediamo, i drivers, quando e come arrivano trafelati ai nostri indirizzi.

Filippo Degasperi (Onda Civica Trentino) ha ringraziato i presenti per il coraggio della segnalazione e ha chiesto scusa “perché il Trentino consente situazioni come quella descritta”, auspicando peraltro doverosi controlli da parte dell’Ispettorato del lavoro. Alex Marini dei 5 Stelle ha espresso solidarietà e chiesto una formale audizione dei lavoratori in Commissione legislativa, oltre che un’attivazione degli organi competenti in Provincia.

Per Paolo Zanella di Futura siamo di fronte a un apparente degrado che se confermato trasformerebbe una questione giuslavoristica in caso attinente più in generale ai diritti umani.
Vanessa Masè (La Civica) ha chiesto una serie di importanti ragguagli che hanno dettagliato la situazione, mentre Mara Dalzocchio (Lega Salvini) ha osservato che le multinazionali, in generale, tendono a far scontare ai lavoratori i loro enormi margini di guadagno. E ha fatto presente che trattandosi di azienda privata, è l’Ispettorato del lavoro che deve fare i controlli sul caso rappresentanto.

Il presidente Walter Kaswalder, che ha reso possibile e coordinato l’incontro, si è preso il tempo per le necessarie verifiche di quanto riferito da Flammini e lavoratori, cui seguirà la segnalazione al governo provinciale.

All’incontro erano presenti anche i consiglieri Claudio Cia (Fratelli d’Italia) e Paola Demagri (Patt).

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