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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * III COMMISSIONE – AUDIZIONI DDL COPPOLA: « OK RIDURRE BARRIERE AUTO E RUMORI, MA VALORIZZARE I PROGETTI GIÀ ESISTENTI SENZA INTRODURRE ALTRE NORME »

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13.30 - lunedì 9 settembre 2019

Audizioni per il ddl di Coppola in III Commissione: giusto ridurre barriere, auto e rumori nelle valli ma valorizzando i tanti progetti già esistenti e senza introdurre altre norme.

Stamane la Terza Commissione, presieduta da Ivano Job (Lega), ha effettuato le audizioni relative al disegno di legge 12 proposto da Lucia Coppola (Futura) per il riconoscimento delle valli “senza barriere, senz’auto e del silenzio”.

Consiglio delle autonomie locali: meglio evitare marchi che non siano “forti”.
Il Cal, rappresentato dal presidente Paride Gianmoena e dal direttore Davide Sartori, ha osservato che il ddl non è coordinato con le normative che disciplinano la viabilità forestale. E ha poi eccepito sulla “bontà” dell’utilizzo dei marchi. Sullo sbarrieramento, ad esempio, Gianmoena ha ricordato l’esistenza di un apposito marchio “open” che segnala i territori che facilitano l’accesso alle persone diversamente abili. Solo i marchi “forti” e di una certa dimensione, come il marchio “Trentino”, per il Cal sono efficaci. Non singoli marchi riguardanti aspetti settoriali che non si riuscirebbe a rendere noti anche se l’obiettivo è condivisibile. Un’altra criticità riguarda la partecipazione dei Comuni al processo di rilascio di un marchio. Secondo il Cal questo non basta perché a proporre limiti all’utilizzo delle auto dovrebbe essere solo il Comune.

Coppola ha condiviso l’opportunità di agganciare il ddl alle iniziative già in essere e assicurare il massimo coinvolgimento dei Comuni. E ha precisato che il ddl non chiede di estendere questi marchi a tutte le valli in modo generalizzato, ma di individuare nicchie territoriali nelle quali adottare queste caratterizzazioni. I Comuni, ha suggerito, Coppola, potrebbero proporre l’individuazione di queste aree.
Il presidente Job ha ricordato che l’assessore Tonina non aveva respinto in toto il ddl ma evidenziato che alcune attività orientate in questa direzione esistono già mentre altre richiedono approfondimenti perché si tratta di questioni complesse, anche per evitare di entrare in conflitto con i Comuni.

 

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L’Unat: esistono già iniziative in questo campo: no a nuove normative.
L’Unione albergatori del Trentino, rappresentata da Alfonso Moser e Mila Bertoldi, ha ricordato il lavoro portato avanti da tempo per sensibilizzare su questi temi gli operatori delle imprese ricettivo. Per questo partecipa da anni ai vari tavoli provinciali sulla tutela e la valorizzazione dell’ambiente. Ecco perché l’Unat non ritiene necessario intervenire a livello normativo con nuove disposizioni per aggiungere altri marchi del prodotto a quelli già esistenti allo stesso scopo (fruibilità e accessibilità delle aree). Ad esempio Accademia della Montagna ha dato avvio al progetto “Trentino Montagna Accessibile” che ha portato alla creazione dei marchi “Open”, “Area” e “Event” che certificano l’accessibilità dei siti di interesse turistico coinvolgendo anche aspetti organizzativi, culturali e comportamentali. Anche il portale “Trentino per tutti” è stato creato con gli stessi obiettivi. Per questo in Trentino le modalità di fuizione del territorio siano già sufficientemente comprensibili a tutti, residenti e turisti. (L’Asat non è intervenuta alle audizioni ma ha inviato un documento che alleghiamo).

 

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I Parchi chiedono di investire sui parcheggi di interscambio.
Per il Parco naturale Paneveggio-Pale di San Martino il presidente Silvio Grisotto ha evidenziato la difficoltà di assegnare ad intere valli questi riconoscimenti. Semmai si possono ritagliare alcune zone all’interno delle valli. Inoltre i Parchi già prevedono intervento di sbarrieramento, sentieri tematici, percorsi sensoriali per i non vedenti come a Paneveggio, e strumenti per la fruizione del territorio dedicati alle persone con difficoltà motorie (ad esempio con un’apposita carrozzella per cui il Parco hs ricevuto un premio da Legambiente). Quanto alle valli senz’auto, esistono già nelle aree protette porzioni di valle dove il movimento dei mezzi a motore è limitato. L’azzeramento totale del transito di motori è invece utopico e impossibile, perché chi gestisce una malga o un alpeggio ha diritto di entrare con i propri mezzi di trasporto. Inoltre esistono già navette per il trasporto collettivo che partono da appositi parcheggi di interscambio, che si potrebbero ampliare con maggiori investimenti di risorse.

Con altri investimenti si potrebbero poi elettrificare le navette eliminando l’alimentazione a gasolio di cui oggi anche i turisti si lamentano. Quanto alle “valli del silenzio”, secondo Grisotto andrebbe regolamentazione e limitato il volo sia degli elicotteri a scopo turistico sia dei droni (quest’estate vi è stato ad esempio un viavai incontrollato di elicotteri turistici sopra le Pale di San Martino). Un riferimento importante da adottare è offerto dalle “Linee guida sulle attività incompatibile con la montagna”, già elaborate al termine della passata legislatura e che l’assessore Tonina sembra interessato a rilanciare. Non è chiaro inoltre nel ddl quali soggetti possano proporre alla Giunta questo tipo di classificazione delle valli, che poi dovrebbe essere recepita dai Piani Parco. Appare insufficiente prevedere con il ddl 500.000 euro all’anno a sostegno dello sbarrieramento delle valli. Soldi che potrebbero semmai potenziare gli interventi già in atto.

 

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Cristiano Trotter, direttore del Parco Adamello-Brenta, ha osservato che il ddl non appare collegato alle finalità dei singoli articoli. Per le valli del silenzio si tratta di individuare più che altro dei comportamenti coerenti con le caratteristiche delle valli: non di imporre qualcosa per legge quindi, ma di sensibilizzare i fruitori. Quanto alle valli senz’auto, Trotter ha sottolineato la complessità del tema della mobilità, per cui forse una normativa non basterebbe a risolvere il problema. Servirebbe per questo un disegno complessivo e non solo una disciplina.

Coppola ha apprezzato la condivisione dello spirito della proposta anche se è giusto prendere atto delle iniziative già esistenti su questi temi. E ha aggiunto che si può fare certamente di più per la tutela e la valorizzazione dell’ambiente naturale, evitando ad esempio i raduni di Jeep e di moto come pure l’utilizzo delle navette a gasolio e non elettriche che gli stessi turisti, oggi molto sensibilizzati, reclamano. Coppola ha infine auspicato che l’assessore Tonina e la Giunta provinciale “alzino” l’asticella della protezione dell’ambiente che permetterebbe di rendere più appetibile il nostro territorio.

 

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Gianluca Cavada (Lega) è stato rassicurato da Coppola circa l’esclusione dal divieto di accedere con i propri mezzi a motore in aree naturalisticamente di pregio per la raccolta di legna e il raggiungimento di baite.
Il presidente Job ha apprezzato in particolare il riferimento dei responsabili dei parchi naturali ai droni e agli elicotteri, al problema della carenza di posti auto lamentata dai turisti per favorire l’utilizzo dei bus navetta.

 

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L’Anffas: includere anche chi ha disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo.
A favore del ddl si sono espressi, per l’associazione, la vicepresidente Giovanna Catozzo e il direttore Massimiliano Deflorian, che ha chiesto di aggiungere nella parte del testo dedicata alle “valli senza barriere” il riferimento alle persone penalizzate da disabilità non solo motorie, ma anche intellettive e da disturbi del neurosviluppo. Sarebbe interessante inoltre potenziare il marchio Open che certifica l’accreditamento dei territori impegnati a rendere accessibile l’ambiente ai diversamente abili. Quanto alle valli senz’auto, in vista delle Olimpiadi invernali del 2026 in Trentino, secondo l’Anffas andrebbe fin d’ora previsto un progetto che favorisca la mobilità sostenibile anche per i soggetti diversamente abili. La responsabile di Tione Claudia Morelli, ha ricordato che l’Anffas è partner del Parco Adamello Brenta per diversi progetti di inclusione volti a rendere accessibile quest’area anche a disabili, tra i quali è in via di definizione con l’Apt una mappa delle Giudicarie che metta a sistema tutte le bellezze della zona.
Coppola ha sottolineato che i ragazzi con disabilità e le loro famiglie “gettano una luce” sull’esigenza di accessibilità alle bellezze naturali del nostro territorio perché tutti ne possano godere. Necessario è infine per Coppola mettere in rete le iniziative già avviate come nel caso di Tione promosse dall’Anffas, perché siano estese anche ad altre aree.

 

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Pietro De Godenz (UpT) ha aggiunto che tutti i mezzi ecologici utilizzati per il trasporto collettivo dei turisti dovrebbero recare impresso il marchio “Open”, evitando di introdurne altri. Anche i bus navetta degli alberghi dovrebbero adottare il marchio.
Denis Paoli (Lega) ha osservato che sul marchio Open andrebbero raccolti dei dati per poterne ampliare l’utilizzo. Utile per i disabili è anche l’accessibilità delle informazioni.
Il direttore Deflorian ha segnalato che già oggi il Muse utilizza il linguaggio “easy to read” per persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo A suo avviso occorre pensare a rendere alcuni luoghi accoglienti, accessibili e attrattivi per tutti.

 

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Italia Nostra: no all’utilizzo dello sbarrieramento per “aprire” agli impianti a fune.
Con i consiglieri Paolo Mayr e Silvana Zadra, l’associazione ha messo in guardia dal rischio che l’obiettivo dello sbarrieramento sia utilizzato come un “cavallo di Troia” per permettere la penetrazione nell’ambiente naturale con altri mezzi come gli impianti a fune. Per Italia Nostra non è affatto necessario che le montagne siano raggiungibile a tutte le età e condizioni. Andrebbe anche impedito l’accesso con mezzi a motore fino ad alta quota a cacciatori, rocciatori e cercatori di minerali. Del resto la caccia è un’attività fisica che richiede fatica e non a caso implica un permesso sportivo. Secondo Italia Nostra per esercitare l’attività venatoria in montagna bisognerebbe partire a piedi dal fondovalle. Infine secondo Mayr è impossibile parlare di “valli del silenzio”, perché i rumori di fondo della pianura raggiungono ormai ogni area di montagna. Occorrerebbe vietare comunque l’utilizzo dei veicoli privati a motore e promuovere maggiormente i mezzi di trasporto collettivo.
Coppola ha assicurato che il ddl ha lo scopo di stimolare la messa in rete delle esperienze positive che già si attuano ma si conoscono poco per la tutela delle valli. Quanto allo sbarrieramento, ha chiarito che l’obiettivo è solo quello di offrire ai disabili, anche temporanei, la possibilità di accedere ad alcuni percorsi di montagna.

 

 

 

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