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CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * II COMMISSIONE: « I DUBBI DEGLI IMPRENDITORI SUL DDL SPINELLI RIGUARDO CONCESSIONI ACQUE MINERALI »

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18.10 - lunedì 26 ottobre 2020

Seconda commissione, i dubbi degli imprenditori sul ddl Spinelli sulle concessioni per le acque minerali.

L’intervento critico su alcuni aspetti centrali del ddl dell’assessore Spinelli sulle concessioni per lo sfruttamento delle acque minerali del Coordinamento imprenditori; l’avvio di un confronto tra l’assessore Failoni e Alessandro Olivi (Pd) sul ddl che ha l’obiettivo di limitare l’insediamento di nuove strutture commerciali in aree già caratterizzare da un’alta intensità di superfici di vendita; infine, la sospensione del ddl firmato da Pietro De Godenz (UpT) e Ivano Job (Lega) sulla concessione di contributi per la riqualificazione degli alberghi in vista delle Olimpiadi invernali del 2026. Questi gli argomenti affrontati oggi pomeriggio in Seconda commissione, presieduta da Luca Guglielmi (Lista Fassa).

Gli imprenditori: nelle gare per le concessioni manca il criterio della continuità.

Per quanto riguarda il ddl Spinelli, è il numero n. 64 “Disciplina della ricerca e delle concessioni minerarie e modificazioni della legge provinciale sulle cave 2006″ sono stati ascoltati i rappresentanti del Coordinamento imprenditori. Alessandro Santini, pur condividendo gli obbiettivi di trasparenza e concorrenza contenuti nel ddl, ha fatto presente che i bandi di gara per le concessioni, così come previsti dagli articoli 9 e 10 del ddl, sono eccessivamente aperti. Tra l’affidamento diretto e la semplice gara ci possono essere gradazioni intermedie. Nel disegno di legge, ha affermato Santini, non sono previsti tra i requisiti quello della continuità; la garanzia che i nuovi concessionari siano in grado di avviare l’attività in tempi rapidi.

Non è possibile, ha aggiunto, anche per motivi occupazionali e fiscali anche ambientali, che i nuovi entrati abbiamo un tempo indefinito per approntare gli strumenti per l’utilizzo delle acque minerali. Per questo il Coordinamento imprenditori ha chiesto di introdurre un emendamento al ddl dell’assessore per dare un peso considerevole alla continuità aziendale per le gare delle concessioni: 30 punti su 100. Importante inoltre per gli imprenditori prevedere un’istruttoria che tenga presente le caratteristiche di ogni giacimento e che l’iter per il rinnovo si concluda almeno 24 mesi prima della scadenza, soprattutto perché, in un settore a alta intensità di capitale e che utilizza finanziamenti a lungo termine come quello delle acque minerali, non è possibile cambiare le regole del gioco in corsa. Si deve evitare, ha continuato Santini, di aprire le porte a soggetti non qualificati o che concorrano alle concessioni per effettuare azioni di disturbo contro i concorrenti o per motivi speculativi. Va inoltre previsto un equo compenso per garantire gli investimenti dei concessionari uscenti i quali non possono venire obbligati a cedere anche i beni privati. Infine, secondo gli imprenditori, il ddl non prende in considerazione i beni immateriali come il marchio che ha un valore enorme e, per ciò che riguarda il canone, questo non può essere oggetto di offerta al rialzo ma andrebbe fissato per le legge.

Infine, per quanto riguarda le cave il coordinamento imprenditori non condivide l’articolo 19 del disegno di legge soprattutto dove prevede la decadenza della concessione in caso di violazione del piano di coltivazione. Una scelta, ha detto Alessandro Santini, che rischia di essere troppo penalizzante anche a fronte di piccole violazioni e che aprirebbe la porta ad un grande numero di contenziosi.
Luca Guglielmi ha affermato che effettivamente i problemi evidenziati dagli imprenditori sono fondati e ha auspicato che vengano affrontati dalla Giunta. Anche Alessandro Olivi ha detto che le argomentazioni presentate dal coordinamento vanno approfondite e il testo del ddl dovrà tenerne conto.

Ddl Olivi sul commercio, accordo su un emendamento per evitare i vincoli europei.

Si è passati poi al ddl Olivi n. 44 “Inserimento dell’articolo 13 bis nella legge provinciale sul commercio 2010”. Un ddl, ha detto il consigliere Pd, che ha l’obiettivo di rafforzare la competenza dei comuni, attraverso l’utilizzo dei Prg, per contenere l’espansione commerciale, limitando l’insediamento di medie strutture di 1500 mq in alcune zone già sature. Questo per contenere l’incremento di strutture di vendita che se concentrate, e costituendo quindi centri commerciali di fatto, finiscono per snaturare la filosofia della legge sul commercio, varata 10 anni fa, andando a incidere sulla qualità ambientale e la diversificazione dell’offerta. Olivi ha ricordato che il suo ddl venne presentato come emendamento alla legge di bilancio ma che, su richiesta del presidente Fugatti che lo ha condiviso, venne trasformato in una proposta di legge. Ddl che, anche a seguito dell’emergenza Covid, arriva in commissione solo ora. L’assessore Failoni, condividendo le finalità della proposta Olivi, ha però proposto al consigliere un emendamento per evitare una serie di impedimenti tecnico – giuridici e non incappare in violazioni delle norme sulla concorrenza europee.
Lorenzo Ossanna (Patt) ha affermato che sarebbe meglio collocare il ddl all’interno della legge urbanistica. Proposta respinta da Olivi perché, ha aggiunto, sarebbe un errore scivolare su norme urbanistiche che richiedono tempi lunghi. Nella seduta prevista per l’11 novembre verrà ascoltato il Consiglio delle autonomie.

Contributi per riqualificare gli alberghi in vista delle Olimpiadi. Ddl rinviato.

Ultimo punto all’ordine del giorno n. 62 “Contributi per la riqualificazione dell’offerta turistica alberghiera in vista delle olimpiadi invernali 2026″che è stato sospeso per permettere una serie di approfondimenti tecnici. Un ddl, ha affermato Pietro De Godenz, che ha come obiettivo quello di stimolare gli investimenti degli imprenditori del settore alberghiero in vista delle Olimpiadi. Una necessità, ha sottolineato, resa ancora più evidente dalla crisi Covid che ha pesato e peserà sul mondo del turismo. Una proposta che mira a qualificare le strutture alberghiere con finanziamenti che vanno da un massimo del 45% a un minimo del 25%. L’assessore Failoni, pur condividendo lo spirito del ddl, ha chiesto a De Godenz e Job di sospenderlo perché c’è la necessità di verificare la sua compatibilità con le norme sulla concorrenza e gli aiuti di stato europee e gli sviluppi degli scenari Covid anche sotto l’aspetto delle contribuzioni di Bruxelles. Inoltre, va approfondita la compatibilità delle proposta con il quadro della legge 6 del 1999 e va capito l’impatto dei bandi qualità varati dalla Giunta. De Godenz ha chiesto con forza che entro il 31 gennaio si facciano queste verifiche, mentre Failoni ha proposto di attendere fino al 31 marzo per capire se i bandi qualità avranno successo. Il consigliere Job ha chiesto alla Giunta di intervenire presso il governo e a Bruxelles per trovare una soluzione, mentre per Ossanna nel ddl andrebbe inserito un articolo per favorire l’utilizzo nelle ristrutturazione alberghiere di materiali trentini. Proposta condivisibile, per l’assessore Failoni, il quale ha però ricordato che negli stessi bandi qualità si è dovuta escludere sempre a causa delle norme sulla concorrenza.

 

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