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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * GIORNATA AUTONOMIA: PRESIDENTE KASWALDER, « IMPEGNIAMOCI PER UNA RINNOVATA STESURA DELLA NOSTRA CARTA STATUTARIA» (INTERVENTO INTEGRALE)

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21.52 - lunedì 5 settembre 2022

Il dovere di impegnarsi alla definizione del Terzo Statuto: Il Presidente del Consiglio interviene alla serata conclusiva della Giornata dell’autonomia

“Abbiamo un dovere da assolvere per le prossime generazioni: la necessità di impegnarci nella definizione pattizia di una rinnovata stesura della nostra carta statutaria”. Con queste parole il Presidente del Consiglio provinciale, a 74 anni dall’anno zero e a mezzo secolo dalla seconda versione dello Statuto, è intervenuto poco fa al Teatro Sociale per la serata conclusiva dei festeggiamenti della Giornata dell’Autonomia.

In allegato la sintesi dell’intervento e la versione integrale.

*

5 settembre 2022 – Teatro Sociale Trento. Buona sera a tutte e a tutti.

Un saluto particolare

  • al Commissario del Governo per la Provincia di Trento dott. Gianfranco Bernabei,
  • al Questore di Trento dott. Maurizio Improta,
  • al Presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti,
  • al Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano Arno Kompatcher,
  • al Capitano del Tirolo Günther Platter,
  • al Sindaco di Trento Franco Ianeselli,
  • agli Assessori e Consiglieri della Provincia Autonoma di Trento,
  • alla delegazione parlamentare trentina,
  • alle autorità civili e militari,
  • a tutti i graditi ospiti di questa serata.

Le celebrazioni per il cinquantenario dello Statuto e quelle per la nostra autonomia che si rinnovano ogni anno, ogni 5 settembre, s’incontrano e s’intrecciano.

Confidiamo che servano, che siano servite a far entrare in molte case dei trentini un po’ di consapevolezza in più su quale importanza rivesta per la nostra terra la possibilità di autogovernarci e di gestire tanti settori dell’intervento pubblico, un tempo amministrati dallo Stato.

Anche nella seduta che il Consiglio provinciale ha dedicato mercoledì scorso proprio al mezzo secolo della carta statutaria del 1972, è stato messo in chiaro una volta di più che il Trentino si tiene stretta la sua autonomia, patrimonio che non è di sinistra o di destra o di centro, ma semplicemente di questa terra e dei suoi cittadini.

Non a caso i consiglieri provinciali di tutti gli schieramenti – ed è una convergenza da non dare per scontata – hanno espresso un sentimento di piena adesione al valore dell’autogoverno di cui gode il Trentino assieme al vicino Alto Adige Suedtirol.

Non fermiamoci però alla lode del passato e all’apprezzamento del presente. Pensiamo al futuro.

Questa sera abbiamo la graditissima presenza dell’amico presidente Günther Platter, che voglio ringraziare sentitamente a nome dell’intero Consiglio Provinciale per aver in questi anni garantito la massima collaborazione e vicinanza alla Comunità trentina

La sua figura mi induce a porre l’accento proprio sulla prospettiva che in materia di autonomia speciale e di Statuto abbiamo ora davanti, quasi un dovere da assolvere per le prossime generazioni.

Mi riferisco alla necessità di impegnarsi nella definizione pattizia di una rinnovata stesura della nostra carta statutaria.

A 74 anni dall’anno zero, il 1948, e a mezzo secolo dalla seconda versione, occorre andare oltre.

È stato bello sentir dire l’altro pomeriggio dalla vicepresidente della Corte Costituzionale, Daria De Pretis, che il testo del 1972 fu “una straordinaria affermazione dell’autonomia, un suo trionfo”.

Ebbene, occorre guardare al coraggio e alla visione degli statisti di allora – italiani, austriaci, trentini, sudtirolesi – per impostare oggi una nuova fase per così dire costituente, o ri-costituente del nostro sistema di autogoverno.

È strategico in questa fase storica intraprendere un cammino con l’obiettivo di allargare l’orizzonte dell’autonomia in una logica transfrontaliera ed europea.

Credo sia possibile lavorare a un’innovazione giuridica che permetta un salto di qualità delle istituzioni che tengono assieme Trento, Bolzano e Innsbruck.

Da 30 anni opera il Dreier Landtag, l’assise congiunta delle assemblee legislative, e da 20 anni anche gli esecutivi si sono interconnessi attraverso l’euroregione.

Ecco, l’obiettivo ambizioso ma realistico è quello di attribuire al Gect Euregio Trentino Alto Adige Suedtirol competenze proprie, quindi la possibilità di governare direttamente i tre territori in alcune specifiche materie, pur trattandosi di un ente in parte inserito nello Stato italiano, in parte in quello austriaco.

Anche studiosi come il professor Pierangelo Schiera, che abbiamo intervistato nell’edizione speciale per il 50° del nostro periodico “Consiglio Provinciale Cronache”, ha espresso un auspicio analogo, chiedendo un pizzico di utopia alla politica e ai governi.

Portare nello Statuto, nella Costituzione e nei trattati con l’Austria la previsione di questo scatto in avanti dell’alleanza di qui e di là dal Brennero, è una prospettiva di respiro davvero europeo.

Se sapremo fare passi avanti in questa direzione, avremo senz’altro fatto onore al coraggio e alla visione dimostrata dalla politica cinquant’anni fa.

Sarebbe coerente, questa azione, anche con quanto ci chiedono i nostri giovani.

Nell’incontro in aula dello scorso 31 agosto, lo hanno espresso pure i ragazzi che hanno concluso un fervido anno di servizio civile presso il Consiglio provinciale.

Questi giovani – preparati e già forti di solide competenze – chiedono un campo d’azione aperto e largo, chiedono di poter giocare un ruolo attivo, in una società e quindi anche in un Trentino dove l’età verde non sia un handicap, ma un punto di forza.

Anche in questa direzione la politica, i partiti, le istituzioni devono dimostrarsi all’altezza, operando concretamente per favorire l’ascensore sociale e il ricambio generazionale.

 

*

Walter Kaswalder

Presidente Consiglio provinciale Trento

 

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