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CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO – COMMISSIONE PARI OPPORTUNITÀ * LETTERA A MINISTRO BONETTI, « URGE PIANO PER EDUCAZIONE BAMBINI E ASSISTENZA ANZIANI »

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16.51 - mercoledì 29 aprile 2020

La Commissione provinciale pari opportunità si unisce all’appello lanciato a livello nazionale. Le varie task force pensino anche alle donne: urge piano per educazione bambini e assistenza anziani.

In allegato, la lettera alla Ministra Bonetti. Difficile per le madri conciliare famiglia e lavoro in tempo di Covid-19

In tempi così difficili, in cui tante famiglie si trovano in grave difficoltà a seguito delle necessarie misure precauzionali assunte, in particolare le donne rischiano di pagare più di tutti un prezzo altissimo nel post Covid-19 se non saranno adeguatamente rappresentati i loro bisogni dal punto di vista occupazionale, retributivo, di conciliazione e di sostegno alle responsabilità di cura e di assistenza. Proprio oggi si sarebbe svolta per la decima volta in Alto Adige l’Equal Pay Day, Giornata internazionale per l’equa retribuzione di donne e uomini, che ha lo scopo di sensibilizzare sulla disparità di trattamento retributivo legata al genere di appartenenza. Il Gender Pay Gap (differenza retributiva legata al genere) è un dato ormai acclarato nel nostro paese e anche nella nostra provincia. Un fattore principale per la differenza retributiva tra uomini e donne può essere evidenziato nella scelta professionale. Le donne spesso scelgono lavori con retribuzione molto più bassa, anche se con grande valore sociale. Gli stereotipi di genere, in particolare, hanno conseguenze dirette sulle scelte professionali delle donne, che rispecchiano ancora oggi ruoli tradizionali.

Nelle ultime settimane di emergenza Covid19 sono finalmente elogiate come meritano le professionalità applicate nei servizi sanitari, nella cura dei pazienti, nella distribuzione di alimentari o prodotti farmaceutici, nella gestione della vita familiare e nella cura dei bambini fino all’insegnamento privato ed anche alla cura domestica degli anziani. Ebbene, la maggior parte di questi compiti viene svolta da donne, in alcuni casi con remunerazioni inadeguate pur attenendo a settori cruciali.

Teniamo conto inoltre che un ulteriore e principale fattore per la differenza retributiva è la difficile conciliazione tra lavoro e famiglia, problema che riguarda anch’esso le lavoratrici più che i loro colleghi maschi. Eppure, tra le misure di allentamento delle attuali restrizioni si registra la mancanza di alleggerimenti concreti per i genitori con bambini piccoli. Non ci si può aspettare che le famiglie riescano ancora a lungo a continuare a sostenere da soli la cura dei figli in età scolastica o ancora più piccoli. Soprattutto, sussiste il rischio concreto che le misure individuate non siano sufficienti e che le donne, in particolare le madri, non avranno la possibilità di tornare alla normalità, riprendendo il loro spazio nella quotidianità, anche lavorativa. Ciò tenendo conto che la maggior parte dei compiti di cura viene erogata attualmente dalle madri, che tante volte lavorano a tempo parziale, guadagnando di meno a favore della piena occupazione degli uomini. Non si può procedere all’attivazione della Fase 2 senza pensare ai bisogni educativi dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze, unitamente al sostegno della responsabilità genitoriale.

La Commissione Pari Opportunità tra donna e uomo della Provincia di Trento si unisce quindi al documento redatto dalla Conferenza nazionale degli Organismi di Parità ed inviato alla Ministra alle Pari Opportunità e alla famiglia Elena Bonetti per chiedere uno sforzo da parte delle molteplici task force attivate dal Governo per l’elaborazione di un piano di azioni concrete per l’assistenza e l’educazione dei minori fin da subito, così come per il sostegno dell’autosufficienza delle persone anziane o di coloro che li assistono; ma simili richieste vengono da noi rivolte anche al Governo provinciale, nell’ambito delle sue competenze, che sono più forti che nelle regioni italiane, visto il nostro particolare regime di autonomia.

Bambini e anziani sono il patrimonio di memoria e futuro da salvaguardare senza timidezze economicistiche. Le donne costituiscono la metà della popolazione, loro sono state e continuano ad essere presenti nella crisi, hanno lottato, sopportato, sperato e sofferto assieme agli uomini e in qualche circostanza più degli uomini. Passare alla Fase 2 senza tenere in debita considerazione queste necessità, significherebbe compromettere la ricostruzione competitiva dell’Italia e della nostra provincia.

Siamo pronte a dare il nostro contributo, come abbiamo fatto finora, ma abbiamo urgente bisogno di poter trovare nelle Istituzioni risposte concrete per vivere – tutte e tutti – la fase 2 in modo più costruttivo, produttivo e sereno.

 

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La Commissione provinciale Pari Opportunità tra donna e uomo

 

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