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CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * AUTORITÀ MINORANZE LINGUISTICHE – RELAZIONE ANNUALE: « LADINI UN PO’ ASSOPITI, MOCHENI E CIMBRI IN PRIMA LINEA » (PDF)

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15.50 - venerdì 30 settembre 2022

I ladini stanno bene, ma si è forse un po’ assopito il loro sentimento di appartenenza alla comunità linguistica. I mocheni e i cimbri lottano contro un declino numerico drammatico, ma restano aggrappati con le unghie al loro idioma e alla loro cultura. E’ emerso questo trend, dalla relazione 2021 (vedi allegato) dell’Autorità per le minoranze linguistiche. L’organo istituito presso il Consiglio provinciale di Trento – e chiamato a vigilare sullo stato di salute delle tre comunità – è impegnato in queste settimane in approfondimenti presso i tre differenti territori. Stamane invece, a palazzo Trentini, in conferenza stampa ha illustrato l’attività svolta fin qui.

Dopo il saluto del presidente del Consiglio Walter Kaswalder, che ha sottolineato la centralità di questo valore culturale per la stessa sorte dell’autonomia speciale trentina, è stata la presidente Katia Vasselai a introdurre il report, il primo della terna che attualmente compone l’authority.

Da ladina, Vasselai ha per l’appunto ammesso – con allusione anche ai risultati del recente censimento, su cui si sta aprendo una seria riflessione – che tra i fassani c’è bisogno di stimolare l’orgoglio di appartenere alle terre alte parlanti il ladino (Lara Battisti, presidente dell’Istituto culturale ladino, è intervenuta spiegando che il fresco dato statistico segnala che giovani e anziani sentono molto la questione ladina, mentre l’età di mezzo risente di un calo d’affezione da analizzare).

Tra le idee cui si sta cercando di dare gambe, tre in particolare: 1) una certificazione ufficiale di conoscenza della lingua, da assegnare a chi conclude i percorsi scolastici, per valorizzare queste skill anche in funzione del patentino di ladino; 2) l’aumento dell’indennità di bilinguismo riconosciuta a chi nel settore pubblico garantisce all’utenza un servizio in doppia lingua (i 10 euro al mese attuali sono poco più che simbolici); 3) un’opera di informazione dei cittadini fassani circa l‘importanza della standardizzazione della lingua ladina parlata in valle, pur nel rispetto della dignità del ladino di Fassa tradizionale. Sempre sul fronte della ladinità, per intervento di Jens Woelk (delegato del rettore dell’Università per queste tematiche) si è citata la legge costituzionale che eleva di rango il Comun general de Fascia e cui va dato seguito con apposita norma di attuazione.

Chiara Pallaoro si è soffermata sulla comunità mochena ed ha elogiato la Giunta provinciale che ha scelto Palù del Fersina come Comune destinatario del contributo straordinario del Ministero della Cultura, reso possibile dal bando Pnrr sulla rinascita dei borghi periferici. Il sindaco di Palù Franco Moar ha aggiunto alcune specifiche: si prospettano 20 milioni di euro da investire in 35 azioni contro lo spopolamento del territorio, un budget mai visto che potrà esse- re gestito solo grazie al supporto Pat alla piccola struttura municipale.

Matteo Nicolussi Castellan ha riferito sui cimbri di Luserna, esortando i trentini ad abbandonare una visione puramente folkloristica delle lingue minoritarie. Senza mezzi termini il giovane componente dell’Autorità ha parlato di “regressione pericolosa e drammatica” della comunità parlante, aggiungendo però che chi resta lotta con i denti per difendere a oltranza la propria cultura. Nicolussi Castellan ha elogiato la mozione provinciale di Luca Guglielmi, che prospetta la traduzione dei comunicati nelle tre lingue minoritarie, nonché il disegno di legge 132/XVI dello stesso consigliere ladino, mirato a dare più personale al Comune di Luserna, per rendere effettiva la sua capacità operativa.

Ne ha voluto parlare anche il sindaco, Gianni Nicolussi Zaiga, che è intervenuto – al pari del collega mocheno, Luca Moltrer – ed è tornato a definire scellerate le gestioni associate obbligatorie tra Comuni, che negli ultimi anni hanno svuotato e depotenziato il municipio del piccolo paese.

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