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CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * AUTORITÀ MINORANZE LINGUISTICHE: KASWALDER, « NOMINATA PRESIDENTE KATIA VASSELAI (LADINI), CON LEI CHIARA PALLAORO (MOCHENI) E MATTEO NICOLUSSI CASTELLAN (CIMBRI LUSERNA) »

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16.35 - martedì 6 luglio 2021

Pronti, via: da oggi è pienamente operativa la nuova terna che compone l’Autorità per le minoranze linguistiche, incardinata presso il Consiglio provinciale di Trento. Dopo le nomine dello scorso maggio, il presidente Walter Kaswalder ha provveduto con decreto anche alla scelta del presidente: sarà Katia Vasselai, avvocata fassana, esponente della minoranza ladina. Stamane a palazzo Trentini c’è stata una sorta di partenza ufficiale del mandato di 7 anni, con il saluto al presidente uscente. A Dario Pallaoro, il presidente del Consiglio ha voluto consegnare una targa, attestando l’impegno profuso nel lungo periodo alla guida dell’organismo (senza indennità alcuna, come ha voluto sottolineare Kaswalder).

Pallaoro si è rivolto alla nuova terna (con Vasselai ci sono l’avvocata Chiara Pallaoro di Pergine per i mocheni e il giovane Matteo Nicolussi Castellan per i cimbri di Luserna). “Il vostro è un incarico importante e a volte difficile – ha detto – che deve fare i conti anche con la scarsissima conoscenza delle lingue minoritarie provinciali da parte dei trentini. Ci sono segnali incoraggianti di attenzione dal mondo delle istituzioni: positiva la scelta di diramare i comunicati stampa Pat anche in ladino, mocheno e cimbro (e su questo punto è intervenuto il consigliere provinciale ladino e vicepresidente del Consiglio regionale, Luca Guglielmi, ricordando che si tratta del risultato di una propria mozione).

Bene – ha poi proseguito Pallaoro – la sottrazione dei grandi eventi dalle competenze del Servizio minoranze Pat, che consentirà ad esso di concentrarsi su questo versante; ottimo l’avvio di un comitato di coordinamento, che eviterà agli istituti culturali delle tre minoranze di doversi interfacciare per ogni iniziativa con referenti amministrativi svariati e diversi.
Pallaoro ha poi ribadito concetti a lui familiari: l’importanza centrale di sviluppare economia nelle aree delle minoranze, per evitare lo spopolamento; la necessità di insistere sull’insegnamento delle lingue a scuola, un problema oggi soprattutto per i pochi ragazzi mocheni (che dopo le elementari a Fierozzo devono recarsi a Pergine e parlare solo italiano) e i pochi cimbri. L’ex presidente del Consiglio provinciale ha fatto cenno anche all’opportunità di derogare alle gestioni associate sovracomunali (come si sta positivamente facendo da qualche tempo a Luserna) laddove occorre preservare lingua e cultura minoritaria.

Tanti spunti, accolti con attenzione dai tre nuovi alfieri dell’Autorità. La neo presidente Vasselai: lavoreremo molto sui territori e credo che potremo fare bene, perché tra di noi si è subito creato il giusto feeling.

Chiara Pallaoro ha ringraziato il presidente uscente a nome delle autorità locali mochene e ha osservato che il recente studio del professor Gazzola – un lascito della terna uscente ai nuovi eletti – è un’ottima base di partenza per il lavoro da fare. Vogliamo contribuire – ha spiegato – a migliorare il rapporto di conoscenza e di legame tra i trentini e le loro minoranze storiche.
Matteo Nicolussi ha ringraziato invece Giada Nicolussi, che l’ha preceduto nell’organismo, assicurando di essere orgoglioso della propria appartenenza a una delle più ristrette minoranze linguistiche d’Italia, elogiando una recente misura: l’introduzione dell’indennità (per quanto piccola) di bilinguismo per i lavoratori.

Guglielmi ha ricordato che l’indagine socio-linguistica sulle minoranze cui si accinge la Provincia (“un tema su cui ci siamo spesi molto”, ha detto Pallaoro) porterà presto una nuova e utile fotografia della situazione, forse accentuando certe preoccupazioni sul futuro della lingua mochena e di quella cimbra.

Piena la soddisfazione di Kaswalder, che ha ricordato come la sua Presidenza stia preoccupandosi di sviluppare tra i giovani la conoscenza dell’autonomia speciale e quindi anche di realtà come la tutela delle lingue minoritarie. Che sopravvivono – ha detto – grazie all’impegno di tutti, come quello del capitano dei carabinieri Oxilia, vincitore di premio nazionale a Imola con le sue poesie in limpida lingua cimbra.

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