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CONSIGLIO PROVINCIALE PAT: UPT, LE QUESTION TIME PASSAMANI – DE GODENZ – TONINA

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17.24 - giovedì 7 settembre 2017

(Fonte: Gruppo consiliare Upt-Pat) – Le Question Time dei consiglieri Passamani, De Godenz e Tonina per la seduta consigliare prevista settimana prossima.

 

Gianpiero Passamani; gestione dei cinghiali in Valsugana
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Nel corso dell’estate è andata aumentando la presenza di cinghiali nella zona dell’Alta Valsugana, in un territorio esteso dall’Altopiano di Piné (Miola in particolare, con ripetuti danni a orti e coltivazioni), frazioni perginesi di Nogaré e Madrano, Panarotta, catena del Lagorai, rilievi in destra Brenta.

L’espansione spaziale e numerica dei capi e i ripetuti danni (soprattutto notturni) registrati da agricoltori nel corso di quest’anno hanno aumentato l’allarme, l’insicurezza e la necessità di un intervento di regolamentazione della presenza di questi suidi nel territorio dell’Alta Valsugana. Danni alle coltivazioni (frutteti e piccoli frutti), scavo del tessuto erboso stanno a dimostrare come la loro presenza non sia più sporadica o confinata alle aree più boscose e selvagge, ma anche incompatibile con le attività agricole e l’antropizzazione.

Per le stesse ragioni nelle aree di Storo, Ledro, Nago-Torbole sono già stati autorizzati prelievi da parte dei cacciatori, in base all’art. 29 della legge sulla caccia del 1991. I dati pubblicati lo scorso marzo sul periodico Agricoltura Trentina segnalavano 57 abbattimenti di cinghiale in Alta Valsugana nel 2016, a fronte di zero nel 2011 e 14 nel 2012.

Ciò premesso, si chiede all’Assessore competente, quanti abbattimenti siano stati effettuati e previsti, quali modalità di intervento intenda attuare la Provincia per il contenimento delle popolazioni di cinghiale nell’area della Valsugana, quali siano gli orientamenti del Comitato faunistico provinciale e quali misure siano previste a eventuale indennizzo degli agricoltori danneggiati.

 

 

 

 

Pietro De Godenz: presenza del lupo in Fiemme e Fassa – quale strada per il Trentino riguardo alla questione lupo?
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E’ ormai assodata la presenza di lupi nelle zone di Fiemme e Fassa, fenomeno evidenziatosi lo scorso anno e in crescita, come confermano le recenti razzie di animali nei pressi di Passo Fedaia (luglio 2017) – a cui il Gruppo UpT aveva già dedicato un’interrogazione – in Val Grepa e in località Lastè del Lusia (agosto di quest’anno).

La questione preoccupa giustamente i cittadini, i cacciatori ed in particolare gli allevatori delle due valli i quali, come anche confermato nella partecipata assemblea tenutasi a Predazzo alcuni giorni fa, chiedono vengano messe in campo misure efficaci per evitare il ripetersi di quanto avvenuto con la gestione delle problematiche riferite alla presenza di orsi in Trentino e al relativo corollario di danni e aggressioni.

A questo vanno ad unirsi le recenti intenzioni annunciate da Bolzano, con il Presidente Kompatscher – proprio lo stesso giorno dell’assemblea – che ha manifestato la volontà di sganciare l’Alto Adige dai progetti Life Ursus e Life Wolfalps.

Pertanto interrogo l’assessore competente per sapere se è intenzione anche del Trentino di condividere con la Provincia di Bolzano iniziative congiunte e soprattutto quali azioni la Provincia intenda mettere in campo per tutelare gli allevatori, per limitare i danni causati dai lupi in generale e se si intendano avviare azioni specifiche di coinvolgimento di tutti gli attori interessati, onde evitare che la situazione sfugga al controllo.

 

 

 

 

Mario Tonina : collegamento della pista ciclopedonale delle Giudicarie con l’abitato di Sarche
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Con delibera della Gp 1103 dello scorso luglio è stata approvata, in linea tecnica, la proposta di intervento riguardante il collegamento con l’abitato di Sarche della pista ciclopedonale delle Giudicarie da ammettere al finanziamento previsto dal Piano nazionale della sicurezza stradale.

Oggi il traffico ciclistico percorre, per transitare dalla ciclopedonale del Sarca a quella delle Giudicarie, due tratti della viabilità automobilistica costituita dalla SS237 e dalla SS45bis. Il progetto proposto prevede la creazione di un percorso dedicato al traffico ciclistico che verrà quindi completamente interdetto sulle strade statali con l’obiettivo di eliminare definitivamente il fattore rischio.

La messa in sicurezza di questo tratto potrà attivare un circuito virtuoso, ma soprattutto sicuro che, quando sarà completato anche il tratto che dalla galleria Balandin arriva al ponte dei Servi, realizzerà un anello che da Torbole raggiunge Sarche, per poi salire fino a Ponte Arche e attraverso il passo del Ballino, raggiungere Tenno e ritornare a Torbole attraversando Riva del Garda.

Ciò premesso, anche in considerazione del fatto che la SS237 è interessata da un volume di traffico ciclabile sempre maggiore e che costituisce un fattore di rischio che deve essere affrontato quanto prima al fine di garantire maggior sicurezza sia per i ciclisti che per gli automobilisti, si chiede all’assessore competente se la realizzazione dell’intervento, la cui data di inizio lavori è prevista per giugno 2019, può essere anticipata visto che la Pat comunque ha impegnato gran parte delle risorse, anticipando la messa in sicurezza del tratto di strada interessato.

 

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