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CONSIGLIO PROVINCIALE PAT – QUINTA COMMISSIONE * ” VIA LIBERA AL NUOVO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEI MUSEI, LA GESTIONE DEL PERSONALE PASSA ALLA PROVINCIA “

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11.44 - lunedì 3 settembre 2018

Via libera della Quinta commissione al nuovo regolamento per la gestione dei musei: la gestione del personale passa alla Provincia.

In Quinta commissione, in mattinata, è stato dato parere positivo alle delibere che introducono il regolamento dei musei provinciali e del Fondo unico per lo spettacolo. Sì anche alla mozione (che però non farà in tempo ad arrivare in Consiglio) per promuovere le competenze non cognitive, in buona sostanza le qualità umane e relazionali, nella scuola trentina.

La Quinta commissione ha dato parere favorevole, con tre voti a favore e un astenuto, alla delibera che introduce il regolamento dei musei, Mart, Muse, Museo degli usi e costumi e Casello del Buonconsiglio. Adeguamenti richiesti dalla legge sulla cultura e che sostituiscono gli statuti degli enti funzionali e che riguardano la composizione dei Cda dei musei che passano da 5 consiglieri a 3; il passaggio gestionale del personale alla Provincia. Novità, quest’ultima, che riguarda tre musei, perché il Castello del Buonconsiglio è già amministrato dalla Pat. Con il nuovo regolamento prende anche il via l’iter per definire le materie di gestione condivisa tra i musei e quelle che invece vengono amministrate in autonomia. Materie in linea con quanto dettato dall’articolo 25 bis della recente legge sulla cultura.

La gestione comune riguarda la promozione commerciale e contabile, le manutenzioni degli immobili, la gestione del personale che, come detto, passa alla Pat. Altre materie verranno definite più avanti, anche se in comune i musei gestiranno l’ adeguamento della privacy e quello dei portali in base alle norme sulla trasparenza. Si sta pensando inoltre alla legge su sicurezza del lavoro e la disciplina anti corruzione.

I regolamenti sono stati poi modificati per l’entrata in vigore delle norme contabili in base alla legge statale 118. Ad esempio il bilancio non sarà più pluriennale, ma triennale, così come la programmazione. Rispondendo ad una domanda della presidente della Quinta, il dirigente della cultura ha detto che l’adeguamento normativo è stato fatto in stretto contatto e collaborazione con i direttori dei quattro musei.

Parere positivo all’unanimità anche alla delibera sull’istituzione del fondo unico per lo spettacolo. Il dirigente della cultura ha spiegato che sempre in base alla legge sulla cultura è stato innovato il fondo al quale oggi possono accedere solo i soggetti culturali accreditati che operano nei settori del teatro, cinema, danza e spettacolo. Gli enti devono presentare il programma triennale e la commissione valuterà in base ad una griglia di criteri.

Infine, in Quinta, si è parlato, partendo dalla proposta di mozione (approvata all’unanimità in commissione, anche se non arriverà in Consiglio) sullo sviluppo delle competenze non cognitive. Il Dipartimento conoscenza, ha affermato in commissione un esperto del Dipartimento, con Iprase e università, ha attivato un progetto su questo tema. Un progetto apripista che si concretizza in una ricerca scientifica per capire il livello di queste competenze tra gli studenti trentini delle medie e in una serie di attività per potenziare tra alunni e insegnanti le competenze non cognitive. In 25 scuole si sta avviando una sperimentazione e l’obiettivo è rendere stabile l’acquisizione di queste competenze.

Qualità umane che, in futuro, potrebbero entrare anche nel curriculum. Per sviluppare queste attitudini, ha aggiunto l’esperto, non si può pensare ad una materia ad hoc ma ad una sistema educativo e didattico trasversale in tutte le materie. La proponente della proposta di mozione di Forza Italia ha detto di essere onorata di chiudere i lavori della Quinta con un tema come questo.

Un argomento, ha aggiunto, che dovrà essere affrontato nella prossima legislatura. La proponente ha detto che la sua mozione chiedeva l’istituzione di un’ora specifica di emozione, sul modello danese e dei paesi del Nord, ma può andare bene anche un momento trasversale tra le materie per l’acquisizione delle competenze cognitive. Anche se, ha concluso, il sogno di un’ora specifica rimane. Il vicepresidente della Quinta, consigliere di Pt, ha affermato che, pur condividendo in linea di massima la mozione, il problema di fondo è l’adesione della scuola alla società.

Anche l’esponente di Pt ha auspicato che questo tema venga ripresa la prossima legislatura. Una riflessione che andrebbe però estesa a tutto campo e anche questa proposta va inserita in un disegno complessivo dell’educazione, della cultura e delle politiche famigliari.

Infine, la presidente della Commissione, ha affermato che oggi si concludono cinque anni di lavoro concreto, nei quali l’interesse generale ha permesso di superare le divisioni. Una commissione, ha detto ancora, che si è saputa aprire all’ascolto della società, che ha lavorato più di tutte con uno stile di lavoro, ha concluso, che andrà recuperato nella prossima legislatura. I componenti della Commissione hanno ringraziato la presidente e condiviso il fatto che è stato fatto un buon lavoro.

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