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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PROVINCIALE PAT * QUINTA COMMISSIONE: OK AI NUOVI CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEI DIRIGENTI SCOLASTICI

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17.02 - mercoledì 7 febbraio 2018

Via libera della Quinta Commissione ai nuovi criteri proposti dalla Giunta provinciale per la valutazione dei dirigenti scolastici. Iniziata la discussione del programma dell’Unione europea per il 2018.

Con i quattro voti favorevoli dei consiglieri di Pd, Patt e Upt (2) e i tre di astensione di Progetto Trentino e Civica Trentina (2), la Quinta Commissione ha condiviso oggi i nuovi criteri di valutazione dei dirigenti scolastici e i pesi assegnati a ciascuno da cui dipenderà la retribuzione di risultato, oggetto di una delibera proposta dalla Giunta provinciale che reca le “Linee guida” predisposte dal Comitato di valutazione del sistema educativo provinciale.

L’organismo consigliare ha poi iniziato a discutere del programma della Commissione europea per il 2018.

 

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I cinque criteri per valutare i dirigenti scolastici e la visita di due esperti esterni.

La delibera attua l’articolo 103 della legge provinciale sulla scuola, la 5 del 2006, così come modificata dalla legge provinciale 10 del 2016, secondo cui per verificare la rispondenza dei risultati dell’attività svolta dai dirigenti alla programmazione provinciale e al progetto d’istituto, la Provincia si avvale del Comitato di valutazione del sistema educativo provinciale, integrato da due esperti in questo specifico campo.

I responsabili della struttura provinciale competente in materia di scuola, intervenuti per presentare la delibera, hanno spiegato che la legge 5 del 2006 dispone che il procedimento di valutazione delle istituzioni scolastiche si esplichi anche attraverso l’adozione di un “rapporto di autovalutazione” adottato ogni tre anni e aggiornato annualmente, con cui il dirigente scolastico propone gli obiettivi al comitato di valutazione del sistema educativo provinciale.

Il “cuore” delle Linee guida allegate alla delibera consiste nei 5 criteri individuati per la valutazione dei dirigenti scolastici, a ciascuno dei quali viene attribuito un peso espresso in valori percentuali: direzione unitaria della scuola, competenze gestionali e organizzative finalizzate al raggiungimento dei risultati anche scolastici (40%); raggiungimento degli obiettivi adottati nel rapporto di autovalutazione (30%); valorizzazione della professionalità del personale dell’istituto sotto il profilo professionale e negli ambiti collegiali (20%); apprezzamento del proprio operato all’interno della comunità professionale e sociale (5%); cura e sviluppo continui della propria professionalità (5%).

Sempre in base alle Linee guida indicate dal Comitato provinciale di valutazione del sistema educativo, gli strumenti utilizzati per la raccolta dei dati e delle informazioni per la valutazione deriveranno: dall’analisi dei documenti e dei dati forniti dal dirigente scolastico quali il rapporto di autovalutazione, il piano di miglioramento, il progetto di istituto ed ogni altra documentazione ufficiale ritenuta utile; e dalla realizzazione di una visita esterna effettuata da due esperti che integrino il comitato provinciale di valutazione.

Dalla valutazione che scaturirà applicando questi criteri e utilizzando questi strumenti dipenderà la “retribuzione di risultato” dei dirigenti, suddivisa in tre fasce. Infine le Linee guida allegate alla delibera prevedono anche il potenziamento della customer satisfaction da misurare con questionari che rilevino la percezione del dirigente da parte degli altri soggetti della scuola.

 

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Importante misurare anche l’apprendimento, il successo scolastico e gli esiti a distanza.

Nella discussione un consigliere di Civica Trentina ha criticato il metodo utilizzato nella valutazione di un dirigente che, interpellato per verificare la presenza di problemi, ha ovviamente escluso di avere difficoltà. La responsabile del settore ha precisato che in questo caso la fase di accertamento del problema era iniziale e che vi saranno altre verifiche.

L’altro rappresentante di CT ha chiesto se nella valutazione dei dirigenti pesano anche i risultati raggiunti dagli alunni in termine di apprendimento, ad esempio dell’italiano per gli alunni stranieri. Sicuramente, è stata la risposta, anche il dirigente scolastico influenza il successo degli studenti, ma in modo mediato soprattutto dagli insegnanti. Il dirigente scolastico crea le condizioni sia materiali sia relazionali perché vi sia un successo degli studenti.

Il rapporto di autovalutazione dei dirigenti scolastici deve infatti riferire anche gli esiti riguardanti il successo scolastico dei ragazzi. Oltre al rendimento scolastico misurato con i voti e le prove Invalsi, contano poi molto anche gli “esiti a distanza” (di tempo), misurabili in relazione all’attività lavorativa e alle carriere post-diploma intraprese per valutare la coerenza della professione con il percorso scolastico compiuto negli anni precedenti.

Grande attenzione viene posta al rapporto tra il percorso dell’offerta formativa e lo sbocco occupazionale. In particolare l’Agenzia del lavoro con l’indagine Excelsior dà conto degli sbocchi occupazionali degli studenti.
Un esponente dell’Upt ha apprezzato che i criteri di valutazione dei dirigenti assegnino importanza al percorso e ai risultati degli studenti.

 

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Continua la partecipazione della Provincia al programma dell’Unione europea.

Altro tema affrontato oggi dalla Quinta Commissione: la comunicazione Com 650 del 2017. Si tratta del programma di lavoro 2018 della Commissione europea dal titolo “Un programma per un’Unione più unita, più forte e più democratica”, indirizzato al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni. Anche la Provincia autonoma di Trento partecipa alla “fase ascendente” di coinvolgimento dei territori per contribuire alle scelte dell’Ue.

Il 20 febbraio la Quinta Commissione dedicherà audizioni al testo. Sarà poi elaborato e votato un documento da sottoporre all’aula del Consiglio provinciale. L’esponente del Pd ha proposto una continuità rispetto ai temi del programma europeo selezionati dalla Giunta provinciale nel 2017.

Il rappresentante di Progetto Trentino ha sottolineato l’importanza di tenere viva l’attenzione sul tema “Europa” evidenziando un calo di attenzione in merito ad alcune iniziative rilevanti promosse in passato come quelle sui temi dell’energia, dei cambiamenti climatici e della filiera dell’acqua.

Puntare solo sul gas è riduttivo. A suo avviso la Provincia con la sua autonomia dovrebbe puntare maggiormente sulle energie rinnovabili. Il funzionario provinciale presente a nome della Giunta ha rassicurato circa il mantenimento di un forte impegno dell’esecutivo su questi temi.

Per l’esponente di Civica Trentina ha segnalato che numerose ricerche scientifiche hanno messo in luce la scarsa incidenza dell’azione umana sul cambiamento climatico. E ha chiesto di acquisire informazioni in merito all’entità dei fondi europei effettivamente utilizzati dalla Provincia rispetto a quanto la Giunta aveva preannunciato.

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