News immediate,
non mediate!
Categoria news:
LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PROVINCIALE PAT – IV COMMISSIONE * GRUPPO DI LAVORO PER UNIFICARE I DDL CONTRO BULLISMO E CYBERBULLISMO

Scritto da
15.42 - martedì 23 gennaio 2018

Audizione in IV Commissione sul ddl per il volontariato. Gruppo di lavoro per unificare i ddl contro bullismo e cyberbullismo. CT minaccia ostruzionismo se vi fossero emendamenti per far passare nuovamente le norme “anti-omofobia”. No al ddl del M5s sul reddito di cittadinanza. Ascoltata ancora l’Associazione Vaccinare Informati

Stamane la IV Commissione ha sentito il Centro servizi volontariato sul ddl 193 proposto dal Patt sul volontariato, respinto il ddl 147 del M5s sul reddito di cittadinanza, costituito un gruppo di lavoro interno incaricato di unificare i 6 ddl proposti per introdurre misure di contrasto al bullismo e al cyberbullismo (un esponente di Ct ha preannunciato ostruzionismo se, visto il tema, fossero ammessi emendamenti tali da “far rientrare dalla finestra” i contenuti del ddl, a suo tempo ritirato, in materia di lotta all’omofobia), e ascoltato infine le richieste dell’Associazione Vaccinare Informati, che ha rinnovato l’appello alla Provincia recepisca il decreto nazionale sull’obbligo viccinale senza escludere fin dalla primavera i bambini cosiddetti “non conformi” dagli asili nido e dalle scuole materne.

 

*

Il Centro servizi volontariato sta già lavorando ad una piattaforma.

Sul disegno di legge 193, il rappresentante del Centro servizi volontariato (Csv) del Trentino sentito dalla Commissione ha ricordato innanzitutto che sono attesi a breve i 30 decreti attuativi della riforma nazionale del Terzo Settore approvata l’anno scorso, decreti che il governo potrebbe adottare anche a Camere sciolte.

Ha poi segnalato che il Csv, insieme alla Fondazione trentina per il volontariato sociale e d’intesa con la Provincia, il Consorzio dei Comuni e l’Agenzia delle entrate, ha effettuato un censimento che ha documentato l’esistenza in Trentino di 3.600 associazioni di volontariato (mentre all’Agenzia delle entrate risultavano 8.000 codici fiscali riconducibili a questi soggetti).

Su queste basi il Csv ha iniziato a predisporre un progetto di piattaforma il cui obiettivo è la semplificazione delle attività delle associazioni e dei rapporti tra queste e gli enti pubblici locali. Per la sperimentazione di questa piattaforma, che sarà presentata pubblicamente tra qualche settimana, è stato selezionato un campione di 400 associazioni di volontariato che siano anche rappresentative delle altre. Successivamente si inseriranno anche le rimanenti 3.200.

Con il Consorzio dei Comuni il Csv ha preso accordi che prevedono un primo banco di prova della piattaforma nell’ambito di un’amministrazione della val di Non. Partendo da questo lavoro in corso secondo il Csv anche la Provincia potrà e dovrà impegnarsi a realizzare una semplificazione dei rapporti tra enti pubblici e associazioni.

 

*

Eliminata l’albo provinciale, restano la piattaforma informatica e la banca dati.

Il consigliere del Patt che ha proposto il ddl ha segnalato di aver eliminato dal testo l’articolo 2, istituivo dell’albo provinciale del volontariato, incompatibile con il registro delle stesse organizzazioni previsto dalla riforma nazionale del Terzo Settore. Ha aggiunto di aver invece mantenuto la norma destinata ad introdurre la piattaforma del comparto, che terrà conto del lavoro svolto dal Centro servizi volontariato.

La piattaforma sarà uno strumento informatico non obbligatorio, messo a disposizione delle associazioni di volontariato e degli enti pubblici locali per semplificare le procedure e le domande relative all’organizzazione di manifestazioni e alla richiesta di contributi.

Gli esponenti di Progetto Trentino e Civica Trentina hanno suggerito di sospendere l’esame del ddl in attesa dei decreti attuativi della legge nazionale. Di diverso avviso il proponente, secondo il quale la riforma nazionale del Terzo Settore non tratta di semplificazione. Secondo l’esponente del Pd per adottare misure di semplificazione sarebbe meglio avere un quadro ben definito dei codici e dei programmi informatici a livello nazionale, e quindi attendere i decreti attuativi.

Il funzionario dell’ufficio provinciale competente ha spiegato che l’obiettivo del ddl, depurato dall’articolo 2 sull’albo del volontariato, prescinde dalla nuova legge nazionale.

Ora il testo mira solo alla semplificazione e quindi ad uniformare le regole con la piattaforma informatica che offrirà in termini non vincolanti uno strumento giuridico omogeneo e pratico con cui facilitare le associazioni di volontariato nell’organizzazione degli eventi, nonché le necessarie interazioni con tutti gli enti pubblici e locali coinvolti. Inoltre il ddl permetterebbe di creare una banca dati sulle associazioni di volontariato.

Secondo un consigliere di Ct il Csv sta già predisponendo una piattaforma e quindi non si avverte l’esigenza che la Provincia intervenga allo stesso scopo. Per un esponente del Gruppo misto si dovrebbe evitare l’introduzione di nuove procedure, come traspare dal ddl, perché occorrerebbe invece liberare le associazioni da lacci e lacciuoli burocratici.

A questo punto il presidente ha suggerito di rinviare la discussione del ddl alla prossima seduta, prevista il 5 febbraio, per acquisire anche il parere del Consiglio delle autonomie locali, dal momento che l’organismo ne discuterà proprio domani e poi presenterà un documento. In tal modo la Commissione potrà concludere l’esame entro il 13 febbraio.
Un consigliere di Ct ha osservato infine che visti i problemi di sicurezza emersi ad esempio a Torino quando le associazioni organizzano manifestazioni, il ddl dovrebbe essere trasmesso per un parere anche al Commissario del governo.

 

*

Respinto il ddl del M5s sul reddito di cittadinanza provinciale.

L’organismo ha poi respinto con 2 voti favorevoli, 4 contrari e un astenuto il ddl proposto dal M5s per introdurre a livello provinciale il “reddito di cittadinanza”. Sul testo, già presentato e discusso con le audizioni, il proponente ha voluto ribadire che l’obiettivo era di introdurre tre elementi innovativi per l’universalità del beneficio, le modalità di distribuzione delle risorse (da erogare parte in contanti e parte in “moneta equivalente”) e per i requisiti richiesti, “più stringenti” rispetto alle norme in vigore oggi. L’esame finale del ddl in aula è previsto nella prima sessione di febbraio.

Gruppo di lavoro per unificare i 6 ddl per combattere bullismo e cyberbullismo. Ma il CT minaccia ostruzionismo se si volesse far passare le norme anti-omofobia.

Sui sei ddl proposti per introdurre nell’ordinamento provinciale misure di contrasto al bullismo e al cyberbullismo, l’ultimo dei quali presentato da un consigliere del Misto, la Commissione ha approvato con un voto di astensione la costituzione di un gruppo di lavoro cui parteciperanno tutti i firmatari, che tenterà di unificare i provvedimenti.

Un esponente di Ct, premesso che “per colpa di qualcuno non si fa più credito a nessuno”, ha preannunciato ostruzionismo in aula per bloccare questo testo se, visto che l’oggetto si presta, non saranno esclusi emendamenti tali da reintrodurre le norme del provvedimento riguardante le misure di contrasto all’omofobia a suo tempo ritirate in aula. Per questo ha chiesto di accertare questa possibilità al presidente, secondo il quale però difficilmente questa possibilità si presenterà perché l’interpretazione degli emendamenti sarà molto restrittiva.

Vaccinare Informati: la politica tuteli quanti hanno già subito “reazioni avverse”.

La IV Commissione, in quanto competente in materia sanitaria e sociale, ha infine ascoltato i rappresentanti dell’Associazione Vaccinare Informati, che hanno sostanzialmente ribadito le richieste già presentate per il settore istruzione alla Quinta Commissione. Dopo aver precisato di non essere contro le vaccinazioni ma solo per un’informazione più corretta in materia, gli esponenti dell’Associazione hanno evidenziato con varie testimonianze che le reazioni ai vaccini obbligatori variano da individuo a individuo e risultano talvolta dannose o gravemente dannose per la salute del bambino.

A loro avviso la vaccinazione a tappeto è sbagliata perché non rispetta le famiglie che, visti gli effetti sui propri bambini, non se la sentono di esporre nuovamente i figli ad altri rischi. Secondo l’Associazione la farmacovigilanza presenta lacune nella raccolta di dati e confonde tra evento avverso e reazione avversa. Mentre l’evento avverso va segnalato ma non necessariamente è dovuto al vaccino, la reazione avversa è chiaramente riconducibile al farmaco inoculato.

Di fronte a queste carenza di dati la politica dovrebbe sforzarsi di armonizzare queste esigenze individuali e l’interesse pubblico, senza avallare quello delle aziende farmaceutiche che producono e commercializzano i vaccini. Il decreto nazionale che ha introdotto l’obbligatorietà delle vaccinazioni è nato a prescindere da un confronto tra le parti e le diverse posizioni in materia.

L’Associazione chiede quindi alla Provincia di rendere l’impatto del decreto nazionale il meno dannoso possibile per la popolazione trentina, di promuovere un dibattito equilibrato su questo tema, di escludere in corso d’anno i bambini dagli asili nido e dalle scuole materne che già frequentano da mesi, e di non marginalizzare le famiglie che non vaccinano i figli come se si trattasse di untori. Tanto più che il decreto non prevede l’esclusione di questi bambini da nidi e materne se non a partire dal 2019-2020.

Dunque l’attuazione di questa misura non dovrebbe scattare né quest’anno né il prossimo. Secondo l’Associazione la Provincia dovrebbe dare attuazione al decreto come in altre regioni, quali il Friuli Venezia Giulia, per permettere ai bambini non vaccinati di completare normalmente il loro percorso nei nidi e nelle materne, anche perché non costituiscono alcun pericolo per gli altri.

Un consigliere di Ct ha osservato che sarebbe stata importante la presenza dell’assessore alla salute, già assente alla seduta della Quinta Commissione, per permettere un confronto sull’argomento. Il presidente ha concluso apprezzando il senso di responsabilità con cui l’Associazione ha rappresentato le proprie posizioni, auspicando il ripristino di un rapporto di fiducia tra cittadini e politica a partire da alcuni capisaldi irrinunciabili, compreso il riconoscimento dei diversi ruoli di ciascuno.

Categoria news:
LANCIO D'AGENZIA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.