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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PROVINCIALE PAT * DDL DALLAPICCOLA LUPO – ORSO: CONCLUSA STAMANI LA DISCUSSIONE GENERALE

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13.04 - mercoledì 4 luglio 2018

Ddl lupo – orso. Conclusa la discussione generale. In tarda mattinata si conclusa la discussione generale sul ddl Dallapiccola sulla gestione di lupi e orsi e nel pomeriggio si passerà al dibattito sugli ordini del giorno. Nel corso del confronto di questa mattina la consigliera di Forza Italia, Manuela Bottamedi, ha dichiarato che si asterrà sul ddl, secondo lei dettato più da paure percepite che da un’emergenza reale, mentre Claudio Cia (Misto) ha affermato che non parteciperà al voto perché i dubbi di costituzionalità della norma non sono stati fugati. Donata Borgonovo Re (Pd) ha ribadito che questa proposta di legge non dà risposte adeguate, in primo luogo alle esigenze di sicurezza degli allevatori.

La seduta di questa mattina del Consiglio, sul ddl lupo – orso, si è aperta con l’intervento di Claudio Civettini (Civica Trentina) il quale ha affermato che questo tema dimostra che non c’è più una maggioranza. Sembra, ha continuato, che una parte della maggioranza stia facendo giochi con una parte politica che non è sinistra, ma serve chiarezza e va dichiarato, quindi, soprattutto su un problema serio come questo, che il centro sinistra non c’è più e che la legislatura è finita prima del tempo.

Claudio Cia (Misto) ha detto di avere il sospetto che il ddl è stato presentato d’urgenza, più che altro per motivi di consenso, e ha espresso il timore che questa proposta legislativa, come è stato ricordato dagli stessi uffici del Consiglio, possa avere elementi di incostituzionalità. Un fattore fondamentale sul quale, ha detto Cia, non c’è chiarezza.

Quindi, ha affermato il consigliere del Misto, si sta perdendo tempo, prendendo in giro gli allevatori. Insomma, per Cia si tratta di un ddl specchio per le allodole che, politicamente, serve solo al Patt. Un partito che ha perso il contatto con la sua base. Per questi motivi Cia ha detto di non voler partecipare al voto. Il presidente del Consiglio, Bruno Dorigatti a ribadito che gli uffici del Consiglio hanno dichiarato la legittimità della discussione del ddl e che, come è accaduto alre volte, ci possono essere aspetti di non costituzionalità, non che si tratta di un ddl incostituzionale.

Walter Kaswalder (Misto) ha attaccato duramente l’assessore Dallapiccola, secondo lui non all’altezza del suo ruolo, affermando che il ddl è solo una “pezza d’appoggio” elettorale. Il frutto della evidente mancanza di coerenza del Patt. Comunque, nonostante le critiche assai dure a Dallapiccola e Rossi, ha detto di votare il ddl che considera comunque una presa in giro del mondo agricolo.

Donata Borgonovo Re (Pd) ha ricordato che questo problema, che provoca sempre reazioni dure, va affrontato con intelligenza, come hanno fatto gli allevatori che aderiscono all’associazione “Difesa attiva”. Allevatori che hanno accettato le sfide che questa convivenza con il lupo pone. Lupo che rappresenta uno dei pericoli per gli allevatori, come ha ricordato la consigliera, ciando il caso recente dell la morte di sette capi in una malga trentina causati dagli sciami di moscerini. Un problema per il quale, ha detto ancora, sono cercati rimedi che sono risultati efficaci. Una logica concreta, ha aggiunto, che deve valere anche per i lupi. Il testo del ddl invece, secondo Donata Borgonovo Re, non risponde alle esigenze di convivenza tra uomo e lupo.

Il Piemonte, ha ricordato la consigliera Pd, ha messo in azione un team di veterinari che supportano gli allevatori per trovare soluzioni rapide. Mentre in Trentino si chiede la Scia per mettere un recinto. Il lupo, ha affermato inoltre, non è una questione limitata al nostro territorio e con questo ddl, invece, si vuole ritagliare il nostro pezzettino con il risultato che rischiamo di rimanere isolati. E ciò è testimoniato dal fatto che al tavolo delle regioni alpine, che si occupa della gestione del lupo, non c’è Trento. Il ddl invece è un palliativo che non risolverà nulla. Donata Borgonovo Re ha ricordato infine quanto detto dagli apicoltori in commissione e cioè che utilizzando bene gli strumenti l’orso non è più un problema. Quindi, ha concluso la consigliera, il problema è di trovare soluzioni concrete per mettere in sicurezza gli animali domestici.

Giacomo Bezzi (FI) ha affermato che l’intervento della consigliera Pd dimostra che il centro sinistra autonomista è alla fine. Il consigliere di FI ha detto che il Patt dovrebbe prendere atto della distanza tra la sinistra e i trentini. Nello specifico ha ribadito che le esperienze europee dicono che per contenere i lupi va fatta una caccia di selezione. Per gli orsi ha ribadito che va studiata la creazione di un parco tematico sul modello canadese.

Gianpiero Passamani (UpT), dichiarando il voto favorevole e convinto al ddl Dallapiccola, ha ricordato che qualsiasi provvedimento può essere impugnato e questo in discussione va difeso con forza in nome dell’autonomia. Il consigliere Upt ha affermato che il vero problema è lo spopolamento della montagna, perché un territorio che non vive non è “vendibile” anche dal punto di vista turistico. I lupi, ha aggiunto, in molti luoghi sono fuori controllo e mostrano di non temere l’uomo. Perciò si deve intervenire proprio per la difesa della montagna. La stessa Arge Alp, ha ricordato, sta andando in questa direzione.

Manuela Bottamedi (FI) ha annunciato il suo voto di astensione perché la norma insegue una percezione di pericolo più che una realtà. Un sentimento di paura che non riguarda solo lupi e orsi, ma anche fenomeni sociali come l’immigrazione o la criminalità. La norma, ha aggiunto, pur avendo elementi positivi, è stata fatta in fretta e sotto la pressione mediatica, e finisce per inseguire, anziché orientare, l’elettorato.

L’assessore Michele Dallapiccola ha detto in replica che effettivamente la norma risente del pressing politico, ma rappresenta un’assunzione di responsabilità. La norma, ha ricordato, sta per essere votata dal Consiglio provinciale di Bolzano e fa parte di un percorso molto lungo intrapreso dalle due province e che è stato accelerato a causa degli sconfinamenti in Alto Adige del banco di lupi della valle di Non. Il Governo nazionale, ha ricordato, ha sempre scelto la componente animalista, una posizione che la Giunta non condivide.

A Bezzi ha risposto che l’idea del parco è buona, ma è molto più efficace avere uno strumento chirurgico per intervenire su animali pericolosi. Anche la prevenzione degli attacchi alle mandrie e greggi, ha aggiunto, non è sempre possibile perché ci sono malghe e pascoli che non possono essere recintati. Il problema, ha concluso, si è aggravato negli ultimi anni perché la crescita del lupo è stata molto forte: si è passati da un branco a sei.

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