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CONSIGLIO PROVINCIALE PAT * COMMISSIONE SPECIALE MALTEMPO « SOPRALLUOGO DEI CONSIGLIERI NELLE VALLI FIEMME E FASSA, LE PIANTE ABBATTUTE SONO 4 MILIONI » (FOTO)

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00.41 - giovedì 17 gennaio 2019

Commissione speciale maltempo: sopralluogo nelle valli di Fiemme e Fassa. Si è svolto ieri il primo sopralluogo nelle zone colpite dal maltempo dell’ottobre scorso -nelle valli di Fiemme e Fassa- per la Commissione speciale istituita nel dicembre scorso con l’apposito obiettivo di monitorare i danni ed individuare le misure più idonee a fronteggiare la situazione di grave disagio venutasi a creare all’indomani dell’evento calamitoso che ha colpito il nostro territorio. 4 milioni di piante abbattute.

Partenza alle ore 8 dal palazzo della Regione in piazza Dante, su due pulmini messi a disposizione dalla Protezione civile, la Commissione, guidata dal Presidente Ivano Job (Lega), è stata accompagnata nel percorso da Raffaele De Col, coordinatore per gli eventi legati al maltempo e Maurizio Zanin, responsabile del Servizio Foreste e Fauna della Provincia. Passo Manghen, val Cadino, Lavazè, Pampeago, Predazzo e Moena: un sopralluogo importante, che ha permesso ai Commissari di apprezzare l’entità dei danni che hanno interessato il territorio e di valutare, assieme ai tecnici, le possibili soluzioni.

Da stime visive integrate da immagini aeree, si calcola che le piante abbattute siano 4 milioni, pari a 3 milioni 400.000 metri cubi tariffari, corrispondenti a 2 milioni di materiale fatturato, su un territorio che è circa un quarto di tutto il Trentino.

Numeri enormi, che possono inquadrare la portata dell’evento eccezionale che ha interessato la nostra Provincia, se si tiene conto che nell’intero Trentino si preleva mediamente ogni anno mezzo milione di metri cubi, corrispondente a 300.000 metri cubi netti.

 

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Problemi: viabilità, sicurezza, prezzo
Il primo problema che la Provincia si è trovata ad affrontare è stato quello della viabilità. Molte piante sradicate dal vento avevano occupato le strade, impedendo e intralciando la circolazione. Gli sforzi spesi nei primi mesi e tuttora in corso, sono per il ripristino della viabilità che in certi casi andrà del tutto ripensata.

Lo si è visto nella val Cadino, dove per liberare cinque chilometri di strada si sono movimentati oltre 15.000 metri cubi di legname e i consiglieri della Commissione speciale sono stati i primi a percorrere quel tratto dall’ottobre scorso. Altro aspetto rilevante, sul quale tecnici e commissari hanno posto l’attenzione, quello della sicurezza.

La sicurezza in primo luogo per i lavoratori che si trovano ad operare in aree spesso impervie, lungo pendenze impossibili, in condizioni di estremo disagio. Sicurezza delle infrastrutture, perlopiù alberghi, a tutela dei quali sono state già messe in atto azioni urgenti come opere di protezione paravalanghe e paramassi e stabilito un protocollo che in certi casi prevede come estrema ratio lo sgombero in condizioni meteorologiche particolari.

Infine, la sicurezza per le persone che percorrono i boschi che a seguito di questo evento risultano completamente trasformati e dunque spesso irriconoscibili. In questo senso si sta lavorando ad un piano di comunicazione da inviare alle famiglie per sensibilizzare ciascuno su un problema di sicurezza che non può essere trascurato.

Altro capitolo, di estrema importanza per l’economia del territorio, quello della collocazione del legname. E’ inevitabile che questa immissione forzata di materiale sul mercato vada gestita con la massima attenzione e secondo un piano di utilizzo che prevede tecniche di vendita a prezzi competitivi.

Questo sarà un passaggio importante, anche perché la vicina regione Veneto si trova in condizioni simili e dunque l’offerta è davvero molto aumentata e in maniera improvvisa.

Nei prossimi mesi la Commissione intende avviare un’operazione di ascolto di tutti i soggetti interessati, che prevede anche un confronto con gli amministratori del Veneto per condividere esperienze e fare tesoro a vicenda delle possibili soluzioni.

 

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Ipotesi smaltimento materiali in 3 anni
Diverse idee ci sono anche sul fronte della ricostituzione del paesaggio. In primo luogo appare chiaro che il rimboschimento dovrà avvenire in maniera ragionata, su gruppi di piante che abbiano un’autonoma stabilità e bassa densità, lavorando fin dal principio sulla struttura del bosco, per evitare l’effetto domino a cui abbiamo assistito. Si è parlato di impianti di larice perché rispetto all’abete rosso -che si introduce naturalmente- offre maggiori garanzie di stabilità e si avvantaggia della condizione di luce piena con ritmi di accrescimento più rapidi. In ogni caso, per lo sgombero del materiale schiantato la Provincia valuta serviranno tre anni di lavoro. Per il rimboschimento invece serviranno almeno una cinquantina di anni.

 

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Prossima tappa in val di Sole
Lungo il percorso la Commissione ha incontrato Marco Larger, sindaco del Comune di Castello-Molina di Fiemme, lo scario della Magnifica Comunità Giacomo Boninsegna e Stefano Cattoi, direttore della Segheria di Ziano di Fiemme, la sindaca di Tesero Elena Ceschini, il sindaco di Cavalese Silvano Welponer, la sindaca di Predazzo Maria Bosin ed altri amministratori locali. Il Presidente Ivano Job ha confermato la volontà di visitare anche le altre aree del territorio colpite dall’evento e di voler programmare nelle prossime settimane un sopralluogo in valle di Sole.

 

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La Commissione speciale – scheda
Istituita il 18 dicembre 2018, la Commissione speciale di studio sui danni causati dalla perturbazione meteorologica eccezionale che ha colpito il Trentino alla fine del mese di ottobre 2018, è composta da un membro per ogni gruppo rappresentato in Consiglio provinciale, oltre al Presidente Ivano Job della Lega nord. Siedono nell’organismo, Alessio Manica per il PD, Claudio Cia (Agire), Gianluca Cavada (Lega), Lucia Coppola Capogruppo di Futura, Pietro De Godenz per l’UpT, Mattia Gottardi (Civica Trentina), Luca Gugliemi (Lista Fassa), Giorgio Leonardi (FI), Alex Marini (Cinque Stelle) e Ugo Rossi (Patt). Alla trasferta odierna ha preso parte Paolo Ghezzi in sostituzione della collega Lucia Coppola, mentre erano assenti i consiglieri Leonardi, Rossi e Gottardi.

 

 

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