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CONSIGLIO PROVINCIA TRENTO * EMERGENZA CORONAVIRUS: « IN SECONDA COMMISSIONE IL DDL FUGATTI PASSA CON SEI SÌ E L’ASTENSIONE DEL PD »

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18.08 - giovedì 12 marzo 2020

Seconda commissione, il ddl Fugatti sull’emergenza coronavirus passa con sei sì
e l’astensione del Pd.

La Seconda commissione, presieduta da Luca Guglielmi (Lista Fassa) ha approvato, questo pomeriggio, con sei sì, compresi quelli di Pietro De Godenz (UpT) e di Lorenzo Ossanna (Patt) e l’astensione di Alessandro Olivi (Pd) il ddl Fugatti per gli interventi di sostegno a imprese e lavoratori in seguito all’emergenza coronavirus.
L’assessore Spinelli ha presentato una serie di emendamenti al testo che non sono stati però votati dalla commissione e verranno discussi direttamente nella seduta del Consiglio di giovedì prossimo. Olivi, invece, ha ritirato i suoi due emendamenti e li ha consegnati alla Giunta perché ne recepisca in tutto o in parte i contenuti.

L’emendamento dell’esecutivo all’articolo 3 potenzia la semplificazione delle procedure di appalto; all’articolo 7 due gli emendamenti della Giunta, uno allarga agli eventi e alle manifestazioni saltate a causa dell’epidemia di coronavirus le norme che rendono più agili le procedure di concessione dei contributi, l’altro proroga di due mesi i termini per l’autorizzazione e l’accreditamento delle strutture sanitarie e socio – sanitarie. Infine, l’assessore Spinelli, ha presentato un emendamento tecnico urgente che riguarda la materia idroelettrica che si è reso necessario per il fatto che la discussione ddl Tonina, approvato in commissione, prevista per il 31 marzo è slittata in seguito all’emergenza di questi giorni.

Olivi, pur avendoli formalmente ritirati, ha presentato in Seconda commissione i suoi emendamenti: uno all’articolo 4 , che prevede misure per i lavoratori, con il quale mira a incrementare di 5 milioni di euro gli stanziamenti per l’Agenzia del lavoro per il sostegno del reddito dei lavoratori e, sull’articolo 5, un contributo straordinario agli operatori economici che subiranno un impatto negativo in seguito all’epidemia. Più in generale, motivando la sua astensione, Olivi ha affermato che questa manovra di emergenza della Giunta, pur apprezzabile su molti punti, come il rinvio a dicembre della rata Imis di giugno (rinvio che però non dovrà pesare sulle finanze dei comuni), è insufficiente perché insufficiente è l’impegno finanziario che, ha detto l’esponente Pd, si limita al milione – milione e mezzo di euro per l’abbattimento degli interessi sulle linee di credito. L’articolo che riguarda il sostegno ai lavoratori, secondo Olivi, è poco più che una norma manifesto perché la Giunta si autoinvita ad applicare gli strumenti già previsti. Bene l’abbattimento degli interessi, ha aggiunto, ma in questo momento le imprese hanno più che altro un problema di liquidità derivante dalla mancanza di entrate.

Pietro De Godenz, da parte sua, dichiarando la massima disponibilità, vista la drammaticità del momento, ha sottolineato l’importanza di aiutare le partite Iva. Sul piano dei mutui, secondo l’esponente UpT, meglio sarebbe prendere a modello quanto venne fatto nel 2008, spostando le rate. Molto bene, invece, l’emendamento che allarga alle manifestazioni l’agevolazione dei contributi. Il consigliere dell’UpT ha infine rivolto il grazie agli operatori sanitari in prima linea contro il virus. Ossanna ha chiesto che le procedure di semplificazione vengano estese anche a quelle urbanistiche per rendere meno difficili le procede per ottenere la possibilità, da parte delle aziende, di ammodernare le loro strutture. Il consigliere del Patt, inoltre, ha chiesto la possibilità di limitare lo slittamento della rata Imis, per quanto riguarda le seconde case, solo ai residenti in Trentino.

Netto il sì al ddl da parte di Devid Moranduzzo e di Denis Paoli della Lega. Moranduzzo ha sottolineato l’attenzione del provvedimento nei confronti dei lavoratori e ha ringraziato gli imprenditori che, con grande senso civico, hanno deciso di sospendere volontariamente l’attività. Paoli ha invece messo in evidenza un problema concreto: il serio rischio che, a emergenza finita, le aziende che hanno chiesto la moratoria dei mutui si possano trovare, in base alle norme della Bce, le porte sbarrate al credito. Al tempo stesso, ha aggiunto, si dovtrà pensare anche all’impatto del coronavirus sulle aziende che hanno già esaurito la loro bancabilità.

Achille Spinelli, rispondendo a Olivi, ha detto che le risorse che verranno messe in moto dal ddl Fugatti sono tutt’altro che trascurabili, che con il milione – milione e mezzo previsto si potranno mobilitare linee di credito per 250 milioni; le norme di semplificazione sugli appalti potranno mettere in circolo qualcosa come 100 milioni di euro, più i 14 derivanti dall’accelerazione dei contributi. Per ciò che riguarda il possibile contraccolpo sulla finanza comunale dallo slittamento dal 16 giugno al 16 dicembre 2020 della prima rata Imis, l’assessore Gottardi ha assicurato che, anche se andasse perso l’intero importo, cioè 90 milioni, in base agli stress test effettuati l’impatto negativo si farebbe sentire, e in modo limitato, solo sui bilanci di una decina di comuni.

 

 

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La sintesi del ddl Fugatti.

Il disegno di legge 50 proposto dalla Giunta e depositato in Consiglio a sostegno dell’economia paralizzata dall’emergenza Covid-19, che i capigruppo hanno deciso di sottoporre domani alla Seconda Commissione e giovedì 19 marzo pomeriggio all’Aula del Consiglio provinciale per il voto finale, interviene su quattro fronti: la sospensione della prima rata dell’Imis da versare entro metà giugno; l’aumento degli investimenti per accelerare e semplificare i contratti pubblici; forme di sostegno ai lavoratori e agli operatori economici anche facendo slittare il versamento dei tributi; semplificazione del pagamento dei contributi e delle istruttorie pubbliche per l’erogazione degli incentivi alle attività economiche.

Primo: Imis per famiglie e imprese. Per mitigare l’impatto finanziario generato dall’emergenza Covid-19 sulle famiglie e le attività produttive, il ddl stabilisce che i versamenti della prima rata annuale dell’Imis, da pagare entro il 16 giugno 2020, non vengano effettuati ma siano aggiunti alla rata a saldo in scadenza al 16 dicembre di quest’anno. L’intento è di garantire così un’immediata una disponibilità monetaria di circa 90 milioni di euro. Ai contribuenti sarà permesso di frazionare a loro discrezione il versamento dell’importo annuale complessivo senza incorrere in sanzioni, purché entro il 16 dicembre 2020. La norma si applica a tutti senza che siano necessario per questo deliberazioni da parte dei Comuni.

Secondo: snellimento procedure di gara contratti pubblici. Il ddl prevede la possibilità che per il periodo di un anno a partire dall’entrata in vigore della legge (il mese prossimo), per fronteggiare la crisi economica conseguente all’epidemia le amministrazioni utilizzino la procedura negoziata senza pubblicazione del bando per l’affidamento di lavori pubblici per importi inferiori alla soglia europea (5.350.000 Euro). Per i contratti di importo, invece, superiore alla soglia europea le amministrazioni aggiudicatrici potranno utilizzare la procedura aperta o, in alternativa, la procedura ristretta con invito a presentare offerta a cinque candidati estratti a sorte. Le offerte vengono valutate secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Si utilizzeranno criteri quantitativi per valorizzare sia le imprese virtuose nei rapporti con i subappaltatori e fornitori, sia la filiera corta e lo sviluppo territoriale. La norma ha lo scopo di semplificare e snellire lo svolgimento delle procedure di gara, riducendo in particolare i tempi di aggiudicazione.

Terzo: aiuti ai lavoratori e agli operatori economici. Per i lavoratori il ddl prevede l’utilizzo delle misure attuative della delega in materia di ammortizzatori sociali, attivando il Fondo di solidarietà territoriale ai dipendenti non coperti da altre forme di intervento. Questo per integrare le misure statali. La norma stabilisce inoltre l’utilizzo degli strumenti di politica attiva nei confronti dei lavoratori perché siano accompagnati verso la ricollocazione che si rendesse necessaria. Agli operatori economici, sulla base del protocollo in via di sottoscrizione con le banche e gli altri soggetti finanziari del territorio, il ddl della Giunta prevede che venga messo a disposizione 1 milione di euro per l’azzeramento degli interessi a carico di imprese e professionisti su linee di credito a 12 mesi. Si stima che il volume di finanziamenti che si potranno modo mobilitare sia vicino a 250 milioni di euro.

Quarto: semplificazione in materia di contributi alle imprese. Il ddl punta ad accelerare i tempi di concessione ed erogazione degli importi spettanti alle aziende, a partire dall’istruttoria da cui dipende l’assegnazione delle agevolazioni in compensazione fiscale, ma anche dalla rendicontazione e dal pagamento di tutti gli altri aiuti monetari. Viene semplificato in particolare il controllo della documentazione di spesa. Queste norme valgono anche per le domande già presentate e per le agevolazioni già concesse. Prevista anche una proroga fino al 30 giugno 2021 delle convenzioni con gli enti di garanzia riguardanti l’attività istruttoria sia per la concessione di contributi, sia per l’erogazione e l’effettuazione dei controlli. Sempre per semplificare queste procedure di concessione dei contributi e degli incentivi, il ddl introduce la possibilità di affidare a soggetti esterni accreditati parte dell’istruttoria delle domande e di attività connesse alla funzione di controllo dell’amministrazione.

Il provvedimento comprende anche norme per l’efficientamento del sistema provinciale, introducendo procedure semplificate per la verifica della permanenza dei presupposti per il mantenimento dei contributi provinciali concessi da più di dieci anni, in modo da liberare risorse da reimmettere nel sistema locale.

Il ddl prevede anche la possibilità per la Provincia di gestire direttamente il servizio sostitutivo di mensa, anche affidandolo in house a una società strumentale se decide di non ricorrere ad appalto. La norma stabilisce in particolare che la gestione diretta di tale servizio venga svolta attraverso l’utilizzo di opportuni strumenti di legittimazione per il personale della Provincia e degli altri soggetti del sistema territoriale integrato, previo accordo con questi enti. Il ddl demanda a una delibera della Giunta la definizione di alcuni aspetti attuativi di questa norma, tra cui per esempio la misura dell’eventuale commissione dovuta dagli esercenti al soggetto gestore del servizio.

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