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CONSIGLIO PROVINCIA TRENTO * CONSORZI BONIFICA: « CONCLUSA LA DISCUSSIONE GENERALE SUL DISEGNO DI LEGGE, FOCUS SU FORNITURA A TERZI FUORI DAGLI ÀMBITI TERRITORIALI »

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14.53 - martedì 5 ottobre 2021

Ddl sui consorzi di bonifica, conclusa la discussione generale.

Dopo il question time si è passati alla discussione generale, che si è conclusa al termine della mattinata, del ddl n. 115. Un ddl tecnico che dà la possibilità ai consorzi di bonifica di fornire servizi a terzi al di fuori degli ambiti territoriali di competenza e che è stato presentato d’urgenza, ha detto l’assessora all’agricoltura, perché c’è la necessità di accedere alle risorse del Recovery per il potenziamento della risorsa acqua per l’agricoltura. Un’occasione di importanza fondamentale per portare avanti progetti di ammodernamento tecnologico dell’irrigazione.

Un consigliere del Patt ha ricordato l’importanza del ruolo dei consorzi di bonifica per tutto il territorio agricolo e non solo sotto l’aspetto irriguo. L’esponente autonomista ha ricordato di aver ha presentato un odg per incentivare il dialogo tra i vari enti con l’obiettivo comune di una gestione più efficiente e razionale dell’acqua.

Il consigliere dell’Upt ha affermato che l’emendamento concordato con l’assessore, e che limita la richiesta di servizi al solo settore tecnico, è servito a fugare i dubbi e quindi il ddl è apprezzabile perché va nella direzione di un maggior investimento nel settore fondamentale dell’agricoltura. Un consigliere del Pd ha detto che con gli emendamenti si rischia di appesantire il percorso tracciato dal ddl. Un altro consigliere Patt ha affermato che il ddl è presentato come urgente mentre i progetti in corso non vengono finanziati perché in ballo ci sono 400 milioni del Pnrr e i soldi che arriveranno verranno amministrati dal nuovo consorzio che nascerà da questa legge.

Per il consigliere di Azione è giusto che la risorsa acqua debba avere un’attenzione pubblica anche in termini di finanziamento, ma, ha aggiunto, è anche ora e tempo di dire che ci si deve aprire a una compartecipazione più che significativa degli imprenditori. Altrimenti si crea una disparità con altri settori economici. Nell’allevamento, per la sua sopravvivenza, serve un sostegno pubblico, ma altri settori agricoli potrebbero partecipare un pochino di più con le loro risorse. Anche perché si sta parlando dell’ acqua che è di tutti. L’esponente di Azione ha poi ricordato che sul famoso “tubone” della valle di Sole ci fu il no della Pat; un no che portò la stessa Provincia a fare un piano con il coinvolgimento del mondo imprenditoriale che aveva capito la necessità di un intervento privato più forte. Da qui venne l’idea di utilizzare l’acqua di Santa Giustina e il progetto di Melinda che avrebbe potuto sostenere il sistema di pompaggio dell’acqua. Questa idea, ha detto ancora, è sparita dall’orizzonte.

Perché? Perché, a differenza di prima, c’è qualcuno in Provincia che il no all’idea del “tubone” sul Noce non lo ha detto perché cerca di dire sì a tutti. Si sta cercando di scambiare il progetto del depuratore in val di Sole con il via libera al contestato “tubone”. Per fortuna in val di Sole si sono raccolte una sacco di firme contrarie a questa idea. Il ddl, ha continuato il consigliere, dovrebbe intercettare le risorse del Pnrr mettendo più persone a lavorare per intercettare i soldi. Ma soldi per fare cosa? Per seguire progetti che sprecheranno la risorsa acqua come il “tubone” della val di Sole? La politica, invece, dovrebbe dare una visione sulla risorsa acqua, dicendo, ad esempio, cosa si è fatto del progetto del lago di Santa Giustina. Dire qual è il piano, che tipo di risorse si metteranno in campo. Sulla direzione di marcia, invece per l’esponente di Azione, c’è silenzio, mentre si va avanti ad annunci su facebook e a sì detti a tutti. Invece la Giunta dovrebbe dire cosa vuole fare della risorsa acqua per l’agricoltura e qual è la sostenibilità ambientale.

Il consigliere di 5 Stelle ha ricordato di aver presentato due odg sulla tutela del territorio in rapporto alla risorsa idrica. Il Pnrr , ha ricordato, affronta anche il miglioramento della qualità ambientale delle acque. E i consorzi di bonifica possono svolgere un ruolo importante su aspetti come la rinaturalizzazione dei corsi d’acqua.

Un consigliere della Lega ha detto che il ddl prevede che i consorzi irrigui possano avvalersi della collaborazione del Consorzio provinciale di bonifica per non perdere i finanziamenti dello Stato. Quindi le critiche sono fuori luogo sopratutto se vengono da ex assessori che non hanno saputo cogliere tutte le opportunità finanziarie.

L’assessora ha replicato precisando che l’emendamento è stato proposto dopo un passaggio nel Consiglio della federazione dei consorzi di miglioramento fondiario per spiegare il senso del ddl. Il confronto che ha portato alla costituzione, per la prima volta, di un tavolo per accedere ai contributi nazionali. L’emendamento a sua firma è anche questo nato dal confronto e specifica che le richieste di servizi riguardano solo quelli tecnici e non quelli amministrativi. Infine, l’assessora ha ricordato che con il Recovery Fund si andranno a sommare 440 milioni sui fondi irrigui e l’agricoltura trentina non può perdere questa opportunità. Infine, l’assessora ha concluso affermando che negli archivi della Pat non c’è traccia di Piani sull’acqua lasciati dalla precedente Giunta, mentre il governo di centro destra ha varato questo ddl per costruire una struttura sufficientemente robusta per partecipare ai bandi.

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