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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PAT * TERZA COMMISSIONE: « VARIANTE AL PUP SULLA VALDASTICO, IL VICEPRESIDENTE TONINA: “ TEMPI PIÙ LUNGHI PER APPROFONDIRE I TEMI “ »

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19.17 - giovedì 3 febbraio 2022

Terza commissione, variante al Pup sulla Valdastico. Il vicepresidente Tonina: tempi più lunghi per approfondire i temi. Pergine, il comitato contro la sperimentazione dell’impianto di termossidazione chiede il ritiro della delibera della Giunta

Seduta dedicata ai temi dell’ambiente quella della Terza commissione di oggi pomeriggio. Sono stati ascoltati i rappresentanti del Coordinamento No Valdastico e i referenti della petizione con la quale si chiede il ritiro della delibera della Giunta che ha autorizzato una ditta ad avviare, nella zona industriale di Pergine, la sperimentazione di un impianto di termossidazione. Per ciò che riguarda la Valdastico il vicepresidente Tonina ha detto che la Giunta ha scelto di allungare i tempi per portare in Consiglio il documento della variante al Pup sul Corridoio di accesso est. Questo per approfondire i temi emersi dal dibattito con i comuni e con i cittadini.

In Terza commissione, presieduta da Ivano Job della Lega, si è parlato a lungo di Valdastico con l’audizione del Coordinamento no Valdastico A 31 in merito al documento della variante al Pup sul Corridoio accesso est.

 

Un progetto che va in direzione opposta al Green Deal

Pietro Zanotti è stato il primo ad intervenire leggendo la prima parte del documento del Coordinamento nel quale si afferma, in sintesi, che il progetto autostradale va in direzione contraria al Green New Deal europeo, in particolare del pacchetto “Pronti per il 55%” che punta sui collegamenti ferroviari e il miglioramento del trasporto pubblico per fare fronte alla diffusione dei gas clima alteranti. La Valdastico si muove invece su modelli di viabilità vecchi e certo non stimolerà il trasporto su ferro o la mobilità in bicicletta. Non tiene conto, inoltre, delle novità introdotte nel mondo del lavoro, anche in seguito alla pandemia, come lo smart – working che nel nostro Paese è passato dal 4% all’8%. Quindi, si deve guardare avanti con saggezza, autonomia soggettiva da parte degli eletti, coraggio e tenendo conto delle opportunità che i territori che verrebbero attraversati dall’autostrada hanno cercato e cercano recuperando antiche attività e sfruttando in modo sostenibile un territorio ancora intatto. Nel documento della Giunta, ha aggiunto Zanotti, sono del tutto assenti i valori di un nuovo modello di società a basso impatto naturale si sta facendo avanti. Una distanza che si fa ancora più ampia con la Convenzione delle Alpi che mira alla salvaguardia della natura e alla creazione di modelli di vita sostenibili per le comunità alpine, con un uso parsimonioso delle risorse e all’armonizzazione degli interessi economici e impegna le amministrazioni pubbliche a evitare il più possibile la costruzione di nuove strade. Invece, ha aggiunto l’esponente del Coordinamento, l’unico scopo della revisione del Pup è quello di andare incontro a gruppi economici e questo lo dimostra la totale assenza di dati. L’interrogativo di fondo, sollevato dal documento, è questo: Come può la costruzione di una infrastruttura pensata più di 50 anni fa, in un contesto climatico storico, sociale e economico diverso diventare un cavallo di battaglia di una politica di sviluppo? Inoltre, la fase di costruzione richiederà dai 12 ai 15 e si arriverà in prossimità degli anni ‘50 quando si saranno attuate politiche di contenimento del traffico veicolare e si finirà per pesare sulla vita di quelli che oggi sono fanciulli. Infine, dalle decine di osservazioni presentate dalle persone alle persone emerge la distanza tra cittadini e lo Stato. Emergono timori per la salute, per la perdita di identità dei territori, per il rischio di vivere in un territorio violentato e malato.

 

Un’opera che contraddice i principi della legge urbanistica

Giuliana Speranza, anche lei del Coordinamento No Valdastico, è intervenuta sulle criticità ambientali, sottolineando l’incoerenza tra l’A31 e i principi contenuti nella legge urbanistica provinciale come il risparmio del territorio e la riqualificazione dell’esistente. Si parla di un tunnel di 60 km, ha aggiunto, che comporterà lo scavo di 12 milioni di metri cubi di roccia: un impatto tremendo per le piccole valli attraversate dall’autostrada. L’autostrada consumerà più di un milione di metri quadri di territorio e ci sono problemi di stabilità geologica che comporteranno il rimodellamento di versanti della montagna; interventi che hanno già suscitato reazioni da parte dei proprietari in Veneto. Sul versante di Terragnolo, inoltre, nel 2014 c’è stata la frana dei laghetti del Leno e la tempesta Vaia ha messo ancor più in evidenza le fragilità dei territori, basti pensare a quanto è accaduto nell’Astico che, pur ritenuto sicuro, è esondato. Sacrifici di territorio sarebbero causati anche dai caselli come quello di Cogollo di Cengio che occuperà 226 mila mq. Inevitabile, ha detto Giuliana Speranza, l’impatto sul paesaggio e le produzioni agricole che si possono effettuare solo a 300 metri dall’autostrada. Ci saranno conseguenze sull’ habitat faunistico e, per ultimo ma non certo ultimo per importanza, c’è il problema che riguarda l’acqua con i rischi di per l’equilibrio idrico delle valli attraversate. L’opera, ha detto ancora Speranza, attraversa territori ricchi d’acqua: ne è prova la storia del depuratore di Trento che si voleva costruire in galleria sotto la Vigolana. Operazione che si dimostrata impossibile per la massiccia presenza d’acqua. I due rami del Leno, del resto, non hanno affluenti perché sono alimentati da sorgenti a testimonianza delle delicatezza della situazione. Delicatezza messa in evidenza dalla relazione idrogeologica della Pat sulle sorgenti di Spino (serve 50 mila persone), Molino e del Pasubio. Del resto problemi seri sono emersi anche in occasione della costruzione delle gallerie per gli acquedotti. Non va poi dimenticato l’impatto dell’arteria stradale sulla qualità dell’aria e l’impatto dell’inquinamento sulla salute. Preoccupazioni, ha concluso, che non sono state prese in considerazione dal Documento della Giunta.

 

La Valdastico rischia di aggiungersi all’elenco delle opere incompiute

Paolo Stoffella, infine, ha affrontato l’aspetto economico del progetto che, secondo il suo parere, viene preso in considerazione solo superficialmente e senza dati dal Documento di revisione del Pup. Lo studio di fattibilità dell’A4 Holding, ha ricordato contiene quella che viene definita una valutazione economica che prevede un investimento di 3,345 miliardi, da cui deriva il calcolo “spannometrico” dei due che dovrebbero arrivare in Trentino. Però, ha aggiunto Stoffella, non si tratta di una valutazione economica, ma di un calcolo del costo economico e quindi non ci sono previsioni solide. In realtà in Trentino, ha detto ancora, per la fiscalità non arriverà nulla perché non ci sono aziende in grado di affrontare un’opera di queste dimensioni, quindi dal conto va tolto un terzo; un altro terzo va tolto perché da noi non ci sono fornitori all’altezza di servire un cantiere così grande. Rimane un ultimo terzo, quello della manodopera che però arriverà al seguito delle aziende di fuori provincia che si aggiudicheranno l’appalto. Anche perché si tratta di personale specializzato che non si trova da noi e comunque i nostri lavoratori edili sono già occupati. Quindi, in Trentino non arriverà nulla, ha concluso, se non i consumi spiccioli domenicali di chi lavorerà al progetto. Infine, Stoffella ha affermato che si deve capire se quest’opera sia finanziariamente sostenibile. L’A22, ad esempio, nel 2019 ha avuto un risultato netto di 87 milioni di euro e se si sposta sulla Valdastico questa cifra, anche se il volume di traffico sarà ben diverso,ne risulta che ci vorrebbero 38,4 anni per pagare l’opera. Per Stoffella, insomma, chi sostiene questa autostrada lo fa senza avere in mano i dati. Il rischio di avere un’opera incompiuta, eventualità che andrebbe incontro all’interesse dell’A4 per rinnovare la concessione, metterebbe inoltre a rischio l’immagine di buongoverno del Trentino. Per questo ci si deve chiedere quale sia stato il senso di aver approvato un documento che ha messo in allarme migliaia di persone e molte amministrazione anziché affidare alla facoltà di economia di Trento un’analisi approfondita della sostenibilità economica della Valdastico.

 

Coppola: grave mettere i territori uno contro l’altro

Lucia Coppola (Europa Verde), esprimendo il sostegno all’iniziativa popolare, ha sottolineato l’accuratezza dei documenti presentati dal Comitato che dimostrano il valore del no all’autostrada. Per questo il dibattito non può essere liquidato frettolosamente, evitando il rischio di mettere in contrapposizione i territori perché, dal punto di vista ambientale, ci si può salvare solo tutti assieme.

 

Job: c’è la volontà di approfondire

Job ha ricordato che la trattazione del documento della Giunta sul Pup è stata sospesa perché Tonina aveva annunciato che ci sarebbero state ulteriori novità. E ha aggiunto che quando si prende tempo vuol dire che si vuole approfondire e la variazione del Pup arriverà in aula non a marzo ma probabilmente ad aprile.

 

Tonina: il documento della Giunta riguarda solo l’allargamento del Corridoio est

Tonina, rispondendo a Manica (Pd), che ha chiesto il perché del rinvio della discussione del Documento sul Pup in commissione e quindi in aula, ha affermato che ci sarà un confronto anche sui temi presentati dal Coordinamento e ha aggiunto che la motivazione che la variante al Pup non sarà discussa nel prossimo Consiglio perché la capigruppo ha deciso di non metterla all’odg. Il tema della variante è importante, ha aggiunto il vicepresidente, il percorso è iniziato nel giugno 2020 ed è continuato con la delibera del giugno 2021, ma è giusto dare il tempo di approfondire e per portare all’attenzione una serie di contributi come ha fatto il Coordinamento, e per tenere conto delle delibere dei consigli comunali per ulteriori approfondimenti. Tonina ha ribadito che la variante al Pup riguarda solo il già previsto allargamento del corridoio est. E ha ricordato che di Valdastico si parla da 50 anni e lo si è fatto anche nella scorsa della legislatura. Quando si sarà deciso l’allargamento del Corridoio Est, successivamente si individuerà l’accesso migliore, scelta che non compete alla variante Pup. Per questo Tonina non detto di non voler entrare nel merito perché c’è ancora tempo per valutare i contributi.

 

Manica: la Valdastico ci farà fare un salto indietro

Alessio Manica ha ricordato che Job ha parlato di un rinvio perché ci sono novità positive, ma di nuovo, ha aggiunto, ci sono solo le firme dei sindaci della Valsugana a favore della Valdastico. Curioso è il fatto che otto mesi fa si sia adottata una delibera di modifica del Pup e oggi si prenda ancora tempo. E ha sottolineato il fatto che quando si allarga un corridoio si deve giustificare il perché di questa scelta. Quindi, col documento della Giunta si decide se quella autostrada si farà o no nel basso Trentino. La Giunta, ha poi aggiunto, sta alimentando il contrasto tra i comuni alimentando la falsa convinzione che la Valsugana si gioverà della Valdastico. Mentre dai dati di Fugatti sposterà solo il 17% del traffico, aumentando però di un altro 17% quello in Vallagarina. Infine, Manica ha ringraziato Stoffella per la sua analisi economica che ha messo in evidenza l’insensatezza anche da questo punto di vista dell’opera. Opera che, di fronte ai salti in avanti dell’Europa, noi rischiamo di farne uno carpiato all’indietro con un progetto che viene portato avanti solo per motivi elettorali mettendo una valle contro l’altra. Denis Paoli (Lega), sull’ordine dei lavori, ha richiamato il fatto che si tratta di un’audizione e non di una discussione.

 

Zanella: con tutti quei km in galleria si dovranno applicare tariffe altissime

Paolo Zanella (Futura) ha affermato di condividere la posizione del Coordinamento compreso l’appello alla saggezza. C’è inoltre il tema della ferrovia del Brennero che implica gravi problemi ambientali ma almeno ha un obiettivo chiaro: quello di spostare il traffico dalla gomma alla rotaia. Invece, nella delibera della Giunta non ci sono ragioni vere, se non i possibili vantaggi del mondo industriale del Basso Trentino. Un documento incoerente con gli obiettivi ambientali che implicherebbero la chiusura di quel corridoio e non il suo allargamento. Inoltre, i conti non tornano anche perché con tutti quei km in galleria si dovranno fare tariffe talmente alte da rendere la Valdastico ben poco concorrenziale. Il documento della Giunta, ha detto poi, non è arrivata per decisione dei capigruppo perché non è stata nemmeno posta in discussione.

 

Degasperi: nel 2016 la Provincia firmò un documento per l’uscita in Valsugana

Filippo Degasperi (Onda Civica) ha detto di essere soddisfatto perché ora non si trova più solo. E lo ha detto ricordando che la mozione per dire no al completamento dell’A31 da lui presentata nella scorsa legislatura prese un solo voto, il suo. Il tema, ha continuato, oggi è quello se fare la Valdastico a Trento o a Rovereto perché c’è la firma della Pat, apposta nel 2016, sul documento di comitato di paritetico che parla del comune interesse per il corridoio tra la Valle dell’Astico, la Valsugana e Trento. Per questo, ha aggiunto l’esponente di Onda Civica, si dovrebbe ringraziare Fugatti perché ha fermato tutto perché la Pat sei anni fa ha posto il suo timbro su un documento che prevede lo sventramento della valle del Centa. Intervento, questo di Degasperi condiviso da Job. Mentre Coppola ha affermato che se Europa Verde fosse stata presente nella scorsa legislatura avrebbe sottoscritto la mozione Degasperi.

 

Ci si trova di fronte ad un’opera ambigua

Stoffella, in conclusione, ha detto di essere conscio che i pericoli maggiori li corre la Valsugana. Ma, ha concluso, il Coordinamento si chiama No A31 perché altre autostrade nelle nostre valli non ci stanno. Pietro Zanotti ha aggiunto che ci si trova di fronte ad un’opera ambigua che non viene neanche chiamata col suo nome e si preferisce usare il termine di corridoio infrastrutturale e ci si muove all’interno di una serie di tracciati a scapito del diritto dei cittadini di avere un quadro trasparente. Le richieste dal Coordinamento sono invece chiare: abbandonare definitivamente il prolungamento dell’A31. Quindi, la revisione del Pup deve fare chiarezza su come far rientrare il Trentino all’interno degli orientamenti europei e nel quadro di un’economia sostenibile. Su proposta di Job, la commissione ha rinviato la discussione sul documento sulla variante del Pup.

 

Il comitato di Pergine: sospendete la delibera sull’impianto di termossidazione

Si è passati poi alle audizioni sulla petizione n. 18 sul progettato impianto sperimentale di termossidazione di rifiuti a Pergine. Petizione arrivata il Terza commissione ad inizio dicembre in prossimità del bilancio e che oggi è stata affrontata con l’ascolto dei rappresentanti del comitato. Carla Zanella ha ricordato che l’impianto sorge in prossimità di sei luoghi sensibili, compreso una materna e un asilo nido distanti solo poche decine di metri. Il 23 dicembre, ha detto ancora, è stata adottata la delibera da parte della Giunta che dà la possibilità all’azienda di operare; delibera della quale si chiede la sospensione. La maggiore preoccupazione riguarda i bambini che fanno attività anche all’aperto e i possibili rischi causati dalle sostanze tossiche che verranno emesse. Recentemente Oms, ha ricordato la rappresentante del comitato, ha abbassato i limiti degli inquinanti proprio perché sui bambini queste sostanze possono provocare danni. Se si tratta di un impianto sperimentale significa che ci potrebbero essere anche brutte sorprese e quindi non va certo fatto nelle vicinanze di luoghi dove ci sono bambini già costretti a respirare l’aria già inquinata a causa del traffico. Questa azienda, ha aggiunto, è per il 90% svizzera viene a Pergine per testare il riutilizzo dei rifiuti, per vedere, in sintesi, cosa succede e quindi non ci sono motivi di pubblica utilità; inoltre non sarebbe stata rispettata la fascia di rispetto senza alcuna giustificazione. Quindi, Zanella ha chiesto la sospensione della delibera per il rispetto e la sicurezza della salute dei bambini. Una scelta che probabilmente non ha eguali in Italia e in Europa.

 

Quali sono i motivi della sperimentazione?

Chiara Torresan ha ricordato che nell’allegato 4 del quinto piano di aggiornamento del Piano rifiuti si afferma che il metodo migliore per smaltire i rifiuti sarebbe la gassificazione. Quindi, ci si chiede quali siano i motivi di una sperimentazione quando si è già scelto di puntare su questa tecnologia. Nella stessa delibera del 26 dicembre, ha detto inoltre, si afferma che la pirolisi è già sperimentata e quindi c’è una contraddizione evidente con il via libera ad una società che dichiara di voler fare testare un impianto. Inoltre, secondo l’esponente del comitato, mancano alcuni aspetti importanti per una valutazione dei rischi dell’impianto. Nella delibera, inoltre, si parla di bassa intensità delle emissioni, quando si dice, invece che verranno fatte valutazioni su ciò che esce dall’azienda. Insomma, l’impressione è che si sia voluto fare tutto in fretta.

 

Mori ha saputo dire no ad un impianto come quello di Pergine

Michelina Chiodo ha posto l’accento sugli aspetti giuridici e ha sottolineato la necessità di conoscere i termini del contratto in base al quale la ditta proprietaria delle superfici e degli immobili li ha concessi alla società che intende sperimentare l’impianto. Inoltre, Chiodo ha ricordato che la società ha un capitale di 10 mila euro e che quindi non può offrire garanzie. Infine, la sperimentazione, a differenza a quanto è accaduto in un caso analogo in Emilia Romagna, è stata concessa per un’amplissima gamma di rifiuti ed è lecito chiedersi perché si debba permettere che a Pergine vengano portati i fanghi prodotti sulla navi da crociera per usarli per trarne gas. Giulio Francomanno ha ricordato che altri comuni come Mori hanno saputo dire di no a iniziative come quella di Pergine che non è negli interessi del territorio. Simone Petri ha affermato che la Fbk considera poco conveniente la pirolisi e quindi non si capisce il senso della sperimentazione.
Infine, Carla Zanella ha chiesto alla Commissione si fare il possibile per sospendere la delibera.

 

Coppola: una decisione incomprensibile

Lucia Coppola ha messo in evidenza l’importanza della mobilitazione dei cittadini e ha definito preoccupante il quadro evidenziato dagli interventi dei rappresentanti del comitato. Non è comprensibile, ha aggiunto, autorizzare una sperimentazione mettendo a rischio la salute dei cittadini e dell’ambiente già sottoposti a seri problemi di inquinamento causati dal traffico.

 

Degasperi: anche il Comune ha dato il via libera

Filippo Degasperi ha sottolineato il fatto che il Comune di Pergine sembra d’accordo con la sperimentazione e gli stessi cittadini, contrariamente di Mori che “insorse” contro un progetto analogo. Carla Zanella ha affermato che la notizia non è stata molto diffusa anche perché tutto è avvenuto in fretta e senza il confronto con la popolazione.

Infine, il presidente della commissione Job ha chiesto di ascoltare Appa, Azienda sanitaria e i Medici per l’ambiente, mentre Degasperi ha chiesto anche di audire il Comune di Pergine. Cavada della Lega ha condiviso la proposta di Job per fugare i dubbi sui rischi sulla salute.

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