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CONSIGLIO PAT * TERZA COMMISSIONE: « SARÀ POSSIBILE UTILIZZARE I MAGAZZINI AGRICOLI COME FORESTERIE PER I LAVORATORI STAGIONALI »

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18.45 - martedì 1 febbraio 2022

Sarà possibile utilizzare i magazzini agricoli come foresterie per i lavoratori stagionali: si unanime in III Commissione al ddl di Ossanna completamente emendato. Slitta l’informativa dell’assessore Tonina sul documento preliminare della variante al Pup riguardante il corridoio est. Domani al Cal la presentazione dell’aggiornamento del Piano rifiuti.

Accolti due emendamenti con cui è stato riscritto, il disegno di legge 84 proposto da Lorenzo Ossanna (Patt) per permettere di utilizzare temporaneamente i magazzini agricoli come foresterie in cui alloggiare i lavoratori stagionali è stato approvato all’unanimità dalla Terza Commissione presieduta da Ivano Job (Lega).

L’organo del Consiglio ha poi rinviato di qualche settimana l’incontro informativo chiesto da Alessio Manica (Pd) con l’assessore Mario Tonina in merito al documento preliminare della variante al Piano urbanistico provinciale e relativo al Corridoio di accesso est. Rinvio – ha spiegato l’assessore – che consente un approfondimento da parte del Consiglio delle autonomie locali. Tonina ha aggiunto che il documento preliminare della variante al Pup approderà probabilmente in Consiglio provinciale per una discussione politica a fine marzo (come previsto dalla particolare procedura indicata dall’articolo 130 ter del regolamento dell’assemblea legislativa, ndr).

In coda ai lavori l’assessore all’ambiente ha informato la Commissione che domani presenterà al Consiglio delle autonomie locali il quinto aggiornamento del Piano rifiuti della Provincia, un volume di 500 pagine – ha ricordato – approvato in via preliminare dalla Giunta il 30 dicembre scorso. L’approvazione definitiva della delibera – ha proseguito – dovrebbe avvenire tra fine marzo e i primi di aprile. Ma ha aggiunto di voler aprire una fase partecipativa che durerà tutto l’anno per acquisire dai territori e da tutti i soggetti interessati al tema del trattamento dei rifiuti – e in particolare dai giovani – proposte in vista delle strategie che la Provincia dovrà adottare.

 

L’emendamento di Ossanna al proprio ddl per l’utilizzo temporaneo dei depositi.

Tornando al disegno di legge 84 di Ossanna, il consigliere ha ricordato che il provvedimento risponde a una richiesta sentita dalle aziende agricole messe in difficoltà dalla pandemia perché costrette a sostenere costosi interventi abitativi con cui ridurre i rischi di contagio dei dipendenti stagionali regolarmente assunti. Di qui la proposta di ricavare per loro delle foresterie all’interno dei depositi agricoli. Foresterie – ha chiarito – che dotate di spazi con servizi adeguati riducendo quelli del magazzino. Ossanna ha precisato che l’emendamento da lui presentato sostituisce completamente l’unico articolo del suo ddl, soprattutto per precisare il carattere temporaneo dell’utilizzo dei magazzini agricoli come foresterie, evitando quindi il cambio di destinazione d’uso di questi manufatti. E per garantirne il ritorno alla precedente funzione agricola una volta cessato il bisogno di sistemare gli stagionali. L’utilizzo come foresteria non potrà comunque durare più di un anno, a meno che il proprietario non presenti domanda al Comune per continuare ad accogliere provvisoriamente i lavoratori. Ancora, l’emendamento di Ossanna stabilisce che le foresterie temporanee si possono realizzare all’interno dei depositi solo nel caso in cui l’azienda non disponga di altri fabbricati con destinazioni diverse dall’uso agricolo o di alloggi utilizzabili a questo scopo. Ed esclude la possibilità di costruire altri manufatti da utilizzare come magazzini agricoli in alternativa a quelli eventualmente adibiti a foresteria.

 

L’emendamento dell’assessore Tonina semplifica la procedura per l’eventuale cambio della destinazione d’uso.

L’assessore Tonina ha spiegato di aver concordato con il consigliere Ossanna un suo emendamento che estende la durata del vincolo dei manufatti agricoli anche a quelli realizzati prima della legge urbanistica del 2015, per poterne mutare la destinazione non più con una procedura complessa com’era previsto in precedenza, ma con una variante non sostanziale al Prg. Questo per garantire una semplificazione vantaggiosa della procedura di cambiamento di destinazione d’uso dei manufatti agricoli.

 

La discussione: ai Comuni la scelta di eventuali deroghe al vincolo perenne.

Il dirigente Roberto Andreatta ha aggiunto che l’intervento legislativo “tocca in realtà un nervo molto scoperto della disciplina urbanistica, perché riguarda il carattere perenne del vincolo posto sugli edifici a destinazione agricola”. Ha infatti ricordato la particolare salvaguardia con cui la legge provinciale tutela la destinazione dei manufatti agricoli. Tuttavia – ha spiegato – il vincolo agricolo perenne non sempre oggi risponde ai cambiamenti che nel corso degli anni si sono verificati impedendo di attribuire a un edificio un’altra funzione, salvo in casi eccezionali che si contano sulle dita di una mano. Di qui l’emendamento dell’assessore Tonina, che completa il ddl di Ossanna disciplinando in modo uniforme casi che vengono trattati in modi diversi: entrambi vanno nella direzione di superare il vincolo perenne. Nel caso della norma proposta da Ossanna, per andare incontro a un’esigenza concreta e attuale delle aziende agricole. Nel caso dell’emendamento dell’assessore Tonina, affidando ai Comuni la valutazione delle singole esigenze dei proprietari.

Alessio Manica (Pd) ha giudicato migliorativo l’emendamento presentato da Ossanna perché codifica la natura temporanea della deroga per il diverso uso richiesto di un manufatto destinato all’agricoltura. Il consigliere ha apprezzato la scelta di affidare la scelta di permettere un eventuale cambio della destinazione d’uso di questi manufatti ai consigli comunali con una variazione al Prg non sostanziale.

Lucia Coppola (Misto-Europa Verde) ha giudicato sensata la proposta del ddl rispetto a necessità oggettive di dare un alloggio a lavoratori stranieri di cui la nostra agricoltura in questi anni di pandemia ha bisogno. Occorre comunque mettere al riparo dalla discrezionalità i cambi di destinazione d’uso ed è quindi giusto affidare ai consigli comunali la decisione della deroga rispetto al vincolo previsto per questi magazzini. Coppola è stata anche rassicurata dai funzionari dell’assessore circa l’esistenza di norme che garantiscano la qualità degli edifici nei quali accogliere i lavoratori stagionali stranieri, perché nel regolamento dell’ultima legge sull’urbanistica del 2015 esiste una disciplina sull’uso temporaneo di edifici adibiti a foresteria.

Denis Paoli (Lega), pur condividendo il ddl ha chiesto come si concili la trasformazione di un magazzino agricolo in foresteria, ad esempio inserendo dei servizi, con la temporaneità di questo utilizzo e la necessità di ripristinarne poi la destinazione originaria, che potrebbe comportare notevoli oneri a carico dei proprietari.

Ossanna, dopo aver ricordato che per poter chiedere l’utilizzo di un edificio agricolo come foresteria un’azienda deve dimostrare che vi sono state negli ultimi tre anni di attività un certo numero di assunzioni, sul tema del mantenimento dei servizi nella foresteria, ha segnalato che l’azienda può presentare un’apposita domanda al Comune per non dover ripristinare necessariamente il magazzino nel momento in cui non sarà più utilizzato per ospitarvi i lavoratori stagionali.

Il dirigente Roberto Stanchina, rispondendo a una domanda di Job sull’esistenza di vincoli nei casi in cui dei manufatti agricoli siano collocati in zone ambientalmente protette, ha ribadito che la possibilità di derogare al vincolo urbanistico va valutata caso per caso a seconda della pianificazione esistente, ma che in ogni caso il ddl parla di contesti prettamente agricoli.

Manica ha ottenuto conferma dai dirigenti che l’emendamento dell’assessore introduce una modalità semplificata per la rimozione del vincolo perenne, vincolo che diventa di competenza comunale con una variante al Prg non sostanziale. Il consigliere ha poi ritirato un suo emendamento al ddl, a fronte dell’impegno dell’assessore Tonina di accogliere la proposta non in questo ma in un successivo provvedimento.

Il presidente Job ha accolto la richiesta di Manica trasmettere gli emendamenti al ddl al Consiglio delle autonomie locali perché il testo modificato ora è completamente diverso da quello originario.

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