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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PAT * TERZA COMMISSIONE: « PRESENTATO IL PIANO ENERGETICO AMBIENTALE 2021 – 2030, VIA ALL’ITER DEL DDL CIA PER VIETARE IL LANCIO DI PALLONCINI DI PLASTICA »

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18.08 - lunedì 12 aprile 2021

Terza commissione, presentato il Piano energetico ambientale 2021 – 2030. Via all’iter del ddl Cia per vietare il lancio di palloncini di plastica.

Oggi pomeriggio in Terza commissione l’assessore all’ambiente e all’energia Mario Tonina ha presentato il Piano energetico ambientale 2021 – 2030 che prevede una riduzione, entro 9 anni, delle emissioni di anidride carbonica e gas clima alteranti del 55% rispetto ai dati di riferimento del 1990. La commissione ha poi avviato l’iter del ddl di Claudio Cia (Fdl) che prevede il divieto di lanciare palloncini in occasione di feste, cerimonie e eventi. Un no, ha spiegato l’esponente di Fratelli d’Italia, che va inquadrato nella lotta alla diffusione della plastica nell’ambiente.

 

Tonina: riduzione delle emissioni, il Trentino è sulla buona strada.

In Terza commissione, presieduta da Ivano Job (Lega), si è parlato del Piano energetico ambientale della Provincia (Peap) 2021 – 2030. L’assessore Mario Tonina ha presentato il documento sottolineando l’importanza del lavoro che ha comportato un confronto con Aprie e Appa e un gruppo di lavoro con Fbk, Università e Fondazione Mach. L’approvazione definitiva del Piano avverrà a fine giugno e si tratta di un percorso, ha detto l’assessore, che ha come obiettivo la riduzione del 55% rispetto al 1990 dei gas clima alteranti. Si parte da una riduzione del 21%, quindi da un buon risultato ottenuto dal precedente Peap frutto di una politica attenta della Pat in questi anni. Nei prossimi 9 anni ci dovrà essere, ha sottolineato Tonina, un forte impegno per raggiungere gli obiettivi stabiliti dal Piano. Piano che deve coinvolgere tutti i dipartimenti della Pat. Dodici linee strategiche e 81 azioni previste dal Peap. Le principali direttrici riguardano la riqualificazione energetica degli edifici civili incrementando l’autoconsumo da fonti energetiche rinnovabili. Con Sisma bonus e bonus 110% si va in questa direzione per migliorare le classi energetiche delle case esistenti. Altra linea riguarda l’efficientamento dell’industria per ridurre i consumi utilizzando sistemi integrati di produzione e potenziando il fotovoltaico che ha buon prospettive. Altro punto strategico, ha ricordato Mario Tonina, il sostegno di una mobilità sostenibile. Tema sul quale la pandemia, ha aggiunto, ci ha insegnato molto ma è importante incrementare la sensibilità dei cittadini. C’è poi il capitolo delle fonti di energia rinnovabili che vanno incrementate. Per ciò che riguarda le biomasse legnose si deve andare nella giusta direzione, anche se c’è ancora da lavorare. Va incrementato anche l’uso del biogas, ha detto ancora Tonina nella sua presentazione, che è ormai sperimentato e si deve puntare anche sull’idrogeno verde sul quale si sta lavorando con Fbk. Un’altra linea del Peap riguarda l’incremento dell’autoconsumo da fonti rinnovabili. C’è poi il tema dell’estensione del metano nei comuni non ancora raggiunti dalla rete, in particolar modo quelli del Trentino occidentale. Sull’idrogeno si deve sperimentare e approfondire anche se si è nella fase iniziale. Il Trentino, ha detto l’assessore, deve capire se si tratta di una strada giusta e un’opportunità per investimenti anche privati.
Tema dei temi rimane quello dell’energia idroelettrica. Alcuni territori, ha ricordato Tonina, sono stati penalizzati dallo sviluppo di questo settore, ma oggi si può ristabilire un equilibrio dal punto di vista ambientale. Idroelettrico che non può essere solo visto come sfruttamento ma come uso intelligente della risorsa acqua per favorire ricadute sul nostro territorio. C’è poi la questione della governance della riqualificazione energetica degli edifici e e della riduzione del consumo di suolo. Il successo del Peap passa però per l’informazione e il confronto con i sindaci è decisivo per trasmettere ai cittadini la necessità di impegnarsi per raggiungere i risultati contenuti nel Piano. Il Trentino, ha concluso l’assessore, ha già delineato la via e oggi si tratta di crederci.

 

Entro il 2030 riduzione delle emissioni del 55%.

Sara Verones, dell’Aprie (L’agenzia provinciale per le risorse idriche e l’energia), ha ricordato che il Piano ha una durata di 9 anni e ha l’obiettivo entro il 2030 di ridurre le emissioni di Co2 e gas clima alteranti del 55% rispetto al 1990. I maggiori consumi di energia in Trentino sono dovuti ai settori civile (40-43%), trasporti (30-33%) ed industriale (24-25%). I derivati del petrolio coprono la quasi totalità del fabbisogno dei trasporti, mentre nel settore industriale si consuma soprattutto gas (circa 60%) ed elettricità (circa 40%). Il Trentino importa circa il 40% dell’energia utilizzata, soprattutto gas naturale e prodotti petroliferi, mentre esporta una quota importante di energia elettrica prodotta dalle centrali idroelettriche, attorno al 25%. Il Peap è stato pubblicato sul Bur a marzo e sono state avviati già una lunga serie di confronti ed è stato approvato nei giorni scorsi dal Cal.

 

Il dibattito.

Gianluca Cavada (Lega) ha apprezzato i contenuti del Piano, in particolar modo l’estensione delle metanizzazione a tutti i comuni, anche a quelli della Val di Fiemme, e ha sottolineato, sull’idroelettrico, il rispetto dei flussi minimi vitali.
Per Lucia Coppola (Misto – Europa Verde) il Peap è uno strumento fondamentale che parte dall’esistente e verifica gli obiettivi che si potranno raggiungere tenendo presente anche il Green new deal. L’esponente verde ha però ricordato che in Trentino va affrontato in modo più completo il tema dell’energia rinnovabile, anche ipotizzando lo sfruttamento di quella eolica.
Alessio Manica (Pd) ha sottolineato che il Piano rappresenta un grande sforzo collettivo degli enti Pat ma ha chiesto approfondimenti sulla pianificazione urbana che contiene il tema della pianificazione integrata della mobilità. Ha poi aggiunto che è difficile pensare a come potranno fare le pianificazioni sovra comunali le Comunità di valle visto il loro futuro incerto. Sull’idroelettrico Manica ha affermato che si deve arrivare ad uno stop ai nuovi impianti e ha chiesto se ci sia l’intenzione di fare un nuovo piano delle acque che sarebbe utile anche perché, ha detto ancora, le possibilità di derivazioni sono ancora troppe e andrebbe stoppato lo sfruttamento di corpi idrici definiti discreti e instabili.
Lorenzo Ossanna (Patt) ha sottolineato la necessità di mettere in campo una maggiore attenzione per sensibilizzare i cittadini sulla raccolta differenziata e ha chiesto se nel Piano contengono anche un efficientamento della valorizzazione dell’organico e una prospettiva per la termovalorizzazione.
Alex Marini (Gruppo – 5 Stelle) ha sottolineato la necessità di incentivare il passaggio alla mobilità elettrica e di uno sforzo per incrementare il trasporto pubblico sostenibile nelle valli. Infine, Marini ha chiesto se è prevista anche una politica per promuovere la sensibilità sociale nei confronti della tutela ambientale.

 

Rifiuti, si studia un progetto per produrre energia pulita.

Il dirigente Roberto Andreatta, dirigente generale del Dipartimento energia e ambiente, ha risposto che nel trasporto pubblico il 75% dei mezzi è a metano; 25% diesel ma nei programmi di rinnovo della flotta si punta sull’elettrico. Ma, con le attuali tecnologie, non è pensabile di coprire i 12 milioni di chilometri all’anno percorsi dai mezzi di Trentino Trasporti con mezzi a metano e elettrici, anche se sui percorsi di fondovalle gli spazi di sviluppo sono ampi. Sono poi i corso progetti ferroviari come la Rovereto – Riva, oltre all’elettrificazione della Valsugana che però richiedono il potenziamento delle linee elettriche. Per i rifiuti, ha aggiunto Andreatta, ben si prestano le più recenti tecnologie sugli impianti di chiusura del ciclo dei rifiuti che permettono la produzione di energia pulita che servirebbe anche per l’espansione del trasporto ferroviario e della trazione elettrica. Il piano rifiuti, ha aggiunto il dirigente, sarà importato al no import ma anche no export di rifiuti (le 15 mila tonnellate all’anno verso Bolzano) come accade oggi vista anche la nota situazione della discarica di Ischia Podetti. In collaborazione con Fbk, ha concluso, si cercano soluzioni che, in altre zone, hanno visto fornire elettricità a 100 mila famiglie.
Il Piano ha aggiunto l’ingegner Sara Verones prevede la valorizzazione energetica delle biomasse e, rispondendo a Marini, ha ricordato che uno degli obiettivi è la riduzione della mobilità per lavoro e l’incentivo della mobilità elettrica e a idrogeno.

 

La produzione idroelettrica non crescerà.

Laura Boschini, responsabile dell’Aprie, rispondendo a Manica, ha detto che il Piano prevede il mantenimento della quota attuale della produzione idrolettrica. Non si punta sull’aumento delle concessioni di sfruttamento, ma sull’efficientamento degli impianti. Nelle gare per le concessioni, ha ricordato, si porranno elementi di valutazione sull’efficienza degli impianti.

L’approvazione del Peap avverrà in una successiva riunione della Terza commissione per dare la possibilità ai consiglieri di approfondirlo.

 

Lotta alla plastica dicendo no ai palloncini.

Si è passati poi al ddl n.70 di Claudio Cia (Fdi) che riguarda il contenimento della plastica, in particolare i palloncini che vengono dispersi nell’ambiente in occasione di feste e cerimonie. Un problema serio, ha aggiunto, basti pensare al caso recente del Comune di Levico, dove i palloncini lanciati per un evento sono stati rinvenuti addirittura a Brescia. Questo materiale plastico, ha ricordato Cia, rappresenta un rischio ambientale per l’uomo e la fauna. Un tema che rientra nel quadro della crescita esponenziale dell’inquinamento da plastica: nel Garda, ha sottolineato l’esponente di Fratelli d’Italia, nel 2017 sono state rinvenute 9900 particelle di plastica per km quadrato che sono passate drammaticamente a 131 mila nel 2019. Il ddl è il primo, ha ricordato, in Italia che vieta la dispersione di questi oggetti sul territorio. Ci sono le ordinanze dei sindaci che vietano il rilascio dei palloncini che però scadono e, ha ricordato il capogruppo di Fratelli d’Italia, in Parlamento è stato depositato un ddl che va nella direzione del divieto ma i tempi di approvazione sono incerti. La proposta, ha concluso Cia, rappresenta un segnale importante a favore dell’ambiente. L’assessore Tonina ha espresso l’impegno ad approfondire, anche dal punto di vista giuridico, questa tematica anche alla luce di quanto sta venendo avanti a livello nazionale. Cia ha concluso ricordando che il ddl non tocca la commercializzazione dei palloncini, quindi, non sembra essere in contrasto con le competenze della Pat in materia ambientale.

 

 

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