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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PAT * TERZA COMMISSIONE: « PETIZIONI, RIAPERTURA DISCARICA IMER / NO ULTERIORI PRELIEVI D’ACQUA SUL NOCE / BARRIERE ANTI RUMORE A MARTER »

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12.43 - giovedì 28 aprile 2022

Terza commissione, nella discarica di Imer sono state portate 3 mila 750 tonnellate di rifiuti, a Monclassico 14 mila 655.

In Terza commissione, presieduta da Ivano Job, si sono affrontate le petizioni sulla riapertura della discarica di Imer; quella per il no a ulteriori prelievi d’acqua sul Noce e infine quella sulle barriere anti rumore a Marter.

Per ciò che riguarda la discarica di Imer, l’ingegner Fabio Berlanda, direttore dell’Agenzia per la depurazione, ha portato in commissione lo stato dell’arte: a Imer è previsto entro 30 giugno il conferimento di 8 mila tonnellate, a ieri ne sono state portate 3 mila 750 mentre a Monclassico, altra discarica riaperta in seguito all’esaurimento di Ischia Podetti, ne sono previste 25 mila tonnellate è si è arrivati a 14.655.

Berlanda ha riassunto il quadro della gestione dei rifiuti ricordando che la riapertura temporanea di Imer e Monclassico è stata determinata dalle difficoltà emerse sull’indifferenziata in seguito alla chiusura di Ischia Podetti per raggiunto limite dei volumi. In attesa delle decisioni di programma del Piano rifiuti urbani, si sono dovute mettere in piedi soluzioni tampone che hanno previsto la riapertura delle uniche due discariche ancora autorizzate e sotto la capienza stabilita e si è aumentato il trasferimento di rifiuti al termovalorizzatore di Bolzano, scelta che ha provocato un necessario aumento delle tariffe. Per la riapertura di Imer e Monclassico, ha ricordato il direttore dell’Agenzia per la depurazione, c’è stato un confronto durato mesi e sono stati firmati protocolli con i gestori sulle qualità dei rifiuti e i tempi di chiusura: Imer chiuderà il 30 giugno, Monclassico il 30 ottobre, poi inizieranno i lavori di recupero.

Con l’amministrazione di Imer, ha detto ancora, è stato firmato un protocollo poco tempo fa ed è stato chiesto un incontro con i rappresentanti dei due comitati contrari al protocollo Comune – Pat e si è aperto un confronto con un esperto indicato dai cittadini. In base a una norma dello scorso anno, ha ricordato inoltre Berlanda, deve essere garantito il controllo sulla parte putrescibile dei rifiuti perché può provocare odori. Nella cabina di regia sulla gestione rifiuti si è deciso di dare il via a un sistema controllo sul modello elaborato dall’ Ispra e nel caso si rilevasse la presenza di sostanze organiche nei rifiuti questi non verranno portati in discarica.

Infine, per ciò che riguarda Ischia Podetti, in seguito alla chiusura a giugno e ottobre delle due discariche di Imer e Monclassico, è possibile un ritardo del lotto dei lavori di allargamento che ha reso necessarie altre 3 gare per 20 mila tonnellate da portare a Bolzano. Però c’è stata una sola offerta per 5 mila ton. Infine, il direttore dell’Agenzia ha ricordato che i due protocolli di Monclassico e Imer prevedono la costituzione di un comitato paritetico con le amministrazioni comunali l’Agenzia e Appa e proprio oggi si tiene la prima riunione a Dimaro e il 3 maggio a Imer. Le due discariche, ha concluso, hanno l’autorizzazione integrata ambientale che permette di controllare acqua, aria e la stabilità del manufatto.

Ivano Job, al termine della relazione dell’ing. Berlanda, ha affermato che a Monclassico la discarica è ben gestita e anche molti cittadini sono soddisfatti della gestione in questo periodo.

 

Noce, pesa la sentenza del Tribunale delle acque a favore di Pejo

Per quanto riguarda la petizione che chiede lo stop ai prelievi idrici sul Noce l’assessore Tonina ha affermato che sono state fatte attente valutazioni e ci si trova di fronte alla sentenza del Tribunale superiore delle acque di Venezia che ha accolto le richieste di prelievi sul Noce del comune di Pejo. C’è un grande interesse, vista la situazione di crisi energetica che stiamo attraversando, a nuovi impianti idroelettrici come fonte di energia rinnovabile e quindi le posizioni non sufficientemente motivate non sono accettate giuridicamente. Per l’irriguo, sempre per quanto riguarda il Noce, c’erano iniziative provenienti dalla val di Non ma ha ribadito Tonina non ci possono essere forzature ed è invece necessario il coinvolgimento del territorio. E ha aggiunto che la giusta attenzione per i territori c’è e si può attuare col nuovo Piano tutela delle acque (Pta) approvato con una delibera preliminare lo scorso anno. Ma, ha detto ancora Tonina, si sa dove si dovrebbe lavorare per migliorare la qualità del Noce: a partire dai reflui urbani per i quali la Giunta ha destinato risorse. In certi comuni c’è una non completa separazione tra acque reflue e bianche; in alcune situazioni si sono verificati sversamenti zootecnici ma si sta lavorando sugli aspetti tecnologici e di prevenzione per ovviare a questi problemi. Attenzione, ha continuato, va posta alla frutticoltura il val di Sole per evitare ulteriori inquinamenti.

Al di là di questo, ha concluso Tonina, i problemi energetici sono evidenti quindi si deve coniugare l’attenzione all’ambiente senza escludere completamente la produzione da fonti rinnovabili qual è l’idroelettrico. Lo strumento per coordinare esigenze ambientali e produttive c’ è ed è il Piano di tutela delle acque e alcuni spunti della mozione potranno essere presi in considerazione nella sua definizione.

Cavada della Lega ha ricordato che col deflusso minimo ecologico si sono fatti passi avanti, ma si deve andare avanti nella ricerca dell’ equilibrio tra produzione elettrica e tutela ambientale. Alessio Manica del Pd ha aggiunto che i ragionamenti approfonditi si faranno quando il Pta, dopo la fase di confronto, arriverà in commissione. Uno strumento fondamentale anche per prendere in considerazioni, come nel caso della Val di Sole, l’uso turistico dei corsi d’acqua. Ma preoccupa molto la sentenza del Tribunale superiore delle acque per il comune di Pejo.

Una sentenza, ha affermato il consigliere Pd, che non può farci abbassare le armi sui temi ambientali e paesaggistici. Insomma, per Manica nel Pta si dovrà anche affrontare il tema dei limiti dello sfruttamento idroelettrico. La petizione è condivisa dall’esponente dem anche perché chiede una scelta di campo netta: quella di impedire ai privati di ricorrere a strumenti espropriativi. Argomento sul quale Manica ha presentato in questa e nella scorsa legislatura due disegni di legge. Anche perché va tenuto presente che il sistema degli incentivi per l’idroelettrico ha dato vita a fenomeni di speculazione finanziaria che richiedono un maggiore sforzo per favorire l’interesse pubblico. L’acqua, ha detto ancora Manica, sarà sempre più scarsa e cresce, come stiamo vedendo, la necessità di produrre energia: si tratta di un settore sempre più strategico che deve essere guidato dalla mano pubblica.

Ivano Job ha detto che negli ultimi 40 anni la qualità delle acque del Noce è aumentata con i depuratori. Ma ha chiesto tempi certi per il depuratore della bassa val di Sole e ha auspicato che i comuni investano di più nella gestione della depurazione.
Paolo Zanella (Futura) ha detto che la petizione ha a che fare con quanto sta drammaticamente succedendo, dalla crisi energetica ai problemi climatici. Per questo il Pta è importante, ma politicamente si dovrebbe mettere in discussione la riassegnazione ai privati delle concessioni scadute favorendo pubblico e comunità. Zanella ha ricordato inoltre quelle che ha definito le politiche miopi che permettono lo sfruttamento anche dei laghi per produrre neve. Sul Noce, ha concluso, la petizione evidenzia che i limiti di sfruttamento sono stati raggiunti (se non si vuole seguite l’esempio della Vermigliana che è sotto gli occhi di tutti) ed è giusta la richiesta di una gestione pubblica della risorsa.

Marter: i lavori per l’asfalto fono assorbente iniziano a giugno
Infine si è affrontata la petizione sulle barriere acustiche di Marter. L’igegner Martorano, dirigente del Dipartimento infrastrutture, ha comunicato alla Commissione che per la pavimentazione con caratteristiche anti rumore sono stati affidati i lavori il 22 aprile e si concluderanno a giugno. Per le barriere anti rumore a Novaledo, legate al piano intervento sulla statale della Valsugana, si sta completando la progettazione e nel secondo semestre ci sarà l’affidamento dei lavori.

 

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PETIZIONE 2 luglio 2021, n. 14/XVI

Barriere acustiche sulla statale della Valsugana nei pressi di Marter

(prot. n. 10805 del 2 luglio 2021)

Al Comune di Roncegno Terme, Servizio Strade della Provincia Autonoma di Trento Al Consiglio provinciale

I cittadini del comune di Roncegno Terme, abitanti della frazione Marter, in provincia di Trento, chiedono il completamento delle barriere acustiche sulla Strada Statale 47 della Valsugana che attraversa tutto il paese.
Le barriere sono state realizzate solo sul lato Nord della SS 47, lasciando il lato SUD continuamente esposto al rumore del sempre crescente numero di automezzi.

A luglio 2019 lo stato dei progetti prevedeva la realizzazione dell’opera che si trovava al 19mo posto in graduatoria sulla lista di opere simili a livello provinciale, tuttavia non ci sono stati aggiornamenti, ne un progetto preventivo presentato alla popolazione.
Gli abitanti della frazione di Marter pertanto chiedono di avere una previsione certa di realizzazione e delle garanzie sull’efficacia tecnica della soluzione che non deteriori la parte urbanistica del paese.

Petizione proposta da:

Primo referente: sig. Alessandro Roat

 

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PETIZIONE POPOLARE
ai sensi dell’art. 165 del Regolamento Interno del Consiglio della Provincia autonoma di Trento

Per la salvaguardia del torrente Noce in Val di Sole
STOP A NUOVI PRELIEVI IDRICI A SCOPO IDROELETTRICO E IRRIGUO

Al Presidente del Consiglio della Provincia autonoma di Trento
Il 28 agosto 2016, in una splendida domenica d’estate, si svolse in Val di Sole la prima marcia fluviale in difesa del fiume Noce, organizzata dal Comitato permanente per la difesa del fiume Noce per sensibilizzare cittadini e amministratori contro i rischi di uno sfruttamento idroelettrico intensivo.
Nonostante le numerose concessioni già rilasciate negli ultimi decenni e gli impianti già in funzione, a cominciare da quelli storici in Val di Peio, costruiti nella prima metà del Novecento, cinque anni fa le domande per poter derivare acqua a uso idroelettrico in Val di Sole erano almeno 30, ripartite quasi equamente tra il Noce e i suoi affluenti (Rabbies, Vermìgliana, Meledrio, torrente Presena, rio Corda, rio Saleci, rio San Leonardo, rio Poia). Alla fine della Marcia, il Comitato, a nome delle centinaia di persone che avevano raggiunto le Contre di Caldes a piedi, in canoa, in rafting o in bicicletta, invitò la Giunta della Provincia autonoma di Trento a non autorizzare nuove derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico, che avrebbero messo a rischio la qualità di questo delicato e straordinario ecosistema acquatico, ma anche la navigabilità del Noce e la pratica degli sport fluviali, con inevitabili Scadute negative sull’economia turistica e sull’occupazione.
L’appello non cadde nel vuoto e tra la fine del 2016 e il 2020 molte di quelle richieste, pubbliche e private, furono rigettate, dopo la verifica – da parte dei Servizi provinciali competenti – dell’esistenza di prevalenti interessi pubblici ad un uso diverso dell’acqua rispetto a quello idroelettrico.
Viceversa, ad oggi non sono state accolte le due richieste indirizzate in quell’occasione dal Comitato al Consiglio della Provincia autonoma di Trento: approvare una legge che riconosca l’acqua come bene comune, escludendo per i soggetti privati la dichiarazione di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità dei “progetti concernenti la realizzazione e l’esercizio di derivazioni a scopo idroelettrico” e individuare strumenti idonei per un’equa

distribuzione delle risorse finanziarie prodotte dalle centrali idroelettriche già in funzione, in modo da garantire ricadute dirette a beneficio dei cittadini e delle comunità locali.
Nel frattempo, altre problematiche legate alla risorsa acqua si sono manifestate o accentuate, da quelle provocate dai cambiamenti climatici a quelle legate alla qualità delle acque superficiali; dall’urgenza di realizzare impianti di depurazione alle richieste di nuovi prelievi (prima in Val di Rabbi e ora in Val di Peio) per portare altra acqua in Val di Non, per irrigare i frutteti e per sostenere l’agricoltura intensiva.

Viste le problematiche sopra evidenziate
I SOTTOSCRITTI FIRMATARI CHIEDONO

AL CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
di intervenire con un provvedimento normativo per fermare nuovi e insostenibili prelievi idrici a scopo idroelettrico e irriguo nel bacino del Noce in Val di Sole;
di intervenire con un provvedimento normativo per evitare lo sfruttamento di un bene pubblico, di un bene comune, quale è l’acqua, da parte di soggetti privati, in tutto il Trentino.

Petizione proposta da:

Comitato permanente per la difesa delle acque del Trentino Primo referente: sig. Salvatore Ferrari

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