News immediate,
non mediate!
Categoria news:
LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PAT * TERZA COMMISSIONE: « IL COMITATO “NO VALDASTICO” CHIEDE ALLA GIUNTA IL RITIRO DELLA VARIANTE SUL CORRIDOIO EST, RINVIATO IL PARERE »

Scritto da
17.26 - lunedì 13 febbraio 2023

Terza commissione, il comitato anti Valdastico: la Giunta ritiri la variante sul corridoio est. La commissione rinvia il parere

Buona parte della seduta di oggi pomeriggio della Terza commissione, presieduta da Ivano Job, è stata dedicata alla variante al Pup sul corridoio est. Il Comitato No Valdastico Nord ne ha chiesto formalmente il ritiro in autotutela sostanzialmente perché il documento presentato nei giorni scorsi in commissione dalla Giunta non terrebbe conto delle osservazioni presentate dalle amministrazioni locali e perché il rapporto ambientale non riguarda l’A31, ipotesi autostradale di cui, secondo i rappresentanti del comitato, non c’è traccia nella variante sul corridoio est. Il parere della commissione sulla delibera della Giunta è stato rinviato al 21 febbraio per acquisire ulteriori elementi di valutazione.

La seduta della Terza commissione, presieduta da Ivano Job, si è aperta con l’audizione dei rappresentanti del Comitato No Valdastico Nord, Giuliana Speranza e Pietro Zanotti, sulla variante del piano urbanistico provinciale per l’introduzione del corridoio est.
Zanotti ha affermato la questione della variante va avanti dal 2020; una variante complessa e contradditoria al punto che su 32 pareri delle amministrazioni, 22 sono stati contrari e 5 critici. Per questo, ha continuato, ci si sarebbe attesi un approfondimento importante delle osservazioni, che chiarisse meglio i contorni della variante e l’impatto sul territorio. Leggendo i documenti, ha detto ancora Zanotti, la prima impressione è stata quella dello sconcerto perché manca assolutamente la risposta alle domande sollevate dalle amministrazioni. Sconcerto che è stato accompagnato dall’indignazione perché, secondo Zanotti, un’amministrazione deve agire con la massima chiarezza evitando i sotterfugi.

L’A31 nel rapporto ambientale, ha affermato l’esponente del Comitato, è diventato un fantasma; ma una seria programmazione territoriale e un’impostazione strategica dovrebbe offrire ai cittadini i maggiori elementi possibili. Insomma, ancor oggi non c’è chiarezza su cosa significa corridoio, per questa scarsa chiarezza c’è stata la presa di posizione del Cal nella quale si chiede una valutazione ambientale e paesaggistica. Insomma, per l’esponente del Comitato, lo stratagemma inventato nel rapporto ambientale di evitare di parlare della Valdastico nord non funziona. Eppure la Giunta ha chiesto nel 2019 all’A4 un progetto che prendesse in considerazione un’autostrada con uscita a Rovereto sud. Se l’idea è quella di realizzare il prolungamento autostradale a Rovereto sud, questa idea doveva trovare collocazione all’interno del rapporto ambientale. Per questo, ha ricordato Pietro Zanotti, è stata presentata una revoca in auto tutela del rapporto chiedendo che venga integrato con la previsione dell’autostrada. La politica, ha detto ancora, deve riconquistare dignità attraverso la capacità di ascolto dei territori, ponendosi in una dimensione di ascolto. Il rapporto ambientale, invece, è un esercizio accademico, quando, invece, ci si aspettava una valutazione dell’impatto di un’autostrada. Un’infrastruttura che prevede un tunnel di 19 km e che attraverserebbe zone di tutela ambientale, pensata 60 anni fa in un clima culturale completamente diverso da quello di oggi.

Giuliana Speranza si è riferita alla delibera della variante al Pup che non contiene elementi utili a convincere della bontà dell’A31. Non c’è uno studio sul traffico attuale, su quali impatti potrà avere il nuovo collegamento. Nella delibera non ci sono dati sul traffico se non da Trento a Pergine e da Pergine a Levico. Quindi, ci si chiede la necessità dell’A31. Non tiene neppure la scusa dell’integrazione con l’economia veneta, tenuto conto che la stessa presidente dell’Assindustria veneta si è espressa contro l’uscita a Rovereto. Non c’è uno studio sulla ferrovia della Valsugana che non è ancora elettrificata e profondi dubbi Speranza ha espresso sul fronte dei costi. I calcoli che sono stati fatti dall’A4, ha ricordato, parlano di 3 miliardi 345 milioni euro, ma i conti, secondo l’esponente del comitato, non tornano perché il 30% sarebbe assorbito dai lavoratori: 319 milioni che rimarrebbero in Trentino solo se la manodopera fosse solo locale. Solo nel caso dell’assegnazione dei lavori a un’impresa trentina ci sarebbero benefici fiscali per la Pat. E anche il materiale ben difficilmente si acquisterebbe in provincia. Poco rimarrebbe qui anche per gli alloggi, perché le grandi aziende, si veda l’esempio del tunnel del Brennero, creano soluzioni autonome per i dipendenti. Insomma, al Trentino rimarrebbe solo un danno ambientale, a partire dai 12 milioni di roccia da smaltire. Insomma, tanti sono i motivi ambientali, economici e sociali, per un no netto all’autostrada.

Il dibattito.
Alessio Manica (Pd) ha anche lui sottolineato la mancanza di analisi su un progetto che di fatto non c’è e ha definito giusta la richiesta di revoca in autotutela che il comitato ha formalizzato. Job ha sottolineato che nonostante i costi e la storia sessantennale l’autostrada potrebbe diventare realtà. Ugo Rossi ha definito un buon consiglio alla Giunta quello dell’autotutela, perché il Pup in vigore dice che, siccome ci sono interconnesioni tre Veneto e Trentino, è giusto tenerne contro nella pianificazione viaria. Qui invece c’è un’amministrazione che fa il ragionamento contrario: siccome c’è un’ipotesi autostradale dobbiamo adattare, con una variante, il corridoio. Una scelta giuridicamente rischiosa, per Rossi, che giustifica appieno l’autotutela. L’ex presidente ha ribadito che non c’è alcuna firma di intesa con lo Stato sul tracciato previsto dalla Giunta attuale.

Rispondendo a Marini (5 Stelle) Speranza e Zanotti hanno detto che l’istanza di revoca della variante del comitato vuole essere un aiuto all’amministrazione Pat segnalando gli elementi di forte fragilità che potrebbero portare a problemi amministrativi. Anche perché la Valutazione di impatto ambientale strategico ha uno scopo preventivo e se questa viene elusa si rischia grosso. Per questo per il consigliere pentastellano va chiesto che venga chiarito se il percorso adottato dalla Pat è corretto e sono stati rispettate le norme europee sulla partecipazione. Infine, Paolo Zanella (Futura) ha detto che l’escamotage è stato adottato dalla Giunta perché c’è la coscienza che l’impatto dell’A31 non è sostenibile.
Su proposta di Job l’espressione del parere sulla proposta di variante è stata rinviata al 21 febbraio per acquisire ulteriori pareri e approfondimenti. Alessio Manica ha consegnato al presidente della Commissione un documento di analisi che mette in evidenza la pochezza dell’analisi presentata dalla Giunta; il fatto che si sta facendo una variante per un’opera che non ha l’accordo dello Stato e del Veneto e manca il Piano della mobilità che dovrebbe dire se la Valdastico serve o no.

Categoria news:
LANCIO D'AGENZIA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.