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CONSIGLIO PAT * SECONDA COMMISSIONE: « FOCUS SU TURISMO, CON NASCIVERA (TRENTINO MARKETING) / PALLANCH (ALBERGATORI) / CARDELLA (GESTORI RIFUGI) / RIZZI (APT) »

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12.42 - martedì 15 febbraio 2022

Seconda commissione, dalle audizioni sì al ddl Ambrosi che prevede incentivi per l’offerta turistica a favore dei disabili. Per le discoteche chiuse a causa del Covid un contributo 30 mila euro dalla Pat

Mattinata di audizioni in Seconda commissione, presieduta da Luca Guglielmi (Fassa), sul disegno di legge n. 105 che prevede incentivi per promuovere e migliorare l’offerta turistica rivolta ai disabili e alle loro famiglie, promosso da Alessia Ambrosi (FdI). Infine, è stata presentata la delibera che concede un contributo di 35 mila euro alle discoteche rimaste chiuse a causa della pandemia.

 

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Il sindacato: agevolazioni alle famiglie e non soldi alle imprese

Andrea Grosselli, segretario Cgil concorda con i principi di fondo del ddl Ambrosi. Nel merito però non sembra utile aggiungere voci per ulteriori contributi alle aziende turistiche. Meglio sarebbe, per il segretario Cgil, utilizzare strumenti di agevolazioni per le famiglie con persone disabili che vogliano trascorrere da noi le vacanze. Grosselli ha proposto la creazione di un marchio che spinga alle aziende ad attrezzarsi per accogliere disabili e stimoli la creazione di un mercato specifico. Marchio, per il segretario Cgil, che andrebbe riservato agli alberghi escludendo gli alloggi turistici che creano meno ricchezza.

Per Michele Bezzi, segretario Cisl, non vanno escluse le abitazioni turistiche che però vanno inserite in un sistema, una rete, che garantisca i servizi alle persone disabili e faccia di tutto il Trentino una terra accogliente per la disabilità. Alessia Ambrosi ha condiviso la necessità di fare rete per alzare la qualità del turismo per mettere in grado le famiglie dei disabili di fare davvero una vacanza. Ed è questo, ha aggiunto, il fulcro della sua proposta che non si rivolge solo agli alberghi ma a tutto il sistema del turismo trentino.

Walter Largher della Uiltucs ha sottolineato la necessità delle formazione delle persone addette ad accogliere la disabilità. Ma, a fronte di un’offerta gratuita di corsi, tra l’altro richieste dalle categorie, non un solo operatore si è iscritto. Bene l’idea di un marchio, che però ha la necessità di formazione.

Tamara Lambiase dei pensionati Cisl ha anche lei sottolineato l’importanza dei requisiti e della professionalità che devono venire prima dei contributi e dei marchi e il fatto che i corsi siano andati deserti non è di buon auspicio.

 

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Gli imprenditori: anche per il turismo accessibile si deve guardare all’Alto Adige

Italo Monfredini, vicepresidente Federazione delle cooperative, ha detto di guardare positivamente a questo ddl e ha aggiunto che sarebbe interessante avviarsi verso una forma di certificazione, un marchio identificativo, quindi un brand per questo tipo di turismo. Enzo Bassetti, presidente Unat, ha ricordato che per promuovere prodotti non c’è in genere bisogno di una legge, ma in questo caso il tema è talmente articolato che abbisogna di una ragionamento legislativo. Il ddl, pur con alcune lacune, rappresenta un passo in avanti, anche se il tema va approfondito. Unat, ha continuato, da mesi sta lavorando sull’accessibilità ed è stata fatta una ricerca su quello che viene fatto sull’arco alpino ed è emerso che il Trentino non si trova, su questo settore, ai primi posti che, anche in questo caso, sono occupati dall’Alto Adige. I cugini sudtirolesi hanno lavorato e investito (anche con fondi europei) su questo tema per anni e basta guardare il sito “Alto Adige per tutti” per capire il livello raggiunto a nord di Salorno sul turismo per portatori di disabilità. C’è, ha detto ancora Bassetti, un’informazione capillare, addirittura sui percorsi accessibili in montagna. In Trentino, invece, il sito “Trentino per tutti” ha visto l’adesione di due soli alberghi contro le centinaia del vicino Alto Adige. Manca una regia, che deve iniziare dai finanziamenti, per arrivare ad un sistema informativo organico.

Roberto Pallanch dell’Associazione albergatori ha detto che un merito del ddl è quello di portare al centro dell’attenzione un tema importante come quello dell’inclusione. L’accessibilità del turismo, oltre che sotto l’aspetto etico, è decisivo anche per il rilancio del settore e Pallanch ha ricordato che ci sono già marchi, come il Marchio Open, per favorire la diffusione dell’accessibilità. Iniziative che hanno coinvolto gli operatori e ha ricordato che sui siti di alcune Apt si trovano informazioni disponibili a favore degli ospiti disabili. Quindi, il Trentino è già orientato verso l’accoglienza di questi turisti e pochissime sono le strutture non accessibili. Il direttore dell’associazione albergatori ha affermato inoltre che, effettivamente, il portale “Trentino per tutti” va rilanciato perché è stato trascurato. Riguardo lo specifico del ddl per ciò che riguarda le eliminazioni delle barriere architettoniche si dovrebbe intervenire sulla legge sugli sbarrieramenti che deve essere rifinanziata. Dubbi dell’Associazione sui contributi previsti anche per gli appartamenti turistici che di fronte ai vincoli previsti dal ddl potrebbero trovarsi di fronte a difficoltà. Alessandro Ceschi, direttore della Federazione coop, ha chiesto un rafforzamento al riferimento ai marchi che, ha preannunciato, verrà contenuto in una proposta di emendamento.

Massimo Peterlana, vicepresidente di Confcommercio, ha chiesto di aggiungere nel ddl il comparto alberghiero anche per ciò che riguarda la formazione e, infine, ha chiesto di chiarire, per i contributi, la collocazione dei proprietari di alloggi. Inoltre, si deve puntare sui marchi esistenti e non crearne di nuovo. Fabio Poletti, presidente Faita, ha ricordato che le strutture sono già accessibili, ma si deve andare verso la creazione di un prodotto. E, ha aggiunto, proprio sul prodotto si deve lavorare, senza spingere troppo sui marchi. Nel ddl va previsto il turismo all’aria aperta e va specificato l’intento di concedere contributi agli accompagnatori dei disabili.

Pietro De Godenz (UpT) ha condiviso i ragionamenti fatti dalle associazioni e ha chiesto se si ritenga sufficiente lavorare il marchio Open sul quale ha lavorato la coop Handycrea. Bassetti ha risposto che il marchio può rappresentare una sorta di griglia, ma si devono individuare gli obiettivi principali da portare avanti. Perché in troppi in Trentino si sono applicati su questo tema e il risultato è che ci sono solo due alberghi in “Trentino per tutti”. In Alto Adige, inoltre, si parla di turismo accessibile per tutti i settori, non solo gli alberghi. Quindi, ci vuole un soggetto promotore che raccolga i dati per la creazione di un prodotto univoco. Pallanch ha aggiunto su questa linea che tutto il territorio deve diventare accessibile, perché non basta che lo siano alberghi e ristoranti se poi fuori strade e marciapiedi sono dissestati. Poletti ha ricordato che il turismo accessibile può rappresentare il 20% del mercato, una fetta importantissima quindi.

 

Gestori dei rifugi e agenzie turistiche: un ddl atteso da tempo

Davide Cardella, segretario dell’Associazione gestori di rifugio, ha affermato di condividere il ddl e ha ricordato il progetto Dolomiti per tutti. I gestori ritengono che la montagna debba essere accessibile a tutti e quindi hanno chiesto l’introduzione dei rifugi nel ddl Ambrosi. Inoltre, Cardella ha chiesto che anche ai familiari dei turisti disabili vengano riconosciuti i contributi.

Thomas Toniolatti, referente del Movimento autonomo agenzie di viaggio, ha detto di condividere appieno il ddl e ha ricordato che le agenzie sul settore disabilità stanno lavorando da tempo seppur con fatica perché spesso non si trovano strutture adeguate. Il Trentino, anche su questo, ha aggiunto, dovrebbe cogliere l’occasione delle Olimpiadi 2026 e ha ricordato che i numeri (un potenziale in Europa di 104 milioni di turisti) spingono a tenere in grande considerazione il turismo accessibile. E per farlo, ha aggiunto, si deve operare un cambiamento culturale anche per cancellare i pregiudizi. Toniolatti ha concluso dicendo che l’iniziativa del ddl Ambrosi può fare del Trentino un traino, anche dal punto di vista della legislazione, per le regioni italiane più arretrate. Un passo avanti, ha aggiunto, anche in termini di diritti perché va data a tutte le persone e a tutte le famiglie la possibilità di fare turismo. Toniolatti ha concluso affermando che questo ddl era atteso da tempo.

 

Le Apt: una proposta affine alla nuova sensibilità turistica

Luciano Rizzi, coordinatore delle Apt, ha affermato che lo spirito del ddl è affine alla nuova sensibilità delle Apt che considera la ricettività un complemento perché il turismo è fatto anche di servizi e soprattutto di prodotto. Quindi, la ricettività è importante se si innalza la qualità che, peraltro, grazie agli incentivi, per quel che riguarda gli alberghi, in Trenino si è già alzata. C’è poi il discorso della qualità del personale che, ha concluso Rizzi, con stagioni troppo brevi, è inevitabilmente di serie C. C’è quindi la necessità di arrivare almeno a stagioni di 10 mesi.

 

Trentino Marketing: la proposta va nella direzione giusta

Paolo Nascivera di Trentino Marketing ha detto che il ddl va nella direzione dell’inclusività un elemento importante per lo sviluppo turistico. Sul piano del prodotto il tema implica un grande impegno per gli operatori anche se ci sono già esempi in val di Fiemme e Folgaria che rappresentano buone pratiche. Questo del turismo inclusivo è un orientamento in atto, ha aggiunto il rappresentante di TM, che il ddl asseconda e, nelle specifico, ha ricordato che anche la Carta dell’ospite potrebbe essere usata per far conoscere i servizi disponibili. Sui marchi, Nascivera ha ricordato che questi strumenti sono ormai stati superati da altre strategie di marketing e quindi va fatto un ragionamento. Ma, in generale, ha concluso, il ddl va nella direzione lunga la quale si sta muovendo il settore.

 

Un aiuto di 30 mila euro alle discoteche

Si è passati poi sull’informativa sui contributi per le discoteche previsti da una delibera della Giunta. Laura Pedron, dirigente generale del Dipartimento sviluppo, ha detto che la delibera va a favore delle aziende più colpite dalla crisi determinata dal Covid . Dopo la chiusura totale in seguito al decreto del dicembre scorso delle discoteche (sono 9 in Trentino) la Pat concederà un’ integrazione di 30 mila euro a ciascun beneficiario come saldo dei contributi già ricevuti in base alle norme del 2020. Si è scelta una procedura snella, ha ricordato la dirigente, con l’obbligo di continuazione dell’attività e il mantenimento degli addetti. L’assessore Failoni ha detto che questa è una delle categorie più colpite dalla pandemia e un riconoscimento dei danni subiti pare doveroso. Anche Lorenzo Ossanna del Patt e Luca Guglielmi (Fassa) hanno condiviso la scelta della Giunta di aiutare i titolari delle discoteche e sale da ballo.

 

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