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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PAT * QUESTION TIME: « OSSANNA – CAVADA – MORANDUZZO – TONINI – GODENZ – CIA – MANICA – PACCHER – MASÈ – DALPALÙ – ZANELLA – GUGLIELMI – COPPOLA – MAESTRI – OLIVI – ZENI – DEGASPERI – PAOLI – ROSSATO – LEONARDI – MARINI »

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14.02 - martedì 28 marzo 2023

Proponiamo in allegato, una sintesi del question time discusso stamane in aula, primo punto all’ordine del giorno della sessione di lavori di fine marzo.

 

Lorenzo Ossanna (Patt)
Ciclabile Mostizzolo-Cles: possibile integrare le risorse?
Il consigliere Ossanna ha interrogato la Giunta per sapere se la Giunta sia disponibile a integrare le risorse messe a disposizione per la ciclabile di Mostizzolo. L’opera, infatti, fortemente voluta dalla Comunità e già finanziata, sarebbe stata messa in discussione dal Comune di Cles per sopraggiunte problematiche relative all’acquedotto e all’aumento dei costi di realizzazione dell’opera.
Risposta: L’assessore Mario Tonina ha chiarito che l’intervento citato dall’interrogante riguarda la prima parte del sistema ciclabile da Mostizzolo a Dermulo previsto dall’accordo di programma tra Pat e Comuni. Per tali interventi, oltre all’importo di 1,28 milioni già finanziati, sono stati stanziati altri 3 milioni di euro: risorse finalizzate alla realizzazione dell’intervento Cles-Diga di Santa Giustina. La segnalazione alla Pat di un aumento dei costi di circa 800.000 euro e della necessità di altre risorse per la messa in sicurezza dell’area dal punto di vista geologico, non trovano per il momento capienza. Tuttavia, considerata la strategicità dell’opera, l’assessore Tonina ha aggiunto che, compatibilmente con le risorse disponibili, si verificherà se in sede di assestamento di bilancio ci sarà spazio per la copertura degli ulteriori costi.
Replica: Ossanna ha auspicato che l’opera possa essere completata, recuperando le risorse in sede di assestamento, vista l’importanza che riveste per la comunità tutta.

 

Gianluca Cavada (Lega Salvini Trentino)
Progetto di depurazione del Lago della Serraia
Considerato il mancato svolgimento delle Olimpiadi a Pinè, il consigliere Cavada ha chiesto alla Giunta se sia possibile utilizzare in parte i fondi stanziati per quell’evento per finanziare uno studio di fattibilità e un progetto per la fitodepurazione del lago della Serraia, che presenta da tempo una criticità legata all’eccessiva presenza di sostanze inquinanti e nutrienti.
Risposta: L’assessore Tonina ha spiegato che a fine febbraio 2023 il dipartimento di ingegneria dell’università di Trento ha consegnato ad Appa una ricerca sul caso descritto. Nella relazione è stata presentata la proposta di fitofiltro illustrata alla terza Commissione permanente ed è stato concluso che esiste una forte incognita rispetto all’efficacia di un sistema come quello descritto. Sulla base delle informazioni scientifiche raccolte, non sembra ragionevole attendersi che il fitofiltro possa migliorare lo stato trofico del lago e i dati suggeriscono piuttosto che un fitofiltro potrebbe causare ulteriori problemi di fioriture dovute al riscaldamento del lago. La reale efficacia nella rimozione di fosforo o a contrasto del riscaldamento delle acque è dunque dubbia. Ai fini del riscaldamento non si ritiene utile la realizzazione di un impianto come quello, si dovrebbero piuttosto prendere in considerazione altre ipotesi di fitofiltarzione sugli emissari che portano al lago.
Replica: Sistemi di fitofiltro sono stati sperimentati nella vicina località La rupe con risultato ottimi, ha replicato Cavada. Chiaro che le cause sono diverse, forse bisognerebbe sistemare anche il sistema fognario e dovrebbe essere installato un misuratore di portata, oltre che spostare alcune delle attività vicino al lago che causano l’apporto di nutrienti dovuti a fertilizzanti.

 

Devid Moranduzzo (Lega Salvini Trentino)
Misure per contrastare l’abbandono di rifiuti nelle rogge
Persistendo il problema della presenza di rifiuti abbandonati da incivili maleducati nelle rogge della località di Gardolo -periodicamente ripulite oltre che dal Consorzio trentino di bonifica, da generosi volontari- il consigliere Moranduzzo ha interrogato la Giunta per sapere se il sistema di fototrappole installate per immortalare e identificare gli autori sia efficace oppure se convenga aumentarne il numero.
Risposta: L’assessore Tonina ha chiarito che le competenze non sono strettamente della Provincia. Tuttavia, l’interrogazione consente di fare chiarezza sul perseguimento di comportamenti deleteri come quelli rappresentati e sulle responsabilità amministrative. Nello specifico, il demanio idrico è stato oggetto di concessione al Consorzio trentino di bonifica che cura la manutenzione delle rogge. Il Comune è il soggetto giuridicamente competente a tutela della salute e del buon funzionamento delle rogge e sua è anche la competenza per il recupero dei rifiuti abbandonati.
Replica: Mi auguro che chi segue il consiglio provinciale possa aver sentito e chiedo all’assessore di sollecitare il Comune affinché si faccia cario del problema, ha concluso, ringraziando le associazioni di volontari che con grande impegno da tempo si occupano di ripulire questi spazi.

 

Giorgio Tonini (PD del Trentino)
Ridurre l’impatto del traffico sul corridoio del Brennero: la Giunta intende rilanciare la proposta di Kaswalder?
Riferendo dei risvolti della conferenza informativa organizzata dal Landtag Tirol con i consiglieri di Trento e Bolzano a Innsbruck sull’impatto del traffico pesante sul corridoio del Brennero, il consigliere Tonini ha chiesto alla Giunta se intenda rilanciare la proposta avanzata dal Presidente Kaswalder in quella sede, di potenziare al massimo livello possibile il ricorso all’intermodalità attraverso il sistema Ro.La in esercizio fra gli interporti di Trento e di Woergl, in modo da spostare dalla strada alla rotaia fino a mille tir al giorno.
Risposta: L’assessore Gottardi ha premesso che l’asse del Brennero è e sempre più sarà un’asse cruciale di collegamento tra il nord Europa e l’intera area del Mediterraneo. Per cercare di ridurre il continuo aumento del traffico pesante sull’autostrada del Brennero la Giunta Provinciale ha deciso di potenziare il sistema Ro.La stipulando a luglio 2021 una convenzione con RFI Spa, unico soggetto in grado di realizzare tale opera, prevedendo la costruzione di un nuovo fascio di tre binari con una lunghezza di 750 metri, conforme ai nuovi standard europei, che consentirà un aumento dei treni Rola, così che ciascun treno potrà caricare fino a 33-34 tir anziché 21. Grazie ad una serie di lavori, sarà anche possibile abbattere i tempi di lavorazione dei treni da 3 ore a meno di una. L’avvio dei lavori è stato però rallentato a seguito dell’esigenza di modificare la convenzione che presenta un costo complessivo di circa 12 milioni euro, per salvaguardare la contribuzione Ministeriale concessa a Interbennero Spa con decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per un importo complessivo di euro 4.295.530,36.

La Giunta Provinciale ha dunque deliberato lo schema di un Atto Aggiuntivo e modificativo alla convenzione per estendere anche alla società Interbrennero spa gli effetti della convenzione stessa. Nel corso delle interlocuzioni avute con RFI spa per la definizione dell’Atto Aggiuntivo è emersa la necessità di posticipare la realizzazione dell’intervento essendo la società notevolmente impegnata nelle opere del PNNR, e pertanto RFI ha previsto il completamento delle attività di realizzazione delle opere entro il 30 giugno 2026 mente il collaudo e la rendicontazione è previsto entro il 30 dicembre 2026. Pertanto sarà difficile poter potenziare ulteriormente il sistema Ro.La., anche se la Giunta Provinciale sia ben consapevole che eventuali rallentamenti e blocchi del traffico stradale possono determinare notevoli danni in termini di efficienza economica delle imprese trentine e italiane e di calo delle presenze turistiche in Trentino: si vigilerà su RFI Spa per il rispetto del termini verifi cando anche la possibilità di ridurre i termini di conclusione dei lavori. Resta vero che la Provincia di Trento opera in stretto contatto con la Provincia di Bolzano, tramite il supporto della Società Autostrada del Brennero S.p.A., in relazione alle attività previste sul tratto austriaco dell’autostrada che avranno una ricaduta diretta sulle dinamiche del traffico sulla nostra rete viaria. In conclusione, Gottardi ha quindi confermato l’interesse della Giunta alla proposta avanzata dal Presidente Kaswalder che risulta perfettamente in linea con le azioni già intraprese dall’Amministrazione provinciale.

Replica: Ci sono dei vincoli tecnici e finanziari per realizzare la proposta in tempi utili, pare di capire. Tuttavia, ha replicato Tonini, voglio prendere la parte migliore della risposta, ovvero l’impegno rappresentato dalla Giunta di affrontare congiuntamente con Bolzano ed Innsbruck questo passaggio tanto delicato per il nostro territorio. A tale proposito ha segnalato negativamente l’assenza di Trento ad un recente incontro promosso da Tirolo e Bolzano, raccomandando pragmatismo e l’abbandono di prove muscolari.

 

Pietro De Godenz (Unione per il Trentino)
Protezioni paravalanghe: quando quelle definitive?
Considerato che sono passati ormai quasi 5 anni dalla tempesta Vaia, il consigliere De Godenz ha interrogato la Giunta per sapere i tempi per la rimozione delle opere paravalanghe provvisorie installate all’epoca in valle di Stava a monte dell’esistente galleria “To da le Bisse” (con contestuale deviazione stradale) e nel contempo la realizzazione di protezioni definitive, al fine di garantire la sicurezza totale e allo stesso tempo liberare il parcheggio di circa 70 posti auto ad uso degli esercizi turistici.
Risposta: L’assessore Tonina ha rassicurato l’interrogante sul fatto che la Provincia stia lavorando per risolvere quello che ha descritto come un problema reale. I lavori prenderanno avvio non appena saranno eseguite le opere di esbosco per le quali è in corso la scelta della ditta specialistica. Nel mese di aprile si procederà con la realizzazione delle operazioni propedeutiche e a seguire con la posa delle barriere prevista nel corso della stagione primaverile. Contestualmente ai lavori della prima tranche, sarà ultimata la progettazione del lotto di completamento i cui lavori saranno affidati già in corso d’anno e completati nel 2024. A seguire si provvederà alla rimozione del tomo provvisorio.
Replica: Sono soddisfatto, ha detto Degodenz, se le tempistiche vengono rispettate perché i lavori di affidamento risalgono a due anni fa e poi tutto si è arenato: spero vivamente che i servizi si mettano in contatto quanto prima con la ditta per il disbosco e l’inizio lavori, ha concluso.

 

Claudio Cia (Fratelli d’Italia)
Strada del lago di Tovel: per quando è prevista l’apertura?
L’interrogazione del consigliere Cia investe la problematica della strada del lago di Tovel, che da diversi anni chiude nel periodo invernale per riaprire nel mese di aprile. Una chiusura lamentata dalle amministrazioni comunali e dagli esercenti nei pressi del lago. Ora sembrerebbe che la Giunta abbia recentemente stanziato le risorse per finanziare i lavori di sistemazione ed adeguamento al rischio geologico sofferto dalla strada. Tuttavia, stante il mancato svolgimento dei lavori, il consigliere Cia ha chiesto se sia stata attivata la procedura di sopralluogo per la riapertura in sicurezza e se sia stata fissata una data di riapertura da comunicare alle attività commerciali.
Risposta: L’assessore Tonina ha comunicato che il sopralluogo di verifica delle condizioni ambientali della strada è stato compiuto recentemente. Gli interventi di manutenzione più urgenti saranno completati nei primi giorni di aprile e pertanto strada potrà essere riaperta in tempo utile per le festività pasquali, ovvero dal 7 aprile 2023.
Replica: Cia si è ritenuto soddisfatto della risposta.

 

Alessio Manica (Pd del Trentino)
Ricorso al Tar, il vicepresidente di Patrimonio del Trentino è incompatibile?
Il consigliere del Pd ha chiesto alla Giunta se il Tar si sia espresso sul ricorso fatto dall’avvocato, consigliere e vicepresidente di Patrimonio del Trentino Spa, circa la richiesta di restituzione del contributo “prima casa”, se egli abbia già restituito la somma richiestagli (53.958,93 euro) e se la Giunta abbia verificato la sussistenza o meno di un’incompatibilità ex lege alla permanenza dello stesso nell’incarico presso Patrimonio del Trentino o se comunque non ritenga tale permanenza politicamente inopportuna.
La risposta: L’assessore Tonina ha precisato che è stata accolta l’eccezione della Pat sul difetto di giurisdizione e il ricorso è stato dichiarato inammissibile a spese compensate. Ha confermato inoltre che da opportune valutazioni è emerso che non pare sussistano estremi di incompatibilità. Resta in ogni caso ferma ogni valutazione di competenza della società, ha concluso.
La replica: Stavo aspettando al risposta da quattro mesi, ha premesso Manica che si è definito perplesso dalla risposta ottenuta: la valutazione non può esser demandata alla società, ha detto: la Giunta deve dire se si ritiene opportuno tenere in Patrimonio del Trentino un soggetto che aveva indebitamente incassato oltre 50,000 euro di contributi pubblici che dovrà ora restituire: al questione è squisitamente politica.

 

Roberto Paccher (Lega Salvini Trentino)
Scadenza concessioni cave: attivate le procedure per adeguare il “bando tipo”?
Il consigliere della Lega ha ricordato che nel 2029 risulteranno scadute tutte le concessioni relative alle cave di proprietà comunale presenti sul territorio. Ha interrogato la Giunta per sapere se siano state attivate le procedure per l’adeguamento del “bando tipo” affinché i Comuni interessati siano in grado di promuovere le necessarie procedure di evidenza pubblica per l’assegnazione delle nuove concessioni.
La risposta: L’assessore Spinelli ha chiarito che la Giunta ha già approvato nel 2018 il bando tipo per consentire ai comuni di attivare le procedure delle nuove concessioni. Tenuto conto dell’evoluzione della disciplina si dovrà comunque rivedere il bando tipo entro giugno (previo confronto con i Comuni e gli altri soggetti interessati) prevedendo le numerose specifiche innovative intervenute.
La replica: Paccher si è definito soddisfatto: la Giunta è attenta e presente su questi temi di massima importanza, non ultimo all’aspetto ambientale con i nuovi parametri inseriti nel bando tipo.

 

Vanessa Masè (La Civica)
A chi compete lo smantellamento dell’elettrodotto Ora-Mori?
La consigliera della Civica ha parlato della dismissione e dello smantellamento dell’elettrodotto ad alta tensione a 132 kilovolt linea n.015 Ora-Mori (che sarà sostituito dalla nuova linea che partirà dalla cabina primaria di Cirè di Pergine per arrivare alla stazione elettrica di Trento Sud): ha chiesto alla Giunta a chi compete l’esecuzione dell’opera e i tempi tecnici previsti per la dismissione e lo smantellamento dell’elettrodotto.
La risposta: L’assessore Tonina ha chiarito che l’intervento fa parte del complessivo riassetto della rete elettrica di trasmissione nazionale dei comuni di Trento e Pergine valsugana. La realizzazione dell’intervento è in fase di cantierizzazione e Terna sta attendendo il rilascio della proroga di efficacia dal Ministero. Prevedibilmente allo stato attuale la dismissione potrà avvenire orientativamente nel secondo semestre del 2024.
La replica: Avere una data è significativo, ha replicato Masè, auspicando che i termini per lo smantellamento vengano rispettati.

 

Bruna Dalpalù (Fratelli d’Italia)
Nuovo ospedale di Cavalese in PPP: quali i costi e garanzie per il lavoro?
La consigliera di Fratelli d’Italia ha presentato un’interrogazione sulla proposta di partenariato pubblico privato per la realizzazione del nuovo ospedale di Cavalese. Ha chiesto alla Giunta di quantificare i costi per l’indennità d’esproprio, i servizi energetici e di trasporto, di indicare quali garanzie siano state acquisite per assicurare al personale interno all’ospedale e alle maestranze presenti il mantenimento del proprio lavoro in valle se si optasse per la realizzazione di una nuova struttura a Masi.
La risposta: L’assessore Tonina ha risposto che nell’illustrazione delle ipotesi di progetto non si è fatto cenno agli aspetti rilevati dall’interrogante: si è parlato principalmente di questioni di natura edilizia. In particolare la localizzazione ai Masi risulta da una proposta di Partenariato Pubblico Privato ed è quantomeno prematura una quantificazione analitica a monte della localizzazione definitiva. L’area da acquisire sarà effettivamente individuata solo in occasione dell’indizione della gara. L’eventuale collegamento trasportistico sarà definito soltanto ad investimento concluso, posto che la localizzazione effettiva dell’ipotetico nuovo ospedale potrebbe essere diversa qualora il PPP fosse aggiudicato ad un proponente diverso in esito alla procedura di gara. Per quanto riguarda le considerazioni sui costi energetici Tonina ha richiamato le tabelle di raffronto fra gli attuali costi dei servizi, compresi di fornitura dei vettori energetici, che il PPP prevede a carico dell’Operatore Economico che dovesse aggiudicarsi la gara, così come il mantenimento delle condizioni termo igrometriche previste normativamente per gli ambienti sanitari, considerato che la localizzazione ipotizzata ai Masi, in area ombreggiata, avrebbe eventualmente effetti anche sulla minor necessità di climatizzazione nel periodo estivo. Premesso che i servizi offerti nel partenariato pubblico privato sono strettamente di area tecnica, per quanto attiene l’attuale personale interno Tonina ha detto che presso l’ospedale di Cavalese sono attualmente in servizio un tecnico e 4 operai ed ha precisato che l’Apss ha incontrato sempre grosse difficoltà nel reperire personale operaio da distaccare presso la sede di Cavalese tanto che risulta sempre più necessario gestire la componente manutentiva e la reperibilità della sede di Cavalese attraverso l’organizzazione dei servizi sull’Area Est.
Per quanto riguarda i servizi esternalizzati non è possibile ipotizzare alcuno scenario relativamente ai fornitori o prestatori di servizio esterni anche nell’ottica che detti servizi vengano assegnati direttamente da Apss, non attraverso il partenariato, in quanto sono soggetti a procedure di affidamento che non pre costituiscono un diritto al mantenimento nel tempo del servizio stesso.
La replica: Dalpalù si dichiarata insoddisfatta della risposta perché nel caso di un ipotetico nuovo ospedale a Masi non si è mai tenuto conto dei costi per gli espropri, anche se consociamo bene i valori del terreno. L’interrogazione era motivata da un’esigenza di chiarezza e completezza in merito a diversi aspetti mai sondati e che qui non viene per nulla soddisfatta.

 

Paolo Zanella (Futura)
Liste d’attesa per prestazioni sanitarie: qual è la situazione?
Il consigliere di Futura ha parlato dei tempi d’attesa della sanità. In particolare ha chiesto alla Giunta se le finalità previste dal Piano provinciale per il recupero delle liste d’attesa siano state raggiunte e quali siano quindi oggi i tempi d’attesa di ricoveri, screening e prestazioni ambulatoriali con e senza Rao prioritario (per tipologia di prestazione), anche con i dati sulla concordanza sul codice Rao fra il medico di medicina generale e lo specialista.
La risposta: L’assessora Stefania Segnana ha chiarito che il piano delle liste di attesa prevedeva l’impegno di recuperare le attività che erano state penalizzate nel 2020 a causa di sospensioni temporanee dei servizi riguardo prestazioni di specialistica ambulatoriale, screening e ricovero. Per quanto riguarda l’attività ambulatoriale nel piano era stato stimato di dover procedere al recupero di circa 5.500 prestazioni. Tali volumi di prestazioni sono state recuperate entro il secondo trimestre 2022 e sono state erogate con il coinvolgimento dei professionisti di APSS (utilizzo di Prestazioni Orarie Aggiuntive) e del privato accreditato. Rispetto all’attività svolta direttamente da APSS con l’utilizzo delle Prestazioni Orarie Aggiuntive, nel secondo trimestre 2022 sono state recuperate 1.146 prestazioni prioritarie e ulteriori 308 prestazioni di particolare rilevanza aziendale e provinciale. Sono inoltre proseguite le altre attività indicate nel Piano, ovvero: l’utilizzo della telemedicina e la prescrizione di visite di controllo. Nel corso dell’anno 2022, come nella maggior parte delle regioni d’Italia, si è assistito ad un aumento della domanda di prestazioni specialistiche rispetto agli anni precedenti con impatto sui tempi d’attesa con particolare riferimento ad alcune branche critiche quali oculistica, cardiologia e radiologia. In particolare per quanto riguarda le prestazioni RAO A (3 giorni d’attesa), il tempo d’attesa medio è stato confermato in 3 giorni. I dati hanno indicato che il 75% delle persone hanno atteso meno di 4 giorni e che complessivamente l’attesa è stata inferiore a 7 giorni nel 90 % dei casi. Anche per le prestazioni RAO B (10 giorni d’attesa), il tempo d’attesa medio è stato rispettato ed il 75% delle prenotazioni sono state fissate entro un massimo di 12 giorni. Il 90% delle prenotazioni è stato fissato comunque in tempi inferiori ai 22 giorni. Nel corso dei primi mesi del 2023 si è verificato un ulteriore incremento della domanda di prestazioni, che ha determinato il persistere della difficoltà di garantire i tempi di attesa secondo quanto previsto dal piano nazionale per il governo dei tempi d’attesa. In particolare nei mesi di gennaio e febbraio 2023 sono state effettuate 217.669 prenotazioni con un aumento di 21.966 casi rispetto all’analogo periodo di gennaio-febbraio 2022. Per quanto riguarda l’attività di ricovero nel corso dell’anno 2022 sono stati recuperati 1.594 interventi con particolare riferimento a quelli più complessi e prioritari. Con riferimento all’attività di screening oncologici non si può parlare di tempi d’attesa quanto piuttosto di fabbisogno di estensione. La sospensione pandemica nel periodo marzo-maggio 2020 ha determinato un ritardo negli inviti per tutti e tre i percorsi di screening. Tale ritardo è stato pienamente recuperato nel gennaio 2021 per lo screening cervicale (tumore del collo dell’utero); nel febbraio 2021 per lo screening colon rettale (tumore del colon-retto) mentre per quanto riguarda lo screening mammografico (tumore della mammella) il ritardo dell’anno 2020 è stato recuperato nel primo semestre 2021 generando un ritardo per gli inviti dello stesso anno che è stato recuperato nel primo quadrimestre 2022. L’attività per i tre screening risulta attualmente in linea con la programmazione.
La replica: Quello che emerge è che di anno in anno aumenta la richiesta di prestazioni e sembra che le prestazioni più urgenti vengano garantite con tempi sempre più dilatati: non stiamo andando bene e qualcosa va fatto, ha replicato Zanella. Il tema evidente è quello dell’equità: i bisogni urgenti solo chi ha soldi può permettersi di soddisfarli.

Luca Guglielmi (Lista Fassa) OK
Sistemazione Ponte de Lejia e sistemazione strada
Il consigliere Guglielmi ha chiesto alla Giunta di conoscere lo stato di avanzamento delle opere di ristrutturazione del Ponte di Lejia sulla ss48 delle Dolomiti e dell’allargamento della strada che dalla rotonda di Pera porta all’abitato di Muncion.
Risposta: A rispondere è stato l’assessore Mario Tonina che ha detto che la ristrutturazione e sistemazione del Ponte di Lejia è finanziata per due milioni di euro; è in fase di progettazione esecutiva, avendo di recente acquisito tutte le autorizzazioni sul progetto definitivo in sede di Conferenza dei servizi. Entro la primavera è previsto l’avvio dell’appalto, mentre la consegna lavori seguirà al termine della stagione turistica estiva. L’intervento di messa in sicurezza della sp238 di Muncion, finanziato per 800.000 euro, è in fase di acquisizione dei pareri sul progetto definitivo che si concluderà con la Conferenza dei servizi prevista per il mese di aprile. Seguiranno la progettazione esecutiva e l’avvio dell’appalto entro l’estate.
Replica: Il consigliere Guglielmi si è detto completamente soddisfatto per la risposta.

 

Lucia Coppola (Misto-Verdi per l’Europa) OK
Quanta acqua consumeranno le talpe per scavare la Marzola?
La recente siccità e i problemi causati dall’assenza prolungata di precipitazioni sono al centro delle preoccupazioni della consigliera Coppola che, con riferimento ai prossimi lavori per la circonvallazione ferroviaria di Trento, che prevedono tra l’altro lo scavo di una galleria sotto la Marzola ha chiesto alla Giunta di sapere quanta acqua consumeranno le quattro talpe che saranno utilizzate per lo scavo, in rapporto al fabbisogno giornaliero di acqua.
Risposta: La risposta è arrivata dall’assessore Tonina. Il tema dello scavo in galleria sotto la Marzola e il tema delle sorgenti, ha detto, sono stati oggetto di approfondite analisi da parte del soggetto proponente dell’opera che, sulla base delle osservazioni avanzate dalle competenti strutture tecniche, ha effettuato indagini integrative che hanno consentito di addivenire a una valutazione positiva con prescrizioni del progetto di fattibilità tecnico-economica. Si segnala che, ha aggiunto il vicepresidente, l’informazione richiesta con l’interrogazione potrà essere disponibile nell’ambito della progettazione esecutiva recentemente avviata da parte dell’impresa aggiudicataria dei lavori. Tale informazione specificatamente tecnica è soggetta all’approfondimento tecnico di variabili progettuali la cui definizione è ancora in corso. Non si tratta in ogni caso di una perdita di acqua, ha precisato Tonina, che può essere infatti recuperata in corso delle perforazioni. Ha inoltre detto che sono stati sentiti i responsabili di Italfer che hanno dichiarato di non disporre al momento di valutazioni in merito all’utilizzo giornaliero di acqua, che saranno definite in fase esecutiva e operativa.
Replica: La consigliera Coppola ha ringraziato il vicepresidente Tonina e chiesto il testo scritto dell’intervento dell’assessore.

Lucia Maestri (PD del Trentino) OK
Under 36 e donne: chi rispetta le clausole del PNNR?
Tra gli obiettivi del Pnnr ci sono la promozione dell’occupazione giovanile e femminile e le risorse sono erogate alle aziende a condizione che soddisfino la previsione di destinare ad under 36 e donne almeno il 30% delle assunzioni necessarie a portare a termine l’appalto. Su queste premesse e considerando che secondo dati Anac riferiti al marzo 2023, oltre il 70% delle gare derogano a questa clausola, la consigliera dem ha chiesto alla Giunta di conoscere la situazione del Trentino ed eventualmente quali azioni intenda adottare per far rispettare la clausola.
La risposta: Ha risposto l’assessore Achille Spinelli, che ha ripreso il quadro normativo e affermato che dalla consultazione di Sicopat, la piattaforma dell’Osservatorio provinciale dei contratti pubblici, al momento non è possibile estrarre i dati richiesti. Si è quindi riservato di produrli in un momento successivo. La Giunta, ha aggiunto comunque, è da tempo impegnata nella valorizzazione e promozione delle finalità e dei valori sottesi al provvedimento statale citato. Ha ricordato le iniziative promosse dalla Giunta per favorire l’occupazione dei soggetti più deboli, tra cui la certificazione Family audit, come strumento a sostegno dell’occupazione femminile. Poi il riferimento all’elaborazione di linee guida che favoriscano le pari opportunità generazionali, di genere e l’inclusione lavorativa con persone con disabilità: un atto in fase di predisposizione e in relazione al quale, ha annunciato l’assessore, la Giunta estenderà l’obbligo assunzionale degli under 36 e delle donne per i contratti aggiudicati con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa anche non finanziati con fondi Pnrr e Pnc.
La replica: La consigliera ha detto che attende venga prodotta la documentazione quando possibile. Si è detta contenta di aver affrontato il tema in Aula perché di queste cose si parla poco. Forse, ha aggiunto Maestri, sarebbe bene prevedere un’informativa sulla destinazione dei fondi e su cosa si sta facendo con i fondi Pnrr in Trentino.

 

Alessandro Olivi (Pd del Trentino) OK
Loppio-Busa: è stato completato il lotto 3?
Al centro del documento del consigliere Olivi il tunnel di collegamento Loppio-Busa, un’opera che riveste un ruolo strategico per il sistema di mobilità del basso Trentino. L’interrogazione, in particolare, riguarda il lotto funzionale 3 (UF3). Nel novembre scorso gli amministratori avevano rappresentato alla Giunta la necessità di aggiungere a quel lotto il potenziamento di via San Isidoro e di via Sabbioni, al fine di fluidificare il traffico veicolare in uscita dal tunnel: la progettazione definitiva del lotto prevista per fine 2022 è stata completata? Ed è previsto l’intervento di adeguamento caldeggiato dagli amministratori?
Risposta: L’assessore Tonina ha ricordato che sono in via di completamento la progettazione definitiva e il relativo studio d’impatto ambientale per la sottoposizione a valutazione d’impatto ambientale dell’opera, la cui procedura sarà avviata prima dell’estate. La modellazione idraulica del Fiume Sarca, ha aggiunto, ha comportato la necessità di introdurre dei correttivi alla progettazione come era pensata in fase preliminare. Entro l’anno si conta in ogni caso di approvare il progetto esecutivo e avviarlo all’appalto, ha affermato. Le tempistiche di inizio dei lavori, ha spiegato l’assessore, sono strettamente legate al completamento dei lavori di bonifica della discarica della Maza: si stanno mettendo in atto tutti gli sforzi per evitare disallineamenti tra le tempistiche dei due interventi. Quindi il riferimento all’adeguamento di via Sabbioni che rappresenta l’Uf4 dell’intervento di collegamento tra San Giovanni e Cretaccio, per il quale esiste il progetto preliminare complessivo. La progettazione definitiva, ha spiegato Tonina, sarà avviata non appena sarà stata appaltata la Uf3.
Replica: Il consigliere Olivi ha detto che dalla risposta emerge che da fine 2022 si passa a fine 2023 per l’approvazione del progetto esecutivo del lotto 3 e che in esso non è compreso l’intervento che si era chiesto di anticipare sul lotto 4 proprio per evitare un disallineamento. La risposta è insoddisfacente nel merito, ma almeno fotografa la situazione reale dello slittamento dei tempi.

 

Luca Zeni (Pd del Trentino)
Qual è la situazione per le persone richiedenti asilo?
Il consigliere del Pd ha chiesto, riferendosi alla situazione nazionale degli ultimi mesi che vede un aumento degli arrivi di richiedenti asilo in Italia, di avere un quadro dei dati complessivi per la provincia di Trento delle persone gestite dal sistema dell’accoglienza. Ha chiesto un focus sulla situazione dei minori non accompagnati, sui posti disponibili, sui tempi, sugli esiti delle commissioni di valutazione e sulle previsioni per gli arrivi.
La risposta: Ha risposto l’assessore Tonina: al 27 marzo il numero totale delle persone accolte è pari a 1.183, delle quali 680 sono richiedenti protezione internazionale, mentre 503 persone sono richiedenti protezione temporanea di nazionalità ucraina. Il numero dei beneficiari accolti è variabile perché molte sono le persone che hanno presentato domanda di protezione internazionale in questura. Dopo le verifiche del caso, il commissariato del governo autorizzerà progressivamente gli inserimenti nel progetto di accoglienza Cas. A breve, ha aggiunto Tonina, si raggiungerà la capienza massima prevista di 700 richiedenti protezione internazionale e di 600 persone richiedenti protezione temporanea. I minori non accompagnati sul territorio al momento sono 60, di cui 17 accolti nel progetto Sai, gestito dall’associazione Appm. La restante parte è in comunità socio educative sul territorio. Le percentuali di esito delle Commissioni di valutazione: non si possiedono dati sistematici, ha detto Tonina, ma le informazioni raccolte non si discostano significativamente dalle rilevazioni della Commissione nazionale per il diritto asilo, che evidenzia come circa il 60% delle valutazioni delle Commissioni territoriali hanno esito negativo, per il 14% delle domande c’è il riconoscimento dello status di rifugiato, per il 14% di riconoscimento della protezione sussidiaria e per il 14% di quella speciale.
Quindi l’accenno alle previsioni: si prevede per i prossimi mesi un flusso costante di richieste per quanto riguarda la protezione internazionale e la protezione temporanea. Il sistema di accoglienza provinciale, grazie alla forte sinergia instaurata con gli enti di gestione coinvolti, risponderà prontamente a tutte le autorizzazione all’ingresso arrivate tramite il commissariato del governo in virtù del protocollo di intesa vigente. Anche in merito all’arrivo di minori stranieri non accompagnati, ha detto l’assessore, si è visto un incremento significativo nel corso degli ultimi mesi: anche per ciò il sistema provinciale ha risposto e risponderà garantendo protezione, presa in carico sociale e dovuto supporto giuridico.
La replica: Il consigliere Zeni ha detto che la risposta del vicepresidente fa capire quanto è diverso fare propaganda e governare. Nel 2015-2018, ha proseguito, avevamo una destra che con ha diviso la popolazione sul tema, oggi vediamo che l’approccio è diverso perché governare è un’altra cosa. Zeni ha quindi ricordato come il Trentino sia stato uno tra i primi territori a sperimentare l’accoglienza diffusa. Si è detto poi preoccupato rispetto all’informazione data dall’assessore secondo la quale siamo vicini al numero massimo dell’accoglienza in Trentino ed ha auspicato che la Giunta metta in atto i meccanismi necessari per evitare che il sistema vada in affanno. Rimane, ha concluso il consigliere, il problema enorme relativo agli esiti negativi: il 60% di esiti negativi comporta un rischio di avere la permanenza irregolare di persone sul territorio; su ciò c’è da fare un grande lavoro con lo Stato.

 

Filippo Degasperi (Onda)
Quali le iniziative per verificare la gestione del patrimonio affidato a Itea?
Il consigliere di Onda ha fatto riferimento alla comunicazione in Aula del 9 marzo secondo cui a giugno 2022 gli alloggi Itea non disponibili alla locazione erano 1.073, di cui 615 che necessitano una sistemazione completa. Ha dato voce alle tante segnalazioni arrivate, anche successivamente al passaggio del tema in Aula la scorsa tornata di lavori: producendo le fotografie di soffitti puntellati, termosifoni rotti, muffa e ha detto che non si spiega come la presidente Itea non vada a vedere queste cose. Ha aggiunto che non si spiega inoltre come il patrimonio immobiliare dei trentini venga ridotto in queste condizioni: qualcuno controlla cosa fanno i vertici Itea? Ha quindi chiesto al presidente della Provincia quali iniziative ha adottato per verificare la condotta dei vertici Itea nella gestione del patrimonio loro affidato e quali interventi intende attuare per ripristinare il decoro negli immobili locati ma ridotti in indecorose condizioni.
La risposta: Tonina ha detto che Itea lavora secondo obiettivi strategici legati al Piano strategico triennale: in esso sono individuati gli interventi di manutenzione e di edilizia da compiere sul patrimonio abitativo. Il perseguimento degli obiettivi strategici è monitorato nell’ambito dell’esercizio del controllo svolto nei confronti della società in house. La conservazione e manutenzione del patrimonio abitativo pubblico, ha aggiunto Tonina, rientra nella mission di Itea.
Quindi ha elencato le iniziative in corso di realizzazione:
• manutenzione straordinaria: sono state stanziate risorse finanziarie per la legislatura 2018-2023 per complessivi 27,3 milioni di euro che serviranno al recupero di alloggi di risulta
• recupero e riqualificazione energetica del patrimonio esistente con il superbous 110: gli interventi vengono talvolta accompagnati dalla contestuale ristrutturazione di spazi interni delle unità abitative, soprattutto se nell’edificio sono inseriti alloggi di risulta
• interventi finanziati a valere sul fondo complementare al Pnrr: sono stati individuati dalla Provincia con Itea 5 interventi da realizzare tramite l’assegnazione di un importo di 17,9 milioni di euro (di cui 13,5 coperti dal fondo complementare al Pnrr e 4,3 dal bilancio provinciale). Gli interventi sono in valle dell’Adige e in Vallagarina, sono di manutenzione straordinaria con riqualificazione energetica (3 edifici occupati) e di ristrutturazione (2 edifici inutilizzati da anni)
• manutenzione ordinaria: nel bilancio provinciale è stato stanziato un importo annuo di 4,2 milioni di euro a partire dal 2020 per tutta la durata della convenzione di affidamento a Itea del servizio di edilizia pubblica.
Infine Tonina ha parlato delle risorse finanziarie destinate al settore casa nel corso della legislatura, risorse che hanno visto un sensibile incremento passando da uno stanziamento di 38,3 milioni della legislatura 2013-2018 (26,3 milioni per investimenti e 12 per la gestione) a uno stanziamento ad oggi di 71,3 milioni di euro (54,8 per investimenti e 16,5 per la gestione).
La replica: Il consigliere Degasperi ha citato Renzo Tramaglino: lei assessore cerca di confondere con qualche dato, ha detto. Degasperi ha concesso che qualcosa è stato fatto dalla Giunta, ma ha ricordato che l’interrogazione chiedeva come mai chi ha gestito Itea si è permesso di lasciare che determinati immobili siano finiti in condizioni peggio che indecorose. Tra le iniziative positive adottate manca la verifica dei risultati da parte di chi gestisce Itea e delle motivazioni che hanno portato ai casi di degrado citati. L’approccio di lasciare gli appartamenti abbandonati deve cambiare, ha concluso: ne beneficeranno i trentini.

 

Denis Paoli (Lega Salvini Trentino)
A quando i lavori per la bretellina A22 di San Michele?
Il consigliere della Lega ha chiesto alla Giunta quale sia lo stato attuale dell’iter del progetto di realizzazione del nuovo collegamento stradale tra la rotatoria in via Canè a Mezzocorona e quella presso il casello autostradale A22 di San Michele all’Adige. Ha chiesto inoltre quale sia la data presunta di avvio dei lavori.
La risposta: L’assessore Tonina ha fatto riferimento alla convenzione per i lavori, regolarmente firmata. A22, titolare dell’esecuzione, ha redatto il progetto esecutivo. La Provincia ha concluso le procedure espropriative. Appena sarà trasmesso il preventivo di Snam per lo spostamento del gasdotto con la relativa tempistica di intervento, si informerà A22 che potrà organizzarsi per mandare in appalto l’opera presumibilmente già entro quest’estate.
La replica: Il consigliere ha descritto come positivi il fatto che si prosegua con il progetto e la volontà di stringere i tempi.

 

Katia Rossato (Fratelli d’Italia)
Cosa pensa la Giunta dell’aggressione di un ragazzo in centro a Trento?
La consigliera di Fratelli d’Italia ha chiesto alla Giunta se ha contezza dell’aggressione avvenuta ai danni di un sedicenne in centro a Trento negli scorsi giorni e riportata dalla stampa e cosa pensi dell’accaduto. Ha inoltre interrogato la Giunta per sapere se gli organismi e gli enti di natura provinciale che si occupano di diritti dei minori, pari opportunità, pace e solidarietà internazionale si siano espressi condannando l’aggressione.
La risposta: L’assessore Tonina ha parlato di un’informazione appresa anche dalla Giunta dagli organi di informazione locale. L’esecutivo, ha detto, ripone massima fiducia nel lavoro degli inquirenti con i quali i colloqui sono quotidiani. L’episodio, ha proseguito,
è molto grave e la Giunta lo condanna con fermezza al pari di ogni manifestazione di intolleranza e violenza che dovesse verificarsi nella comunità. Fatti di questo tipo, ha detto il vicepresidente, sono intollerabili nella nostra comunità che sappiamo attrezzata per far fronte a derive violente che non appartengono alla nostra cultura. Si attende con fiducia la chiusura dell’iter, confermando il massimo impegno per far crescere i valori di rispetto alla base della democrazia.
La replica: Rossato ha ribadito la propria fiducia nelle forze dell’ordine. Ha detto che si è appreso che il presunto responsabile dell’accaduto sarebbe afferente al Centro Bruno. Rossato ha chiesto alla Giunta che venga tolta l’occupazione del Centro Bruno e che l’immobile venga restituito alla cittadinanza: potrebbe essere usato a fini sociali, ha aggiunto. Si è augurata infine che la giustizia faccia il suo corso.

 

Giorgio Leonardi (Forza Italia)
Quali iniziative per favorire il rilancio dei centri storici?
Il consigliere di FI ha fatto riferimento, nella propria interrogazione alla Giunta, alla chiusura di due librerie a Rovereto e parlato di un centro storico che soffre la concorrenza dell’acquisto online, dei centri commerciali e il caro affitti. Ha chiesto quindi quali iniziative l’esecutivo abbia messo in campo per favorire il rilancio dei centri storici e delle attività commerciali in essi presenti che sono in difficoltà.
La risposta: L’assessore Spinelli ha parlato della normativa sul commercio, che prevede misure per il rilancio dei centri storici con iniziative di animazione ed eventi di richiamo e di interesse culturale. Nel 2020, ha proseguito, la Giunta ha aggiornato i criteri ordinari in seguito alla crisi pandemica prevedendo un aumento del contributo al 50% della spesa ammissibile, prevedendo un contributo del 60% delle spese ammissibili per le spese finalizzate al rispetto delle misure anti-covid. Tali criteri sono stati prorogati fino al 2022; per il 2023 è in via di completamento l’iter di approvazione per l’aggiornamento dei criteri ordinari del 2016. Questi prevederanno un aumento della spesa ammissibile ad agevolazione con l’adeguamento dell’indice dei prezzi al consumo Istat e una maggiore percentuale di contribuzione: un aiuto concreto per l’animazione dei centri, che si scontra però con la penuria di parcheggi e della scarsità di collegamenti che si rilevano in particolare nei Comuni più grandi della provincia, in cui le alcune amministrazioni si dimostrano indifferenti. Ha ricordato poi l’iniziativa di Trentino sviluppo volta a vivacizzare, tramite le energie giovani, i locali del centro storico.
La replica: Il consigliere Leonardi si è detto soddisfatto della risposta della Giunta e delle misure messe in campo: speriamo però, ha aggiunto, che il Comune riesca a capire e ascoltare i commercianti. Si chiudono vie senza concertazione con chi deve gestire un’attività.

 

Alex Marini (Misto – 5 Stelle)
Ferrovia Rovereto-Alto Garda, quando il percorso partecipativo?
Il consigliere 5 Stelle ha chiesto al presidente della Provincia con che tempi e con che modalità intenda pianificare il percorso partecipativo per la redazione del piano stralcio della mobilità riferito al nuovo collegamento ferroviario per connettere l’asse ferroviario del Brennero con il territorio dell’Alto Garda e per eventualmente definire gli elementi principali sui quali programmare l’opera e predisporre il documento preliminare di progettazione.
La risposta: Ha risposto l’assessore Mattia Gottardi. Lo studio di fattibilità è stato presentato a febbraio 2022, ha detto. Il prosieguo delle attività dovrà essere definito di concerto dagli attori coinvolti: sono in corso interlocuzioni con Rfi per la predisposizione dell’accordo per la definizione del percorso ottimale che porterà alla progettazione dell’opera. Ad oggi il Documento strategico della mobilità ferroviaria di passeggeri e merci prevede l’avvio di progetto di fattibilità tecnico-economica dell’opera, sono in corso interlocuzioni con il Ministero per l’inserimento nel contratto di programma tra il Ministero ed Rfi. Il momento partecipativo con i cittadini seguirà quanto previsto dalla normativa provinciale, ha ricordato Gottardi. Se verrà confermata l’opportunità di procedere tramite Piano provinciale della mobilità o con suo stralcio, questo sarà predisposto prima della redazione del progetto di fattibilità tecnico-economica.
La replica: La risposta non ha soddisfatto Marini che ha detto che si è ripetuto ancora quanto la Giunta dice dal 2019. Nel febbraio 2022 nella presentazione dello studio di fattibilità venivano individuate tre soluzioni possibili (15 km Riva-Arco, 25 km con fermate a Mori e Torbole e una soluzione tutta in galleria). Già in quella sede la seconda soluzione era ritenuta la più interessante e venivano definiti i punti principali dell’opera. Venivano definite le cifre del traffico potenziale per la domanda locale e dei flussi turistici: a fronte di questi numeri, ha detto il consigliere, è necessario procedere con un processo partecipato. Prima di arrivare allo studio di fattibilità o al progetto preliminare bisogna ascoltare le esigenze dei territori e definire le criticità che si potrebbero incontrare in fase di realizzazione dell’opera. È arrivato secondo Marini il momento di ascoltare le amministrazioni locali e di dare le informazioni alla società civile in modo che possano essere elaborate e proposte possano essere restituite a Provincia e Rfi.

 

 

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