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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PAT * PRIMA COMMISSIONE: « MANOVRA FINANZIARIA, L’ASSESSORE SPINELLI PRESENTA 13 EMENDAMENTI, APERTA LA DISCUSSIONE GENERALE »

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15.05 - mercoledì 23 novembre 2022

Manovra finanziaria, l’assessore Spinelli presenta 13 emendamenti. Aperta la discussione generale. Via alla discussione generale sulla manovra in Prima commissione, che è stata preceduta dalla presentazione da parte dell’assessore Spinelli di 13 emendamenti sulla collegata e il ddl stabilità. Imis, esenzioni anche ai proprietari che affittano gli alloggi, anche turistici; per i comuni inseriti i 40 milioni per l’emergenza bollette. Sanità, verranno stabilizzati medici e infermieri assunti a tempo determinato durante l’emergenza Covid e novità per i Vigili del fuoco volontari: per il servizio di soccorso il limite di età passa dai 60 ai 65 anni.

Questa mattina in Prima commissione, presieduta da Vanessa Masè (La Civica), è cominciata la discussione generale sulla manovra finanziaria. In apertura di seduta, l’assessore Spinelli, ha presentato una serie di 13 emendamenti sul ddl collegata e stabilità. Sulla collegata il primo riguarda le competenze di Pat e Apss sui controlli sulla sicurezza alimentare e il benessere animale. Un altro riguarda i contributi alle imprese con l’introduzione del la procedura automatica; inoltre per i contributi della ricerca e per i progetti scuola – impresa la compensazione fiscale verrà sostituita dal versamento diretto da parte della Pat. C’è poi l’estensione al 2023, viste le difficoltà che si prefigurano per il prossimo anno, di deroghe per i requisiti per la concessione di contributi alle aziende. Un altro emendamento riguarda i campeggi e disciplina la pratica, sempre più di moda, del “glanping”. Novità, rispetto alla stesura originale del ddl collegata, riguardano i vigili del fuoco volontari con l’innalzamento da 60 a 65 anni dell’età di servizio. I pompieri ultra sessantacinquenni potranno però essere impiegati in servizi non direttamente operativi.

Sulla legge di stabilità Spinelli ha presentato due emendamenti sull’ Imis. Il primo, che riguarda le procedure fallimentari, permette di rimandare i versamenti al termine di procedure; col secondo si recepisce, in termini precauzionali, una sentenza della Consulta che stabilisce che nel casi i coniugi abbiamo residenze in due case diverse queste vengano considerate, ai fini delle agevolazioni, ambedue abitazione principale. Inoltre, vengono estese le esenzioni Imis ai proprietari di alloggi, anche turistici, che applicano regolari contratti di locazione.

Spinelli ha presentato in commissione anche gli emendamenti che riguardano l’accordo col Cal, uno riguarda l’impatto finanziario (2 milioni e 900 mila euro) dell’aumento sull’indennità dei sindaci previsto dalla norma regionale; il fondo di emergenza per la crisi energetica di 40 milioni e gli avanzi di bilancio delle Comunità, altri 40 milioni, che possono essere assegnati alle amministrazioni comunali per gli investimenti. Sul capitolo scuola emendamento che prevede un milione e mezzo in più per gli stanziamenti per gli arretrati dei docenti e, per la sanità, la stabilizzazione del personale sanitario precario dell’Apss e delle Apsp. Medici e infermieri assunto con concorso per l’emergenza Covid e che abbiano superato i 18 mesi di servizio, anche non continuativo, al 30 giugno scorso. Sul bypass ferroviario di Trento infine, si torna, per l’indennità degli espropri concessa ai proprietari, al requisito della residenza all’entrata in vigore della legge provinciale 22 del 2021. Cambiano i criteri anche per ottenere la dote giovani: con l’emendamento Spinelli si prevede che non più ambedue i membri del gruppo familiare devono avere meno di 40 anni, ma uno solo.

 

Le domande sugli emendamenti

Rispondendo a Paolo Zanella (Futura), l’assessore ha risposto che la richiesta di agevolazioni Imis per gli alloggi, compresi quelli turistici, viene dai comuni e ha l’obiettivo di introdurre un incentivo alla regolarizzazione dei contratti d’affitto. Sulla sanità la stabilizzazione avviene nell’ambito dell’organico vigente. Rispondendo a Ugo Rossi e a Ivano Job ha detto che i 40 milioni per i comuni, nonostante le dichiarazioni fatte in commissione dal presidente Gianmoena che aveva parlato di una cifra inferiore, ci sono e sono frutto della conclusione, avvenuta poche ore fa, della trattativa con il Cal. Rossi ha chiesto ancora quanto grava sulla finanza Pat questo fondo la risposta è stata che, rispetto al testo originario del ddl, come tutti gli altri introdotti con gli emendamenti, si tratta di cifre aggiuntive e prelevate dal fondo di riserva. Giorgio Tonini (Pd) ha ancora una volta sottolineato con forza l’insufficienza delle relazioni tecniche che accompagnano gli emendamenti i quali, nella maggioranza dei casi, sono tutt’altro che chiari. Una polemica condivisa da Zanella.

 

La discussione generale sulla manovra

 

Zanella: l’Imis andrebbe aumentata a chi non affitta

In discussione generale, Paolo Zanella (Futura) ha affermato che anche questa manovra ha poco di sostanziale anche a fronte della situazione di crisi permanente che stiamo vivendo. Crisi, che richiederebbe interventi per rendere il sistema economico – sociale resiliente. Prima di tutto, ha continuato, vanno fatte iniziative per la crisi demografica e quella ambientale. Per questo i fondi europei, oggi impegnati per il 53% per la digitalizzazione, andrebbero maggiormente indirizzati alla tutela ambientale. C’è inoltre la miopia sul piano sociale e sull’accoglienza. Una posizione ideologica che ritiene fondamentale arroccarsi sulla trentinità a fronte di squilibri ambientali e economici globali. Una via, secondo Zanella, che ci fa perdere opportunità visto che oggi mancano una moltitudine di figure professionali, dai camerieri ai medici e si assiste ad un calo, che arriva al 3%, di iscrizioni nelle scuole. Un ritardo enorme che è dimostrato dalla decrescita della popolazione trentina. Un trend che andrebbe interrotto e invertito con l’integrazione degli stranieri creando le condizioni per la coesione sociale. Certo, per l’esponente di Futura, la soluzione non è il bonus di 5 mila euro per il terzo figlio, ma in una politica di conciliazione famiglia – lavoro per le donne, come dimostrano i risultati dei paesi più avanzati. Altro tema la casa. Per molti un dramma fatto di bollette assurde e sfratti in crescita. Sui 180 euro a tutti, ha continuato Zanella, la Giunta potrebbe trarre spunto dalla manovra Meloni che sugli aiuti ha previsto almeno l’Isee. Anche sui contributi alle imprese i criteri dovrebbero essere legati all’efficienza energetica e all’occupazione, anche per sostenere le ditte più moderne e strutturate. Sull’Imis, bene usarlo per regolarizzare gli affitti, ma si dovrebbe aumentare per chi non affitta, visto che sono circa 2500 gli alloggi vuoti nella sola Trento.

 

Marini: del tutto assente la crisi demografica e climatica

Alex Marini (5 Stelle) ha affermato che la finanziaria non è fatta solo di numeri, ma deve affrontare temi di fondo come la programmazione delle politiche pubbliche. La logica, che è diventato un problema strutturale della nostra democrazia, invece, è quella elettorale che prevale sulla programmazione delle politiche sociali. Tra pochi anni avremo al mondo 10 miliardi, dei quali 9 africani o asiatici e dobbiamo essere consapevoli che gli equilibri cambieranno. Per questo si deve ragionare in termini strategici. Va affrontata poi la crisi democratica, testimoniata dall’astensionismo e dalla volatilità del voto che mostra la sfiducia dei cittadini nella politica. Quindi, il capitolo del rafforzamento delle istituzioni è fondamentale anche per fare ragionamenti sull’oggi. C’è, inoltre, un aumento delle richieste di assistenza psicologica causate da una crisi sociale profonda e che andrà peggiorando verso orizzonti di tipo argentino. In apertura dell’anno accademico, ha ricordato il pentastellato, Francesca Bria, ha mostrato un quadro delle opportunità che la digitalizzazione può portare nelle nostre vite. Temi fondamentali che però non rientrano nel dibattito consiliare. Eppure, ha affermato, servono processi visionari per affrontare i cambiamenti climatici. Invece, anche da noi si aumentano emissioni e con le opere pubbliche si favorisce la mobilità pubblica. Anche sull’agricoltura poco si fa per le filiere corte e aiutare la produzione locale. Anche per gli incentivi alle imprese non si è fatta la scelta di orientarle verso una radicale conversione ambientale. Anche per questo servirebbe, per Marini, una concertazione fiscale per mettere il fisco in relazione con le politiche economiche e sociali. Importante, sarebbe anche ottenere da Roma una maggiore autonomia fiscale e ha criticato l’emendamento sull’Imis che secondo il consigliere di opposizione finisce per dare, seppur in base a una sentenza della Consulta, un incentivo a chi di case ne ha più di due quando c’è un sacco di gente che non trova un alloggio. Aperta rimane la questione degli acquedotti, del risparmio energetico e non si sono recepite direttive europee come la Habitat 2000 e sul piano energetico non ci sono incentivi per le soluzioni collettive come le comunità energetiche. E sempre in questo campo Dolomiti energia, ha detto ancora, è vista come fonte di finanziamento per i comuni di Trento e Rovereto. Permane, inoltre, la crisi del lavoro e la fuga dei giovani all’estero. Per quanto riguarda la sanità, per Marini, andrebbe realizzata la camera conciliativa. Sulle Asuc, da sempre dimenticate, si è scelto invece di assegnare loro il peso della gestione delle cave di porfido. Infine, per quanto riguarda le norme sulla sicurezza che verranno inserite con la finanziaria per lo sci queste andrebbero estese alle ciclabili. Mentre per la protezione civile, andrebbero introdotti premi per i volontari e le aziende per le quali lavorano.

 

Rossi: 60 milioni dello stadio del ghiaccio? Meglio darli all’housing sociale

Ugo Rossi (Misto) ha lamentato il vuoto assoluto di politiche per la casa. L’effetto del 110%, ha aggiunto, andrà scemando e molte imprese, in questi mesi, si sono strutturate e esposte finanziariamente e il rischio di una crisi dell’edilizia c’è. Anche per questo il fondo di housing sociale andrebbe rifinanziato, magari con i 60 milioni previsti per lo stadio del ghiaccio di Pinè. Una cifra che creerebbe una leva finanziaria tale sufficiente a salvare molte imprese e dare una casa alle famiglie medio basse. Rossi ha ricordato che l’esperienza della scorsa legislatura ha permesso di creare 500 alloggi. Nel bilancio 2023, ha continuato, c’è un filo rosso: aiutare i bilanci dei comuni, ma con soldi che vengono presi dalle piccole opere, fondamentali per le imprese artigiane, e messi sulle spese correnti. Il consigliere del misto ha detto che si deve stare attenti ai “proclami” sui grandi cantieri perché, come è successo per la strada della Valsugana, si finisce solo per bloccare ingenti fondi. Sul turismo ha affermato che il territorio sta vedendo l’esplosione di pseudo strutture di accoglienza e per questo c’è bisogno di ben altro che un intervento sull’Imu. Serve invece un ragionamento, come si è fatto in Alto Adige, per limitare i numeri delle presenze turistiche qualificando l’offerta. Quindi, una manovra che andasse a favore degli affitti per la popolazione, in primo luogo per l’Alto Garda dove la situazione è di grande sofferenza, favorirebbe lo stesso turismo che sarebbe messo nelle condizioni di crescere in qualità. Invece, nella manovra non si vede alcuno sforzo di visione. Visione che manca anche sui comuni per i quali sono state aperte le porte alle assunzioni, senza chiedersi come migliorare il lavoro del personale. Non c’è nulla nella manovra, ha detto ancora, sulla politica demografica che va affrontata con misure per gestire l’immigrazione che ha permesso la tenuta del Trentino in questi anni. Apprezzabile il bonus di 5000 euro, ma questa misura dovrebbe essere strutturale, almeno per 5 anni. Scelte, ha aggiunto l’ex presidente della Giunta, che richiedono un respiro che vada al di là dei termini elettorali. Sforzo che si vede, piuttosto, nelle politiche familiari della Meloni. E ciò dovrebbe preoccupare anche la Giunta leghista perché si rischia di venire superati da un partito centralista.
Sulla sanità, Rossi ha detto che la situazione è pericolosa perché l’immagine esterna è totalmente negativa. Fatto ancora più grave per una realtà come la nostra che ha sempre visto una sanità d’avanguardia che attraeva professionisti da tutta Italia. La scelta di non rinnovare il mandato a Bordon, ha affermato Rossi, ha avuto un impatto estremamente negativo. Un processo che è culminato con l’allontanamento del dottor Benetollo.

 

Savoi: una manovra realistica e di grande responsabilità

Alessandro Savoi (Lega) ha affermato che i bilanci da sempre vanno fatti con i soldi che si hanno in mano e devono pareggiare e per il 2023 nelle casse Pat ci saranno 629 milioni in meno rispetto al bilancio 2022. Anche sulle polemiche degli avanzi di bilancio, Savoi ha ricordato che questi sono sempre utilizzati dalla Giunta e lo farà anche il prossimo annocon l’assestamento anche per rifinanziare l’esenzione dell’addizionale Imis ai 25 mila euro. Obiettivi che la maggioranza si pone, tenendo comunque conto che le spese correnti della Pat sono arrivate al 67%. Nonostante la crescita del costo del personale, ha aggiunto, i contratti del settore pubblico sono sempre stati rinnovati. Inoltre, ha ricordato Savoi, di fronte ai rincari energetici e all’inflazione si devono coprire i bilanci comunali. Quindi, la manovra, con le risorse a disposizione, se non bastasse sempre più minate dai trasferimenti allo Stato, cerca di fare fronte a esigenze straordinarie e a un futuro incertissimo che rischia di essere caratterizzato da una recessione e dal calo del Pil. Nonostante ciò la Giunta ha messo a disposizione risorse per le opere pubbliche che creeranno ricchezza. Quindi, per Savoi si tratta di una manovra realistica e di grande responsabilità.

Dalzocchio: i cittadini hanno bisogno di risposte concrete

La mattinata si è chiusa con l’intervento di Mara Dalzocchio (Lega) la quale ha ricordato che i cittadini hanno bisogno di risposte immediate. La manovra si concentra molto sull’oggi e ha i piedi per terra. Una logica che ha permesso all’economia trentina di reggere ai colpi provocati dalle continue emergenze come dimostrano i 300 milioni messi a disposizione per fare fronte al caro energetico. Senza attenzione all’oggi, alla difesa del potere d’acquisto, ha continuato, non ci sarà futuro. E comunque, ha sottolineato, nel bilancio ci sono finanziamenti per le opere pubbliche, le imprese, l’agricoltura, la digitalizzazione. Per la sanità ha ricordato che le riforme della scorsa legislatura hanno portato più burocrazia e non più medici e infermieri e comunque la struttura voluta dal centro sinistra non è stata in grado di far fronte all’emergenza Covid. Un’eredità che non è stata facile da gestire dalla Giunta Fugatti. Su ambiente e natalità, la capogruppo della Lega, ha affermato che la Giunta ha lavorato per affrontarli anche se si tratta di problemi generali. E comunque, ha concluso, non si può puntare sugli extra comunitari.

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