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CONSIGLIO PAT * PRIMA COMMISSIONE: « MANOVRA ASSESTAMENTO, PER I RAPPRESENTANTI DELLA CAMERA DI COMMERCIO L’ECONOMIA “TIENE BENE” »

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11.41 - lunedì 10 luglio 2023

Manovra di assestamento, la Cciaa: scelte giuste per l’economia. Il sindacato: per gli stipendi dei lavoratori falcidiati dall’inflazione non c’è nulla. Mattinata di audizioni sull’ assestamento in Prima commissione, presieduta da Vanessa Masè (La Civica) che si è aperta con i rappresentanti della Camera di commercio che hanno espresso un sì alla manovra ed è proseguita col sindacato fortemente critico sulle scelte della Giunta Fugatti.

Cciaa: l’economia tiene bene, manovra ok – Il segretario generale Cciaa, Alberto Olivo ha fornito una valutazione complessivamente positiva della manovra sia nel metodo che nel merito. La situazione economica è fluida, condizionata da fattori esogeni, anche se in Trentino è rassicurante. Quindi, bene il mantenimento della riduzione fiscale sia per le aziende che per i cittadini consumatori che subiscono il peso dell’inflazione. Condivisibili i contribui per i rifugi, per l’agricoltura e le strutture termali. Andrebbe messo in campo, secondo Olivo, un dialogo ulteriore con il mondo delle banche per agevolare il credito attraverso sistemi di garanzia. Altro tema da affrontare, quello delle disponibilità delle risorse umane che avrebbe bisogno di un’azione tra i giovani pensando a figure professionali che aiutino i ragazzi a seguire percorsi di studio che aprano loro la strada a lavori stabili e ben remunerati.

Massimo Pavanelli, dell’Ufficio studi e ricerche della Cciaa, ha tracciato il quadro economico caratterizzato dalla recessione tecnica europea e in particolare della Germania. L’Italia mostra un quadro tutto sommato migliore rispetto all’Europa e il Trentino registra un fatturato positivo anche a fronte a un calo del mercato internazionale. Pesante il nodo del credito, ma tutto sommato il sentiment delle aziende rimane positivo. Mentre cala il clima di fiducia dei consumatori a fronte di un’inflazione al 6% che negli ultimi mesi ha fatto perdere il 14% del potere d’acquisto delle famiglie. Comunque, il quadro economico rimane tutto sommato stabile e, se, come dovrebbe, ha concluso Olivo, la fiammata inflazionistica rientrerà, le prospettive possono essere ottimistiche, vista anche la resilienza dimostrata dall’economia trentina.
Rispondendo alle domande di Alex Marini (5 Stelle) il segretario Cciaa ha affermato che il numero di nuove imprese femminili non cresce, anche perché in Trentino l’impiego pubblico rappresenta un’alternativa rispetto ad altre realtà. Ci sono 200 imprese in meno, anche nel campo agricolo dove si trova un’imprenditorialità piccola e micro che spesso rappresenta un sostegno al reddito. Le imprese agricole grandi sono poche, attorno a 200, il resto sono imprese familiari. Crescono invece, secondo un trend ormai storico, le aziende del terziario.

Ivano Job (Coraggio Italia) s’è detto critico sugli interventi dei rappresentanti della Camera di commercio perché troppo ottimistici soprattutto per l’impatto negativo del 110%), mentre Giorgio Tonini (Pd) ha sottolineato la grande capacità di resilienza del sistema economico italiano e europeo e ha chiesto una valutazione della Cciaa sulla migliore performance del Trentino. Olivo ha affermato che un tessuto vario di imprese come quello provinciale s’è mostrato più reattivo, mentre l’Alto Adige ha un rapporto troppo stretto con la Germania. Il problema vero oggi è rappresentato dalla velocità dei cambiamenti tecnologici che vanno “cavalcati” in tempi rapidissimi. Per questo vanno convinte le imprese a non stare alla finestra, sfruttando transizione ecologica e qualità dei prodotti.

 

Il sindacato: Manovra a favore del turismo ma niente per casa e inflazione – Il segretario della Cgil Andrea Grosselli ha ricordato che la programmazione della Pat è stata resa difficile dalle scelte della Giunta di anticipare la variazione di bilancio all’assestamento al quale, peraltro, si aggiungeranno ulteriori risorse anche attraverso la revisione del Pnrr. Il quadro internazionale non è buono, come testimonia anche il Defp, e l’inflazione pesa sempre di più sui ceti sociali più bassi dove è arrivata al 13%. C’è poi il paradosso che a fronte ad una crescita economica del 2021 attorno al 10%, i lavoratori, a causa dell’inflazione, sono diventati più poveri. Inflazione che dai beni energetici è passata a quelli alimentari. Di fronte a questo la Giunta, ha detto il segretario Cgil, ha fallito nel contenere le spese energetiche con la scelta inefficace e iniqua dei 180 euro. Un paradosso perché su 40 milioni stanziati ne sono stati spesi solo 20, soldi che la Giunta non vuole recuperare ad esempio, come ha fatto lo Stato, per adeguare l’assegno unico all’inflazione. Non è stata rivalutata, anche qui a differenza del Governo, l’Icef impoverendo così le famiglie con figli. Di questi temi, ha aggiunto il segretario, non c’è traccia nella manovra. Sui dipendenti pubblici, ha sottolineato, non c’è ancora un euro e si spera che le risorse vengano introdotte nei prossimi giorni. Comunque, le cifre previste, ha detto inoltre Grosselli, non recuperano nemmeno un terzo dell’inflazione. Inoltre, il 60% dei lavoratori privati attendono da anni il rinnovo del contratto e si trovano di fronte alla perdita di una mensilità a causa di un inflazione che è del 9,6%. Inflazione, ha aggiunto il segretario Cgil, che, come si legge anche nel Defp, non pesa sulla redditività delle imprese che stanno facendo utili che dovrebbero in parte riversare sui lavoratori. Grosselli, infine, ha ricordato i robusti sostegni pubblici alle imprese durante il Covid che ha permesso loro non solo di superare la crisi ma di migliorare le performance.

Il segretario Cisl, Michele Bezzi, ha chiesto che gli sgravi Irap diventino selettivi per premiare le aziende che investono in qualità, anche del lavoro. Soldi dei cittadini che non possono essere distribuiti a pioggia, ma andrebbero indirizzati alla crescita delle imprese e dell’economia trentina. Bezzi ha poi sostenuto la necessità di investire in ricerca e formazione dei lavoratori e ha lamentato l’assenza di finanziamenti e programmi per far fronte alla crisi della sanità. Inoltre, secondo il segretario Cisl, la modifica della programmazione provinciale contenuta nell’articolo 1 dell’assestamento svilisce il ruolo delle parti sociali. Posizione critica del sindacato anche sull’articolo 9 che cambia i requisiti per la nomina per selezione e non per concorso dei dirigenti che darebbe troppa libertà di azione alla politica.
Secondo Walter Alotti, segretario Uil, l’impianto fiscale della manovra è ancora una volta a senso unico: a favore soprattutto degli albergatori e delle categorie del turismo che riceveranno circa 35 milioni, più i tagli Irap e i sostegni alle aziende.

Per Alotti è giunto il tempo di istituire tasse di scopo, diminuendo i sostegni anche perché, seppur importante, il settore offre un’occupazione poco appetibile. Lavoratori e pensionati non hanno invece avuto benefici e non si vedono miglioramenti sul piano fiscale per queste categorie che pagano l’80% delle tasse. Poco c’è nella manovra sulla scuola pubblica, mentre c’è sempre attenzione alla privata. Sulla casa ci sono stanziamenti irrisori e discriminazioni nei confronti degli stranieri. Ci si è limitati a “sparate”, come le ha definite il segretario Uil, per favorire insediamenti nelle zone che si stanno spopolando, quando i problemi emergono drammaticamente nelle zone ad altra densità urbana o nelle zone turistiche come dimostra la situazione della Busa o della Val di Fiemme e Fassa. Una delle proposte fatte da Alotti è quella di istituire un fondo di garanzia per gli affitti e un fondo per le morosità incolpevoli. Inoltre, c’è il problema della crescita del costo dei mutui sul quale nella manovra c’è poco. Infine, altra assenza sottolineata dal sindacalista, il potenziamento del servizio di controllo sulla sicurezza sul lavoro anche a fronte alla crescita degli incidenti, anche mortali.

Maurizio Valentinotti, segretario Fenalt, ha invitato a fare una riflessione sul fatto che il posto pubblico non è più appetibile. Nei comuni il personale è ridotto all’osso e si rischia di non garantire più i servizi. Questo è anche il frutto, secondo il segretario Fenalt, della scelta fatta in passato di esternalizzare i servizi con costi altissimi, logorando al tempo stesso le strutture dei comuni.
Rispondendo a Marini, Grosselli ha detto che ci deve essere una politica sull’impatto energetico delle abitazioni, come stanno facendo da 15 anni gli altoatesini. La Pat non ha una politica strutturale su questo tema. Il sindacato, ha aggiunto, si è concentrato sulle imprese anche a fronte della possibilità date dalla Ue agli stati di dare contributi oltre i limiti degli aiuti di stato. La Pat, secondo Grosselli, dovrebbe inserirsi in questa logica mettendoci risorse che dovrebbero essere date alle aziende in modo strutturale e per rendere più competitive le nostre aziende. Alotti ha aggiunto che Itea dovrebbe programmare una ristrutturazione energetica degli alloggi e investimenti sulle energie alternative dovrebbero essere fatti su Hde, società che ha problemi di governance e sulla quale continuano le voci di un’ulteriore privatizzazione.

Le audizioni proseguono con i sindacati agricoli, Coordinamento imprenditori e Cal.

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