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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PAT * PRIMA COMMISSIONE: « CONCLUSE LE AUDIZIONI DI BILANCIO CON, CAL / ASUC / CATEGORIE AGRICOLE / FIDAE »

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18.08 - lunedì 21 novembre 2022

Si sono concluse nel pomeriggio di oggi presso la Prima Commissione guidata da Vanessa Masè, le consultazioni con i soggetti interessati per l’espressione del parere alla manovra di bilancio di previsione della Provincia, all’esame dell’organismo e che, come di consuetudine, si discuterà in aula nell’ultima sessione dell’anno. Ascoltate le Asuc, le categorie agricole, la Federazione istituti di attività ricreative e il Consorzio dei Comuni. In allegato la sintesi delle posizioni emerse.

 

Le ASUC chiedono il mantenimento dei contributi e una riflessione sulla gestione delle cave
Andrea Parisi, membro del Comitato esecutivo Asuc, ha chiesto che nel bilancio di previsione si faccia un riferimento al contributo a favore delle Asuc, da quest’anno aumentato. Sarebbe importante come associazione vedere anche per i prossimi tre anni il contributo così come è stato formulato quest’anno, per permettere di programmare l’attività delle associate. Un’altra osservazione ha riguardato la modifica alla legge cave, che prevede di dare in gestione alle Asuc le aree di proprietà nelle zone estrattive. Una previsione che vede le Asuc favorevoli purché nella legge, onde evitare contenziosi, visti i rapporti poco sereni con i comuni, si entrasse più nel merito della gestione, sopratutto laddove esiste una sovrapposizione delle proprietà.

 

Alex Marini (Misto-5 Stelle) ha chiesto delucidazioni sui mezzi di finanziamento delle Asuc, alla luce delle attuali, generalizzate difficoltà economiche. Ha chiesto poi se la norma vigente assicuri a parere delle Asuc garanzie sufficienti in materia di sicurezza. Parisi ha replicato che dalla relazione ai bilanci risultano evidenti gli sforzi economici sostenuti dalle Asuc nella gestione del territorio, una gestione che ha definito “curata e ragionata”. L’assessore Gottardi ha deciso di aumentare notevolmente il contributo stanziato e l’intenzione è quella di creare un fondo di solidarietà in modo da poter tamponare puntualmente le Asuc che si venissero a trovare in difficoltà, ha chiarito. Quanto alle concessioni per le aree estrattive, l’idea è quella di consorziare le Asuc affidando a professionisti del settore una consulenza per la gestione. Non siamo preparati a questa sfida, ma la riteniamo un’opportunità da cogliere, magari cercando di arrivare ad un ripristino sicuro, qualora l’area estrattiva venisse chiusa, ha aggiunto. Infine, sul tema sicurezza, una grossa mano per sollevare da eccessive responsabilità i membri del Comitato sarebbe a suo avviso quella di proseguire in tempi rapidi la discussione sulla legge nazionale 168. Attualmente infatti, stante la classificazione delle Asuc come “enti pubblici” è complicato soddisfare tutti gli adempimenti imposti a quella fattispecie.

 

Categorie agricole: apprezzamento per gli sforzi della Giunta a sostegno del settore
Tutte le Categorie agricole hanno espresso apprezzamento per gli sforzi della Giunta a sostegno dei settori agricolo e zootecnico ed hanno aggiunto alcune considerazioni generali. Gianluca Barbacovi, presidente di Coldiretti è partito dai giovani: per loro sarà fondamentale pensare una misura diversa rispetto al passato, con contributi non più solo a fondo perduto, ma anche in conto interessi per permettere così di responsabilizzarli. Tornerei a incentivare la banca della terra che è un argomento importante anche per il nostro territorio, ha detto. Altro aspetto quello della liquidità per le imprese anche in considerazione della forte inflazione e la restituzione di quello previsto per il fondo di rotazione che può permettere progetti ambiziosi e strutturati per il territorio. Apicoltori, altro settore che occorre aiutare, facendo sì che gli aiuti inseriti a bilancio non siano a spot, ma strutturali.

Per il settore idrico dobbiamo riuscire ad inserirci sul Pnrr nazionale, cercando di cofinanziare tutti i progetti presentati. Infine, un sostegno forte va dato alla zootecnia, con riflessioni importanti rispetto al futuro perché serve recuperare i pascoli e rafforzare l’intera filiera, partendo dalle aziende e dalla strategia di commercializzazione.
Massimo Tomasi direttore Cia, ha osservato che serve un’ottimizzazione delle risorse: bene il sostegno al rinnovo varietale del settore frutticolo, che sta soffrendo parecchio. Bene la giusta e corretta valorizzazione dei prodotti e la previsione fatta in manovra sulla stipula di mutui per la liquidità: servono attività strutturate a monte, ha aggiunto, altrimenti si rischia di vanificare gli sforzi. Infine, ha evidenziato la particolare difficoltà del settore cooperazione e dei caseifici.

Diego Coller Presidente di Confagricoltura ha contestualizzato la manovra nel post Covid e nelle difficoltà economiche seguite al caro energia e alla guerra in Ucraina che stanno mettendo a dura prova il tessuto economico trentino, ma anche nazionale ed europeo. Queste dinamiche, ha osservato, sono state affrontate in maniera oculata ed attenta a sostegno dell’impresa trentina. Per quanto riguarda il comparto agricolo stiamo vedendo che le aziende stanno facendo fatica con il rincaro delle spese energetiche e delle materie prime, senza contare la crescita degli interessi e il costo del denaro. Bene il fondo di rotazione, sperando che mantenga una pressione sugli interessi bancari che dia fiato alle imprese e ai diversi settori, anche quelli minori, che rappresentano una grande importanza nell’economia agricola trentina. Si sta lavorando molto bene anche per combattere le fitopatie, ha aggiunto, raccomandando di proseguire e sostenere i progetti del Pnrr e i giovani. Bene anche l’impegno sulla zootecnia e acqua coltura per sviluppare concetti di sviluppo tramite l’accesso a sostegni nazionali.

Giacomo Broch, presidente Federazione Allevatori ha richiamato la difficoltà del settore da un anno e mezzo a questa parte e ha ribadito l’importanza di sostenere i giovani, ma anche le aziende esistenti, con obiettivi chiari e di potata importante. L’investimento in zootecnia è molto più gravoso rispetto ad altri settori, ha aggiunto. Bene in questo senso anche la conferma delle risorse sull’alpeggio. La siccità nell’estate scorsa ha dato la botta di grazia al settore: l’assessore si è mossa molto bene dichiarando lo stato di calamità. Sappiamo che la zootecnia di montagna è un settore fragile, oggi dobbiamo mantenere quello che c’è, il latte e le aziende. La politica tutta dovrà individuare nuovi strumenti, magari già nell’assestamento sulle stalle e sul comparto latte.

Alex Marini ha rivolto alcune domande sulle opportunità offerte dal marchio eco ristorazione e dalla carta acquisti. Coller ha replicato che le associazioni sono al lavoro per approfondire ed affrontare le criticità in modo che domanda e offerta si incrocino meglio possibile sul tema. Anche sull’agriturismo sono stati messi importanti paletti nell’introduzione dei prodotti locali, senza contare i grossi sforzi nel coniugare al meglio agricoltura e turismo. Barbacovi ha aggiunto che tutto ciò che può incentivare l’acquisto di prodotti locali è apprezzato: era stata fatta la proposta di detrazione fiscale sugli acquisti di questo tipo, proprio per incentivare la commercializzazione dei prodotti del territorio, ha ricordato.

Ugo Rossi (Misto), ha richiamato l’iniziativa di finanziamento supplementare auspicata da Broch per l’assestamento: se il tema per gli allevatori è di straordinaria attualità, ha suggerito di intervenire già in questa finanziaria, cercando le risorse nelle pieghe di questa manovra di bilancio. Broch ha ribadito che sarebbe provvidenziale recuperare delle risorse già a dicembre, viste le tempistiche e viste le difficoltà in cui gravita il settore. Dal luglio scorso, infatti, a seguito della siccità, le criticità si sono ulteriormente acuite. Sulla ristorazione e sugli alberghi si può fare molto di più, ha aggiunto replicando a Marini, per promuovere il consumo di prodotti trentini, sopratutto latte e formaggi.

 

FIDAE: il grave allarme lanciato delle scuole paritarie: si apra un tavolo di dialogo urgente
Per la Federazione istituti di attività ricreative Bruno Davis (Arcivescovile di Trento) ha condiviso una preoccupazione delle scuole cattoliche che subiscono l’attuale, pesantissima congiuntura storico economica. Gli interventi della Pat sono a favore degli studenti e delle istituzioni, sotto forma di assegni di studio e contributi in conto gestione. Il servizio si rivolge a circa 3400 famiglie e la comunità educante, tra personale docente e non docente, che in maniera diversa contribuisce alla formazione della persona, comprende 554 dipendenti. Le famiglie concorrono alla spesa con rette accessibili in modo che la libertà di scelta educativa sia salvaguardata. Il servizio offerto: orario personalizzato che si chiude oltre le 18.00 dal lunedì al venerdì per fornire un supporto pieno alle famiglie. Ad oggi la Pat contribuisce con assegni di studio, sostegno agli studenti con bisogni speciali, contributo in conto gestione e a sostegno di progetti. Franca Penasa, amministratrice del Sacro Cuore è entrata nel tema dell’andamento del conto gestione, che evidenzia una diminuzione sostanziale del 14,5% dal 2005, a fronte del contestuale 33,4% di aumento dei tassi che attesta il grave valore di perdita della quota di contributo, che si è quasi dimezzata. Dall’analisi dei rendiconti delle scuole emerge un disavanzo strutturale e congenito a seguito della ridotta capacità del contributo di copertura dei servizi e del costo del personale.

Il collegio dei revisori auspica che l’ente gestore prenda coscienza di un situazione oggettiva al fine di ridefinire i parametri per il mantenimento del ruolo nella comunità trentina. E’ necessario dunque disegnare con la Pat un nuovo patto/accordo in cui si valuti l’aumento del contributo ordinario degli enti gestori, un adeguamento delle misure a sostegno delle famiglie e dell’acquisto e rinnovo delle attrezzature, a salvaguardia della libertà educativa, come risposta e presa in carico di allievi e famiglie non solo dal punto di vista didattico, ma nella formazione integrale della persona, fatte salve l’eccellenza nella qualità dell’insegnamento rappresentata dalle scuole paritarie nel panorama scolastico nazionale. Infine, Penasa ha auspicato l’apertura di un tavolo di verifica e di dialogo finalizzato a stabilire un’operatività almeno di medio periodo per le scuole paritarie della Provincia.

Ugo Rossi ha chiesto se FIDAE abbia già rappresentato le proprie istanze all’assessore competente e se non valga la pena dare un approccio sistemico al tema, in un tavolo dedicato che faccia un ragionamento che tenga conto dell’upgrade che il settore può garantire in prospettiva al contesto scolastico generale. Se questo approccio fosse condiviso, si potrebbe immaginare un ordine del giorno in tal senso, ha aggiunto.
Penasa ha detto di cogliere la suggestione, pur confermando che le scuole paritarie fanno grossi sforzi anche sui convitti e che l’apporto di servizio fornito dalle scuole sia particolarmente importante, visto che è garantito dalle 07.30 alle 18.00 di sera. In questa seduta stiamo dicendo a tutti come stanno le cose, affinché ci sia una collettiva assunzione di responsabilità. Davis ha ringraziato per lo spunto, condivisibile e ha aggiunto che il problema sono proprio le prospettive future e il valore aggiunto che le scuole possono dare al sistema.
Hnano preso parte all’audizione anche Giulio Margoni (Scuola paritaria Sacra famiglia di Trento) e Alessandro Laghi dirigente della scuola la vela di Rovereto.

 

CAL: delusione per l’assenza degli investimenti: richiesta utilizzo avanzi di comunità e possibilità di fare debito
Paride Gianmoena presidente del Consiglio delle autonomie locali – Consorzio dei comuni trentini, si è soffermato in primis sul protocollo di finanza locale, approvato poco fa dal Cal, inquadrandolo nel contesto di difficoltà attuale e distinguendo due sezioni: la parte corrente e gli investimenti. Sulla parte corrente si parla di uno stanziamento di circa 40 milioni di euro (20+3 per mettere in sicurezza i bilanci di previsione dei Comuni e il resto destinato ad un fondo emergenziale a copertura degli aumenti dei costi dell’energia). I 40 milioni, ha specificato, si sostituiscono all’ex FIM (Fondo investimenti minori) che era stato attenzionato dalla Corte dei Conti. La volontà dei comuni è quella di non aumentare la pressione fiscale, ha aggiunto, dando premialità a chi lavora insieme, per l’assunzione di personale per le gestioni associate tra comuni e Comun general de Fascia. Bene per la parte corrente, mentre sugli investimenti Gianmoena ha espresso delusione, perché nel protocollo non ci sono risorse: l’ex Fim non c’è più, né il Fondo di riserva, anche se c’è un impegno politico per trovare le risorse in assestamento. E’ stato dunque chiesto alla Pat di poter utilizzare gli avanzi di comunità in maniera libera per fare investimenti e di dare la possibilità ai Comuni di fare debito per poter immaginare una programmazione. Da una parte dunque soddisfazione per la parte corrente, dall’altra difficoltà, accentuata in questa fase, di non poter programmare oltre l’immediato. Capiamo la straordinarietà del momento, ha aggiunto, ma la situazione è complessa.

Sugli articoli, ha espresso apprezzamento per la proroga dei plateatici fino ad aprile, nella norma a sostegno delle zone periferiche e svantaggiate è stato chiesto di ragionare anche sulle zone ad alta vocazione turistica. Ha quindi riproposto un tema annoso, quello della partecipazione dei Comuni all’interno di Itea e la possibilità di differenziare le aliquote dell’Imis per gli immobili sfitti.
Ugo Rossi ha chiesto se Gianmoena possa anticipare quali siano le modalità definite per l’utilizzo degli avanzi di comunità e se la Pat si sia impegnata a destinare gli avanzi oltre che alle finalità energetiche anche ad altre finalità. Infine se ci sia qualche elemento di caratterizzazione sull’utilizzo dei 40 milioni di euro. Gianmoena ha chiarito che in prima bozza c’era un vincolo di destinazione ai settori del risparmio energetico, mentre non avendo ad oggi risorse disponibili, è stato chiesto di togliere i vincoli. Quanto al fondo straordinario di 40 milioni, la decisione concordata con l’assessore Gottardi, è stata quella di raccogliere dei dati circa il fabbisogno dei comuni e delle società che gestiscono gli impianti comunali e di suddividere le risorse sulle necessità. L’idea sarebbe di comportarsi di conseguenza anche per le altre risorse.

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