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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PAT * PRIMA COMMISSIONE: « APPROVATI OGGI I TRE DISEGNI DI LEGGE CHE COMPONGONO LA MANOVRA FINANZIARIA DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO »

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18.20 - lunedì 23 novembre 2020

La Prima Commissione permanente di Vanessa Masè, ha approvato nel pomeriggio di oggi i tre disegni di legge che compongono la manovra finanziaria della Provincia. Diamo qui di seguito una sintesi del dibattito sugli articoli più significativi.

Da rilevare, all’articolo 19, l’ampia discussione sui contributi di ristoro agli impiantisti, gravata dalla consapevolezza della probabile non apertura degli impianti prima di gennaio, nemmeno per i turisti locali. Grandi aspettative nel Patto delle regioni alpine a sostegno dei mancati guadagni dell’industria turistica invernale.
Voto contrario di Tonini e Marini, astensione di Rossi.

 

Disegno di legge di Stabilità 75
L’esame è ripartito dall’articolo 9 del disegno di legge di stabilità sul quale è stato presentato un articolato emendamento che apre, tra l’altro, ad assunzioni e copertura del nuovo turn over per Trento e i comuni sotto i 5000 abitanti, se in forma associata. L’assessore Mario Tonina ha chiarito che in aula l’assessore competente Gottardi potrà essere maggiormente chiaro e dettagliato, ma che si tratta comunque del recepimento di una richiesta emersa in sede di Cal di poter garantire assunzioni per i Comuni al di sotto dei 5000 abitanti se in forma associata. Giorgio Tonini (PD) ha osservato che non si può dire al Consiglio provinciale che la norma è senza oneri perché è evidente che questa norma ha un effetto pratico perché le assunzioni non si potrebbero fare a legislazione vigente. Manca una relazione tecnica che precisi e quantifichi gli oneri e la capienza a bilancio della variazione proposta: è una carenza ricorrente di questo bilancio, inaccettabile dal punto di vista istituzionale, ha concluso motivando così il proprio voto contrario e chiedendo alla Giunta di presentare una relazione tecnica almeno per l’aula. Ugo Rossi (Patt), già intervenuto in tal senso al mattino, ha ribadito la forte contraddizione insita in questa norma e con questo impianto che tende ad uscire dalla logica delle gestioni associate e autorizza nel contempo l’assunzione di personale condizionandolo alle gestioni associate. Alex Marini (Misto) ha apprezzato l’intervento del collega Tonini che riflette un problema oggettivo, ovvero l’assenza di un’istruttoria che permetta una valutazione trasparente e documentata delle norme, aldilà dell’appartenenza politica. Politicamente, non è di secondo piano nemmeno l’aspetto politico sollevato da Rossi, ha detto e l’incoerenza dimostrata da queste norme. Claudio Cia (Agire) ha argomentato che a suo avviso non c’è un cambio di rotta: le gestioni associate sono sempre state criticate dalla corrente amministrazione perché venivano imposte. Il malessere emerso nelle comunità era legato proprio a questa imposizione, che l’attuale gestione ha rimosso. La norma in esame offre dunque una libera opzione, assicurando la capienza di personale per alcune gestioni. La norma è stata infine votata con 5 favorevoli e 3 contrari.

 

L’articolo 10 introduce il concorso per il personale docente della scuola primaria. Una norma che non comporta maggiori oneri a carico del bilancio in quanto già ad oggi la Pat sostiene le spese in relazione alle proprie necessità di organico. Si tratta infatti della stabilizzazione dei supplenti annuali. La norma è stata approvata con 5 voti favorevoli e 3 astensioni.

 

L’articolo 12 sul Fondo per lo Spettacolo è stato votato con un emendamento che modifica il comma 2, con il quale si introduce al possibilità per la Giunta di individuare gli interventi incompatibili ai fini dell’accesso al Fondo. 5 voti favorevoli e 3 astensioni.

 

L’articolo 13 votato con 3 astensioni, prevede la definizione delle convenzioni con gli enti strumentali per la gestione degli interventi formativi di medici specialistici e di personale infermieristico. Anche qui mancano la quantificazione e copertura dell’onere, ha notato Tonini.

 

L’articolo 14 approvato in forma emendata, prevede la concessione di contributi secondo un budget di 500.000 euro su ciascuno dei tre anni 21,22 e 23 e secondo modalità previste con delibera dalla Giunta, a coloro che si assicurano per ottenere una rendita in caso di non autosufficienza. L’emendamento approvato, ha comportato una modifica al comma 1 specificando che la deliberazione della Giunta definirà compatibilità e limiti di cumulo rispetto ad altre misure. Una norma apprezzata da Ugo Rossi perché tratta uno dei temi rimasti sullo sfondo dei ragionamenti fatti in quetsi ultimi anni sulla non autosufficienza. Sarà opportuno cercare di finalizzare in via prevalente questi aiuti nel momento in cui le forme assicurative fossero messe in campo da realtà promosse dalla Provincia, ha aggiunto. Marini si è associato ed ha chiesto maggiori chiarimenti in merito. Tonini ha confessato forte perplessità non sull’intenzione dell’articolo, sicuramente condivisibile, quanto sullo strumento che ha definito “rischioso”. Prima di tutto ha obiettato sulla mancanza di una definizione precisa della platea, poi ha messo in guardia sull’effetto non voluto, ma quasi certo per questi tipi di interventi-bonus di turbativa del mercato. Nella platea, ha precisato la presidente della Commissione Vanessa Masè che già si era informata sulle dinamiche di questo strumento, è stata indicata una fascia d’età giovanile, mentre quanto all’effetto distorsivo il problema non si pone, perché il premio vine individuato a livello nazionale, non su base territoriale. Mario Tonina ha confermato le finalità della norma e anche le dinamiche descritte da Masè. Tuttavia sarà la collega Segnana ad approfondire la tematica se i consiglieri lo riterranno opportuno.

 

L’articolo 19 che riguarda contributi a sostegno della stagione invernale 2020-21 è stato approvato con un emendamento. L’articolo prevede il sostegno agli operatori economici a parziale ristoro a consuntivo dei costi sostenuti per l’innevamento programmato, secondo criteri stabili dalla Giunta provinciale: stanziati allo scopo 5 milioni di euro.

Marini ha chiesto se a margine del ragionamento sull’apertura delle piste da sci sia stata fatta una riflessione sulla funzionalità delle strutture ospedaliere, con riferimento agli eventuali infortuni e all’attuale conversione delle strutture in ospedali Covid. Spinelli ha replicato che la riapertura delle piste a dicembre inoltrato si augura di coincidere con una curva discendente dei contagi e quindi con un minor carico sulle strutture ospedaliere. L’articolo è stato impostato con l’obiettivo di andare incontro ai danni eventuali che gli operatori economici subiranno in conseguenza dell’epidemia. Lo stanziamento della cifra di 5 milioni di euro, ha chiesto Rossi, è stata prevista a margine di un ammontare totale dei costi sostenuti dalle imprese? I 5 milioni dovrebbero coprire poco più di 1/3 dei costi per l’innevamento per una stagione non di successo, ha risposto Spinelli, tenendo conto anche di eventuali altre condizioni di ristoro assicurativo. Abbiamo perso il mercato turistico estero e pare che prima di gennaio sarà difficile avere anche quello locale, ha aggiunto Ivano Job (Lega), anche tenendo conto delle recenti comunicazioni da Roma che fanno pensare ad una riapertura oltre il 31 dicembre. La parte politica deve preparare e anticipare quello che potrebbe avvenire ed aver inserito questa norma è importante, ha aggiunto.

Vanessa Masè ha osservato che non possiamo pensare che essere pronti per aprire nel caso in cui ci siano tutte le condizioni per farlo in sicurezza significhi mettere il profitto davanti alla salute. Questo sforzo di comunicazione va fatto chiaramente, ha aggiunto. Giorgio Tonini ha detto di condividere le parole equilibrate di Masè: dobbiamo fare di tutto per difendere la nostra industria turistica in un anno drammatico. Tuttavia, ha fatto una riflessione tecnica, di introdurre un emendamento che permetta di spostare ad altre finalità i 5 milioni, qualora la stagione turistica legata alla neve dovesse saltare del tutto. Tendenzialmente il costo per il primo innevamento è tra i 18 e i 20 milioni di euro, ha replicato Spinelli. Job ha notato che l’innevamento in molte località è già partito e che comunque forse gli impianti potranno essere aperti almeno per i cittadini trentini. Altro aspetto che il consigliere legista ha suggerito di proporre al Governo qualora a Roma si decidesse di non aprire gli impianti, quello di spostare di una settimana le vacanze natalizie. Difficile pensare ad un’apertura degli impianti, nemmeno per i locali, ha chiarito il dott. Sergio Bettotti, citando il dpcm del 3 novembre scorso che permette l’apertura delle piste esclusivamente ai fini agonistici. Benissimo l’erogazione di questi 5 milioni di euro a ristoro degli impiantisti, ammesso che mi auguro ci saranno delle differenze tra società e società, ha osservato Rossi, ma poi c’è anche il tema dell’ampio indotto: cosa si farà per tutti questi? si è chiesto. Job ha detto che questa non sarà certo una stagione di guadagni, ma le società degli impiantisti che erano abituate a fare dei numeri importanti, avranno grandissime difficoltà perché sostegnono costi altissimi e questo intervento interverrà in maniera proporzionale su alcune rispetto ad altre.

L’assessore Spinelli ha ammesso la delicatezza dell’argomento e i danni potenzialmente elevatissimi sul comparto. Non abbiamo considerato ristori per le attività collegate al turismo invernale, ha detto, tuttavia è già sul tavolo della Conferenza delle Regioni un Patto delle regioni alpine con il Governo per ottenere una considerazione maggiore per i ristori sul turismo invernale. Un patto che tutti hanno sottoscritto e confermato convintamente sul quale contiamo molto per farci riconoscere un livello di indennizzo adeguato alle condizioni che verranno a verificarsi. Il consigliere Pietro Degodenz (UpT) ha ribadito che la non apertura degli impianti di risalita potrebbe comportare un danno nell’ordine di diverse centinaia di milioni di euro e dunque i 5 milioni potrebbero rappresentare un piccolo aiuto per partire, un piccolo aiuto agli impiantisti, che hanno dei costi fissi particolarmente alti rispetto alle altre attività. L’articolo è stato approvato con tre astensioni.

 

L’articolo 22 introduce misure per ristorare i minori ricavi delle aziende accreditate che operano nel settore termale trentino che abbiano registrato una perdita del 35% del fatturato. L’intervento sarà determinato in base a criteri stabiliti dalla Giunta provinciale nel limite del 30% dei minori ricavi e fino ad un massimo di 350.000 euro.

 

L’articolo 23 modifica la legge 6, con Ritirato l’emendamento aggiuntivo a firma Marini con l’obiettivo di valorizzare la filiera locale e collegarla ad uno strumento di welfare, ovvero l’assegno unico provinciale: sarà ripresentato per l’aula.

 

All’articolo 27 Tonina ha annunciato un emendamento modificativo che reca un aumento di 25 milioni di euro di investimenti frutto dell’accordo e condivisione del protocollo di finanza locale. Marini ha sollevato un’obiezione nella mancata condivisione preventiva e con congruo anticipo di informazioni utili per approvare le norme. Tonini ha raccomandato ancora una volta una relazione tecnica esplicativa, in particolare su variazioni di questa portata. L’articolo è stato approvato con 3 astensioni e 5 favorevoli.

 

 

A seguire l’organismo ha esaminato e approvato i 4 articoli del disegno di legge 76, il bilancio di previsione.

Le dichiarazioni di voto sulla manovra: 1 astensione (Patt), 2 contrari (PD e Misto) e 4 voti favorevoli

Ugo Rossi: l’impianto complessivo del bilancio chiederebbe il voto contrario perché ha un orizzonte temporale troppo breve. Tuttavia, ci asterremo perché il periodo storico è particolare e immaginiamo sia difficile programmare. Tuttavia, l’approccio dovrebbe essere quello di ricavarsi spazi di programmazione per il futuro, qui assenti e un confronto aperto, positivo e costruttivo con le opposizioni, che auspichiamo possa avvenire per l’aula. Ci auguriamo di poter dire la nostra ed essere ascoltati su alcuni temi, come Apt, tassa sul turismo, addizionale Irpef, Imis, smart working, maternità, bilanci delle rsa, sostegno alle piccole cooperative di tipo B ecc. Infine Rossi ha osservato che la liquidità della Pat sta aumentando e questo perché ci sono dei rallentamenti nella capacità di spesa. Quindi tutto ciò che abbiamo sentito dire sugli investimenti è solo il titolo di un tema e dovrebbe essere oggetto di riflessione da parte della Giunta.

Alex Marini: Voto negativo su una manovra che risente inevitabilmente della pandemia, ma ragiona in una logica tampone, con interventi emergenziali. I grandi temi assenti o non approfonditi a sufficienza sono la trasparenza, la digitalizzazione e lo sviluppo tecnologico, la sostenibilità e i cambiamenti climatici, l’urbanistica, i modelli organizzativi delle imprese e del lavoro, il tema dei diritti sanitari, del disagio psicologico ecc. Occorre infine una riflessione sulla partecipazione referendaria, allargando il più possibile il coinvolgimento dei cittadini delle politiche pubbliche.

Giorgio Tonini: voto contro perché al momento il bilancio politico è in rosso, spero ardentemente di poter modificare il giudizio per il voto in aula. Un bilancio deludente, perché manca una proiezione programmatica pluriennale di correzione delle previsioni in senso a noi più favorevole. Un conto è amministrare, altra cosa è governare e la Giunta attualmente al Governo confonde i due aspetti. Nel grafico Nadef allegato al bilancio, che fotografa il Trentino del 2017, ci sono forza e limiti del precedente governare: da quel grafico risulta che noi siamo avanti su tutto, in pari con le regioni del Nord su due aspetti come occupazione e garanzia di reddito minimo e siamo sotto su reddito e disuguaglianza. Ci si doveva dunque concentrare sulla produzione e distribuzione più equa del reddito, mentre di questo non se ne sta occupando nessuno: non vorrei che a fine legislatura il quadro sia notevolmente peggiorato.

Mara Dalzocchio (Lega): sosteniamo questo bilancio senza esitazione perché porsi degli obiettivi di medio periodo era doveroso, dovendo sostenere anche la ripartenza del tessuto economico. Un dato oggettivo e reale è che si è dovuto pensare un bilancio condizionato da questa pandemia e questo non può essere trascurato.

Vanessa Masè (Civica): voteremo questo bilancio con l’attenzione anche alle importanti suggestioni emerse dal dibattito di questi giorni. A volte è un rammarico dover amministrare anziché poter governare ed attivare scenari di lunga prospettiva. Ha raccomandato attenzione al tema della maternità, fondamentale in chiave demografica per i risvolti nell’immediato e nel futuro, ai 15.000 lavoratori stagionali del turismo ecc.

Mario Tonina: ha ringraziato tutti coloro che hanno seguito i lavori della Commissione, anche i colleghi di minoranza per gli stimoli e i contributi offerti, che potranno essere tradotti in aula in una discussione il più serena possibile. La Provincia ci chiede di essere attenti alle necessità che il momento richiede: oggi serve mettere in sicurezza il sistema per poter favorire una ripresa il più rapida possibile e con questa manovra avremo l’occasione per creare questi presupposti.

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