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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PAT * MANOVRA BILANCIO: « PROSEGUE LA DISCUSSIONE GENERALE, INTERVENTI DI DEGODENZ – DALZOCCHIO – CAVADA – MAESTRI – OSSANNA – ZANELLA »

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15.28 - giovedì 15 dicembre 2022

E’ proseguita questa mattina la discussione generale alla manovra di bilancio della Provincia, alla quale è dedicata l’ultima sessione di Consiglio dell’anno. Sono intervenuti i consiglieri Degodenz, Dalzocchio, Cavada, Maestri, Ossanna, Zanella (che continuerà nel pomeriggio).

Degodenz: turismo, valli e attenzione all’evento Olimpiadi
Pietro Degodenz (Upt) ha contestualizzato la manovra nel delicatissimo e difficile periodo storico, citando pandemia, guerra e crisi energetica, con conseguente abbassamento dei livelli di consumo e benessere generale. Tuttavia, la stagione turistica e la complessiva tenuta del quadro occupazionale fanno a suo avviso ben sperare. Ha definito un errore abbassare la soglia di reddito per l’esenzione fiscale e ha annunciato un emendamento sull’abbattimento degli interessi sui finanziamenti delle aziende. Nel complesso ha auspicato passi avanti sui progetti complementari, ma essenziali ad accogliere l’evento delle Olimpiadi del 2026 ed ha chiesto conferme al Presidente in merito ai progetti in corso e alle cifre messe a disposizione. In questo contesto, sarà necessario rafforzare il rapporto tra la Pat e le associazioni e istituzioni del territorio, senza scordare il volontariato e i giovani. Relativamente a questi ultimi negli anni dal 2016 al 2020 ha rilevato come troppi abbiano lasciato il territorio trentino ed ha affermato la necessità di intervenire per rendere il Trentino attrattivo evitando che i ragazzi scelgano di andare all’estero.

A tale scopo potrebbe essere positivo ampliare quanto previsto dall’articolo 16 per il pagamento dei canoni di affitto nelle zone disagiate, prevedendo misure anche per le zone ad alta intensità turistica. Bene puntare sul marchio Open e l’estensione al 30 aprile del regime semplificato per i plateatici dei pubblici esercizi, anche se gli spazi dovrebbero essere a suo avviso concessi in via definitiva previo affitto. Quanto alle piste da sci, si auspica che il tema sanzioni venga adeguato per permettere un positivo svolgimento della stagione. Sulle foreste è necessario insistere nel mantenimento di un alto livello di attenzione: in tal senso, per sorreggere ulteriormente il comparto ha annunciato un emendamento che aggiunge 500.000 euro di contributo per gli alpeggi. Sui vigili del fuoco va fatto uno sforzo per sanare la situazione di coloro che con l’entrata in vigore della legge sulla protezione civile sono stati obbligati ad uscire e in tal senso è indirizzato un suo ordine del giorno. Da ultimo, un passaggio sul tema salute sul quale ha auspicato che vengano coinvolti i territori, in particolare sulla costruzione di nuove strutture e sul recupero dell’esistente.

Dalzocchio: il Trentino ha retto il colpo grazie alle misure della Giunta
La consigliera Mara Dalzocchio (Lega nord) ha sottolineato le parole “responsabilità” e “pragmatismo” che non contraddistinguono solo questa manovra, ma l’intera legislatura guidata dalla Lega. Peccato che alcune minoranze abbiamo strumentalizzato le emergenze, ha aggiunto, portando anche a posizioni surreali e irrispettose della presidenza. Dopo Vaia, con il Covid, la Giunta ha dovuto affrontare una serie di emergenze che hanno scardinato convinzioni, protocolli e conoscenze scientifiche, sconvolgendo le economie e mettendo in crisi molte realtà piccole, medie e anche quelle più grandi e strutturate. Il Trentino per fortuna ha retto il colpo grazie alle misure messe in atto da questa Giunta, registrando addirittura una crescita che ha superato le previsioni.

Contestando le accuse delle minoranze di non avere visione, Dalzocchio ha detto che questa Giunta ha dovuto agire sull’oggi, ma questo non significa non avere prospettiva, ma piuttosto guardare al futuro dopo aver messo in sicurezza il tessuto economico e sociale del territorio. Ha ricordato l’opposizione durissima anche ad eventi come quello di Vasco, rivelatosi invece una scelta molto vincente e il lavoro svolto in termini di semina su misure di lungo periodo e sugli investimenti in opere pubbliche che hanno grande potenzialità. Infine ha detto che 5 anni sono serviti a mettere le basi del cambiamento e altri 5 ne serviranno per consolidare il lavoro svolto: sono particolarmente contenta, ha concluso, della messa in campo di importanti misure per la Vallagarina.

Cavada: manovra onesta e realista gestita da Fugatti come un buon padre di famiglia
Gianluca Cavada (Lega nord) ha espresso soddisfazione per la manovra in discussione che contiene una serie di interventi non trascurabili per le famiglie e le imprese e che dimostra grande sensibilità verso il tessuto socio economico della Provincia, sostenendolo nelle crisi che si sono succedute in questi anni. Ha citato tutte le misure messe in campo per aiutare famiglie e imprese che costituiscono il nostro futuro e contrastare le difficoltà delle valli e dei territori periferici. Ha detto di aver apprezzato le opere della circonvallazione di Trento e il collegamento ferroviario Rovereto-Riva del Garda, opere che produrranno benefici in termini economici e turistici. Infine ha ricordato l’ottima notizia sull’A22 e i 7 miliardi di investimenti per quello che sarà il primo corridoio green europeo. Una manovra onesta e realista, gestita dal Presidente come un buon padre di famiglia.

Maestri: attenzione a non assimilare la storia di un territorio autonomo di montagna con le dinamiche della pianura padana
Lucia Maestri (PD) si è detta delusa da questa manovra. Le condizioni locali molto mutate e il contesto nazionale europeo e mondiale, oltre che locale, suggerirebbero di alzare il tiro, ha osservato. L’Europa ha risposto con il Pnrr, occasione unica per crescere e per sfidare la ripresa e che ha portato al Trentino 1,26 miliardi, rispetto ai quali sarebbe lecito chiedersi a che punto siamo. Lo dico perché anche il Presidente ha detto che l’obiettivo è favorire la messa a terra degli interventi, ha aggiunto e poi pare legittimo chiedere, rispetto ad esempio alla missione 3 (mobilità sostenibile e circonvallazione ferroviaria di Trento) quale sia il reale interesse di questa Giunta nell’assumersi la regia su un’opera di rilievo internazionale.

Il tema della viabilità e delle connessioni pone domande non eludibili: ad esempio, possiamo ancora inseguire progetti datati come la Valdastico nonostante tutti i comuni attraversati dall’opera si siano espressi in modo contrario? La questione della proroga dell’A22 ha conosciuto recentemente un giusto inizio con il finanziamento di 7,4 miliardi di euro e il diritto di prelazione. Tuttavia rimangono forti le perplessità circa la deliberazione sulla mancata previsione del tetto individuale dei compensi al momento del rinnovo del cda. Sulla prospettiva territoriale posta dal Presidente con riferimento al tema della macroregione, ha aggiunto, non vorrei si tentasse di assimilare la storia di un territorio autonomo di montagna con le dinamiche della pianura padana, molto lontane da noi. Noi siamo ponte, non attraversamento, ha chiarito, senza contare che è stridente che si discuta di macroregioni all’indomani della vessata quaestio sui fondi Odi dell’accordo di Milano. Sull’autonomia differenziata un territorio come il nostro dovrebbe dare un contributo di pensiero perché se l’autonomia differenziata non è ancorata ad un forte progetto, rischia di mettere a repentaglio anche la nostra stessa autonomia. La sfida dell’autonomia è una sfida alta e sta nella messa in rete di capacità che favoriscono la tenuta sociale e il sentirsi parte di un disegno di territorio che non può che vedere tutti d’accordo perché riguarda tutti, pur avendo necessariamente diverse declinazioni.

Ha richiamato il tema delle valli, che non debbono essere messe in competizione con la città. Occorre lavorare sui servizi, quelli di prossimità, scegliendo quelli fondamentali. Sul concetto di welfare ha detto che le famiglie mono rappresentate sono molte: le politiche andrebbero calibrate in base alle mutate condizioni socio economiche della famiglia. Senza contare che 5 mila euro non possono certo compensare o favorire la natalità, quanto possono invece fare i servizi sul territorio o gli asili nido. Abbiamo il coraggio in Trentino di fare proposte avanzate in tal senso? si è chiesta ricordando che a gennaio sarà discussa una proposta di legge sulla gratuità dei nidi. E’ poi tornata sul bonus di 180 euro indiscriminato a tutti che a suo avviso non ha senso e sul tema delle donne che al lavoro sono sempre le più penalizzate: riusciamo a ridurre i gap retributivi delle donne rispetto agli uomini e a metterle davvero nelle condizioni di lavorare, si è chiesta.

Sul tema della valorizzazione del capitale umano dobbiamo fare molto di più, ha proseguito, ragionando sulla necessità di essere competitivi e di formare ragazzi che parlino più lingue. Maestri si è detta colpita dal ragionamento del rettore all’apertura dell’anno accademico, laddove trasmette il concetto che il sapere è un bene comune, perché sarebbe miope pensare che i rapporti tra Pat e Università siano confinati ad un concetto meramente economico. Dovremmo mettere in campo risorse su una formazione altamente qualificata e una maggiore capacità di stare insieme degli istituti di ricerca, investendo nella regia della ricerca e nella ricerca come spesa di investimento, non come spesa corrente. Cultura e turismo, natura e cultura devono stare assieme e che il progetto di rilancio in tale senso del nostro territorio parta dal 2025 fa riflettere. La boutade di Sgarbi sulla necessità di una netta distinzione degli spazi fa pensare che non siano stati fatti passi avanti sulla rete dei musei, ha osservato: il timore è che guardando troppo alla gestione dei musei il fenomeno culturale e la sua ricchezza si perda. Le 3700 realtà della cultura (molte delle quali giovanili) interrogano al politica circa le strategie provinciali. Quale sarà adesso il futuro dell’area che ha ospitato il concerto di Vasco, si è chiesta, concludendo il proprio intervento.

Ossanna: rilanciare la cultura dell’autonomia e arginare l’invadenza dello Stato, in raccordo con Bolzano
Lorenzo Ossanna (Patt) ha iniziato il proprio intervento parlando di autonomia e dei rischi ai quali è sottoposta nel presente frangente di emergenza, in cui a decidere spesso è lo Stato anche a discapito delle nostre competenze. Il pericolo è che quando l’emergenza è passata si perseveri nello stile invadente. Dall’interno il pericolo è la perdita della consapevolezza sul valore dell’autonomia. Tra poco sarà di nuovo operativa la Commissione dei 12 e ci auguriamo di garantire l’efficacia delle nostre competenze e di questo dovremo farci carico. Dobbiamo in questo contesto ancora più e con maggiore forza rilanciare la cultura dell’autonomia, con studi e grande impegno divulgativo sulla nostra specialità e sulle sue potenzialità.

Tutto va fatto in stretto raccordo con la provincia di Bolzano e con la SVP, per avere maggiore peso e possibilità di incidere tenendo ben presente che il nostro riferimento è la macroregione alpina. Ha raccomandato la necessità di salvaguardare le realtà periferiche dai rischi di spopolamento dovuti dalla perdita dei servizi essenziali e la messa in campo di un istituto (un ordine del giorno va in tal senso) che per missione si dedichi allo studio dell’autonomia. Gli emendamenti del Patt alla manovra rinnovano il legame del Partito autonomista al territorio e derivano da un’operazione di ascolto: stabilire le condizioni pre pandemia del centro prelievi di Pellizzano, introdurre un’azione concreta che aiuti i giovani che intendano realizzare il sogno della prima casa, la proroga di almeno sei mesi della semplificazione dell’autorizzazione ai plateatici e la conferma dell’asporto per gli agriturismi, un emendamento che prevede la costituzione di sportelli informativi presso le comunità di valle per le procedure da espletare per il terzo settore, un emendamento (di circa 2 milioni di euro) che allinea tutte le aziende nella possibilità di accedere ai fondi europei sul fotovoltaico, un emendamento che, rispondendo alle difficoltà sul caro bollette, allunghi il periodo di sostegno alle aziende sui tassi bancari.

Zanella: assenza di misure per fronteggiare disuguaglianza, povertà e le emergenze epocali
Il consigliere Paolo Zanella (Futura) ha ribadito l’assenza di visione strategica di questa manovra, osservando che si ripete sempre il solito copione, sintomo dell’immobilismo di questa Giunta rispetto a quanto avviene nel mondo. Per le famiglie, a pagina 23 della relazione e dopo le 18 pagine di resoconto auto celebrativo di quanto fatto, si ripetono gli interventi dello scorso anno. Ci sono due soli paragrafi che parlano di sanità, quando il tema è cruciale per tutti e tre pagine sulle grandi opere. Un racconto epico sul tema del Covid, retorico e irrispettoso della realtà dei fatti che mi ha spinto a lasciare l’aula, ha ammesso il consigliere, che ha vissuto l’emergenza in prima linea. Mancano del tutto, in una relazione che discute la situazione socio economica di questo territorio, le parole disuguaglianza e povertà, ha notato, così come sono assenti misure concrete che rispondano alle urgenze epocali e alle crisi globali alle quali siamo sottoposti (climatico, demografico, energetico, megatrend e loro impatto sulla società), per perseguire solo interventi contingenti. Zanella ha sottolineato l’indisponibilità al confronto di questa Giunta, portando come esempio esempio il mancato percorso sul tema lavoro lamentato dai sindacati, oppure il silenzio sulle proposte del settore socio sanitario o del mondo della scuola che sistematicamente comunica con l’assessore attraverso lettere e comunicati stampa.

C’è qualcosa che non quadra nel metodo di amministrazione di un territorio autonomo, ha aggiunto, dove il confronto collettivo sulla sostenibilità e sulla distribuzione delle risorse dovrebbe essere vitale, in un contesto in cui il modello di sviluppo va cambiato e la politica dovrebbe farsi motore del cambiamento. Entrando nello specifico il consigliere ha posto il tema dell’aumento delle povertà e delle disuguaglianze, sottolineando il costo della vita tra i più alti d’Italia, assieme all’inflazione più alta d’Italia, il divario salariale tra i più alti e gli stipendi più bassi. A questo si aggiunge che il calo energia colpisce non tutti allo stesso modo, che i tassi d’interesse aumentano, in un quadro congiunturale che espone più persone al rischio povertà e dove le statistiche registrano che in quattro anni sono raddoppiate le persone bisognose. Le misure ci sarebbero, ha osservato Zanella, suggerendo ad esempio di allargare la platea del ceto medio mantenendo la riduzione dell’addizionale Irpef a 25.000 euro, oppure aiutando le associazioni che si occupano delle persone più ai margini, oppure facendosi carico del tema del diritto alla casa, aiutando chi non riesce a pagare l’affitto, oltre a trovare una soluzione per i senza dimora. Siamo capaci di decidere che quella della casa è una priorità e di decidere di investire soldi sull’edilizia pubblica, si è chiesto? Ci sono persone di cinque componenti che vivono in un monolocale e questo non è dignitoso: ha annunciato emendamenti a sostegno di chi non riesce a pagare l’affitto e le bollette (mediante l’istituzione di un fondo emergenziale), per il blocco degli sfratti da parte di Itea, l’istituzione di fondi per fare ricerche sulla situazione abitativa e per stabilire le politiche adeguate, un emendamento che introduce la possibilità da parte dei comuni di aumentare l’Imis per le case affittabili ma che non vengono messe a disposizione.

E’ a suo avviso poco sensato prevedere il pagamento per tre anni dell’affitto per chi sceglie di andare a vivere in zone periferiche. Oggi abbiamo in Trentino un grave problema di precarizzazione del lavoro e una situazione che penalizza i giovani al primo impiego con retribuzioni troppo basse. Accanto a questo va colmato a suo avviso il dato sull’occupazione femminile e si deve riflettere sul basso tasso di laureate donne, così come va affrontato con un’adeguata formazione nelle scuole che lavori sugli stereotipi di genere, il tema del “lavoro di cura” attualmente appannaggio quasi esclusivo delle donne. Non si inverte il trend demografico con le misure e i contributi messi in campo da questa Giunta, l’unico modo sarebbe investire sulle politiche di integrazione delle persone migranti. Infine, Zanella è un fiume in piena sulla sanità: sono inique le liste d’attesa infinite, anche per prestazioni urgenti, si dovrebbe investire sulla prevenzione, siamo fanalino di coda sui medici di medicina generale, c’è un vuoto totale sull’integrazione socio sanitaria mentre il terzo settore è l’unico che non vede rinnovati i contratti, l’ospedale policentrico è solo fumo, mentre il vero tema della sanità rimane la carenza di personale, rispetto alla quale vanno aumentate le dotazioni e rivisti i fabbisogni (su questo ha annunciato un emendamento). Infine, sulla partita del Not il Presidente ha detto che si riparte con fiducia, ma abbiamo perso altri due anni senza contare che ci sono due approcci diversi nella considerazione della finanza di progetto tra Not e Ospedale di Cavalese. Su quest’ultimo tema ha chiuso chiedendosi ironicamente quale impresa acquisti dei terreni se non sa che quell’ospedale si farà (prosegue nel pomeriggio).

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