News immediate,
non mediate!
Categoria news:
LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PAT * LAVORI POMERIGGIO: « VICEPRESIDENZA, LA MINORANZA ESCE DALL’AULA E SALTA LA CANDIDATURA MARINI / VALDASTICO, CONTINUA LA DISCUSSIONE SU REVISIONE PUP »

Scritto da
19.14 - martedì 5 aprile 2022

Vicepresidenza del Consiglio, la minoranza esce dall’aula e salta la candidatura Marini. Valdastico, continua la discussione sulla revisione del Pup.

La seduta pomeridiana del Consiglio è ripresa con il tentativo, non riuscito, di votazione di Alex Marini (5 Stelle) che, in mattinata, si è candidato alla vicepresidenza del Consiglio. I consiglieri di minoranza al momento del voto sono usciti dall’aula facendo saltare il “quorum” necessario per l’elezione del vicepresidente dei 24 consiglieri presenti in aula. Alessandro Savoi (Lega) ha chiesto comunque di andare al voto ricordando che da 20 mesi non c’è il vicepresidente per colpa della maggior parte dei consiglieri di minoranza che puntualmente “scappano” dall’aula per impedire l’elezione. Luca Guglielmi (Lista Fassa) ha ricordato che, in tarda mattinata, è stata permessa una riunione delle minoranze ma nessuno, alla ripresa dei lavori, si è degnato di spiegare in aula le decisioni che sono state prese. Anche Paccher (Lega) ha stigmatizzato la minoranze per il loro comportamento ostruzionistico nei confronti della candidatura di un consigliere di opposizione e ha attaccato Dallapiccola per come svolge il suo ruolo di questore.

 

Nomine nei cda di Interbrennero, Itea e Opera universitaria

Si è passati poi alla nomina, con 9 schede bianche, 5 nulle e 10 sì, dell’avvocato Stefano Tomaselli nel cda di Interbrennero in quota delle minoranze. Nel collegio sindacale di Itea è stata nominata, sempre per le minoranze, la dottoressa Silvia Decarli con 12 bianche, 4 nulle, 8 sì. Mentre la dottoressa Elisa Brugnara, ancora per le minoranze, è stata nominata, con 14 bianche, 5 schede nulle e 10 voti favorevoli, nel collegio dei revisori dei conti dell’Opera universitaria.

Il dibattito sulla variante al Pup per l’allargamento del corridoio est.

Si è passati poi al documento preliminare sulla variante del Pup sul corridoio di accesso est che è stato illustrato nella scorsa seduta dall’assessore Tonina.

 

Manica: il Trentino non è isolato e non ha bisogno della Valdastico.

Alessio Manica (Pd) è intervenuto per primo affermando che si tratta di un passaggio importante e in linea con la volontà di realizzare la Valdastico espressa da sempre dalla maggioranza. Storia lunga quella di questo progetto nato negli anni ‘60, non a caso venne battezzato Pirubi, che è riemerso dopo più di 50 anni. La classe politica di allora riteneva utile realizzare questa opera ma si era nel lontanissimo ‘69, l’anno in cui l’uomo arrivò sulla luna, si creo l’embrione di Internet, cioè Alphanet. Un altro mondo. Poi negli anni 90 si firmò la convenzione per la salvaguardia delle Alpi e nel 2007 si avviò il tunnel del Brennero che andrà in esercizio nel 2032. Il grande progetto ferroviario sul quale ha scommesso anche il Trentino. Questo per dire che è passato un tempo immenso tra la prima progettazione della Valdastico. Tutti sono d’accordo che il futuro, per motivi ambientali e di costi, passerà per la rotaia e non più per la gomma. Il Trentino, ha ricordato il consigliere Dem, non è certo isolato perché si trova sull’asse del Brennero e non ha quindi bisogno di altri collegamenti. Il problema vero è il gravosissimo peso del traffico che si vede nei dati delle centraline di rilevamento dell’inquinamento. Il Trentino, da 20 anni ha scelto di investire sulla ferrovia anche con il Fondo ferrovia dell’A22 (unico caso in Italia) e, sempre 20 anni fa, ha scelto di farsi attraversare da una grande linea ferroviaria anche in alternativa alla Valdastico.

Un’autostrada che non ha senso perché è in contraddizione con la ferrovia sulla quale sono stati investiti capitali europei, nazionali e locali e per la quale si stanno chiedendo, si pensi al bypass, sacrifici ai cittadini. Il traffico sull’A22 con la Valdastico aumenterà del 7% secondo i dati ufficiali. Si parla di 20 mila passaggi, cifra che non tiene conto dei costi del pedaggio richiesti da un enorme tragitto in galleria. Si parla di 65 milioni di entrate il che che significa un ammortamento di 46 anni. Sulla Valsugana oggi transitano 40 mila veicoli e la Valdastico porterebbe via solo 6 mila veicoli: si darebbe, quindi, l’illusione di salvare la Valsugana per mettere in crisi la Valle dell’Adige. Un guerra tra poveri. I numeri dell’indotto economico della nuova autostrada sono discutibili perché non c’è certezza che i 3,3 miliardi di appalto ricadranno anche sul nostro territorio. Si ipotizza, negli studi prodotti dalla Giunta, un aumento del 20% del turismo ma ci si deve chiedere se il turista sarà disposto a farti più di venti km in galleria spendendo 48 euro. Nello studio si parla di un’opera che richiederà 7 anni di lavoro, ma i calcoli parlano di un cantiere che durerà almeno 13 anni, ma non è difficile pensare che si potrebbe arrivare a 20. Sull’uscita a Rovereto sono emerse problemi geologici gravi e assurdo è il tracciato che costringerebbe ad andare verso sud per poi tornare verso nord. Inoltre c’è l’opposizione delle comunità, ci sono le 110 pagine di osservazioni del Comune di Rovereto. L’intermodale di Rovereto, ha aggiunto, per Manica è una boutade perché sarebbe un doppione di Trento. In realtà, ha concluso, la maggioranza è schiava di una ideologia e di una promessa elettorale. Eppure questo progetto appare anacronistico e su Rovereto Sud non c’è la firma del Governo, quindi neppure il via libera di Roma. Nel 2026, ha chiuso l’esponente Pd, cesserà la proroga della concessione dell’A4 e per rinnovarla la società Serenissima ha bisogno della Valdastico.

 

Rossi: manca la firma del Governo si rischia l’illeggitimità

Ugo Rossi (Azione) ha affermato che una variante al Pup è una degli atti più importanti per il Consiglio di un’autonomia eppure non in aula non c’è il presidente Fugatti e non c’è l’assessore competente, così come ampi sono gli spazi vuoti nella maggioranza. La delibera della variante, ha ricordato, è del 2020 e testimonia a grande sciatteria della Giunta perché si discute su una base di un documento, l’atto aggiuntivo del Comitato paritetico, che, dopo due anni, non riporta ancora la firma del Governo. Una presa in giro, l’ha definita Rossi, su uno degli atti più importanti di un autonomia. Una vergogna, ha concluso, mai vista che va denunciata.

 

Zeni: anche i titolari delle autostrade dicono che non ne servono di nuove

Luca Zeni (Pd) ha detto che la linea della Giunta non è sostenibile perché ci si deve chiedere quale modello di sviluppo abbiamo in mente. Il convegno di ieri a Madonna di Campiglio, organizzato dai gestori di autostrade, ha ricordato, ha fatto emergere il fatto che in un mondo che cambia in virtù delle grandi trasformazioni tecnologiche il futuro sta appunto nel miglioramento tecnologico dei mezzi e nelle ferrovie. Insomma, si deve ragionare in modo diverso sull’esistente. Inoltre, il Trentino è al centro del Corridoio 1 che verrà potenziato attraverso la ferrovia. Infine, alimentare la conflittualità tra territori, ha aggiunto Zeni, è una scelta sbagliatissima e viene fatta solo per cercare consenso. Insomma, pensare ad un’autostrada, che verrebbe ultimata tra 20 anni, ha aggiunto Zeni, che dovrebbe passare per decine di km sotto terra e costerebbe miliardi non ha senso. Un collegamento che probabilmente non verrà mai fatto e che sembra più che altro legato al rinnovo della concessione. Il mondo, ha concluso, sta andando in direzione radicalmente diversa da quella fatta di gallerie e migliaia di macchine che appartiene ormai al lontano passato. Un modello che, inoltre, contrasta in modo evidente con il modello di sviluppo anche turistico del Trentino che si basa sulla qualità dell’ambiente e la salute. Insomma, un anacronismo.

 

Zanella: si guarda a un modello insostenibile per il Trentino

Paolo Zanella (Futura), mettendo in evidenza che su un documento di così grande importanza manca l’assessore di merito e il presidente, ha ricordato che sull’atto aggiuntivo del comitato paritetico non c’è la firma del Governo e quindi c’è il rischio che non ci sia la legittimità del documento di variante al Pup. Ma, al di là di questo, si sta andando verso un modello insostenibile dal punto di vista ambientale e contrario alle scelte fatte da anni dal Trentino. Molti sono i documenti internazionali, a partire dalla Convenzione delle Alpi, nettamente contrari a progetti come quello della Valdastico. Zanella ha inoltre ricordato il no della Regione a questo progetto autostradale e una serie di direttive europee che vanno in direzione contraria. Non solo, ha detto l’esponente di Futura, c’è la modifica della Costituzione che ha introdotto la tutela l’ambiente. Infine, c’è la Strategia di sviluppo sostenibile che è stata votata dalla Giunta anche questa palesemente in contrasto con la Valdastico, senza dimenticare la legge urbanistica del 2015 che mira al consumo di suolo zero. Zanella ha detto che quello della Valdastico è un evidente scempio ambientale e per coprirlo è stato fatto uno studio, non si capisce quanto affidabile, che mostrerebbe i presunti benefici economici. Evidente anche il contrasto con il collegamento ferroviario del Brennero che comunque richiede sacrifici ambientali ma nella prospettiva di un miglioramento ambientale. Carlo Costa direttore di A22, ha ricordato ancora il consigliere, ha detto nel convegno di Campiglio che non si tratta più di costruire nuove autostrade ma di migliorare quelle esistenti. Illogica anche l’idea di realizzare un centro intermodale a Rovereto. C’è poi, ha continuato, il tema dei pedaggi che saranno pesanti col rischio, a causa dei costi, di generare un traffico deviato. Infine, ha ricordato Zanella, nello studio presentato dalla Giunta, si trova una clausola nella quale si afferma che i dati riportati non possono essere usati per prendere decisioni.

 

Paccher: il centro sinistra parla di mobilità alternativa ma non ha fatto nulla

Roberto Paccher (Lega) ha affermato che se si è parlato di scarso rispetto istituzionale, ma la minoranza dovrebbe guardare alla “sceneggiata” che si è vista con la mancata nomina del vicepresidente. Paccher, nel merito, ha detto che si tratta del completamento di un’autostrada realizzata negli anni 60. Quaranta km in più che si aggiungeranno ai 7 mila km di autostrade presenti in Italia. Il centro sinistra governa da anni, ha aggiunto, ma non ha fatto nulla per sviluppare un trasporto diverso da quello su gomma. Non si sono mai visti fatti concreti: già 20 anni fa si parlava di modello diverso ma non s’è fatto nulla. Anzi, ora la sinistra condivide le posizioni dei no – bypass ferroviario. Anche la storia del pedaggio, per il consigliere leghista, è un pretesto. Per Paccher, inoltre, non c’è nessun atto illegittimo perché si tratta solo di allargare il corridoio est che c’è già ed è in Valsugana. Una valle sulla quale la Giunta sta cercando una soluzione anche per renderla più sicura. Un territorio che è passato da 29 mila veicoli al giorno a più di 55 mila e che ha bisogno della Valdastico. Il centro destra, ha ricordato il consigliere leghista, chiede la Valdastico da 30 anni e quindi la storia della concessione dell’A4 non c’entra nulla, così come il progetto non è in contrasto con lo sviluppo del trasporto ferroviario. Poco consistente anche la presunta concorrenza del Veneto. In realtà, ha concluso Paccher, il centro sinistra dice no a quest’opera per motivi ideologici e per contrastare la Giunta Fugatti.

 

Dallapiccola (Patt): non ci sarebbero benefici per la Valsugana

Michele Dallapiccola (Patt) ha raccontato una storia di fantasia: quella di un camionista di Bassano diretto a Civezzano che non prenderebbe la nuova autostrada perché sarebbe costretto a pagare il pedaggio fino a Rovereto e un altro fino a Trento sud per poi risalire a Civezzano. Dovrebbe, insomma, pagare due volte. Quindi, ha detto Dallapiccola, sceglierebbe la Valsugana e arriverebbe nel centro dell’Alta Valsugana senza pagare un euro. Non solo, il consigliere Patt ha aggiunto che la maggior parte del traffico della Valsugana si genera in Valsugana e ha ricordato che a Villa Agnedo si è pensato bene di stendere sulla zona di una bonifica agricola 22 km di asfalto. C’è poi, ha aggiunto Dallapiccola, lo sconsiderato impegno progettuale di investire 60 milioni per realizzare una strada a quattro corsie per 10 km. Una cifra enorme che si potrebbe invece usare per creare occasioni di sviluppo e lavoro; per potenziare il turismo sul Lagorai che abbisogna di infrastrutturazioni nelle sue porte di accesso in Valsugana. Insomma, per l’esponente autonomista, si tratta solo di promesse elettorali fatte di cemento e asfalto. Dall’altra le valli del Leno, già beffate sui fondi per il ripopolamento, verrà “addobbata” da ponti e viadotti quando sarebbe possibile, con i progetti Leader, creare nuovi B&B o recuperare terreni agricoli. Invece, i 60 milioni andranno per permettere di viaggiare su un tratto di Valsugana ai 90 all’ora invece che ai 70. Il Patt, ha ricordato Dallapiccola, ha fatto una proposta e lo dimostra la proroga della concessione fino al 2026 grazie ottenuto dalla Serenissima. L’idea di una superstrada che partendo tra Bassano e Rosà potrebbe arrivare a Trento sud.

 

Job: ci sono altre priorità per gli investimenti, come la sanità

Ivano Job (Lega) ha ricordato che i 3,3 miliardi previsti per il progeto rappresentano una variabile che potrebbe portare a lungaggini o a cantieri infiniti o addirittura abbandonati. Un pericolo comunque da scongiurare soprattutto in un Trentino nel quale, ha ricordato, mancano ancora le fognature. Job ha aggiunto che voterà la variante al Pup, ma servono risorse anche per aiutare i disabili e ha aggiunto che la viabilità serve, ma alla luce della storia è risultato un bene che certi progetti, come il tunnel del Peller, non siano stati realizzati. Per questo va fatta una rivisitazione completa dei bisogni di infrastrutture del Trentino puntando più sulla sanità. Anche sui presunti benefici del progetto autostradale per il turismo Job ha espresso dubbi, perché ci si trova di fronte ad una crisi inflazionistica e di offerta innescata da scelte del Governo come il 110 per cento che ha fatto esplodere i prezzi e ha indotto una grave contrazione della disponibilità di beni richieste dal mercato che pesa anche sul turismo.

 

Cavada: non si può dire no a tutto

Gianluca Cavada (Lega) ha affermato che la Valdastico sarebbe un’opportunità anche ambientale ricordando che si va verso l’abolizione dei motori termici a favore di quelli elettrici. Negli anni ‘90, ha ricordato, per i mondiali di fondo, venne realizzata la strada di fondovalle, allora criticatissima dagli ambientalisti, oggi invece apprezzatissima da tutti perché ha tolto il traffico dai paesi. Non si può dire no a tutto, ha aggiunto, da qui il sì convinto al documento da parte del consigliere leghista.

 

Moranduzzo: la Valdastico è un’opera fondamentale

Devid Moranduzzo (Lega) ha detto che la Giunta Rossi ha promesso agli abitanti del Tesino di fare la variante che non si è mai vista. Infime, ha concluso affermando che la Valdastico è un’opera fondamentale che la Lega ha promesso in campagna elettorale e che è sentita dai cittadini.

Categoria news:
LANCIO D'AGENZIA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.