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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PAT * LAVORI AULA POMERIGGIO: « TRASPORTI, SÌ AL DDL SULLE AGEVOLAZIONI PER I LAVORATORI PENDOLARI »

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19.36 - martedì 27 giugno 2023

Trasporti, sì del Consiglio al ddl sulle agevolazioni per i lavoratori pendolari. Il Consiglio provinciale ha approvato questo pomeriggio (con 21 voti favorevoli e 7 astensioni) il disegno di legge 129 di Claudio Cia, Alessia Ambrosi e Katia Rossato di integrazione della legge provinciale sui trasporti del 1993 che introduce delle agevolazioni a favore delle lavoratrici e dei lavoratori pendolari. Il testo è stato approvato nella forma emendata e vedeva quattro proposte di ordine del giorno, due di Alex Marini (la prima ritirata, la seconda approvata nel primo punto e nella premessa, ma non nel secondo), una di Cia (approvata) e una di Filippo Degasperi (non approvata). I lavori d’aula riprenderanno domani con la trattazione del ddl unificato Olivi-Spinelli-Leonardi sugli interventi a sostegno del sistema economico trentino.

Dopo il question time della mattinata, il pomeriggio in Consiglio è stato dedicato alla trattazione e alla votazione del ddl 129 di Claudio Cia (FdI), Alessia Ambrosi e Katia Rossato (FdI) di integrazione della legge provinciale sui trasporti del 1993 con l’introduzione di agevolazioni a favore delle lavoratrici e dei lavoratori pendolari. Il testo arrivava in aula dopo essere stato approvato dalla Terza commissione presieduta da Ivano Job (Coraggio Italia), con quattro proposte di ordini del giorno firmate da Alex Marini (5 Stelle – ordini del giorno 1 e 2), dallo stesso Cia (3) e da Filippo Degasperi (Onda- ordine del giorno 4) (in allegato). Presentati anche tre emendamenti, due del primo firmatario Cia e uno del consigliere Marini.

 

La presentazione
A inizio lavori ha preso la parola Cia per presentare il ddl. Ha iniziato però il proprio intervento con una precisazione sull’attività di oggi della Quarta commissione: la Commissione non si è mai espressa su un progetto piuttosto che un altro, ha detto il presidente della Quarta commissione, ha semmai cercato di conoscere l’iter che ha portato al dibattito manifestatosi sui media e non solo. Sui temi veramente importanti, ha detto poi riferito al ddl, la coalizione di centrodestra di maggioranza si è mostrata compatta e la proposta di un consigliere è divenuta proposta di tutta la coalizione. Con questo disegno di legge secondo Cia si dà un importante messaggio, una risposta alla richiesta di concretezza su problemi che toccano la vita dei cittadini. Ad esempio l’incremento dei costi della vita legati alla pandemia, quelli legati agli idrocarburi, all’inflazione. Il ddl ha, secondo il primo firmatario, l’obiettivo di dare un segnale: nella consapevolezza che non sarà risolutivo, si dimostrerà un’attenzione dell’Aula ai problemi, alla richiesta dei cittadini di avere risposte concrete. Un testo nato sul territorio, ha ricordato Cia. Si è cercato di affinare il testo, ha spiegato poi, per evitare il rischio di farlo sembrare una delibera più che un disegno di legge. Quindi i dati: il servizio di trasporto pubblico percorre 12 milioni di chilometri all’anno e ha un indice di copertura dei ricavi da utenza rispetto ai costi d’esercizio di circa il 15%. I ricavi si sono dimezzati con la pandemia e la ripresa è lenta, ha sintetizzato Cia ricordando che nel 2021 si è assistito a un calo dell’utilizzo dei mezzi pubblici del 40% rispetto al 2019, nel 2022 il calo è stato del 30% e nel 2023 il calo è del 20%. Si è consapevoli, ha concluso, che il ddl non risolverà la situazione di chi è costretto a usare il mezzo privato, ma mira a colmare un po’ il divario, riconoscere la fatica di chi vive i territori. Sono questi ultimi coloro che garantiscono la permanenza dei presidi sul territorio, consentono la ricchezza che deriva dalla capacità di attrarre turismo. Rispetto alla versione originale, ha ricordato ancora, il ddl è stato emendato eliminando gli aspetti di definizione dei criteri. L’ordine del giorno recupera questi elementi e impegna la Giunta a considerarli nel momento di preparazione di una delibera attuativa.

 

La discussione generale
Ugo Rossi (Misto) ha precisato, sui lavori della Quarta commissione, che magari i cittadini avrebbero preferito vedere un cantiere dopo cinque anni, al posto di una bella relazione votata all’unanimità. Sarebbe stato meglio avere un po’ meno unità e più concretezza. Sui trasporti: la scorsa Giunta approvò alla fine della scorsa legislatura l’orario cadenzato destinandoci 10 milioni di euro. Il Covid ha fatto insorgere delle difficoltà, ma si era votata una mozione che prevedeva la continuazione di quel progetto e si auspica che si vada avanti su quella direzione. Se si vuole avere l’orario cadenzato serve personale. Ed è difficile da trovare, ha sottolineato Rossi. La mancanza di lavoratori è l’emergenza più grande che il Trentino ha davanti: non ci sono lavoratori e non si è fatto nulla in questa legislatura per intervenire in questo senso. Ha quindi esortato la Giunta ad approfittare della presenza di un governo amico e ad abbandonare la foglia di fico rappresentata dal lavoro degli stranieri. Serve a suo parere una norma di attuazione con Bolzano con cui inserirsi nelle normative del decreto flussi per sostituirsi allo Stato in questa partita, anticipare lo Stato su questa emergenza.

 

Alex Marini è intervenuto a presentazione dei suoi due ordini del giorno e ha parlato della necessità di dare un significato alla parola traffico, che ha ricordato non è altro che caos, che è sinonimo di inefficienza energetica. Le città che non fanno leva sulla mobilità privata sono più efficienti energeticamente, ha proseguito, vedono una riduzione di incidenti, delle patologie delle persone. Usare il mezzo pubblico aumenta pure la convivialità. Non si dovrebbe fare in modo di ridurre i costi per raggiungere il lavoro, ma di mettere in campo misure intelligenti. Responsabilizzare i soggetti individuali e collettivi, implementare un modello di trasporto più sostenibile, cambiare modelli comportamentali a livello di individuo e sociale. Bisogna dotare il mobility manager, ha affermato Marini, di tutti gli strumenti necessari per attuare gli obiettivi della Strategia provinciale per la mobilità sostenibile, serve una bozza di proposta normativa per stanziare i fondi necessari all’attuazione della legge provinciale 6 del 2017 in materia di mobilità sostenibile. Ha ricordato inoltre la prima proposta di ordine del giorno che impegnava la Giunta a presentare entro 30 giorni in commissione la relazione in attuazione dell’ordine del giorno 39 (già approvato, sulla quantificazione degli oneri connessi all’erogazione di prestazioni sanitarie in relazione al rimborso delle spese di trasporto per i residenti in zone periferiche).

 

Filippo Degasperi ha ringraziato il consigliere Cia per aver concesso l’opportunità di affermare che bisogna intervenire sul trasporto privato perché per molti cittadini non esiste alternativa. Ha parlato della Valsugana e dell’usura dei freni, un fenomeno che ha detto era noto e riportato nel web in relazione a altre esperienze italiane. Per chi prende la Valsugana, ha aggiunto, non esiste alternativa. Si è parlato di elettrificazione per cinque anni, le proposte portate sono state bocciate dicendo che sarebbe arrivato l’idrogeno nel 2025. Questo era l’impegno: si vedrà cosa accadrà, si aspettano i treni a idrogeno in Valsugana. Secondo Degasperi si è tornati agli anni Novanta, a quando nel 1992-1993 i treni passavano ogni 30 minuti. Non parlando del trasporto nelle valli: c’è chi da Trento a Segonzano ha a disposizione 6 viaggi e 5 da Segonzano a Trento. Come si muovono coloro che lavorano negli esercizi commerciali? Sui festivi ci sono due corse. Il ddl Cia va sostenuto perché non è stata data alternativa ai trentini se non usare l’automobile privata. Si erano fatte proposte sul lavoro agile, sullo smart working, bocciate.

 

Devid Moranduzzo (Lega) ha ringraziato Cia per il ddl e ha ricordato i disagi affrontati dai cittadini che vivono i territori. Si è detto convinto che sul tema della difficoltà a trovare autisti il presidente Fugatti stia facendo di tutto. Ha ricordato la possibilità data dal centrodestra agli over 70 di girare gratuitamente sui mezzi pubblici. La Giunta si è impegnata sul fronte dei trasporti pubblici, ha proseguito Moranduzzo, e il ddl 129 è buono e si basa sul buonsenso.

 

Lucia Maestri (Pd) ha parlato del flusso d’entrata delle automobili dalle valli in città, non scoraggiato dalle politiche varate dalla Giunta. La gratuità del trasporto agli ultrasettantenni? Una lenzuolata, secondo Maestri: è stata data la gratuità, ma sono stati tolti gli autobus, ha affermato. Di fare pubblicità progresso e populismo spinto sono capaci tutti, ha aggiunto la consigliera. Una provincia autonoma non è capace di gestire la domanda e l’offerta del servizio pubblico: una defaillance, un deficit di organizzazione pubblica di un servizio pubblico addebitabile alla Provincia e a Trentino Trasporti, ha detto Maestri. La si finisca di pensare che la città fagocita le risorse delle valli, che non si faccia carico delle istanze delle valli, si cerchi di cooperare in termini di trasporto pubblico tra città e valli per un Trentino pulito. Il Trentino non vince città contro valli e viceversa, ma tutti assieme.

 

Per Lucia Coppola (Europa Verde) va presa in mano la situazione di chi lavora nell’ambito dei trasporti, non più appetibile. Ha descritto come assurdo il fatto che questa provincia non abbia il piano della mobilità, si procede a spizzichi e bocconi. Chi verrà dopo questa legislatura dovrà prendere in mano il tema della mobilità sostenibile. Ha inoltre ricordato che bisogna risolvere il problema dei camion sulla Fricca.

 

Roberto Paccher (Lega) ha risposto che basterebbe fare la Valdastico per risolvere il problema della Fricca. Ha ricordato la propria coerenza su questo tema. A Maestri ha detto che non è una questione di strumentalizzazione, ma di struttura del Trentino. Non si può pensare a una tratta per ogni parte del Trentino e comunque il provvedimento previsto dal ddl introduce una compensazione per il disagio di chi vive nei territori. L’Alto Adige in questo senso è secondo Paccher all’avanguardia perché un intervento simile a quello contenuto nel testo c’è già.

 

Paolo Zanella (Futura) ha detto che parlare di una coalizione di centrodestra compatta significa mentire a se stessi. Serve un piano della mobilità sostenibile, ha proseguito, e anche di stralci nella legislatura se ne sono visti pochi. Bisogna promuovere l’intermodalità, il carpooling secondo Zanella. Se non ci sono corse diviene difficile prendere il mezzo pubblico: si agisca sul cadenzamento senza andare a pagare il chilometraggio di chi si muove con il mezzo privato. Ha fatto l’esempio della Valsugana, una valle a suo dire gestita con una linea ferroviaria indecente e con un’assenza di treni che consentano a chi abita in valle di rimanere in città anche dopo il lavoro. Infine il riferimento all’assenza di autisti: di qui a qualche anno mancheranno anche i meccanici per i mezzi privati, ci si avvia a dieci anni alla diminuzione di un quarto della manodopera. In cinque anni non c’è stato un accenno alla soluzione di questo problema e non si risponda con la natalità perché, anche se ci fosse un boom demografico, si tratterebbe di persone che non lavorerebbero prima di 30 anni.

 

Giorgio Tonini (Pd) ha parlato, in merito al ddl, di una montagna che ha partorito un topolino. Del programma della maggioranza non si è visto nulla: cosa resta di tanta speme? Il Trentino se la è presa in quel posto e, come nel film di Verdone, gli arriva un bonus, ha affermato Tonini. Se questa Giunta avesse voluto fare la Valdastico c’era il lavoro della Giunta precedente che aveva trovato un’intesa. Era un progetto con criticità, ma che c’era; invece si è trovato un progetto con sbocco a Rovereto. Si è messo fumo sulla Valdastico che è insensata con una mossa furba, ma ora si vuole fare la super Valsugana, a 4 corsie che diventerà il collegamento con il Veneto. Su Autobrennero: dopo cinque anni si è ancora in prorogatio, cosa che costa ogni anno 70 milioni di euro. Nel frattempo il Friuli ha già risolto tutto con la legge fatta con Delrio. Piuttosto che niente, meglio piuttosto, diamo questo bonus, ha concluso Tonini.

 

L’assessore Mattia Gottardi ha riportato l’attenzione sul contesto del ddl Cia e sul carattere della complementarietà del testo. Ha quindi risposto alle critiche. Cinque anni fa, ha ricordato Gottardi, si è partiti da una situazione piuttosto limitante dell’uso del mezzo pubblico (a fronte di circa 70.000 abbonati trentini in Alto Adige il dato era di 140.000 abbonati) e si è intervenuto sulla categoria degli over 70 che ha svolto un milione di corse gratuite in un anno e portato a un disincentivo del mezzo privato in favore di quello pubblico. È stata ridotta a 20 euro l’incidenza del costo per l’abbonamento urbano per i giovani, ha proseguito l’assessore, facendo diventare la tessera valida su tutto il territorio provinciale. Si era immaginato di proseguire nella logica del cadenzamento per estenderlo dalle principali vallate verso la città per avere in 5 anni un servizio all’altezza delle aspettative del territorio: una sperimentazione iniziata nelle Giudicarie. Poi è arrivata la pandemia che ha stravolto l’uso del mezzo pubblico. Nonostante tutto quest’anno, ha detto Gottardi, nella relazione al bilancio di Trentino Trasporti, si torna ad avere un dato sulla presenza sui mezzi pubblici pari a quello del 2019. Non esiste un trasporto urbano scollegato da quello extraurbano, ha aggiunto. Trentino Trasporti ha 1.300 dipendenti e nel Cda siede un membro del Comune di Trento. Il ddl di Cia secondo l’assessore si inserisce in un ambito, a fronte della pandemia, che il settore pubblico non riuscirebbe ad affrontare, è una possibilità aggiuntiva ove il trasporto pubblico non risulti una possibilità.

 

Mara Dalzocchio (Lega) ha ricordato che la Giunta si è proposta ai cittadini come quella del cambiamento: non significa solo pensare alle grandi opere, ma ascoltare le esigenze dei cittadini e rispondere a esse. In questo solco si inserisce secondo la consigliera il ddl di Cia: si capisce che alle minoranze brucino le diverse iniziative messe in campo dalla maggioranza, anche in difesa del potere di acquisto delle famiglie. Questa Giunta secondo Dalzocchio ha investito molto sulla viabilità: ha portato l’esempio della Vallagarina e di Rovereto, della variante di Sant’Ilario, degli urban pass. Non è vero, ha aggiunto Dalzocchio, che la Giunta non ha un piano di mobilità, lo ha anche quando si parla di Valdastico: sono stati investiti milioni di euro per migliorarla. Sul ddl 129 ha ricordato il valore immenso delle comunità che abitano in periferia che a suo dire va riconosciuto anche con i fatti: la proposta sul tavolo lo fa. La previsione del contributo è volta al sostegno concreto di chi decide, in modo ammirevole, di rimanere nelle zone meno popolate e meno attrattive dal punto di vista della mobilità. Non è vero che questa Giunta non si occupa di mobilità sostenibile: ci vuole però realismo e bisogna mettere da parte l’utopia per cui tutto il trasporto con mezzo privato possa essere sostituito dal trasporto pubblico. Si prende ad esempio Bolzano? In Alto Adige questo contributo c’è già e il cittadino deve poter scegliere che mezzo prendere a seconda della propria organizzazione di vita. Dalzocchio ha detto di capire che le minoranze facciano il loro gioco, ma le minoranze cosa hanno fatto? Hanno messo in campo l’incentivo? Hanno incentivato il trasporto pubblico? Non risulta.

 

Claudio Cia si è detto colpito dall’affermazione che questo ddl certifichi il fallimento della Giunta dal punto di vista della gestione dei trasporti. In Alto Adige ha ricordato, dove i chilometri percorsi sono di più, il provvedimento c’è già. Il ddl non sarà la risposta dei problemi, ma darà alle valli le stesse opportunità che si hanno in città.

 

Ordine del giorno 1 di Marini: ritirato
Stefania Segnana ha affermato che in questi anni il dipartimento si è impegnato a dare servizi di prossimità e nelle valli. Si sta puntando su ciò. Il parere della Giunta è negativo all’ordine del giorno, ha annunciato. Si preferisce investire le risorse per dare i servizi negli ospedali di valle e di prossimità e sulle cure territoriali invece del rimborso.
Alex Marini si è augurato che l’illustrazione fatta per brevi vie in aula segua una relazione illustrativa. Ha detto di rendersi conto del costo eccessivo, ma il problema va affrontato. Positivo riuscire ad avvicinare alcune visite specialistiche nei territori, rimane comunque la criticità per le famiglie meno abbienti. A fronte delle parole dell’assessora, ha ritirato l’ordine del giorno.

 

Ordine del giorno 2 di Marini: sì a premessa e primo punto, no al secondo
L’assesore Gottardi ha descritto la premessa e il punto 1 come accoglibili, il 2 no e chiesto la votazione per punti separati.
Marini ha accettato la votazione per punti separati.
Il voto: La premessa e il primo punto sono stati approvati con 26 voti favorevoli (voto unanime). Il secondo punto non è stato approvato, con 9 favorevoli e 18 contrari.

 

Ordine del giorno 3 di Cia: approvato
Il parere della Giunta è stato favorevole. Claudio Cia ha dato lettura dell’ordine del giorno. Paolo Zanella ha anticipato il proprio non voto e descritto l’ordine del giorno come ingiusto: il criterio dei 120 giorni farebbe entrare una persona per Icef nella misura ma la escluderebbe di fatto. Filippo Degasperi ha parlato di un ordine del giorno peggiorativo: un’operazione non comprensibile. Lucia Coppola ha detto di non votare il documento che ha definito iniquo e ricordato che la Provincia non ha un piano della mobilità.
Il voto: l’ordine del giorno è stato approvato con 9 astenuti e 17 voti favorevoli.

 

Ordine del giorno 4 di Degasperi: non approvato
Gottardi ha dato parere contrario: quanto richiesto è inattuabile per la carenza di autisti. Degasperi ha precisato che chiedeva solo di intervenire, alla carenza di autisti si poteva pensare prima, si poteva cercare di sopperire. Non solo non si sono valorizzati gli autisti, si sono fatti scappare. Si sono tagliate le corse. L’Adige nel 1993 parlava di un potenziamento delle corse con l’assunzione di 39 autisti e cadenzamento ogni 20 minuti: oggi si è a 30 minuti e la colpa è degli autisti che vogliono andare in ferie.
Il voto: l’ordine del giorno non è stato approvato con 7 favorevoli, 20 contrari e un astenuto.

 

L’articolato: approvati i due articoli, emendati
L’emendamento interamente sostitutivo dell’articolo 1 è stato approvato con 20 voti favorevoli e 8 astenuti. L’emendamento 1 articolo 1 di Marini non è stato invece approvato (5 sì, 19 no e 3 astensioni), mentre è stato anche approvato l’emendamento 1 articolo 2 di Cia (15 sì e 8 astenuti). L’articolo 2 è stato approvato con 20 voti favorevoli e 7 astenuti.

 

Dichiarazioni di voto
Vanessa Masè (La Civica) ha anticipato il voto favorevole al ddl, ha parlato di un’integrazione delle politiche fatte sul territorio, utile se si vuole evitare lo spopolamento dei territori. L’intervento sarà accolto con grande piacere e interesse, si è detta convinta.
Marini ha fatto un appello alla Giunta: nell’attuare la misura non è prevista specificamente, ma sarebbe opportuno coinvolgere la commissione consiliare competente per capire se la strada intrapresa dalla Giunta è corretta. Anche prevedendo premialità ad esempio nel caso di comportamenti virtuosi di lavoratori che si muovono con il car sharing.
Cia ha ringraziato per il lavoro fatto: sui temi concreti la maggioranza c’è.

 

Il voto: il ddl è stato approvato con 21 favorevoli e 7 astenuti. I lavori proseguiranno domani mattina con la trattazione del disegno di legge unificato Olivi-Spinelli-Leonardi relativo agli interventi a sostegno del sistema economico trentino.

 

 

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