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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PAT * LAVORI AULA POMERIGGIO: « L’ASSEMBLEA LEGISLATIVA HA DISCUSSO IL QUESTION TIME, ECCO UNA SINTESI DEL BOTTA E RISPOSTA TRA I CONSIGLIERI E LA GIUNTA »

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18.50 - lunedì 19 ottobre 2020

Nel pomeriggio l’assemblea legislativa ha discusso il question time. Ecco una sintesi del botta e risposta tra i consiglieri e la Giunta.

 

Devid Moranduzzo (Lega):
delocalizzare gli impianti di lavorazione  degli inerti sull’alveo dell’Avisio.
Moranduzzo ha chiesto all’assessore competente quali soluzioni intende attuare per risolvere il problema dell’inquinamento acustico e dell’aria causato dal traffico dei mezzi pesanti che trasportano il materiale di costruzione prodotto dalla Calcestruzzi Atesini a Spini di Gardolo, inquinamento di cui si lamentano i cittadini residenti nelle immediate vicinanze, considerato che nel 2003 la Giunta provinciale aveva previsto un graduale trasferimento degli impianti di lavorazione degli inerti di questa ditta.
La risposta. L’assessore Tonina ha ricordato che la concessione oggi in essere è on scadenza al 31 dicembre 2020. E che per attuare una delibera della Giunta del 2003 si è proceduto a decidere una riduzione del 30% della superficie occupata entro il 2010. Successivamente la riduzione è stata rinviata con l’impegno di cercare una soluzione per poter spostare le attività industriali al di fuori dell’area dell’Avisio e dell’area protetta. In seguito è stata inserita una clausola per ridurre fino al 50% la superficie occupata. Inoltre è stata ribadita la necessità di procedere alla completa dismissione della parte inclusa nel demanio idrico. La soluzione delle problematiche – ha concluso Tonina – richiede però anche il coinvolgimento del Comune di Trento, in particolare per quanto riguarda il disturbo connesso al transito dei mezzi pesanti.
La replica. Moranduzzo ha auspicato una grande collaborazione tra assessorato provinciale e assessorato comunale anche attraverso un confronto con i residenti di Spini attraverso un incontro pubblico con la popolazione.

 

Alex Marini (Misto):
qual è stato l’esito dei controlli di Appa sulle cause dei disagi causati da una ditta alla popolazione residente a Quaere?
Il consigliere ha chiesto quali siano stati gli esiti dei controlli posti in essere da Appa riguardo alle problematiche sollevate dai cittadini di Quaere circa il disagio causato all’interno dell’abitato dai rumori e dagli odori derivanti dal traffico legato alla presenza dell’area produttiva della ditta Edilpavimentazioni, e come la Giunta intenda procedere per risolvere in modo efficace la questione.
La risposta. L’assessore Tonina ha informato che dall’ultima misurazione dell’agosto scorso non è emerso un superamento dei limiti previsti ed è anzi emerso un miglioramento rispetto ai precedenti rilievi del 5 dicembre 2019. Nella valutazione l’Appa ha appurato che una componente importante del disturbo è rappresentato dal traffico veicolare pesante che transita in via per Vezzena. Quanto alla qualità dell’aria e all’odore, ha aggiunto Tonina, sono in corso due campagne di monitoraggio al termine delle quali saranno presi gli eventuali provvedimenti del caso, Per individuare le misure di mitigazione dei disturbi si svolgerà un incontro tra la popolazione di Levico, l’Appa e la ditta interessata.
La replica. Per Marini la risposta non soddisfa tutti gli interrogativi da lui posti. Il presupposto sbagliato è che l’insediamento non è in prossimità della zona residenziale. L’11 settembre Appa ha annunciato che avrebbe finito il primo giro di verifiche e che avrebbe comunicato i risultati. Il problema è legato al rumore causato dal passaggio dei mezzi pesanti anche fuori dalle fasce orarie consentite dai provvedimenti amministrativi, e dall’odore che causa notevoli fastidi ai cittadini. Marini si è augurato che le audizioni programmate sul tema possano produrre una soluzione, rispondendo anche alla richiesta di delocalizzare l’impianto.

 

Ugo Rossi (Patt):
quando un nuovo bando per i contributi all’acquisto della prima casa?
Il capogruppo ha chiesto se la Giunta abbia valutato l’opportunità di attivare specifiche misure di sostegno per permettere ai giovani l’acquisto della prima casa di abitazione.
La risposta. Il vicepresidente della Giunta ha letto la risposta preparata dalla collega Segnana, nella quale l’assessora ricorda gli interventi già messi in campo in questo settore con la manovra di bilancio 2020. Quanto ai contributi per la prima casa, ha aggiunto, “non è ad oggi previsto alcuno stanziamento dopo i 34 milioni già stanziati”. I finanziamento di altre iniziative è reso non praticabile alla luce delle risorse impiegate per fronteggiare l’emergenza Covid, ma il tema – ha assicurato Tonina – sarà comunque discusso nel prossimo bilancio.
La replica. Rossi ha preso atto che i contributi per l’acquisto della prima casa di abitazione, relegati dalla Giunta in fondo alla lista degli interventi, risultano da due anni pari a zero. E che inoltre non sono previste risorse in questa direzione. “Consola il fatto – ha concluso – che il vicepresidente della Giunta ha annunciato che bisognerà riparlarne in occasione della manovra di bilancio 2021”.

 

Lucia Coppola (Futura) e Sara Ferrari (Pd):
orari di entrata e uscita delle scuole da scaglionare contro il sovraffollamento dei mezzi di trasporto.
Coppola: per evitare il ritorno della didattica a distanza nella scuola, ha chiesto al presidente della Pat quale sia l’orientamento della Giunta sulla possibile revisione delle fasce orarie di entrata e uscita dagli istituti, specie per il secondo ciclo e che potrebbe risolvere il problema del sovraffollamento dei mezzi pubblici.(come sperimentato al Liceo Da Vinci di Trento, dove i ragazzi entrano a scuola alle 7.40 e alle 8.40)
Ferrari: la capogruppo del Pd ha chiesto cosa la Giunta intenda fare per promuovere un più spinto scaglionamento degli orari scolastici di ingresso e uscita e per impedire che autobus siano troppo pieni, piazzole sovraffollate e corse non abbastanza potenziate facilitino il contagio.
La risposta, unica, alle due interrogazioni. L’assessore Bisesti ha preciato che l’articllo 56 fella legge 5 del 2006 che la risposta spetta ai singoli istituti in virtù della loro autonomia. In merito alla questione però la Giunta, nel luglio scorso ha chiesto alle scuole uno scaglionamento degli orari di inizio e termine delle lezioni individuando procedure regolativo di accessi e uscite. Cosa che è avvenuta. Sono state inoltre create centinaia di classi in più per garantire il distanziamento e gli istituti sono stati dotati di termoscanner. Detto questo Bisesti ha ricordato di aver analizzato proprio ieri con il presidente il settore dei mezzi pubblici, che Trentino Trasporti ha già aggiunto alla propria flotta un centinaio di corse e avviato la settimana scorsa un monitoraggio per rilevare le criticità. Criticità emerse dalla zona di Tione, sull’altopiano di Pinè e in Valsugana. La soglia dell’80% di passeggeri, ha proseguito Bisesti, è stata garantita ma questa settimana partirà un piano di ulteriore rafforzamento di Trentino Trasporti per abbassare ulteriormente questo limite attraverso una riorganizzazione della società e il coinvolgimento di soggetti privati, in modo da migliorare il servizio evitando alle scuole di ricorrere nuovamente alla didattica a distanza.
La replica delle due consigliere. Coppola ha sollecitato il ricorso a mezzi di trasporto privati come in altre regione dove sono stati utilizzati i mezzi turistici. Altro tema che deve a suo avviso coinvolgere la Giunta: lo smart working che per non toccare la scuola sia potenziato per gli altri lavoratori in modo da alleggerire il carico sui mezzi pubblici.
Da parte sua Farrari ha aggiunto la richiesta alla Giunta di insistere a promuovere l’iniziativa autonoma degli istituti per lo scaglionamento degli orari di ingresso e uscita più di quanto non sia stato fatto fino ad oggi per alleggerire il sistema dei trasporti.

 

Paola Demagri (Patt):
continuità nella sicurezza degli studenti attraverso il distanziamento
La consigliera ha chiesto al presidente della Pat se si intende verificare ed eventualmente modificare le indicazioni fornite a chi svolge il trasporto pubblico scolastico, in modo tale da garantire il distanziamento tra gli studenti che viaggiano a bordo dei mezzi spesso sovraffollati sui quali nonostante le mascherine, a causa dei tempi di percorrenza dei tragitti, il rischio dei contagi è altrimenti elevato non solo per i ragazzi ma anche per le loro famiglie.
La risposta. L’assessore Mario Tonina ha chiarito che con le vigenti regole per l’utilizzo dei mezzi di trasporto, i circa 800 mezzi impiegati, più gli altri 50 mezzi disponibili sul territorio, possono garantire il servizio a circa 50.000 alunni in presenza per tutti i cicli di istruzione, con articolazione oraria dei servizi ante Covid, mentre le analisi di qualche istituto sugli ingressi differenziati non risultavano coerenti con l’orografia e le distanze. Questo accade con capienza dell’80% dei mezzi, mentre se si dovesse rispettare il 50% della capacità di carico sarebbe impossibile trasportare tutti gli utenti con i mezzi a disposizione e altresì diventerebbe praticamente impossibile l’acquisto di nuovi mezzi in tempi utili. In via generale si può affermare dunque che la percentuale dell’80% rappresenta una ragionevole sintesi tra le diverse esigenze.
La replica. Auspico che il monitoraggio possa proseguire, ha detto Demagri, per garantire la maggior sicurezza possibile e limitare i rischi. Nonostante i tempi lunghi delle procedure si dovrebbe a suo avviso comunque valutare anche l’ipotesi di acquisto di nuovi mezzi.

 

Luca Guglielmi (Fassa):
lo stemma della Pat all’interno del logo sindacale della Cgil.
Guglielmi ha chiesto se sia vero che il logo sindacale della Cgil del Trentino riporta al suo interno, anche se parzialmente, lo stemma della Pat e – in caso affermativo – quali azioni la Giunta intenda adottare per tutelare questo che è il massimo simbolo del Trentino.
La risposta. L’assessore Mario Tonina ha spiegato che l’uso del gonfalone e dello stemma della Pat è disciplinato da un decreto del presidente della Provincia del 2010 e dispone che l’uso dello stemma è riservato esclusivamente agli organi della provincia e rappresentato suglia atti ufficiali di comunicazione istituzionali e su ogni altro bene in dotazione alla Pat. Il presidente può anche autorizzarne l’uso in occasione di iniziative in cui la Pat è presente o per evidenziare il patrocino, la collaborazione o la promozione con il soggetto. L’autorizzazione è rilasciata previa richiesta. Riguardo il caso specifico del logo della Cgil del Trentino, sono stati avviati gli approfondimenti del quadro giuridico solo a seguito di una segnalazione. L’utilizzo del logo da parte della Cigil è comunque antecedente la normativa di riferimento appena richiamata.
La replica. Guglielmi ha messo in evidenza l’importanza storica dello stemma con l’aquila, un simbolo, ha rivelato, “ritrovato” da un fassano. Una sigla importante come la Cgil dovrebbe a suo avviso rispettare le norme sul suo utilizzo.

 

Paolo Ghezzi (Futura):
quale strategia per il nuovo polo ospedaliero?
Ghezzi ha chiesto al presidente della Provincia e all’assessorato alla salute di sapere, in attesa che si concluda l’iter giudiziario della gara per il nuovo polo ospedaliero, quali siano le idee strategiche della Giunta sul nuovo polo ospedaliero affinché risponda alle esigenze sempre più urgenti di una sanità all’altezza della nostra autonomia.
La risposta. L’assessore Mario Tonina ha risposto al posto della collega Stefania Segnana, non presente in aula: una risposta complessa che ha consegnato al collega interrogante. Riassumendo, ha anticipato che con la deliberazione 81 del dicembre 2019 la Giunta ha deliberato la propria strategia sul Not. Oltre alle funzioni ospedaliere il Not comprenderà anche gli altri servizi territoriali, per un costo complessivo di 313,7 milioni di euro. Il nuovo ospedale sostituirà i servizi del santa Chiara, di villa Igea e gli altri servizi presso l’Apss in viale Verona, come ad esempio senologia, mentre altri servizi come il consultorio, il punto prelievi, le cure palliative, l’assistenza domiciliare, il centro di salute mentale, il centro per l’educazione alimentare ecc. resteranno nelle attuali collocazioni. Il Not dovrà garantire le funzioni di primo e di secondo livello per urgenze ed emergenze, provinciali e sovra provinciali. Il Not, ha concluso, avrà un importante ruolo anche per l’attivazione di sinergie con l’Università di Trento.
La replica. Non sembra esserci un aggiornamento rispetto al documento del dicembre 2019, mentre servirebbe una riflessione anche alla luce della pandemia vissuta e che stiamo tuttora vivendo, ha replicato Ghezzi. La risposta sembra a suo parere ripercorrere solo la cronistoria della vexata questio, mentre con l’interrogazione si chiedeva conto della strategia riguardo l’opera.

I lavori riprendono domani alle 10.00 con la discussione delle question time rimanenti.

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