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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PAT * LAVORI AULA POMERIGGIO: « DISCUSSIONE SULLA TRATTA TRENTINA DELLA FERROVIA DEL BRENNERO E DEL BYPASS FERROVIARIO DELLA CITTÀ DI TRENTO »

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19.38 - martedì 9 novembre 2021

Ad impegnare nel pomeriggio il Consiglio provinciale è stata, in particolare, la comunicazione sul progetto di tratta trentina della ferrovia del Brennero e del bypass ferroviario della città di Trento, che il presidente della Giunta provinciale ha presentato su richiesta di buona parte delle minoranze. Ben 15 le proposte di risoluzione presentate dai consiglieri. L’aula ha iniziato a discutere solo della prima, di Paola Demagri, non ancora votata e sulla quale grava il parere negativo della Giunta. In precedenza su proposta delle minoranze l’aula ha nominato Massimiliano Caligiuri nel collegio dei revisori dei conti dell’Appa, ripetendo la votazione a scrutinio segreto su richiesta di Ferrari e Tonini del Pd, che hanno accusato Savoi (Lega) di aver manifestato prima pubblicamente la propria intenzione di voto.

I lavori proseguono domani alle 10.00.

 

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Iniziato il dibattito in aula sulla comunicazione del presidente Fugatti in merito al progetto della nuova tratta della ferrovia del Brennero con il bypass di Trento. Quindici le proposte di risoluzione dei consiglieri, una sola discussa ma non ancora votata.

Ad impegnare nel pomeriggio il Consiglio provinciale è stata, in particolare, la comunicazione sul progetto di tratta trentina della ferrovia del Brennero e del bypass ferroviario della città di Trento, che il presidente della Giunta provinciale ha presentato su richiesta di buona parte delle minoranze. Ben 15 le proposte di risoluzione presentate dai consiglieri. L’aula ha iniziato a discutere solo della prima, di Paola Demagri, non ancora votata e sulla quale grava il parere negativo della Giunta. In precedenza l’aula aveva nominato con voto a scrutinio segreto Massimiliano Caliguri nel collegio dei revisori dei conti dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente.

Alla ripresa pomeridiana dei lavori il Consiglio provinciale ha concluso la discussione di questa mattina sulla mancata nomina del vicepresidente dell’assemblea legislativa.

Filippo Degasperi (Onda Civico) ha difeso l’ufficio di presenza che, a suo avviso, funziona perfettamente assolvendo ai suoi compiti senza particolari intoppi e risparmiando anche un’indennità. Indennità che confluisce nel fondo a sostegno delle famiglie in difficoltà. Se il presidente ha bisogno di sostituti ci sono i questori a sua disposizione. Infine secondo Degasperi la maggioranza avrebbe potuto sostenere l’autocandidatura di Marini alla vicepresidenza, magari per creare qualche crepa nelle minoranze. La prossima conferenza dei capigruppo dovrebbe a suo avviso discutere del tempo dedicato a questo argomento. Sull’ordine dei lavori di questa seduta consiliare, Degasperi ha ricordato che nella scorsa legislatura i tempi contingentati sono stati chiesti in varie occasione e quindi non c’è nulla da scandalizzarsi se vengono chiesti anche su una norma attuale come quella sulla scuola. Norma proposta dal consigliere a favore dei docenti, alla quale la maggioranza doveva dimostrarsi favorevole per coerenza con le posizioni che sosteneva nella passata legislatura.

Paolo Zanella (Futura) ha giudicato negativamente la gestione d’aula di oggi da parte del presidente Kaswalder, ricordandone le espressioni a suo avviso inopportune – l’ultima delle quali dando ieri quando ha dato del tu alla Garante dei diritti dei detenuti – per chi dovrebbe invece assicurare il rispetto dell’aula e i diritti delle minoranze, come previsto dal regolamento. Secondo Zanella Kaswalder non ha alcuna considerazione per i consiglieri di minoranza, ai quali ha negato anche solo 2 o 3 minuti di intervento, come è accaduto con Demagri e Marini.

Il presidente della Giunta Fugatti ha informato l’aula di poter effettuare solo oggi l’informativa chiesta dalle minoranze sulla ferrovia del Brennero.

Caliguri nominato revisore dei conti dell’Appa. Con ripetizione del voto segreto

L’aula ha poi nominato su indicazione delle minoranze Massimiliano Caliguri nel collegio dei revisori dei conti dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente. Caligiuri ha ottenuto 8 voti a scrutinio segreto, con 15 schede bianche e 5 nulle. La votazione è stata ripetuta due volte, nel primo caso per un disguido tecnico, nel secondo perché Farrari e Tonini del Pd hanno contestato il comportamento di Savoi (Lega), giudicato gravemente scorretto perché il consigliere leghista ha manifestato prima di depositare la scheda la propria intenzione di voto, violando apertamente la regola della segretezza. A quel punto il presidente Kaswalder ha sospeso i lavori e convocato i capigruppo per richiamare i consiglieri a un comportamento più rispettoso. Oltre ad accogliere la proposta di Ferrari di ripetere il voto segreto, i capigruppo hanno condiviso la richiesta del presidente Fugatti di anticipare la trattazione del punto all’ordine del giorno che prevede la sua comunicazione sul progetto di quadruplicamento della ferrovia del Brennero, a quello sulla discussione del bilancio consolidato della Provincia. Al rientro in aula, dopo la votazione su Caligiuri Paola Demagri (Patt) ha chiesto e ottenuto 20 minuti di sospensione per permettere alle minoranze di trovare un accordo sulle 9 proposte di risoluzione presentate.

 

PROGETTO FERROVIA DEL BRENNERO: COMUNICAZIONE E DISCUSSIONE.

Fugatti: la Giunta si è attivata e ha ottenuto le risorse necessarie al progetto. E il confronto con i consigli comunali c’è stato.

Il presidente della Giunta Maurizio Fugatti ha ricostruito l’intero percorso storico del progetto ferroviario per inquadrare anche temporalmente i momenti delle scelte fatte. Questo il testo del suo intervento: “Il progetto di cui stiamo parlando fa parte del lotto 3 delle tratte di accesso all corridoio del Brennero. Per il lotto 3 l’iter approvativo avviato nel 2003 fu sospeso, in quanto il progetto non è stato favorevolmente valutato dalla Provincia Autonoma di Trento tanto che nell’ambito dell’istruttoria di V.I.A. alla Provincia ha presentato altre possibili alternative al tracciato proposto, previsto in destra Adige, supportate da uno specifico studio di impatto ambientale. Tra queste soluzioni quella definitiva “parietale” in sinistra orografica della valle ha ottenuto con prescrizioni il parere favorevole della Giunta Provinciale con Delibera n.2264 del 17/09/2003. Successivamente il 26 febbraio 2007, RFI e PAT hanno stipulato una specifica convenzione per definire i termini e gli impegni reciproci finalizzati ad una nuova elaborazione progettuale, che viene completata nel 2008 e approvata con Deliberazione n.2897 del 7 novembre 2008 dalla Giunta della PAT. Tale iniziativa portò ad una nuova soluzione di tracciato, molto diversa da quella originaria e la nuova versione del Progetto Preliminare fu inviato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti nel 2009. Per l’ultimo tratto del lotto 3, furono esaminate tre alternative di tracciato (soluzione A, B e C). Lo studio di impatto ambientale trovò nell’alternativa C la soluzione che consentiva un affiancamento della linea storica in rettilineo con minori problemi tecnico progettuali grazie alla livelletta altimetrica della linea ottimale. Il Progetto Preliminare 2009 presentò tuttavia ancora alcuni elementi di criticità. In data 28 aprile 2009, RFI ha inviato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti il Progetto Preliminare ed il SIA così elaborati, per l’avvio della procedura per accertamento della compatibilità ambientale dell’opera e per il perfezionamento, ad ogni fine urbanistico ed edilizio, dell’intesa Stato – Regione sulla sua localizzazione, ai sensi dell’art 3 del D.lgs. n.190 del 20 agosto 2002.

Con nota del 30/03/2010 il Ministero dell’ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha richiesto il perfezionamento della documentazione progettuale presentata, sospendendo il proprio iter istruttorio. A partire da giugno 2014 d’intesa con la provincia di Trento e con l’accordo dell’allora Commissario Straordinario de Governo, RFI ha affidato alla società Italferr l’esecuzione della rivisitazione ed aggiornamento tecnico normativo del progetto preliminare essendo nel frattempo emersa l’ulteriore esigenza della rispondenza del progetto a più recenti standard sul tema relativo alla sicurezza in galleria e del recepimento delle nuove specifiche tecniche di interoperabilità – STI -vigenti da gennaio 2015. La definizione delle alternative progettuali a base della Project Review discende dalle criticità riscontrate in riferimento ai possibili tracciati ferroviari individuati nel corso delle precedenti fasi di studio e progettuali, valutando due alternative progettuali denominate “Variante A” e “Variante B”. il cosiddetto “Tracciato di progetto” ha fornito i migliori compromessi in termini di fattibilità tecnica ed ambientale. Con il protocollo di Intesa tra comune di Trento, Provincia autonoma di Trento e RFI S.p.A. sottoscritto ad aprile 2018, è stata avviata un’analisi che considera la Circonvallazione di Trento come parte integrante dei progetti di riqualificazione urbana e potenziamento della mobilità all’interno della città di Trento.

Tra gli obiettivi del protocollo vi era l’istituzione di un gruppo di lavoro paritetico tra i soggetti firmatari del Protocollo che ha condotto uno studio di fattibilità tecnico economica per la collocazione a livello ribassato della linea storica della ferrovia del Brennero tra l’ex Scalo Filzi e Via Monte Baldo (interramento della linea storica nel tratto urbano) e il raddoppio della linea Trento – Malè (progetto NorduS), per la cui realizzazione, la Circonvallazione di Trento risulta propedeutica. In data 11/11/2019 è stato sottoscritto un atto aggiuntivo al protocollo del 2018, ai fini di avviare la Project Review del Progetto Preliminare sviluppato nel 2015 della parte relativa alla circonvallazione di Trento, con l’obiettivo di rendere conforme l’intervento agli esiti degli studi del gruppo di lavoro (GdL). In particolare, è stata introdotta la predisposizione per la futura stazione provvisoria di Trento, che potrà essere attivata durante la realizzazione dell’interramento della linea ferroviaria esistente nel tratto urbano. Nel corso del 2021 è stato sviluppato il Progetto di Fattibilità tecnico ed economica della Circonvallazione di Trento, che fa parte degli interventi individuati recentemente nell’Allegato IV della legge 29 luglio 2021, n.108 e rientra nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), piano di attuazione del Next Generation EU.

Da questa ricostruzione storica appare evidente come l’impatt progettuale e le scelte strategiche che interessano la città di Trento abbiano le loro radici in un periodo antecedente il 2018. Relativamente al processo di condivisione e partecipazione, la PAT nel corso dell’intero iter progettuale ha effettuato numerosi incontri con i territori (13 solo nell’anno 2009 con Comuni, Circoscrizioni, Associazioni di categoria, ecc.) per presentare e condividere l’iter di valutazione delle scelte. In data 20 ottobre 2021 infine la proposta progettuale è stata oggetto di discussione in Consiglio Comunale a Trento alla presenza di rappresentati della PAT e di RFI. Vanno inoltre ricordate le attività svolte dal Comitato Tecnico Scientifico dell’Osservatorio per il Corridoio del Brennero che ha seguito passo passo l’evoluzione delle diverse soluzioni progettuali fino ad arrivare alla condivisione della soluzione oggi proposta, oltre agli incontri recentemente effettuati dal Comune di Trento con le circoscrizioni direttamente interessate dall’opera”.

 

 

LA DISCUSSIONE

Paolo Zanella: troppo forte l’impatto acustico sul territorio. La Provincia chieda l’interramento fino all’Interporto.

Paolo Zanella (Futura) ha chiesto al presidente di integrare la sua informativa con notizie sullo stato di progettazione dell’intera tratta della nuova ferrovia del Brennero.
Fugatti ha risposto che a Rovereto il Consiglio comunale ha chiesto e ottenuto di discutere con lui dell’ipotesi di interramento della linea ferroviaria per questa città viste le problematiche emerse in merito al passaggio sotto il monte Zugna. Per questo si è ragionato sull’interramento della linea esistente. L’amministratore delegato di RFA ha manifestato apertura per quanto riguarda questa progettazione e la Provincia si è impegnata a chiedere il necessario finanziamento anche per Rovereto. Si attende ora il progetto per poi decidere il relativo finanziamento.
Zanella ha osservato che il presidente non ha detto nulla circa le tratte di completamento a sud e a nord di Trento e Rovereto. Queste sono tratte importanti per i paesi collocati lungo l’asta dell’Adige, visti i 300 treni lunghi e pesanti che transiteranno lungo la linea (uno ogni 5 minuti) con un notevolissimo impatto acustico per chi abita vicino. Importante per Zanella è che quindi la progettazione vada avanti tenendo conto del problema dell’impatto sulla vita dei paesi e degli abitanti. Serve quindi chiarire con la progettazione il tragitto dell’opera. Occorreranno anche delle stime per capire i costi. Per Zanella occorre sapere se i gruppi di lavoro tecnici sono stati o no istituiti. Per Trento i problemi sono legati al rischio idrogeologico. L’altra questione enorme è la tutela di tutta la popolazione della provincia dall’inquinamento acustico dovuto dall’impatto ferroviario, anche negli ultimi chilometri di Roncafort e Canova, che potrebbero subire una palese iniquità rispetto agli abitanti nel tratto interrato. La Provincia – ha concluso – dovrebbe chiedere l’interramento fino all’Interporto per tutelare tutti gli abitanti del capoluogo e della provincia.

 

Paccher: La Giunta Fugatti ha trovato i soldi che prima non c’erano.

Roberto Paccher (Lega) elogiando e ringraziando a nome di tutti i trentini la Giunta, ha ricordato che si parla di interramento della ferrovia del Brennero dal 2001, quando nasceva l’idea di questo progetto. Ma già sorgevano allora forti dubbi sulla fattibilità. L’unica cosa che mancava rispetto a queste idee erano i soldi. La Giunta Fugatti merita un plauso per Paccher perché si è attivata per questo e ha portato a casa un miliardo di euro per realizzare l’opera che, altrimenti, rimaneva fumosa. Questo è il punto fermo da cui partire: quei soldi non c’erano ed erano inimmaginabili fino a poco tempo fa. Quanto ai 300 treni al giorno sul nostro territorio, secondo Paccher da un lato le minoranze continuano a ripetere che il trasporto merci va trasferito su rotaia, insiste però ad evidenziare, dall’altro, i problemi derivanti da questa scelta.

 

Degasperi: mancano informazioni e c’è grande incertezza.

Filippo Degaperi (Onda Civica) ha ricordato che il tracciato era noto dal marzo del 2017 ma solo oggi il progetto preoccupa gli abitanti delle zone di Trento interessate dall’opera. Nel 2009 la Provincia informava che il progetto prevede che la ferrovia entri in galleria all’altezza dello scalo Filzi e prosegua poi fino ad Acquaviva per circa 8 km. A Bolzano la pianificazione urbanistica ha già affrontato e risolto la questione dell’attraversamento del territorio. A suo avviso sarebbe interessante sapere quel che prevede il progetto RFI per tutto il resto del territorio trentino, perché su questo aspetto c’è assoluta incertezza. Ma se ci sono i soldi per realizzare l’opera a Trento, bisognerebbe sapere cosa si prevede per la tratta prima e dopo Trento. Per Degasperi occorre anche fare chiarezza sul tunnel di base del Brennero, perché non si capisce ancora bene come, dove e soprattutto quando si finirà. La società che sta costruendo l’opera parlava della costruzione dell’opera entro il 2020. Il consigliere ha anche chiesto come mai il Trentino non sia stato coinvolto nel confronto con la società incaricata della costruzione nel momento in cui Tirolo e Alto Adige hanno protestato per i ritardi nella realizzazione del progetto. Oggi l’ipotesi è che l’opera sarà pronta nel 2038. Infine il tema dei 400 : “il problema non è campato in aria perché questo numero è previsto dal progetto. Il problema è allora di capire quali iniziative adotterà la Pat per mitigare l’impatto sul trentino in termini di rumori, vibrazioni e sicurezza. Si parla di velocità e capacità mirabolanti ma nessuno accenna alla sicurezza e di quel che accadrà ai cittadini che abitano in prossimità della linea”.

 

Demagri: questa è l’opera più importante per il Trentino.

Paola Demagri (Patt) ha precisato di voler solo porre domande per ottenere risposte riservandosi poi approfondimenti. Questo progetto è a suo avviso l’opera più importante per il Trentino nei prossimi anni, perché ha effetti sia ambientali sia economici destinati ad impattare su più aree e comunità. Demagri ha poi letto la risoluzione da lei depositata per rendere sempre più concreta la collaborazione fra la Provincia e il Comune e fornire ai cittadini maggiori informazioni.

 

Rossato: abbiamo le stesse domande che FdI ha posto al sindaco di Trento.

Katia Rossato (FdI) ha sottolineato che l’attuale Giunta provinciale si è accollatal’onere di reperire le risorse finanziarie per realizzare quest’opera dopo essersene fatta carico. Ha posto però anche una serie di domande su un’opera tanto impattante sul territorio e che condizionerà la vita dei cittadini per molti anni. Eccole: com’è possibile ascoltare il territorio e interpretare le istanze dei cittadini in 45 giorni, quando il progetto è praticamente deciso? Possiamo permetterci di creare una città di serie A e una città di serie B in prossimità degli ingressi del passante ferroviario? Perché scartiamo a priori l’alternativa della destra Adige? Solo per accaparrarsi dei fondi del PNRR che rischieremo di perdere? Sono interrogativi – ha aggiunto Rossato – che ancora oggi aspettano una risposta al pari di quelli sottoposti dal Gruppo Consiliare Comunale di Fratelli d’Italia al Sindaco di Trento. La consigliera ha ricordato anche il problema dei trecentocinquantamila mezzi pesanti che dovranno trasportare il materiale estratto per realizzare le gallerie. E ha concluso sottolineando che “non si deve scartare a priori l’alternativa della destra Adige solo per accaparrarci i fondi del Pnrr”.

 

Coppola: no al sacrificio della collina est di Trento e alla riservatezza sul progetto.

Lucia Coppola (Misto-Europa Verde) ha giudicato utile e necessaria questa comunicazione, perché anche se l’attenzione è tutta puntata sul Comune di Trento, si sta parlando dell’opera delle opere per la nostra provincia. Con un impatto che urbanisticamente è il più importante in assoluto degli ultimi decenni. La popolazione si aspetta che la Provincia non lasci solo il Comune di Trento. I dubbi sono assolutamente leciti anche se noi siamo favorevoli al passaggio dei trasporti da gomma a rotaia. Ma la collina est di Trento è la scelta più improvvida che si possa fare. Le preoccupazioni dei cittadini e delle circoscrizioni che oggi vanno emergendo sono quindi del tutto lecite. Le forzature sono controproducenti da questo punto di vista. Coppola ha evidenziato di aver messo l’accento nella sua risoluzione sulla pericolosità geologica della zona Maranza che è interessata da una paleofrana che ha spinto il Comune ha vietare in certi punti il transito. Vi sono per la consigliera numerosi problemi idrogeologici che emergono in merito al progetto di interramento. L’ingegner Romeo non si è più presentato ad alcun incontro pubblico. I dettagli del progetto non sono chiari per nessuno. Occorre ridurre quindi la riservatezza su questo progetto.

 

Manica: istituire una task force provinciale con cui sostenere il Comune.

Alessio Manica (Pd) ha apprezzato che Fugatti abbia ricostruito l’intera vicenda di un progetto che è molto complesso. E ha precisato che l’obiettivo della richiesta di comunicazione delle minoranze non è di opporsi al progetto ma la necessità di preparare e costruire bene dal punto di vista complessivo e urbanistico le condizioni e modalità di attraversamento del territorio con questa infrastruttura, a partire dalla città di Trento. A Trento stiamo infatti assistendo a un’accelerazione di questo progetto, con tempi strettissimi di dibattito pubblico e di spiegazioni da dare alla comunità. Manica ha tenuto a sottolineare comunque, che se non vi fosse stato il passaggio del protocollo sottoscritto dalla precedente Giunta provinciale nel 2018, RFI non avrebbe avuto le condizioni progettuali di base per accedere all’attuale finanziamento del Pnrr. Per il consigliere non sono stati quindi solo i viaggi del presidente Fugatti ad aver permesso oggi di poter contare sulle risorse necessarie per questo progetto. A suo avviso oggi la Giunta provinciale deve sprigionare un di più di impegno. Istituendo una task foce provinciale che si affianchi al Comune di Trento per fronteggiare tutte le richieste provenienti dalla comunità, ad esempio per spiegare il perché sia stato abbandonato il progetto di percorso in destra Adige. Questo affiancamento della Provincia oggi si percepisce poco rispetto alla domanda di informazione della cittadinanza. Questo anche per il resto del Trentino dove le questioni non sono state ancora affrontate. Manica ha detto di voler sapere cosa succederà ad esempio nella Vallagarina, da Calliano ad Ala. Ma anche a Lavis.

 

Marini: ora c’è un po’ più di trasparenza, ma non troppa.

Alex Marini (Misto-5 Stelle) ha riconosciuto che oggi è stata fornita un po’ di trasparenza in più ma non troppa. Secondo il consigliere Fugatti ha precisato sì il costo costo dell’opera e riepilogato l’iter amministrativo ma non ha informato il Consiglio sulla discussione che ha portato ai protocolli e agli accordi sottoscritti su quest’opera. Non esiste neanche un dossier che indichi tutto quel che è stato fatto e che compete alla Provincia e allo Stato. RFI ha prodotto un progetto di fattibilità di 120 pagine. Entro il 2035 ci dovrebbe essere un raddoppio delle merci trasportate sull’asse ferroviaria del Brennero, ma non viene specificato di che tipo di merci si tratta. Alla faccia del chilometro zero e dei cambiamenti climatici e della riduzione delle emissioni. Anche l’analisi costi benefici, che dovrebbe essere positiva, manca dei numeri per capire se l’opera sia economicamente vantaggiosa o no. Nelle 3000 pagine del ministero delle infrastrutture e trasporti l’analisi non si trova. Il presidente ha evidenziato che costi ve ne saranno e che i benefici supereranno i costi. Nessun numero però si trova nemmeno qua. Secondo Marini occorrerebbe che la Provincia intervenga adesso per ridurre il traffico su gomma. Sul dibattito pubblico, RFI ha annunciato la nomina di un esperto perché lo coordini. Ma per fare tutto questo occorre essere messi nelle condizioni di conoscere i costi e i benefici dell’opera.

 

 

LE RISOLUZIONI

No di Fugatti alla risoluzione Demagri. Cia: noi di FdI non parteciperemo al voto.

La risoluzione 122 proposta da Paola Demagri (Patt), giudicata non condivisibile da Fugatti, vuole impegnare la Giunta ad avviare una collaborazione più concreta tra Provincia e Comune di Trento per un’opera come questa, che cambierà radicalmente lo scenario sia della città capoluogo che della Vallagarina, e ad intraprendere azioni informative di respiro comunale e provinciale che sappiano mettere in luce vantaggi e opportunità di un’opera di così grande portata.

A fronte del no della Giunta, Manica (Pd) ha rilevato la contraddittorietà del parere negativo su questa risoluzione che chiede solo la collaborazione che, secondo lo stesso presidente Fugatti, la Provincia vuole sviluppare con il Comune di Trento.

Cia ha ricordato che il progetto è da decenni all’attenzione delle amministrazioni comunali di cnetro sinistra. A suo avviso è quindi poco generoso che la risoluzione Demagri chieda più concretezza quando questa Giunta con il presidente Fugatti ha già dimostrato questa concretezza recandosi ad ascoltare e a confrontarsi in Consiglio comunale. Da 20 anni inoltre si danno informazioni e si coinvolge la cittadinanza. Cia ha annunciato la non partecipazione al voto su questa risoluzione.

Devid Moranduzzo (Lega) ha ricordato che il progetto di Comune e Provincia risale al 2003 e giace inattuato da oltre 15 anni. Questa Giunta – ha proseguito – ha reperito le risorse necessarie per la sua realizzazione tra i fondi del Pnrr. Dopo una fase di consultazione doverosa, per Moranduzzo ora il progetto deve partire spedito senza interruzioni anche per le centinaia di milio di euro di indotto e gli oltre 10.000 occupati che genererà.

 

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