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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PAT * LAVORI AULA POMERIGGIO « APPROVATE 2 DELLE 6 RISOLUZIONI RIMASTE SUL DOCUMENTO PRELIMINARE ALLA VARIANTE AL PUP, PER IL CORRIDOIO EST (VALDASTICO) »

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18.01 - mercoledì 6 aprile 2022

Approvate dal Consiglio nel pomeriggio 2 delle 6 risoluzioni rimaste sul documento preliminare alla Variante al Pup per il corridoio est (Valdastico).

Respingendo quattro risoluzioni e approvandone due – di Coppola e Cia – dopo aver concordato un nuovo testo, nel pomeriggio il Consiglio provinciale ha concluso la discussione dedicata al documento preliminare all’adozione di una Variante al Pup che prefigura un corridoio est con un possibile sbocco a Rovereto sud dell’autostrada della Valdastico. I lavori proseguono sulla comunicazione della Giunta chiesta dalle minoranze sull’aumento dei costi dell’energia elettrica che sta gravando sulle famiglie e sulle imprese del Trentino.

Coppola: valutare la realizzabilità di opere ferroviarie prioritarie e importanti. SI.
L’assemblea legislativa, pur respingendo la premessa della risoluzione promossa da Lucia Coppola (Europa Verde) ha approvato il dispositivo completamente riformulato d’intesa con il presidente Fugatti, che impegna la Giunta a valutare la realizzabilità di opere ferroviarie prioritariamente importanti per gli accessi ai territori limitrofi e per le connessioni interne intervallive del Trentino, tra le quali il collegamento ferroviario tra l’asse Verona-Brennero e il lago di Garda, la ferrovia dell’Avisio e il potenziamento della linea della Valsugana. Coppola ha spiegato che con l’accordo con la Giunta ha permesso almeno l’approvazione di un punto della versione originaria della sua risoluzione che altrimenti sarebbe stata completamente cassata. Paolo Zanella (Futura) che ha sottoscritto la versione iniziale della risoluzione, ha espresso dispiacere per la modifica accettata da Coppola, che sancisce impegni già previsti dalla Giunta, ma ha comunque preannunciato il suo voto favorevole. E ha aggiunto che il costo del prolungamento in Trentino della Valdastico sarebbe un non senso visto che si risparmierebbero solo 20 minuti di strada.

Alessio Manica (Pd) ha garantito il voto favorevole a quello che resta della risoluzione origianaria, ma ha contestato l’assenza del piano della mobilità provinciale. Manica ha segnalato che la BeBreMI, autostrada lombarda citata come esempio dai sostenitori della Valdastico, era partita con una previsione di costo pari a oltre 800 milioni di euro e alla fine è invece costata oltre 2 miliardi. Inoltre ha accumulato negli anni un deficit che oggi a mmonta a più di 300 milioni di euro. Il consigliere ha infine stigmatizzato il richiamo del presidente Fugatti a Bruno Kessler che si era espresso a favore della Vadastico. Questa a visione era sicuramente avanti all’epoca di Kessler, vale a dire 50 anni fa, ma è troppo arretrata rispetto all’epoca attuale.
Roberto Paccher (Lega) ha sottolineato che qui non si parla affatto di Valdastico e di tracciato perché l’argomento è l’estensione del corridoio est fino a Rovereto sud. A suo avviso Zanella è il portavoce del partito del no a tutte le opere infrastrutturali pubbliche. Il vantaggio per chi proviene dal Veneto utilizzando fino in Trentino la nuova autostrada sarebbe di un’ora e non di 20 minuti.

Ugo Rossi (Miso-Azione) ha negato di appartenere al partito del no e ha accusato Paccher di essere stato a suo tempo in prima fila contro l’acciaieria di Borgo come pure al termovalorizzatore. Per Rossi il vero problema è che oggi non stiamo affatto parlando di prolungamento in Trentino dell’autostrada della Valdastico, ma di una variante al Pup. Questo progetto è basato su una delibera che richiama un atto aggiuntivo che in realtà non esiste, perché la mancanza della firma del Ministero evidenzia una lacuna che occorreva colmare. La domanda é: il Ministero è stato interpellato per ottenere questa firma. Il consigliere ha chiesto formalmente alla Giunta di rivolgersi al Ministero per ottenere una risposta su questo punto.
Paccher è ha ribattuto a Rossi ricordando che l’acciaieria di Borgo era stata chiusa 2 volte dalla Magistratura. A Rossi ha riconosciuto di non appartenere al partito del no.

Alex Marini (Misto-5Stelle) ha giudicato annacquato il testo concordato da Coppola con la Giunta e ha invitato a non procedere per singoli pezzi quando si tratta di un’opera che dovrebbe essere inserita in una prospettiva complessiva in termini di sostenibilità, tenendo ad esempio in considerazione il nesso che il piano provinciale per la mobilità deve prevedere con il piano per l’energia.

 

Ferrari: abbandonare del tutto il progetto Valdastico e investire sulla rotaia. NO.
Il Consiglio ha invece respinto con 19 no e 9 voti a favore la risoluzione proposta di Sara Ferrari (Pd) e illustrata dal collega Olivi, che voleva impegnare la Giunta a revocare la variante al Pup e ad adoperarsi sul piano nazionale per il definitivo abbandono del progetto Valdastico per investire invece risorse nel trasporto su rotaia in accordo con la Regione Veneto. “Le montagne del Trentino e del Veneto – ha ragionato Olivi – non dovrebbero essere baipassate con una lunga galleria come il progetto Valdastico prevede, ma valorizzate”. Olivi ha spiegato i tre motivi a suo avviso dirimenti che rendono non condivisibile il progetto dell’uscita dell’autostrada della Valdastico a Rovereto sud perseguita sostenuta dal presidente Fugatti: in primo luogo perché sarebbe dannosa per il turismo in quanto produrrebbe un danno ambientale elevatissimo e tale da cozzare con il requisito della sostenibilità che oggi richiama i visitatori in Trentino. In secondo luogo Olivi ha negato che questo sbocco favorirebbe lo sviluppo industriale di Rovereto e Vallagarina che avrebbe invece bisogno di crescita tecnologica. In terzo luogo la nuova autostrada non va costruita perché non pagherebbe la Provincia, perché sarebbe sbagliato favorire gli investimenti e gli affari altrui.

Luca Guglielmi (Fassa) ha ricordato che anche in Val di Fassa si sono persi anni a parlare di strade mentre il vicino Alto Adige portava avanti progetti di gran lunga più attenti alle necessità dei territori e al bene della provincia di Bolzano. Non è vero infine, secondo Guglielmi, che facendo l’interesse del Veneto non si farebbero gli interessi del Trentino. Questo significa non capire cosa significa puntare alla crescita dell’economia.
Paolo Zanella (Futura) ha ricordato che l’Alto Adige raccomanda di non fare nuove autostrade e di puntare a soluzioni alternative. Quanto al tema a cui il vicepresidente Tonina continua a chiedere di attenersi negli interventi, che non riguarda la Valdastico ma dell’adozione preliminare della variante al Pup, Zanella ha segnalato che il presidente Fugatti nel suo intervento ha parlato solo di Valdastico.

Rossi ha chiesto di riflettere sul fatto che quando ottenendo una proroga della concessione di 13 anni come è accaduto all’A4, il vantaggio economico che se ne ricava è tale che dovrebbe indurre a ridurre i pedaggi. Ha poi ricordato che nel documento preliminare alla variante al Pup che risale a 2 anni si dichiara che è in corso la sottoscrizione della delibera di quest’atto.

Paccher ha precisato che il presidente Fugatti nella sua replica ha parlato di Valdastico perché nessuno dei consiglieri intervenuti si è riferito solo al documento preliminare alla Variante al Pup. Tutti hanno parlato di Valdastico. Ha concluso esprimendo la sicurezza che l’A4 applicherà alla Valdastico completata tariffe e pedaggi che ne promuoveranno l’utilizzo dovendo rendere redditizio l’investimento compiuto per un’autostrada che da 50 anni attende di essere ultimata.

Marini ha citato gli obiettivi indicati dalla Commissione europea ai quali anche la Provincia autonoma di Trento dovrebbe attenersi per quanto riguarda la strategia nel settore della mobilità, che punta sia alla sostenibilità e alla riduzione delle emissioni inquinanti derivanti dai mezzi di trasporto, sia ad applicare tariffe tariffe differenziate per incentivare scelte che tengano conto dei costi ambientali e delle esternalità negative derivanti dalla realizzazione di grandi infrastrutture come la prospettata Valdastico.
Ivano Job (Lega) ha pronosticato che il pedaggio di questa come di altre analoghe infrastrutture “sarà carissimo”. I costi saranno infatti molto alti perché “spostando gli incassi da un percorso all’altro, a qualcuno dovrà mancare”. Ad esempio all’A22, ha ipotizzato Job. Sicuramente utilizzare la Valdastico completata risulterà più caro rispetto al pedaggio richiesto dall’Autobrennero. A suo avviso quindi la Variante potrà essere approvata.

 

Manica: no al corridoio-Valdastico tenuto conto delle valutazioni del Cal. NO
L’aula ha respinto con 20 no e 8 voti a favore anche la risoluzione di Alessio Manica impegnava la Giunta a revocare la proposta di variante al Piano Urbanistico Provinciale sull’allargamento del corridoio infrastrutturale di accesso est, alla luce delle valutazioni e delle analisi richieste dal Cal con un documento che evidenzia ben più di una perplessità e chiede approfondimenti socio-economici, ambientali e trasportistici. Manica ha ribadito che il Consiglio provincialedi Bolzano avedva detto un chiaro no alla Valdastico già due anni fa. Il consigliere ha poi ribadito che “noi quest’opera la consegniamo ad altri”. Infine ha osservato che il solo cantiere per la costruzione dell’autostrada rimarrà aperto i 12 anni mentre per la realizzazione definitiva ne serviranno almeno 15. E i costi non si riusciranno mai a coprire perché pochissimi rispetto alle previsioni saranno i mezzi che transiteranno dalla nuova arteria.

Guglielmi ha ammonito a stare attenti quando si afferma che Bolzano avrebbe detto di no alla Valdastico. Ha poi aggiunto che l’Alto Adige lavora da 30 anni sulla rotaia a favore del turismo diversamente dalle Giunte trentine che nelle passate legislature non si sono preoccupate allo stesso modo di questo settore.

Rossi ha ricordato che l’atto in cui si prefigura lo sbocco a Rovereto sud fa riferimento a un progetto che si dichiara essere in corso di sottoscrizione. Questo a suo avviso non è un modo serio di agire. Leggendo questo documento si nota come la Giunta abbia compiuto l’ennesimo pasticcio.
Marini ha ricordato che esiste anche la possibilità di utilizzare la firma digitale.

 

Dallapiccola: riattivare la valutazione del progetto con sbocco a Trento sud. NO
La risoluzione proposta da Michele Dallapiccola del Patt, respinta con 21 no, 4 sì e 4 voti di astensione, mirava a impegnare la Giunta provinciale a sospendere ogni valutazione in merito all’ipotesi di sbocco del prolungamento della A31 in Vallagarina e a riattivare il percorso di valutazione sociale ed economica per l’alternativa progettuale con sbocco a Trento Sud.
Rossi ha preannunciato il suo voto favorevole perché richiama un lavoro svolto ma non ricordato nel documento della Giunta che accompagna la variante al Pup, e cerca di migliorare questo testo.

 

Zanella: si chieda al governo di ripensare il prolungamento dell’A31. NO.
La risoluzione di Paolo Zanella (Futura), respinta con 19 no e 11 sì, voleva impegnare la Giunta ad arrestare il procedimento di variante del Pup e, alla luce dei cambiamenti nazionali e internazionali, a chiedere al Governo di ripensare il progetto di prolungamento della Valdastico, opera oggi del tutto insensata.

 

Cia: lo sbocco dell’autostrada sia frutto di un tavolo di concertazione. SI’.
L’aula ha infine approvato con 21 voti a favore l’ultima risoluzione proposta da Claudio Cia (Fratelli d’Italia) e riformulata d’intesa con il presidente Fugatti, impegna la Giunta in due direzioni: a) a riaffermare l’utilità e la necessità della concertazione tra soggetti pubblici e privati cointeressati allorquando dopo la variante urbanistica al Pup in corso si dovesse esaminare un progetto di collegamento tra la Valdastico nord e l’A22 nonché la relativa gamma di ipotesi di localizzazione della connessione; b) a confermare che per i nuovi collegamenti e le relative scelte localizzative da realizzare nell’ambito dei corridoi infrastrutturali di accesso oggetto della variante in corso, che richiedono l’intesa tra la Provincia, lo Stato e altri enti territoriali ai sensi delle norme di attuazione dello Statuto speciale e della legislazione in materia, l’assenso della Provincia viene prestato previa valutazione strategica sull’ipotesi progettuale di massima, da condurre in coerenza con i contenuti fondamentali del Pup e in osservanza delle procedure previste dall’articolo 44. Cia ha dichiarato che a scanso di equivoci il suo partito è a favore della Valdastico. L’unica criticità – ha precisato – riguarda l’uscita dell’autostrada a Rovereto sud. Di qui la richiesta di una concertazione per decidere la localizzazione dello sbocco tra i soggetti pubblici e privati interessati all’opera.

Manica ha giudicato quello di FdI un tentativo di rimanere nella maggioranza nonostante i dubbi espressi dal gruppo guidato da Cia sullo sbocco a Rovereto sud. Ha ricordato di aver portato in aula su questo tema decine di cifre e di ragionamenti tratti da documenti ufficiali e anche prodotti dalla stessa Giunta Fugatti. “Mi dispiace che in aula non siano stati portati dalla maggioranza elementi di sostanza a supporto di questo progetto. Ne riparleremo quando in aula arriverà la modifica al Pup e sarà interessante per Manica osservare come la Giunta elaborerà i pareri negativi sostenuti da dati e argomenti imprescindibili pervenuti dai cittadini e dalle amministrazioni locali.

Alessandro Savoi (Lega) ha ricordato che da 20 anni il carroccio ha sempre portato avanti coerentemente la propria posizione favorevole alla Valdastico. Con confronti, convegni, dibattiti e gazebi. Certo – ha proseguito – la politica è il gioco delle parti e oggi l’opposizione gioca a dire “no”. “Siamo consapevoli della difficoltà di realizzare un’opera così importante. Non conta tanto che i soldi ce li mettano gli altri, ma che le cose si facciano, anche se all’investimento concorreranno i finanziamenti di privati”. “L’Autobrennero è un budello e magari ci fossero tre corsie. Anzi – ha tuonato – ce ne vorrebbero quattro. E camion che portino viveri necessari al territorio. E finita la commedia dei no. Basta! E finito il tempo di andare a cavallo. Per lo sviluppo economico servono strade e autostrade. Fanno paura quelli che dicono sempre ideologicamente no. Il mondo è cambiato ed è necessaria la rapidità per raggiungere i luoghi dove si vuole andare”.

Zanella ha rivolto ironicamente i complimenti al consigliere Savoi “perché – ha detto – il suo intervento sembrava il manifesto futurista. Sembrava di essere tornati ai tempi di Depero”.

Rossi ha chiesto e ottenuto di votare separatamente la premessa rispetto ai punti del dispositivo della risoluzione che il consigliere ha dichiarato di condividere perché perfettamente in linea con la legge e con la costruzione di un’ipotesi concreta insieme al Ministero e alla regione Veneto e che deve passare da una concertazione con tutti i soggetti interessati, compresi i privati e i Comuni. Rossi ha motivato invece il suo no alla premessa da cui emerge a suo avviso il lo sforzo di FdI di rimanere nell’alveo della maggioranza. Rivolgendosi infine a Savoi ha osservato che “la politica non si può ridurre al gioco delle parti, altrimenti va bene tutto: essere prima a favore e poi contro la Valdastico, essere prima con Putin e poi contro di lui. La parola gioco non può appartenere a questo consesso. Qui ci sono di mezzo le istituzioni e occorre quindi verificare se l’atto aggiuntivo richiamato dal documento che oggi si discute sia valido o possa essere impugnato da qualcuno con un ricorso”.

Filippo Degasperi (Onda Civica) ha spiegato di aver inizialmente capito che una parte della maggioranza non condividesse l’uscita della Valdastico a Rovereto sud. Invece ora il no all’uscita di Rovereto sud non si vede. La risoluzione di Cia parla di ipotesi e di gamma di localizzazione del punto di connessione. Qui per Degasperi frana la coerenza di cui parlava Savoi. E si è chiesto di quali ipotesi localizzative la Giunta abbia ancora bisogno.
Marini, dopo aver letto una poesia futurista di Marinetti che a suo avviso esprime o stesso sentimento manifestato nel suo intervento da Savoi, sulla concertazione evocata da Cia, ha ricordato che è prevista dalla legge provinciale e prevede espressamente che ci debba essere in particolare nel caso di opere pubbliche previste dal Pup. La normativa obbliga alla concertazione ambientale strategica con incontri e conferenze pubbliche. Occorre quindi per Marini di organizzare la concertazione con tutta la cittadinanza.

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