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CONSIGLIO PAT * LAVORI AULA POMERIGGIO: «AL VIA LA DISCUSSIONE SU RISOLUZIONI OBIETTIVI UE / COMITATO CONDIZIONE ABITATIVA, ELETTI DALZOCCHIO E ZANELLA »

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18.46 - martedì 6 giugno 2023

Consiglio, aperta la discussione sulle risoluzioni sugli obiettivi Ue. Comitato per la condizione abitativa, eletti Dalzocchio e Zanella. Dopo il question time si è passati alle nomine nel Comitato provinciale sulla condizione abitativa. Per la maggioranza è stata eletta, con 17 voti Mara Dalzocchio della Lega e per la minoranza, con 11 voti, Paolo Zanella di Futura. Alex Marini (5 Stelle) presentando la candidatura del consigliere di Futura ha auspicato che questo organismo, istituito con un emendamento al bilancio 2023 di Zanella, venga valorizzato di fronte a un’ emergenza abitativa che grava anche sull’andamento demografico. Una grandissima sfida, ha concluso, che non è stata affrontata nel corso degli ultimi 5 anni, ma si spera che sul finire di questa legislatura e della prossima si possano avviare politiche efficienti per la casa. Paola Demagri (Casa autonomia) ha riconosciuto il lavoro fatto da Zanella su questo tema.

 

Confronto sugli obiettivi dell’Unione Europea

Aperta la discussione sulla risoluzione, firmata da tutti i capigruppo, che impegna la Quinta commissione, in riferimento al “Green Deal Europeo” a esaminare le proposte sulla revisione del mercato dell’energia elettrica, la riduzione dei rifiuti, il trasporto merci e passeggeri. Per l’obiettivo “Un’economia al servizio delle persone”, la promozione di migliori tirocini e per l’obiettivo “Promozione dello stile di vita europeo”, un approccio globale dlal salute mentale e per l’apprendimento un quadro aggiornato di mobilità per l’apprendimento.

Lucia Maestri (Pd) ha affermato che affrontare le questioni europee solo sul piano tecnico non è sufficiente per il Consiglio provinciale. Anche perché c’è uno spostamento politico dai popolari ai conservatori e quindi un mutamento degli assetti che attraversano anche il governo Meloni. Sul Pnrr è in atto un dibattito acceso anche all’interno del centro destra e il governo Meloni, non riuscendo a rimodulare il Pnrr, ha spostato l’attenzione sui controlli della Corte dei conti, scardinando i sistemi di controllo e inficiando la trasparenza. In questo quadro la Pat deve porsi obiettivi chiari, anche se il Pnrr prevede un rapporto diretto Governo – comuni, che in Trentino, rispetto ai comuni del resto d’Italia, non hanno la capacità di spendere i finanziamenti del Pnrr.

I rapporti tra Governo Meloni e Ue, inoltre, sono difficili a causa dell’autonomia differenziata, la flat tax, la mancata riforma del catasto, le concessioni balneari, una serie di nodi che allontanano Roma da Bruxelles. Ora in ballo c’è la terza rata del Pnrr e non si capisce quali siano le prospettive, anche a fronte di un finanziamento di 200 miliardi. In questa situazione il Trentino dovrebbe essere meno vicino a posizioni alla Orban e non vivere il Pnrr come una sorta di cappio. Ma tutte le categorie economiche e sindacale, lo si è visto durante le audizioni in commissione, guardano all’Europa come ad una opportunità e al Pnrr come volano di progresso. Eppure, ha aggiunto, non si sa come la Giunta la si pone nei confronti dell’Europa, al di là dell’Euregio tanto celebrata ma dal contenuto vuoto, e quale è la situazione del Pnrr.
Lucia Coppola (Europa verde) si è concentrata sul Green new deal, sull’emergenza climatica, una sfida globale che deve essere affrontata anche a livello locale perché, come si è visto a Torbole la scorsa settimana, nessun luogo può dirsi sicuro.

Ma per invertire rotta va ristrutturato il sistema economico seguendo la via della riconversione ecologica.
Anche Paola Demagri (Casa autonomia), come Coppola e Maestri, ha riconosciuto l’impegno di Ursula von der Leyen, ma ha aggiunto che ai punti programmatici Ue, per quanto ricchi di umanità, mancano temi come la democrazia, la solidarietà, la centralità delle persone, la necessità di legiferare meglio come dimostra, per Demagri, la storia della legislatura che si sta chiudendo. La Pat, ha detto ancora, ha una grande opportunità di dire la sua sulle politiche europee e di trarre spunto dall’Europa per migliorare le politiche interne per migliorare l’autonomia.

Paolo Zanella (Futura) ha affermato che l’Europa oggi è diversa da quella pre – Covid, ma c’è ancora molto da fare. Il Pnrr, con le sue luci e ombre, è per la prima volta un finanziamento a debito comune, così come fondamentale è il Green deal anche se non può risolvere da solo la questione del surriscaldamento climatico. Così come è importante il capitolo del lavoro e dell’inclusione. C’è quindi un progetto di un’Europa più equa e verde. Le ombre, per Zanella, riguardano molti aspetti della gestione della crisi Ucraina e sull’emigrazione. Riguardo alla risoluzione, Zanella ha ricordato che viene sottolineata la questione dell’energia e su questo ci si dovrebbe confrontare con Bruxelles anche perché l’Italia è l’unico Paese che sta andando verso la competizione, mentre in Europa, come ha ricordato il Copasir, ci sono Paesi, come Svezia, Norvegia, Regno Unito, nei quali le concessioni non hanno scadenza. Purtroppo il Trentino, ha aggiunto, anziché affrontare la questione sull’idroelettrico con prudenza, si è messo sulla strada delle gare nonostante le ambiguità anche giuridiche.

Sui rifiuti, altro tema della risoluzione, secondo il consigliere di Futura si dovrebbe spingere sul riuso e la riduzione dei volumi. Per quanto riguarda l’inclusione sociale, Zanella ha ricordato una sua mozione a riguardo al Dreier Landtag che è rimasta sulla carta perché su questi temi non c’è sensibilità. Per la promozione della salute mentale l’esponente di Futura ha ricordato che si vuole chiudere il reparto psichiatrico di Arco, perdendo così 16 posti e allungando così le liste di attesa a vantaggio delle strutture private che già pullulano in Veneto.

Alex Marini (5 Stelle) ha messo l’accento sull’Euregio che può rappresentare una leva per creare un solido rapporto col mondo tedesco col quale, nonostante le differenze, condividiamo molti valori. Serve però il coraggio di essere visionari, di adottare modelli diversi da quelli consueti. Marini ha poi affermato che raccomandazioni e direttive Ue devono diventare elementi fondamentali nelle scelte della Giunta e del Consiglio. Ma, ha aggiunto, serve un rappresentante della Provincia nel Comitato europeo delle Regioni per dimostrare il peso politico della Pat. Altrimenti si è costretti a subire le scelte di Bruxelles su temi come l’energia idroelettrica o i trasporti. Il Green deal, ha aggiunto, è l’aspetto più importante perché riguarda la stessa nostra esistenza e se non si cambierà stile di vita, in breve, i disastri visti in Romagna saranno normalità. Sulla questione rifiuti si deve partire dalla riduzione della produzione e non dall’incenerimento: basti pensare che il 20% del cibo prodotto in Europa va a finire nella pattumiera. Si sono finanziati, ha detto ancora Marini, una marea di progetti di cementificazione ma non è stato speso un euro per riqualificare energeticamente le scuole trentine, che in moltissimi casi, come in quello dell’istituto Guetti, si trovano nella situazione di 30 anni fa. Sul piano della mobilità il piano è rimasto sulla carta, così come la riqualificazione energetica degli edifici bloccata dopo la cancellazione del super ecobonus.

In Trentino, ha aggiunto, il 36% delle abitazioni sono vuote e ha ricordato che entro il 2050 si dovrà arrivare al consumo di suolo zero. La Giunta entro il 2022 avrebbe dovuto presentare un ddl su questa che è una vera e propria emergenza, anche per la sicurezza geologica, ma non si è fatto nulla. Anche sulla disabilità e il diritto alla partecipazione politica, nonostante una mozione votata dal Consiglio, non è stato fatto un passo avanti. Aperta rimane la questione del riconoscimento di alcune lauree, quelle dei vecchi ordinamenti ad esempio, in Europa.

Filippo Degasperi (Onda) ha detto che le contraddizioni delle logiche europee si mostrano a livello locale, come quelle che riguardano le concessioni idroelettriche. L’Europa è uno dei maggiori promotori della concorrenza, ma oggi la proroga delle concessioni, soprattutto di quelle grandi, significa mantenere nelle mani dei privati l’energia idroelettrica. Anche le piccole sono quasi completamene nelle mani privati. Quindi, per l’esponente d i Onda, vent’anni fa si doveva evitare di mettere in piedi un banchetto per i privati che è stato pagato dai cittadini. Come si è fatto per il porfido. Per questo, ha aggiunto, oggi paradossalmente non si può essere contro le gare.

Ritardi enormi, inoltre, si evidenziano sull’idrogeno; l’elettrificazione della Valsugana è al di là da venire e la linea, alla fine della scuola, chiuderà alla faccia del Green deal. Sul piano economico Europa ha voluto dire compressione dei diritti del lavoro, saccheggio del sistema pensionistico, quindi l’opposto di un’economia a servizio delle persone. L’Europa, con l’arma omologante e ossessiva delle competenze, ha poi imposto il declino del sistema informativo italiano che era invidiato da tutto il mondo. Sulla questione psichiatrica Degasperi ha detto che qualche “genio” ha pensato alla chiusura di psichiatria di Arco, tagliando fuori tutti gli utenti del Basso Trentino. Chiusa, dalla Giunta che diceva di voler riaprire ospedali in tutte le valli, anche la Comunità “I Larici” di Pergine distribuendo i pazienti in tutta la provincia come pacchi postali.

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