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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PAT * LAVORI AULA – COVID: « VIA LIBERA ALLA MODIFICA DEL REGOLAMENTO, SARÀ POSSIBILE RIUNIRSI ANCHE IN VIDEOCONFERENZA »

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15.20 - giovedì 16 aprile 2020

Via libera alla modifica del regolamento del Consiglio. Ora potrà riunirsi anche in videoconferenza.

Il Consiglio ha approvato la modifica del regolamento d’aula con 29 sì, un no quello di Alex Marini del Gruppo Misto e un astenuto, Paolo Ghezzi di Futura, che introduce la possibilità, in situazioni di particolare e eccezionale gravità, di riunire l’aula in videoconferenza. Tre commi che compongono l’articolo 34 bis del regolamento, il quale stabilisce che in caso di videoconferenza i consiglieri siano identificabili in modo certo, che le votazioni vengano effettuate in via ordinaria in modo palese e si possano svolgere in forma segreta solo quando la segretezza del voto sia assicurata. Le modalità di svolgimento saranno determinate con regolamento dall’Ufficio di presidenza, sentita la Conferenza dei capigruppo. Infine, il regolamento disciplinerà (se sarà tecnicamente possibile farlo in forma mista, telematica e fisica) la partecipazione dei consiglieri in videoconferenza qualora siano impossibilitati fisicamente in modo permanente ad accedere ai luoghi dove si tengono le sedute degli organi consiliari.

 

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Kaswalder: il ricordo degli anziani deceduti, colpita la generazione che ha fatto prosperare il Trentino.

La seduta si è aperta con l’invito a un minuto di silenzio per le vittime dell’epidemia da parte del presidente del Consiglio, Walter Kaswalder. Un’emergenza sanitaria, ha ricordato, nella quale purtroppo numerosi nostri concittadini hanno perso la vita nonostante gli sforzi senza limiti di tutti professionisti del mondo sanitario. Il presidente ha ricordato e ringraziato i lavoratori che assicurano i servizi essenziali e i volontari dei quali il Trentino è orgoglioso è grato. Uomini e donne che col loro impegno assicurano la tenuta del modello sociale trentino. Kaswalder, nel suo intervento che ha preceduto il momento di raccoglimento, ha ricordato che l’epidemia ha colpito soprattutto le persone anziane, quindi quelle più sagge e umane, che, ha sottolineato con forza il presidente, con il loro lavoro hanno fatto prosperare questa terra. Kaswalder ha poi voluto ricordare il grave lutto che ha colpito il Consiglio con la scomparsa della dottoressa Antonella Marchesoni.

 

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Marini: no alle videoconferenze per la discussione delle leggi.

Marini (Gruppo Misto) nel suo articolato intervento ha affermato che la procedura adottata per questa modifica, che si è limitata ai capigruppo, non è stata perfettamente aderente alla norma. Sulla legittimità del provvedimento ha sottolineato che la Costituzione afferma che le sedute parlamentari devono essere pubbliche e necessitano della presenza fisica dei parlamentari. Norma costituzionale che ricade anche sulle assemblee regionali e ancor di più sul Consiglio della nostra realtà autonoma. Questione non formale, ha aggiunto, ma di sostanza. Il personale medico e socio assistenziale corre rischi nell’affrontare questa emergenza sanitaria e anche i consiglieri, chiamati ad approvare delle leggi nell’interesse della cittadinanza, devono accettare il rischio lavorando fisicamente in aula. Invece, con questa modifica, permettendo il lavoro da casa, si abdica, in nome della sicurezza, al dovere di partecipare al processo legislativo. Una modifica, ha aggiunto, che mostra evidenti criticità sopratutto per il processo legislativo. Ci sono, inoltre problemi operativi, tecnici che potrebbero accadere in passaggi delicati come le votazioni su articoli o emendamenti che possono avere un impatto forte sulla vita e la sicurezza dei cittadini. Sì invece da parte di Marini all’uso delle videoconferenze per collegarsi con gli assessori impossibilitati per motivi d’ufficio a partecipare alle sedute, ad esempio per il question time, o per interventi di esperti. L’esponente del Misto ha presentato i suoi dieci emendamenti (in gran parte dichiarati inammissibili, i tre rimasti sono stati bocciati) che, avevano lo scopo dichiarato di garantire la trasparenza del processo legislativo: i processi verbali, sia dell’aula che in commissione, da rendere pubblici telematicamente fissando termini precisi per l’accesso; alla trasmissione in streaming delle commissioni e la necessità di un via libera da parte dei consiglieri alla partecipazione dei funzionari che accompagnano gli assessori sempre in commissione; alla pubblicazione sul sito di tutti i documenti prodotti e la pubblicità dei tempi di risposta degli assessori alle interrogazioni. Uno degli emendamenti, ha spiegato Marini, riguardava il divieto nelle sessioni di bilancio di modificare la legge di contabilità generale della Pat. Insomma, il consigliere del Gruppo Misto da una parte ha proposto una maggiore trasparenza, anche telematica, degli atti; dall’altra però ha messo in guardia dai rischi di compressione del confronto democratico e le difficoltà delle videoconferenze per il processo di formazione delle leggi.

 

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Ghezzi: si poteva aprire anche ai consiglieri disabili.

Paolo Ghezzi di Futura ha sottolineato la ratio del suo suggerimento, presentato in Conferenza dei capigruppo, di includere anche situazioni individuali per la partecipazione ai lavori del Consiglio in videoconferenza. Partendo, ha aggiunto, da una sensibilità diffusa in tutti i gruppi nei confronti della disabilità. Quindi, la proposta del capogruppo di Futura riguardava le situazioni permanenti di disabilità, tenuto anche conto che la sede del Consiglio è difficilmente accessibile. Quindi, ha ricordato Ghezzi, una ragione di civiltà generale, condivisa da tutti i capigruppo. La proposta, ha ricordato, prevedeva che il presidente del Consiglio avesse la possibilità di valutare i motivi di invalidità permanente e non dei consiglieri, dagli infortuni, agli interventi chirurgici, alle gravidanze a rischio. La risposta, ha detto Ghezzi, è stata quella che si sarebbero dovute cambiare tutta una serie di articoli del regolamento. Per il consigliere, invece, si è persa un’occasione per permettere a consiglieri di partecipare ai lavori. Per questo il capogruppo di Futura ha annunciato la sua astensione sulle modifiche regolamentari e il sì, invece, agli emendamenti di Marini, perché vanno nella direzione di una maggiore trasparenza.

 

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Dalzocchio: una modifica che garantisce la partecipazione democratica.

Mara Dalzocchio, capogruppo della Lega, ha ricordato che Covid 19 ha modificato la vita di tutti e da questo imprevisto e radicale cambio di abitudini deriva la modifica regolamentare. Le proposta di Ghezzi, ha ricordato, è stata inserita al punto tre dell’articolo che modifica il regolamento. Le osservazioni di materia costituzionale di Marini, ha aggiunto, andrebbero estese anche ai Dpcm di Conte. Questa modifica regolamentale, ha aggiunto la capogruppo della Lega, è un fatto di democrazia perché dà la possibilità ai consiglieri di partecipare. L’alternativa, ha concluso, è fare come fa Conte a Roma: decide tutto e solo lui. D’altra parte, ha concluso, questa modalità riguarda solo momenti di eccezionale gravità, come quello che stiamo vivendo. Mara Dalzocchio, infine, ha annunciato il sì del suo gruppo alla modifica.

 

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Tonini: un regolamento per permettere al Consiglio di riunirsi in modo innovativo.

Giorgio Tonini, capogruppo Pd, ha ricordato che tutti di fronte a questa calamità si è arrivati, a qualsiasi livello, impreparati. Quindi, come è successo a livello sanitario, si sono dovuti prendere provvedimenti d’urgenza anche sul piano democratico e istituzionale, dal Parlamento Europeo, al Parlamento nazionale, alle assemblee regionali. E anche in questo caso si sono prese decisioni in ritardo. Un dato obiettivo, ha ricordato il capogruppo Pd, determinato da una situazione di una gravità estrema e imprevista, di fronte al quale le polemiche politiche servono a poco. Quindi, nello specifico della modifica regolamentare, va bene la scelta che in casi eccezionali il Consiglio si possa riunire con forme di collegamento telematico. Oggi non si deve fare altro e, seppur condividendole, ha chiesto a Marini di ritirare i suoi emendamenti perché non è questo il momento di mettere mano al regolamento nel suo insieme. Oggi ci si deve limitare a dare al Consiglio la possibilità di riunirsi in modo diverso e innovativo. Anche a Ghezzi ha ricordato che si deve procedere con cautela prima di allargare, fin da ora, lo strumento della videoconferenza. Cosa che si potrà fare più avanti senza dividersi oggi. Ora si deve ragionare il termini essenziali, ha concluso Tonini, senza pregiudicare la discussione di una revisione più vasta del regolamento.

 

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Rossi: bene la modifica, ma la Giunta deve fornire al Consiglio i dati finanziari della Pat.

Ugo Rossi, capogruppo Patt, ha ricordato, annunciando il sì, che c’è una larga condivisione su questa modifica e ha ringraziato Kaswalder per il lavoro svolto. Sul piano della sostanza, ha aggiunto, c’è però il tema dei rapporti tra il governo provinciale, che sta assumendosi gran parte delle responsabilità, con la minoranza. Per questo ha chiesto al presidente del Consiglio di farsi garante di un rapporto più stretto tra Fugatti o l’assessore ai rapporti con l’assemblea legislativa e il Consiglio. Nell’ultima capogruppo, ha detto ad esempio Rossi, l’assessore non c’era. Così come non sono state fornite da Fugatti comunicazioni e dati sulla situazione finanziaria della Pat. Primo tra tutti il calcolo della quantità di debito che la Pat può fare con le norme vigenti. Ieri, ha aggiunto, è arrivata la risposta di due righe senza numeri dove si dice che il debito è legato alla quantità di debito da ammortizzare nel corso dell’anno. Questa, ha affermato, è la qualità dei rapporti in un momento di straordinaria difficoltà. Una risposta che non pare utile per creare un clima di collaborazione e non polemico, perché il dato sul debito, ha concluso, è richiesto dalla stragrande maggioranza degli imprenditori e degli amministratori. Un fatto che Rossi ritiene grave e al quale va posto rimedio.

 

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Degasperi: si potevano prevedere le videoconferenze anche per i consiglieri disabili.

Filippo Degasperi di Onda civica Trentino, annunciando il sì alla modifica, ha ricordato di aver chiesto di tenere un po’ più aperta la griglia anche per i tempi normali e per i consiglieri impossibilitati a partecipare al Consiglio. E risulta quindi strano che non si accampino dubbi su un’applicazione generale delle videoconferenze e lo si faccia invece per la partecipazione di singoli consiglieri in temporanea difficoltà. C’è poi il rischio, che è anche un augurio, ha aggiunto, che questa innovazione arrivi fuori tempo. Condivisibili per Degasperi gli emendamenti di Marini, anche se ha ricordato che il Consiglio ha sempre lavorato, a tutti i livelli, con la massima trasparenza.

 

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Kaswalder: la struttura del Consiglio è sempre stata trasparente e super partes.

Il presidente Kaswalder, infine, ha affermato che c’è la disponibilità di adeguare il regolamento, ormai datato, ai tempi. Rispondendo a Marini ha detto che la struttura del Consiglio è competente, super partes e a disposizione di tutti con la massima trasparenza. Quindi, certi accuse, ha affermato, non hanno ragione d’essere. Il presidente ha poi dichiarato che su 10 emendamenti solo il due, il sette e il 10, sono stati ritenuti ammissibili. Il consigliere del Misto ha risposto che c’è l’obbligo di tutelare diritti come la trasparenza alla quale tutte le amministrazioni devono attenersi. Se in quest’aula non c’è trasparenza, ha affermato, è colpa nostra perché non abbiamo la volontà di cambiare il regolamento. Marini ha ricordato inoltre di aver proposto, all’inizio dell’emergenza, di convocare in modo permanente la Quarta commissione per poter avere informazioni ufficiali sulla situazione dell’epidemia.

 

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Cia: una modifica per garantire la partecipazione democratica.

Claudio Cia di Agire, dichiarando il suo sì, ha ricordato che questa modifica non è fatta per superare l’aula ma, al contrario, per permettere la continuità, anche nell’emergenza, della partecipazione democratica. Rispondendo a Marini, ha aggiunto che parlare di mancanza di trasparenza o di tempestività nella consegna dei documenti per il Consiglio è fuori luogo.

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