News immediate,
non mediate!
Categoria news:
LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PAT * LAVORI AULA/2: « SÌ AD ALTRE RISOLUZIONI PER SENSIBILIZZARE IN MATERIA DI VACCINAZIONI, OK ALL’APERTURA DELLE RSA A VISITE SENZA BARRIERE DEI PARENTI »

Scritto da
16.49 - martedì 20 aprile 2021

Sì ad altre risoluzioni sulla gestione dell’emergenza Covid per sensibilizzare in materia di vaccinazioni, per l’apertura delle Rsa alle visite dei parenti senza barriere, per acquisire dati sull’esito dell’apertura delle scuole dell’infanzia nel luglio 2020 e per utilizzare formule innovative di didattica in presenza anche nella natura e potenziare il trasporto degli studenti in sicurezza.

Al rientro in aula nel pomeriggio il Consiglio provinciale ha proseguito l’esame delle numerose risoluzioni legate alla prima comunicazione in programma letta stamane dall’assessora Segnana sulla gestione dell’emergenza Covid.

 

Sì alla risoluzione Demagri per sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza delle vaccinazioni non solo antiCovid.

Approvata all’unanimità la risoluzione 84 proposta da Demagri, che ha trovato un accordo con l’assessora Segnana, per impegnare la Giunta a trasformare la Settimana Mondiale dell’Immunizzazione in un’occasione per sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza delle vaccinazioni anche non obbligatorie, a proseguire le campagne vaccinali delle vaccinazioni raccomandate (anche non antiCovid) rallentate nel periodo della pandemia, a sensibilizzare gli studenti nelle scuole sull’importanza di vaccinarsi contro l’infezione da papillomavirus.

 

Sì alla risoluzione Zanella per le visite agli ospiti delle Rsa senza più barriere.

Approvata all’unanimità la risoluzione 85 proposta da Paolo Zanella (Futura) ed emendata d’intesa con l’assessora Segnana, che impegna la Giunta a definire in tempi brevi linee guida per l’apertura delle case di riposo alle visite dei familiari senza più barriere, dal momento che i sette focolai rimasti sono dovuti al personale e non agli ospiti delle Rsa.
Paola Demagri (Patt) ha ricordato il positivo passaggio proposto stamane dall’assessora Segnana in merito al confronto aperto tra Provincia e Upipa a garanzia degli ospiti.
Filippo Degasperi (Onda Civica) ha osservato che il confronto con Upipa avrebbe dovuto partire un anno fa. Invece sono trascorsi inutilmente 12 mesi perché che le case di riposo sono ancora chiuse alle visite dei familiari dove vi sono ancor operatori non vaccinati. Un familiare di un ospite fa fatica a capire una situazione del genere.
Ugo Rossi (Misto) ha chiesto di chiarire quale sarà l’atto con cui si metterà fine alla vicenda delle linee guida per permettere le visite dei parenti agli ospiti delle case di riposo, attualmente vietate.
Alessia Ambrosi (FdI) ha ricordato l’esperienza positiva avviata l’8 marzo scorso in Valle dei Laghi dove l’Rsa è stata aperta alle visite in modo attento e responsabile.

 

Sì solo al primo punto della risoluzione Degasperi, che impegna la Giunta a dar conto degli esiti dell’apertura nel luglio dell’anno scorso delle scuole dell’infanzia. Respinta la proposta di un confronto prima di decidere.

Accolto all’unanimità solo il primo punto della risoluzione 86 proposta da Degasperi, che impegna la Giunta a trasmettere al Consiglio provinciale una relazione sugli esiti del prolungamento del servizio di scuola dell’infanzia avvenuto a luglio 2020, che includa i costi e i numeri dei beneficiari. Respinta invece la richiesta di aprire un tavolo di confronto sul prospettato prolungamento anche nel luglio di quest’anno dell’apertura delle scuole materne coinvolgendo il Consiglio prima di decidere. Non si comprende per Degasperi il motivo dell’apertura di queste scuole ancghe nel luglio di quest’anno quando esistono in Trentino servizi di conciliazione considerati di eccellenza appositamente creati a sostegno delle famiglie per assistere d’estate i bambini.

Lucia Coppola (Misto) si è espressa a favore della risoluzione perché la decisione di prolungare in luglio l’apertura delle scuole dell’infanzia, assunte senza confronto, sono controproducenti. Questa scelta non tiene in considerazione molte variabili: l’esistenza di asili estivi e l’apertura estiva nelle zone turistiche di queste strutture, la necessità di utilizzare il mese di luglio per la manutenzione dei locali e la programmazione, il caldo di questo periodo, il diritto dei bambini di avere la possibilità di giocare e di fare altre esperienze in quel periodo, il fatto che non si tenga conto dei servizi di conciliazione che non possono essere sostituiti dalle scuole materne che hanno invece compiti pedagogici, l’alimentare la divisione creata tra genitori favorevoli e insegnanti contrari.

Vanessa Masè (La Civica) ha detto di non essere sorda alle perplessità delle minoranze rispetto alla scelta di aprire anche quest’anno in luglio delle scuole materne. Scelta che, tuttavia, è a suo avviso condivisibile. Certo non si possono negare, per Masè, le fatiche del personale insegnante e ausiliario in quest’anno reso difficile dalla pandemia. Secondo la consigliera però l’aspetto positivo di questo prolungamento risponde a un bisogno di stabilità dei bambini rispetto ad ambienti che già conoscono, e dimostra grande considerazione per il lavoro le insegnanti. Limitare quest’apertura estiva solo alla conciliazione è riduttivo.

Sara Ferrari (Pd) ha apprezzato che sia stata accolta la richiesta di dati in merito all’esito dell’esperienza di apertura delle materne nel luglio scorso. Dati che si potrebbero confrontare con il risultato del sondaggio tra le famiglie per ripetere l’esperienza anche quest’anno. Il bisogno è stato espresso da 5.800 famiglie solo 3.000 sarebbero disposti a portare il figlio in luglio in una scuola diversa. E tutto questo mentre il Trentino dispone di un servizio di conciliazione di eccellenza costruito negli anni. Servizi che affiancano quelli educativi e che per questo sono chiamati servizi complementari rispetto a quelli della scuola. Utilizzare a luglio le scuole dell’infanzia fa strame di una risposta offerta dai servizi di conciliazione. Certo le famiglie a fronte di una crisi economica come quella attuale, possono essere interessate a queste offerta ma la risposta più adeguata ai bisogni dei bambini dai 3 ai 6 anni è data da attività che propongono ambienti naturali e diversi da quelli delle scuole materne che, oltretutto, quest’anno sono sempre state aperte tranne che in brevi periodo.

Paola Demagri (Patt) ha giudicato validissima l’esperienza di apertura delle scuole dell’infanzia del luglio 2020, quando si è era appena usciti da un lungo lockdown. La situazione di oggi è completamente diversa: abbiamo un sistema scolastico valido e serio, fatto di programmi, percorsi educativi, da professionisti preparati che non ha senso utilizzare oltre i mesi previsti dal calendario annuale delle attività educative e didattiche.

Paolo Zanella (Futura) ha paventato il rischio di disinvestire sulla scuola dell’infanzia relegando questo servizio ad un ruolo conciliativo anziché pedagogico. Il rischio è accreditare l’idea che la scuola dell’infanzia possa durare 11 mesi all’anno. Questo vorrebbe dire non mettere più i bambini al centro dell’attenzione. Giusto valutare come sia andata nel luglio scorso, ma senza forzare all’apertura anche quest’anno. Prima di assumere definitivamente questa decisione servirebbe per Zanella un supplemento di riflessione per non togliere un’opportunità ai bambini allo scopo di soddisfare i genitori ai quali si potrebbe offrire un vero servizio di conciliazione.

Ugo Rossi (Misto) ha espresso una posizione diversa dai colleghi di minoranza perché anche nel mese di luglio vi è il bisogno di usufruire di un servizio che ha sicuramente una valenza scolastica e pedagogica, ma che specialmente in casi di emergenza come questo ha anche una funzione di sostegno alle famiglie. Rossi ha però contestato il sondaggio su questa ipotesi tra i genitori dei bambini delle scuole materne che non poteva non dare una risposta positiva. Forse i genitori non avrebbero dato la stessa risposta se si fosse trattato di prolungare in luglio l’apertura delle scuole dell’obbligo. Occorre quindi che l’assessore convochi scuole e sindacati e presenti questa proposta per definire le modalità più adeguate con cui realizzare questa apertura. Non aver già effettuato questo confronto è stato un errore che ha generato uno scontro.

Mara Dalzocchio (Lega) ha plaudito alla scelta giudicata “di buon senso” di aprire le scuole materne anche nel luglio prossimo, per rispondere al loro diritto di mantenere relazioni stabili in questo periodo che non è certo normale. Certo le insegnanti svolgono un eccellente lavoro educativo e nessuno vuole sminuire il valore pedagogico delle scuole dell’infanzia. Anzi, proprio per questo è auspicabile il prolungamento di queste scuole anche in luglio con l’obiettivo del benessere psicofisico dei bambini. Non sarebbe lo stesso lasciarli invece parcheggiati in colonie dove troverebbero ambienti, compagni ed educatori diversi. Non a caso 3000 famiglie si sono espresse a favore dell’opzione scuole dell’infanzia visto il periodo di chiusura di quest’anno, per concludere il percorso educativo che non è stato possibile portare a termine. Tenere aperte le scuole materne in luglio servirebbe a dare una mano a tanti cittadini e famiglie.

Sì a 2 punti su 3 della risoluzione Degasperi per una didattica innovativa anche nella natura e per potenziare il trasporto degli studenti ricorrendo a vettori privati.

La risoluzione 87 proposta ancora da Degasperi ed emendata d’intesa con l’assessore Bisesti, è stata approvata all’unanimità nella premessa e nei punti 2 e 3, mentre è stato respinto il punto 1 con 20 no e 13 sì. Il punto 1 bocciato voleva impegnare la Giunta ad adottare per il prossimo anno scolastico criteri per la formazione delle classi e l’assegnazione del personale insegnante alle scuole del primo e secondo grado di istruzione riconfermando quanto è stato adottato per l’anno scolastico in corso. Accolti invece i punti 2 e 3 che – modificati d’accordo con Bisesti – impegnano l’esecutivo a valutare nell’ambito delle competenze statutarie della Provincia e nel rispetto dell’autonomia scolastica, la praticabilità di modalità didattiche anche a carattere innovativo, capaci di valorizzare l’ambiente naturale del territorio trentino nonché le potenzialità di eventuali risorse educative e formative organizzate sul territorio. L’ultimo punto del dispositivo approvato stabilisce che “ove permanesse una limitazione delle capacità di carico dei mezzi di trasporto degi studenti come prevista nella misura del 50%, la Giunta si impegna a programmare una modulazione del trasporto pubblico, in particolare extraurbano, mantenendo vigenti le forme contrattuali avviate dal 7 amrzo 2021 con l’impiego di vettori privati, in modo da garantire il potenziamento della flotta extraurbana in ora di punta fino a tutto giugno 2021, con un possibile potenziamento tramite CTA e mezzi privati, anche per l’anno scolastico 21-22.

L’assessore Bisesti ha dichiarato di accogliere favorevolmente la premessa e di aver emendato d’intesa con Degasperi i punti 2 e 3 del dispositivo, non condividendo il solo punto 1. Per il prossimo anno scolastico – ha spiegato – l’esecutivo intende lasciare la porta aperta ad interventi flessibili per adeguarsi all’evolvere della situazione e che si potranno definire nel corso dell’estate.

Degasperi ha ringraziato l’assessore e osservato che questa è una risoluzione prospettica per superare il sistema delle didattica a distanza e garantire la sicurezza agli studenti in particolare per quanto riguarda i trasporti, momento più pericoloso dal punto di vista delle possibilità di contagio, valorizzando anche il settore privato.

I lavori proseguono con l’ultima risoluzione, proposta da Ferrari e legata alla comunicazione Covid.

 

Categoria news:
LANCIO D'AGENZIA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.