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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PAT * LAVORI ASSEMBLEA MATTINA * MANOVRA DI BILANCIO – DISCUSSIONE GENERALE, « INTERVENUTI I CONSIGLIERI FERRARI – TONINI – DEMAGRI – DALLAPICCOLA – COPPOLA – ZANELLA »

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15.42 - lunedì 14 dicembre 2020

Consiglio Pat, via alla discussione generale sulla manovra di bilancio. Conclusa la prima mattinata della discussione generale sulla manovra di bilancio. Sono intervenuti i consiglieri del Pd, Sara Ferrari e Giorgio Tonini; Paola Demagri e Michele Dallapiccola del Patt; Lucia Coppola del Misto e Paolo Zanella di Futura che concluderà il suo intervento nel pomeriggio.

 

Indagare le cause delle difficoltà del sistema sanitario nell’emergenza Covid.

In apertura di seduta Ugo Rossi (Patt) ha chiesto nuovamente, vista anche la risoluzione approvata poco giorni fa dal Consiglio, di poter avere i dati Covid comprendenti i tamponi molecolari e quelli di conferma dei genetici. Il capogruppo Patt ha ricordato di non aver avuto risposte dalla Giunta e quindi si è rivolto al presidente del Consiglio per sapere se c’ erano state interlocuzioni con piazza Dante. Kaswalder ha replicato affermando che nei tempi più brevi possibili la Giunta invierà la risposta.
La capogruppo del Pd, Sara Ferrari, ha aperto gli interventi soffermandosi sulla situazione Covid che per il Trentino è molto preoccupante come del resto ha sottolineano l’Iss. C’è ambiguità nella diffusione dei dati, ha affermato, soprattutto per il non conteggio dei tamponi antigenici. I tamponi rapidi non vengono confermati e quindi una parte delle positività non risultano. Non si accusa Fugatti di occultare i dati, ma ha detto Ferrari, con dati parziali non si ha il polso della situazione. Di conseguenza non vengono prese le decisioni per mettere in sicurezza i cittadini esponendo il Trentino a brutte figure a livello nazionale. La capogruppo Pd ha chiesto a Fugatti di fare chiarezza su questo. Inoltre, il tasso di mortalità dice che siamo il secondo territorio in Italia per morti causati dal Covid, il che significa che il nostro sistema sanitario non ha retto bene. Quindi si devono indagare le cause, il perché questo sistema non ha dato esiti solidi. Quindi, la prevista ristrutturazione della sanità trentina deve prima passare, nell’interesse di tutti, dall’analisi delle falle che si sono mostrate in questo periodo. I numeri dei ricoveri, le saturazioni nelle rianimazioni di Trento e Rovereto, ci chiedono di mettere in piedi non una commissione di indagine bensì di studio su quanto sta accadendo nella sanità trentina. Così come è stata istituita su Vaia a maggior ragione va istituita una commissione per capire cosa non ha funzionato e in che direzione andare.
Ferrari ha chiesto anche un’apertura da parte della Giunta per arrivare all’istituzione di una consulta per trovare strade per il futuro del Trentino. Un luogo dove ci siano personalità riconosciute, che lavori su obiettivi chiari e lavori in un periodo che vada da qui all’assestamento. Una consulta in grado di volare alto e aperta al contributo di tutte le componenti sociali.

 

Questo non è il momento del muro contro muro.

Lucia Coppola (Gruppo Misto) ha affermato che il momento richiede coesione politica e sociale per questo ha condiviso l’idea di una consulta. La consigliera ha detto di voler cercare punti di incontro, di cercare compromessi al livello più alto perché l’obiettivo è di migliorare la vita di tutti, compresa quella dei pensionati che erroneamente vengono ritenuti privilegiati. Così come non si può mettere in secondo piano la tutela della qualità dell’ambiente. Certo, la caduta del Pil preoccupa, ci si trova di fronte a una situazione del lavoro drammatica che rischierà di esplodere a marzo quando tornerà la possibilità di licenziare. Ma, ha sottolineato Coppola, ci si è anche trovati di fronte ad un’ondata di creatività che ha permesso di attutire i colpi. Creatività che va messa al riparo dal perdurare dell’epidemia. Inoltre, il Covid ha messo drammaticamente sotto gli occhi di tutti i problemi già datati come la sostenibilità del turismo, la crisi dello sci, i ritardi sulla digitalizzazione, le difficoltà del trasporto pubblico che hanno determinato la chiusura delle scuole. Un altro tema, che riguarda anche il problema del traffico privato, è quello del lavoro agile che ha dimostrato di essere uno strumento valido. Sulla sanità la consigliera ha detto che il sistema ha mostrato i suoi limiti, soprattutto il modello troppo fondato sull’assistenza ospedaliera a scapito di quella territoriale. Dove sono, ha chiesto, i 100 milioni promessi per la sanità e dove verranno investiti? Lucia Coppola, ha ricordato che decessi e ricoveri sono più alti della media nazionale ed è evidente che se si fossero contati anche i tamponi antigenici i dati dei contagiati sarebbero stati ben altri. Ora però siamo tra le 5 aree a rischio alto e quindi non si possono mitigare le misure.
Il Covid ha detto inoltre pesa anche sul diritto alla casa, sulla questione dell’edilizia pubblica che rimane sempre sullo sfondo. Non si interviene per ristrutturare i tanti alloggi Itea sfitti. Un fatto grave e inconcepibile di fronte a persone che hanno perso al lavoro. Bene invece l’idea della Uil di utilizzare il Fondo investimenti per l’edilizia popolare utilizzando aree abbandonate. Lucia Coppola ha ricordato inoltre i 15 mila lavoratori del turismo che non possono lavorare a causa della pandemia e che sono stati dimenticati dalla Giunta che ha peeò messo a disposizione per l’innevamento artificiale 5 milioni di euro. La manovra, ha continuato, riduce le risorse per le aziende e non vanno criminalizzati i lavoratori del pubblico che hanno diritto al rinnovo del contratto. Condivisibile, invece, l’apertura di Fugatti al confronto col sindacato così come gli sgravi fiscali a favore del lavoro femminile. Inoltre, troppo magri sono i ristori per i lavoratori dello spettacolo e della cultura. Infine, si è congratulata con la scelta di togliere il rinvio del referendum sul bio distretto.
Sulla scuola, condivisibile la cautela della Giunta per le riaperture di gennaio e ha sottolineato la centralità dei trasporti degli studenti. Ed ha chiesto se sia vero che le aziende private di trasposto abbiano rifiutato le offerte perché troppo basse di soli tre euro al km. C’è poi il problema dei concorsi per il personale Ata attesi da anni, mentre, per la consigliera, non sono condivisibili l’ esternalizzazione del controllo mensa perché si tratta di un momento educativo importanti.
Lucia Coppola ha ricordato infine che questa crisi offre anche grandi possibilità per creare lavoro buono e per risolvere problemi gravi come il dissesto idrogeologico, sottolineando che scarseggiano i fondi per i Parchi, troppo spesso aggrediti da auto e moto mentre l’ambiente è il bene maggiore della nostra terra. Ha concluso affermando che i suoi emendamenti sono tutti di merito perché questo non è questo il momento del muro contro muro.

 

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C’è poca attenzione ai pazienti con patologie croniche.

Paola Demagri (Patt) ha dedicato i suoi primi pensieri a chi ha sofferto e soffre in questo momento drammatico della nostra storia. Nel merito ha affermato che a marzo si è vista la Giunta al lavoro con atti spesso poco sufficienti, ma da parte dell’opposizione è stata data fiducia per far fronte alle criticità del momento. Minoranza che s’è mostrata collaborativa presentando di atti politici concreti anche se la considerazione della maggioranza è stata scarsa. Per questo La consigliera Patt ha chiesto a Fugatti di ascoltare le critiche e le proposte come quella di una consulta o conferenza che abbia obiettivi chiari. Uno strumento utile per mettere in campo un piano sanitario e economico strategico di cui il Trentino ha bisogno. L’assenza di un piano, ha aggiunto Demagri, ha favorito la recrudescenza dell’epidemia e le difficoltà nei ricoveri ospedalieri e il ritorno del Covid nelle Rsa. Un quadro, soprattutto sanitario, grave non solo per ciò che riguarda il Covid, ma anche dal punto di vista psicologico con una popolazione stanca, impaurita e che non vede la fine di questo incubo. Nella manovra, ha aggiunto, ci sono aspetti positivi ma è carente di elementi innovativi di una visione del futuro. Ci sono molte risposte al qui e ora, per situazioni puntuali, scelta che si poteva capire all’inizio dell’epidemia ma non oggi. Inoltre, ha ricordato le difficoltà dei pazienti non Covid, soprattutto con patologie croniche e importanti, che non trovano risposte, basti pensare al caso della Chirurgia di Trento che ha una sala operatoria aperta per una sola volta in settimana. Tanti non trovano assistenza adeguata, con dismissioni troppo veloci che non permettono approfondimenti diagnostici. E a fronte di ciò non c’è una medicina territoriale adeguata.

Sul tema dei dati, Paola Demagri, ha detto che la richiesta di chiarezza che parte delle minoranze non è una sorta di mantra, ma una necessità. I trentini hanno diritto di sapere la verità, perché qualcosa non ritorna tra i dati dei contagi e quello dei ricoverati e dei morti. Le assunzioni di personale sanitario, ha concluso,sono troppo lente ed evidentemente l’ufficio concorsi dell’Azienda sanitaria va rinforzato. La consigliera Patt ha chiesto poi che fine abbia fatto “Spazio Argento”.

 

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Serve una programmazione per puntare alla crescita del Pil.

Giorgio Tonini (Pd) ha detto di aver apprezzato lo spirito europeo della relazione di Fugatti e anche la presa di consapevolezza che si sta entrando in un mondo nuovo e che l’attrezzatura usata fino a oggi non ci aiuta più. Già la crisi precedente aveva messo in evidenza molti limiti anche del governo provinciale precedente. Ora la sfida che ci troviamo ad affrontare, ha detto l’esponente Pd, richiede un cambiamento anche nel modo di fare opposizione. Perché l’opposizione del passato, ostruzionistica, era parte del problema non la soluzione. Si bloccava la macchina governativa, ma senza fare proposte. La scelta di oggi è completamente diversa ed è quella di cercare una strada che ci porti fuori tutti da questa grave crisi. Al tempo stesso l’opposizione, ha sottolineato Tonini, ha il dovere di fare tutto il possibile per inquietare la coscienza di chi governa. E il passo avanti contenuto nella relazione è anche merito dello stimolo dato da una minoranza propositiva. Cambiato l’atteggiamento dell’opposizione, deve cambiare anche quello del governo che deve passare dall’amministrare al guidare il cambiamento. Perché governare, ha ricordato, deriva dal linguaggio della marina che significa stare al timone. Inoltre, se ci si limita a distribuire le risorse viene meno anche il senso dell’autonomia. Perché la Pat gestisce le risorse che il nostro territorio produce e quindi è corresponsabile della produzione della ricchezza di questo che è quasi un piccolo stato.

Tonini ha detto che la manovra di bilancio deve avere una base di previsione, cioè uno sguardo lontano su dove si sta andando e poi ci deve essere la parte programmatica sugli obiettivi concretissimi che vanno raggiunti con i piedi ben piantati per terra. Due sforzi difficili ma indispensabili per mettere in campo politiche coerenti e ordinate. Nel dettaglio il consigliere Pd ha detto che la previsione del 5,8% di recupero del Pil è migliore di quella nazionale stimata al 5,1%. Percentuale che però l’inasprirsi della pandemia sta mettendo in dubbio e che ridimensiona anche la nostra. Ma il fatto che il governo punti a un più 6% deriva dal calcolo dell’effetto di misure anti crisi, dell’impatto delle scelte. Calcolo che anche in Trentino bisogna fare, perché bisogna porsi il problema di aumentare le risorse. Si deve puntare alla crescita del Pil, metterlo in cifre e orientare le scelte a questo obiettivo. Si deve insomma tracciare una rotta se si vuole dare un impianto alla manovra da governatori e non da amministratori. L’idea di una conferenza con le forze sociali va bene, ma si sarebbe dovuta realizzare prima di questo bilancio di previsione triennale che è l’ultimo della legislatura perché già dal prossimo anno l’orizzonte sarà molto più ristretto. Il tentativo di far crescere la ricchezza, ha detto ancora Tonini, è affidato a tutta una serie di iniziative quando invece si dovrebbe puntare su obiettivi strategici. Tonini, parlando sempre della necessità di programmare, ha detto che il presidente ha messo giustamente molta enfasi sulla digitalizzazione, ma questa va posta in relazione con la riforma della pubblica amministrazione e quindi, in materia di assunzioni, alle scelte delle professionalità. Infine, l’esponente Pd ha detto che per l’assestamento si dovrà mettere in campo un respiro progettuale abbandonando la logica ragionieristica portando all’attenzione un Defp corredato di numeri chiari.

 

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Ora per la Giunta è venuto il momento delle scelte.
Secondo Michele Dallapiccola (Patt) c’è una cifra di improvvisazione nell’azione del governo provinciale anche se occorre comprensione per la gravità della situazione Covid. Anche se, ha continuato, anche le altre giunte hanno affrontato problemi gravi a partire dalla crisi finanziaria della Pat determinata dai continui prelievi da parte di tutti i governi che si sono susseguiti. Però l’atteggiamento di quello che ha definito l’ “inesperto” governo leghista ha tolto molta fiducia. Anche perché, ha aggiunto, spesso da parte della maggioranza emergono atteggiamenti “tribali” quando ad esempio l’ex presidente Rossi si rivolge a Fugatti o quando dai banchi della maggioranza si rivendica il diritto a comandare perché hanno vinto le elezioni. Ma vincere, ha detto Dallapiccola, non significa comandare sui trentini. Inoltre, la Giunta ha soprattutto l’ansia di comunicare sui social, di fare annunci. Le stesse dirette su Fb sull’emergenza Covid, secondo l’esponente Patt, sono state usate per raccogliere like anche con mezzi poco chiari. Ma l’impegno finanziario non si risolve girando nelle valli, ma construendo rapporti solidi, ricercando mediatori politici e istituzionali. Questo vale dall’A22 al mondo agricolo, terreni sui quali si dovrebbe ricostruire il rapporto con Bolzano anziché puntare sul Veneto che ha interessi diversi dai nostri. Ora, ha detto Dallapiccola, la Giunta dovrà dire quali scelte intenda fare e non rimandare come al solito all’assestamento.

 

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Lasciare morire soli gli anziani è disumano.

Paolo Zanella (Futura) ha affermato che la relazione di Fugatti è a tratti condivisibile, piena di buone intenzioni che però si fatica a riscontrare negli articoli della manovra. Manca la visione di futuro e ci si limita all’ordinario in una situazione straordinaria. Invece, ci si deve accollare la responsabilità delle scelte sull’allocazione delle risorse. La manovra si concentra sul 2021, rimandando le scelte all’assestamento inseguendo quindi una logica del breve periodo. Invece, si dovrebbe approfittare del fatto che ci sono ancora risorse disponibile. Bene per Zanella l’apertura a un confronto con l’opposizione e attraverso un patto per lo sviluppo sostenibile che per l’esponente di Futura dovrà essere anche equo. Un patto che si sarebbe dovuto però sottoscrivere prima di questo bilancio.

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Zanella ha dedicato un pensiero a chi è morto in questi mesi, molti dei quali anziani deceduti in solitudine disumana. Per questo ha fatto un appello all’assessora affinché non si lascino sole le persone giunte alla fine della loro vita. Sui numeri Covid ha sottolineato che i tassi di ricoveri e delle rianimazioni rimangono troppo alti e fanno fatica a scendere. Gli operatori sanitari sono stremati, il risultato di quanto non si è fatto durante l’estate. Rimanere a tutti i costi in zona gialla rischia inoltre di causare ritardi nella ripresa. I problemi ci sono, non dipendono né da Roma né dalle analisi del prof. Bassi, e si devono prendere decisioni per limitare i contagi. Secondo Zanella va scelta la linea Merkel anche per permettere alle aziende di ripartire il prima possibile evitando questo stillicidio di provvedimenti. Sul piano sanitario, Zanella, ha ricordato la crisi di personale del Rsa presente prima del Covid e di quella del sistema sanitario. Vero che i numeri del personale sono più alti del resto d’Italia ma noi dobbiamo guardare all’Europa. Inoltre, il consigliere, ha sottolineato che la campagna vaccinale avrà bisogno di altro personale tenuto presente che adesso è impegnato per fra fronte al Covid o alle altre patologia. Per questo non ci sono risorse straordinarie, tenuto anche conto della necessità di recuperare le liste delle visite, del peggioramento dei pazienti cronici, delle conseguenze delle infezioni Covid gravi. Si spera nella quota del Ricovery Plan, i 9 miliardi che dovrebbero arrivare in Italia per la sanità. Però qui, ha sottolineato, dei 32 progetti presentati dalla Giunta a Roma uno solo riguarda la sanità ed è il Not. Una scelta che va riconsiderata se si deciderà di andare verso l’ospedale diffuso.

Zanella ha ricordato di aver presentato alcuni odg e un emendamento perché non venga interrotta la sperimentazione della riorganizzazione della sanità per permettere di valutarne l’impatto. Poi si potrà ripartire con una nuova riorganizzazione investendo su prevenzione e sulla medicina territoriale per affrontare la grande pandemia della cronicità che va combattuta sul territorio. Tenendo però presente che è impensabile portare le eccellenze nelle periferie perché la centralizzazione delle specialità per le patologie acute è inevitabile. Portare stroke unit a Cles o Neurochirurgia negli ospedali periferici, ha affermato Zanella, non è realistico anche se magari paga dal punto di vista elettorale. Sul piano del personale sanitario si devono velocizzare la assunzioni tenendo conto che il 70% di questi lavoratori è composto da donne in età fertile. Basti pensare che attualmente ci sono 80 persone in gravidanza al S.Chiara e che devono essere sostituite.

Sulle Rsa, per il consigliere, servono tre cose: la garanzia del numero degli infermieri tenuto conto che in molti casi il rapporto infermiere – pazienti è sotto il livello di sicurezza; vanno garantiti gli incontri in sicurezza per gli anziani, soprattutto per quelli in fase terminale. Infine, vanno affrontate le difficoltà finanziarie delle case di riposo causate dell’epidemia. Paolo Zanella, infine, si soffermato sulla non autosufficienza. Tema importante in una zona con una popolazione che invecchia e che riguarda la sostenibilità del welfare. Spazio Argento, ha ricordato, è nato per raccogliere i bisogni degli anziani e si dovrebbe guardare a altri paesi per affrontare il tema della non autosufficienza. Questione sulla quale, ha detto Zanella, ha presentato un emendamento e due ordini del giorno. Anche con lo scopo di privilegiare il sistema mutualistico pubblico anziché prevedere mezzo milioni per i fondi privati utilizzando strumenti come Sanifonds. Una quota dell’assegno unico, altra proposta di Zanella, andrebbe trasformata in voucher per servizi alla non autosufficienza. Infine, per l’esponente di Futura, va potenziato il welfare di prossimità.

Paolo Zanella è poi passato al tema dello sviluppo: il Covid ha messo in evidenza le povertà delle fasce più fragili, dagli anziani, agli stranieri, ai bambini con difficoltà di apprendimenti, di chi vive in alloggi piccoli, gli stagionali i giovani e le donne. Il calo di assunzione è del 46% rispetto a dicembre dello scorso anno e servono più risorse per l’Agenzia del lavoro. Mancano investimenti per il lavoro femminile e sono stati tagliati i fondi al consigliere di parità. Vanno sviluppate politiche per i giovani affinché non scappino dal Trentino una volta laureati. Vanno fatti investimenti sulla ricerca, invece nel bilancio si sono tagliati 60 milioni su questo settore.

 

I lavori riprenderanno nel pomeriggio alle 15.00.

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