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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PAT* IV COMMISSIONE: VIA LIBERA AI CINQUE ARTICOLI DELLA LEGGE COLLEGATA ALLA MANOVRA FINANZIARIA 2018

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18.55 - giovedì 23 novembre 2017

Al via libera dato dalla IV Commissione ai cinque articoli di propria competenza della legge collegata alla manovra finanziaria 2018.

La Quarta Commissione, presieduta da Giuseppe Detomas (Ual) ha dato oggi il via libera ai cinque articoli di propria competenza della legge collegata alla manovra finanziaria. Ciascuna norma ha ottenuto il parere favorevole con i voti di Detomas, Lozzer e Plotegher. Contrari Viola e Cia. Detomas ha osservato che la IV Commissione dovrebbe potersi pronunciare anche sugli articoli della legge di stabilità, incassando l’assenso dell’assessore Zeni, che nella scorsa legislatura aveva presieduto la Prima Commissione.

L’organismo ha poi istituito al proprio interno un gruppo di lavoro per l’unificazione di quattro disegni di legge proposti da Simoni (Pt), Viola (Pt), De Godenz (Upt) e dall’assessore Zeni per garantire alle persone disabili e ai loro familiari di realizzare progetti di vita. Questo anche nel caso in cui al disabile manchi il sostegno familiare.

L’organismo ha infine acquisito gli emendamenti presentati da Lorenzo Ossanna (Patt) al ddl da lui proposto per la creazione di una banca dati e di una piattaforma informatica dedicate alle associazioni di volontariato, e deciso le relative audizioni.

No di Viola alla norma sull’accreditamento e affidamento dei servizi, che assoggetta il Terzo Settore alla sanità.

 

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Zeni ha poi illustrato i cinque articoli della collegata.

ARTICOLO 11. L’articolo 11, ha esordito l’assessore Zeni, è formato da tre commi. Il primo riconduce le procedure di autorizzazione, accreditamento e affidamento dei servizi socio-sanitari nell’alveo della legge provinciale sulla tutela della salute (con committenza, finanziamento e controlli in capo all’Azienda sanitaria).

Il comma 2 estende anche all’Azienda sanitaria la possibilità di effettuare attività di ricerca, pur sulla base di direttive impartite dalla Giunta provinciale per evitare sovrapposizioni. Il comma 3 proroga di un anno la data della conferma per legge della riorganizzazione dell’Azienda sanitaria, che richiede tempi più lunghi rispetto a quelli previsti e per permettere la conclusione del confronto con i sindacati attualmente ancora in corso.

Contro il comma 1 si è espresso Walter Viola (Progetto Trentino), perché la norma sottopone impropriamente alla sanità il Terzo Settore, i cui servizi, riferiti al sociale, mal si conciliano con i protocolli, le procedure e i processi tipici del sanitario, mentre avrebbero bisogno di una valutazione legata ai risultati.

Meglio quindi sarebbe stato per Viola dare attuazione su questo punto alla legge provinciale 13 del 2007 sul welfare. L’assessore ha replicato ricordando la complessità del sistema di accreditamento che la Provincia sta concordando con il Terzo Settore. Proprio oggi l’incontro conclusivo con la Consulta ha permesso di raccogliere le ultime osservazioni.

“A gennaio – ha concluso Zeni – contiamo di adottare come Giunta il nuovo modello perché dal 1° luglio 2018 le Comunità di valle possano partire con le procedure di accreditamento coinvolgendo le realtà del Terzo Settore. Vi saranno poi due anni di tempo per perfezionare il sistema”.

 

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ARTICOLO 12. La norma riguarda la legge sulla rete di sorveglianza epidemiologica veterinario-aziendale approvata l’anno scorso. Dopo un confronto con il governo nazionale che minacciava di impugnare la legge provinciale, la Giunta ha concordato alcune modifiche della normativa, riconoscendo il primato della legge statale in materia (con l’esclusione della possibilità di introdurre con il regolamento ulteriori requisiti professionali per svolgere l’attività di veterinario aziendale, della stipula di una convenzione con l’Azienda sanitaria e del riferimento all’obbligatorietà della scelta del veterinario da parte dell’allevatore.

 

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ARTICOLI 14 E 15. Le due norme prevedono di prorogare il termine di validità delle convenzioni stipulate con i soggetti gestori indicati dalla legge provinciale del 1983 per l’erogazione delle prestazioni socio-assistenziali, in modo da consentire l’attivazione di nuove gare per l’affidamento dei servizi, solo dopo che sia divenuto efficace, a partire dal 1° luglio 2018, il nuovo sistema di accreditamento e affidamento disciplinato nel regolamento di esecuzione della legge provinciale sulle politiche sociali del 2013 e da approvare a breve.

 

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ARTICOLO 16. La norma prevede che le risorse derivanti dalla dismissione e dalla vendita degli immobili che formano il patrimonio della Trentini nel Mondo, individuati d’intesa con la Provincia, restino all’associazione ma con un vincolo di destinazione a borse di studio in favore degli emigrati trentini e dei loro discendenti o a favore di studenti che frequentano scuole e università in Trentino.

 

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Si va verso un gruppo di lavoro per l’unificazione dei 4 disegni di legge presentati a favore delle persone disabili con o senza sostegno familiare.

Due le decisioni prese poi dalla Quarta Commissione. La prima riguarda il disegno di legge 220 presentato dall’assessore Zeni, che apporta modifiche alle leggi provinciali sull’handicap del 2003 e sulle politiche sociali del 2007 per consentire alle persone disabili e alle loro famiglie di realizzare progetti di vita senza il sostegno familiare.

Sollecitato da Detomas, Zeni si è reso disponibile a collaborare con i firmatari degli altri disegni di legge dedicati all’argomento – Simoni, Viola, De Godenz – per arrivare a formulare un testo unificato che tenga conto delle proposte dei consiglieri.

Questo a suo avviso “sarebbe un bel segnale politico su un tema così sensibile e delicato come quello della disabilità”. Viola ha apprezzato la disponibilità dell’assessore e proposto, anche a nome del collega Simoni, la creazione di un gruppo di lavoro interno alla IV Commissione e guidato dal presidente Detomas. Con lui al gruppo di lavoro, la cui istituzione messa ai voti ha ottenuto l’unanimità, parteciperanno Viola, l’assessore Zeni, Simoni e De Godenz.

 

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Ddl di Ossanna per la creazione di una banca dati per il volontariato.

Infine la Commissione ha discusso il disegno di legge 193 proposto da Lorenzo Ossanna (Patt), per modificare la legge provinciale sul volontariato del 1992. Ossanna ha spiegato che la normativa, che aveva già illustrato all’organismo, è stata da lui stesso emendata per tener conto sia della riforma nazionale del Terzo Settore da poco varata sia della specifica condizione del volontariato in Trentino.

Per questo è stato soppresso l’articolo 2 che istituiva un albo delle associazioni del volontariato, dal momento che la riforma nazionale prevede la nascita di un registro nazionale unico del Terzo Settore.

Un altro emendamento sostituisce poi l’articolo 3, introducendo la “banca dati informatica del volontariato”, nella quale sarà possibile raccogliere tutte le informazioni sulle associazioni del Terzo Settore.

Un terzo emendamento introduce infine un articolo (il 3 bis) che prevede la creazione della “piattaforma informatica del volontariato”, destinata a facilitare l’accesso delle associazioni a tutti gli adempimenti amministrativi necessari per lo svolgimento delle loro attività, semplificando le procedure.

Secondo Ossanna la piattaforma agevolerà le associazioni nella presentazione delle domande di contributo e nell’acquisizione dei permessi e delle autorizzazioni da chiedere agli enti pubblici per realizzare le iniziative. Un ultimo emendamento stabilisce uno stanziamento di 50.000 euro sia nel 2018 che nel 2019 per attuare la legge.

Secondo la Giunta vi è effettivamente la necessità di dare fondamento legislativo ad un atto amministrativo che istituisca una banca dati di cui le associazione di volontariato hanno davvero bisogno. Difficile a questo punto fissare le audizioni per un disegno di legge che interesserebbe una platea formata da migliaia di associazioni di volontariato attive nel Trentino.

Alla fine la Commissione ha accolto, con il voto contrario di Cia (Gruppo misto) e di astensione di Zanon (PT) la proposta dal presidente Detomas di procedere per ora solo con l’audizione del Consiglio delle autonomie locali e le due principali realtà nelle quali si riconoscono le associazioni di volontariato (la Federazione trentina delle associazioni di volontariato e il Centro servizi volontariato).

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