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CONSIGLIO PAT * IV COMMISSIONE: « APPROVATE ALL’UNANIMITÀ LE LINEE GUIDA PER IL SERVIZIO CIVILE »

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18.15 - martedì 11 giugno 2019

In quarta Commissione Approvate all’unanimità le Linee guida per il servizio civile. Nel pomeriggio di oggi si è riunita la Quarta Commissione presieduta da Claudio Cia (Agire). All’ordine del giorno l’espressione di parere sulla proposta di deliberazione della Giunta provinciale che reca le “Linee Guida per il servizio civile”. Il documento, approvato dall’organismo all’unanimità è stato illustrato ai commissari dall’assessore Mirko Bisesti, accompagnato dal dott. Luciano Malfer Dirigente dell’Agenzia provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili e dal dott. Giampiero Girardi, direttore dell’Ufficio, che hanno risposto alle domande dei consiglieri.

L’approvazione di queste linee guida è prevista dall’articolo 19 della legge provinciale sui giovani (lp 5/2007), ha spiegato Mirko Bisesti che ha osservato come il documento sia coerente con il programma di legislatura che ha riconosciuto lo sviluppo del servizio civile come “un’esperienza aperta, inclusiva e qualificante per il percorso di crescita personale e di supporto alla transizione del giovane all’età adulta”. L’impegno della Pat è da sempre significativo in questo contesto, con una particolare attenzione alla formazione ed all’educazione, ha proseguito, dal momento che il giovane viene inserito in un contesto di apprendimento “del senso di società e dello stare in società”. Il servizio civile rappresenta infatti un’effettiva opportunità di acquisizione di competenze anche certificabili e spendibili nel mondo del lavoro, ha aggiunto Bisesti che ha riconosciuto la centralità del giovane, apprezzando l’efficacia formativa dell’esperienza di servizio civile, orientata alla coesione sociale e all’acquisizione di competenze trasversali e di cittadinanza.

Saranno sviluppate una serie di strategie che rafforzeranno presso l’opinione pubblica la promozione del servizio civile e la valorizzazione dell’esperienza, ampliando i settori e la formazione anche delle figure di sistema. Il servizio civile riveste un’importante opportunità per il futuro, ha concluso l’assessore, sopratutto in un contesto di cambiamento come quello attuale.
Paola Demagri (Patt) ha apprezzato nell’intervento dell’assessore l’interesse a migliorare quanto la struttura già offre ai giovani in questo ambito, creando opportunità e offrendo disponibilità per il percorso di servizio civile. Ha inoltre rilevato un’esigenza, che è quella di completare la dimostrazione del raggiungimento delle competenze assieme a chi ha accompagnato il ragazzo nel percorso di servizio civile. Quanto agli enti che si rendono disponibili ad accogliere i ragazzi Demagri ha suggerito di tornare alla veccia modalità, ovvero di semplificare il processo per non aggravare la già complessa procedura burocratica ed amministrativa. Nella valutazione dei progetti, poi, sarebbe a suo avviso utile creare dei criteri cogenti. Demagri ha quindi sollevato la questione della difficoltà di fare una formazione ad hoc, chiedendo se ci sia allo studio una strategia per stimolare la partecipazione dei soggetti a questa attività.

Pieno sostegno e approvazione per queste linee guida è venuto anche da Lucia Coppola (Futura): a fronte di una necessità impellente di trovare un ruolo ai ragazzi che non completano il loro percorso di studio, oppure che si trovano un po’ spaesati dopo la scuola superiore, il servizio civile può essere una possibilità per chiarirsi le idee e trovare la propria vocazione professionale, ha detto. Il soggetto prioritario di questo intervento, deve essere ben chiaro, è il giovane, ha aggiunto.
Claudio Cia si è detto colpito dal questionario, citato da Bisesti laddove il 18% dei giovani hanno definito “di sfruttamento” l’attività di servizio civile prestata ed ha chiesto chiarimenti su come avvenga il finanziamento dei progetti.

Sulla certificazione delle competenze Luciano Malfer ha chiarito che la ricaduta della certificazione si sta verificando. Il sistema informativo è un progetto ambizioso, che sta richiedendo moltissime energie, una difficoltà interna che si sta cercando di affrontare. Il servizio civile non è lavoro, ha tenuto a sottolineare, ma è un’esperienza unica, che mette al centro del sistema il ragazzo e che può cambiare la vita del ragazzo. Giampiero Girardi ha aggiunto, per rispondere a Cia che ci sono finanziamenti misti pubblico-privato, con una parte decisamente preponderante del pubblico, e qualche caso isolato di privato. Quanto alla certificazione della competenza (un’unica competenza), deve essere un soggetto terzo a riconoscerla, ha chiarito, e le certificazioni sono state solo 50 in 5 anni, a dimostrazione che si tratta di un impegno di cui si fa fatica a riconoscere la funzionalità. I progetti vengono valutati su parametri definiti ed oggettivi da soggetti indipendenti rispetto al sistema.

Nel 2018 su 300 progetti 30 non furono ammessi, ma questi ultimi sono stati approvati in un secondo tempo, a fronte una correzione concordata con il valutatore. L’obiettivo è infatti avere più progetti possibile per ampliare il ventaglio delle offerte-opzioni da suggerire ai ragazzi. Nel servizio civile, ha spiegato infine, ci sono due tipi di formazione, una generale e l’altra specifica. La prima è una giornata al mese in cui si parla di competenze trasversali e di cittadinanza (tematiche ampie che vanno dal parlare in pubblico alla gestione dei conflitti), mentre la formazione specifica è quella tecnica, cosiddetta on the job, che va fatta perché è un elemento costitutivo centrale. Dal punto di vista strutturale ed organizzativo nessuno nel servizio civile è sfruttato, ha chiarito Girardi: la percezione di sfruttamento da parte di alcuni ragazzi è in realtà una personale percezione in tal senso del mondo del lavoro, sopratutto nei ragazzi che incontrano delle difficoltà. Si riscontra una fragilità educativa nei giovani, ha concluso Malfer.

Come Giunta, ha tenuto ad aggiungere in conclusione Bisesti, puntiamo molto sul valore del servizio civile scelto in maniera volontaria dal giovane, che deve avere dei tratti distintivi rispetto alle altre esperienze dal punto di vista del civismo e del collegamento al territorio.

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