Il Forum trentino per la pace e i diritti umani invita a una conferenza stampa per la presentazione di una prossima iniziativa dal titolo “Il Trentino incontra il dott. Denis Mukwege”. Appuntamento martedì 14 novembre ad ore 12.00 in sala Aurora a palazzo Trentini di Trento. Saranno presenti il presidente del Forum Massimiliano Pilati, l’assessora provinciale Sara Ferrari e un rappresentante dell’associazione ACCRI, che organizza l’evento assieme al Forum.
Chi é il dottor Mukwege, noto anche come “dottore che ripara le donne”? Il dottor Denis Mukwege è un gigante sorridente con lo sguardo pacifico e la voce rassicurante. Così viene descritto da chi lo ha incontrato e dalle migliaia di donne vittime di violenza sessuale che ha curato nel suo ospedale, il Panzi Hospital nel Kivu Sud, la provincia più insanguinata della Repubblica Democratica del Congo.
Nato a Bukavu (Repubblica Democratica del Congo) nel 1955, dopo la laurea in medicina conseguita presso l’Università del Burundi e la specializzazione in ostetricia e ginecologia ottenuta in Francia, è rientrato nel suo paese.
Nel 1988 ha fondato il Panzi Hospital la cui opera fa conoscere al mondo la atrocità subite dalla popolazione congolese e, soprattutto, dello stupro collettivo come arma di guerra.
Suo malgrado, infatti, la sua specializzazione – riconosciuta livello mondiale – è diventata la ricostruzione degli organi genitali delle donne vittime di violenza sessuale. Con il suo impegno è diventato un riferimento per il popolo congolese e per questo, oggi, in molti lo acclamano alla guida del Congo come presidente di transizione, in attesa di organizzare le nuove elezioni. Infatti, il mandato dell’attuale presidente Joseph Kabila è scaduto da quasi un anno ma, nonostante ciò, è reticente a lasciare la sua funzione.
Grazie alla testimonianza che il dottor Mugwege porterà a Trento e Rovereto il 17 e 18 novembre, sarà possibile ricostruire una delle più grandi tragedie ignorate dei nostri tempi e conoscere la vita di un eroe moderno che ha deciso di dedicarsi completamente alla cura dei suoi pazienti più vulnerabili, diventando così il “il medico che ripara le donne”.
