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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PAT * II COMMISSIONE: OK A SOSTEGNO DEI CONSORZI NEL SETTORE DEL PORFIDO E AD AUMENTO IMPOSTA DI SOGGIORNO NELLÀMBITO TURISTICO DELLA VALLAGARINA

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16.48 - lunedì 19 marzo 2018

Pareri favorevoli della II Commissione a sostegno dei consorzi nel settore del porfido e all’aumento dell’imposta di soggiorno nell’ambito turistico della Vallagarina. Audizioni per il ddl di Degasperi contro i mancati pagamenti tra imprese e approfondimenti per il ddl di Civettini sugli aiuti alle aziende che promuovono la maternità.

Promozione di consorzi tra imprenditori per valorizzare la filiera unitaria del porfido.

Con i “sì” dei consiglieri di maggioranza, cui si è aggiunto anche quello di Fasanelli (Gruppo misto) e due voti di astensione di Zanon (Progetto Trentino) e Degasperi (M5stelle), la Seconda Commissione presieduta da Luca Giuliani (Patt) si è espressa oggi a favore della delibera della Giunta presentata dall’assessore Olivi, che prevede varie forme di aggregazione fra imprenditori per valorizzare la filiera del porfido come previsto dalla riforma del settore delle cave. L’assessore Olivi ha spiegato che il provvedimento rende possibile attuare la legge sul porfido, che già prevede una filiera produttiva unica e nuove regole nella lavorazione della maggior parte del materiale di cava, anche attraverso la collaborazione tra imprenditori che si uniscano in un consorzio o in una rete o in un’aggregazione tra aziende. L’importante, ha concluso, è che si costituisca una filiera industriale anche su più giacimenti minerari, in modo che nasca un soggetto in grado di garantisce l’unitarietà del processo. In sostanza i consorzi e le aggregazioni tra imprese otterranno grazie a questa delibera una deroga rispetto ai vincoli previsti dalla normativa sul tout venant e il grezzo. I criteri di attuazione della legge sono stati concordati dalla Giunta con il Consiglio delle autonomie locali e l’associazione industriali.

Aumenta di 50 centesimi l’imposta di soggiorno nell’ambito turistico della Vallagarina.

Un secondo parere positivo ottenuto con i due voti questa volta contrari di Degasperi (M5stelle) e di Fasanelli (Gruppo misto), mentre Zanon (PT) si è astenuto, e quelli favorevoli di Tonina (Upt), Giuliani (Patt), Manica (Pd) e De Godenz (Upt), l’organismo consiliare si è poi espresso a favore della delibera presentata dall’assessore Dallapiccola per sancire l’incremento l’imposta di soggiorno di 50 centesimi per tutte le categoria ricettive alberghiere ed extralberghiere, aumento concordato dall’Apt di ambito e dalle autorità locali.

Sarà approfondito il ddl di Civettini per aiutare le imprese che promuovono la maternità, mentre saranno sentite le associazioni di categoria sul ddl di Degasperi che prevede un codice etico che renda più corretti i rapporti tra le imprese evitando i mancati pagamenti.

Aperto dalla Seconda Commissione anche l’esame di due disegni di legge: il 227 di Claudio Civettini (Civica Trentina) che ha l’obiettivo di modificare la legge 6 del del 1999 sugli incentivi alle imprese; e 200 di Filippo Degasperi (M5stelle) finalizzato all’introduzione di un codice etico di comportamento tra imprese private che imponga il rispetto dei tempi di pagamento. Civettini ha spiegato che la sua proposta, volta a contrastare la denatalità, prevede la concessione di un aiuto pubblico alle imprese che promuovono il welfare aziendale e la maternità, sviluppando la conciliazione tra famiglia e lavoro. Questo per riconoscere l’importante valore sociale della donna e della genitorialità e superare l’identificazione della gravidanza con una negatività nell’ambito della cultura d’impresa

Degasperi ha illustrato il suo ddl orientato ad introdurre elementi etici precisi grazie ai quali gli imprenditori possano imbattersi sempre meno con il problema dei mancati o tardivi pagamenti dovuti da altre ditte. Problema che oggi mette seriamente in difficoltà non poche aziende trentine. La questione compete ovviamente in modo marginale alla Provincia autonoma di Trento, perché occorrerebbero interventi statali, mentre quelli messi in campo dall’Unione europea si sono rivelati inefficaci. Per questo Degasperi ha detto di voler sollecitare con questo ddl la Provincia a predisporre con le associazioni economiche di categoria una sorta di codice etico da offrire agli imprenditori che vorranno sottoscriverlo in modo tale da vincolare le ditte all’osservanza di alcune regole e di impegni condivisi. Dal canto suo la Provincia dovrebbe valorizzare questi impegni etici anche dal punto di vista economico, riconoscendo questo come un criterio aggiuntivo nella valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa. L’amministrazione provinciale dovrebbe porsi come garante dell’obiettività di questo codice etico per regolare i rapporti reciproci, lasciandone poi alle imprese la gestione operativa. In breve. Degasperi ha aggiunto di non voler affidare alla Provincia l’individuazione delle imprese virtuose e non virtuose. Si tratta piuttosto di fungere da osservatore e garante delle operazioni per minimizzare il cattivo funzionamento dei rapporti tra le imprese. La Provincia non deve ergersi a giudice ma mettersi a disposizione come garante di un sistema di ranking reciproco. Per la Giunta l’assessore Olivi non ha preso una posizione contraria agli obiettivi delle due proposte, riconoscendone la bontà, ma ha proposto approfondimenti per valutare “la sostenibilità” dello strumento legislativo o se non sia più opportuno adottare provvedimenti amministrativi che migliorino le attività già in essere. Nel caso del ddl di Civettini, infatti, secondo l’assessore c’è il rischio di indurre le imprese non interessate alla conciliazione di non chiedere l’aiuto della Provincia previsto dalla legge proposta, mentre per quanto riguarda il dispositivo di Degasperi, l’ente pubblico potrebbe limitarsi a rendersi garante di un patto tra le imprese. Non è certo compito della Provincia, ha osservato Olivi, distinguere con un albo, come prevede il ddl, le imprese più corrette nei comportamenti da quelle che si dimostrano invece poco virtuose. Questo provvedimento non si riferisce infatti ai rapporti tra imprese ed ente pubblico, ma alle relazioni tra privati. Su questo piano la cosa più sensata da fare è coinvolgere le associazioni di categoria lasciando poi all’amministrazione provinciale solo l’incarico di fissare regole oggettive ed autorevoli. Si potrebbe concludere che a questo scopo non serve un disegno di legge bensì un accordo tra le imprese.

Su proposta del presidente Giuliani, accolta da entrambi i consiglieri, la Commissione ha deciso di affidare il ddl di Civettini ad un’analisi dell’assessorato e della dirigenza della Provincia, mentre per quanto riguarda la proposta di Degasperi saranno ascoltate le associazioni di categoria potenzialmente interessate.

 

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