“Meglio un anno di trattative che un giorno di guerra”*. Venerdì 18 febbraio si è formalmente riunita l’Assemblea del Forum trentino per la pace e i diritti umani. Nel corso della riunione si è, tra le altre cose, discusso della preoccupante crisi Ucraina. In tale frangente l’Assemblea del forumpace ha condiviso la seguente posizione.
Come cittadine e cittadini italiani e europei assistiamo ad una preoccupante escalation della tensione tra la Russia, gli Stati Uniti e la Nato ai confini dell’Europa. Una tensione nella quale, allo stato attuale, nessuno dei contendenti esclude l’eventualità del ricorso alle armi con il grosso rischio che possa evolvere in conflitto armato, anche nucleare. Tutto questo avviene in un clima di forte corsa al riarmo da parte di tutte le Nazioni del Mondo che rischia di portare ulteriore tensione invece che garanzia di pace futura.
Siamo convinti che ci sia ancora speranza di poter risolvere la crisi con la diplomazia, il dialogo, la politica e quindi riteniamo si debba tentare l’impossibile. Questa contesa parla un linguaggio che è estraneo all’umanità e al buon senso.
Non c’è nessuna supremazia che sia desiderabile mantenere, non c’è nessuna posizione di potenza che sia giusto perseguire. La strada per la pace c’è sempre. Si chiama equa distribuzione delle risorse, disarmo, sicurezza condivisa e multilateralismo.
Per questo motivo l’Assemblea del Forumpace intende chiedere alle istituzioni politiche trentine di rappresentare presso il nostro Governo la nostra forte preoccupazione e la pressante richiesta di prendere iniziative significative e urgenti da una posizione di neutralità attiva, per ottenere una de-escalation immediata della tensione e avviare la ricerca di un accordo politico negoziato nel rispetto della sicurezza e dei diritti di tutte le popolazioni coinvolte come chiesto da Rete italiana Pace e Disarmo.
Per noi neutralità attiva significa che il nostro Governo:
• dichiari l’indisponibilità dell’Italia alla partecipazione al conflitto ritirando i militari oggi schierati nell’Europa orientale;
• formalizzi la propria contrarietà all’ulteriore estensione ad Est della Nato;
• avvii una nuova politica estera basata sul multilateralismo.
Anche in questo frangente, oltre che alla nostra Provincia, ci rivolgiamo ai Comuni del nostro territorio perché si attivino in messaggi e azioni di solidarietà nei confronti dei Sindaci delle città dei territori contesi tra Ucraina e Russia per attivare reali ponti di dialogo dal basso al fine di cercare di creare un continente unito e solidale.
Riteniamo che non solo l’Italia, ma l’Europa tutta debba lavorare per riuscire finalmente ad avere una voce unica per fare da ponte di dialogo, sempre da posizione di neutralità attiva.
Richiamiamo l’appello lanciato nei giorni scorsi dal Movimento Pacifista Ucraino: “La guerra è un crimine contro l’umanità. Pertanto, siamo determinati a non sostenere alcun tipo di guerra e impegnati per l’eliminazione di tutte le cause di guerra.”.
In questi giorni in cui anche noi saremo in piazza per urlare il nostro NO ALLA GUERRA ricordiamo che la strada maestra è quella dell’impegno quotidiano per promuovere in ogni territorio una profonda e radicata cultura della pace, dei diritti umani e della nonviolenza.
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l’Assemblea del Forum trentino per la pace e i diritti umani
il Presidente Massimiliano Pilati
(*cit. Alexander Langer)