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CONSIGLIO PAT * DIFENSORE CIVICO: « INTRODOTTO L’ASCOLTO DIRETTO DEI MINORI, APPROVATO ALL’UNANIMITÀ DEL DISEGNO DI LEGGE 28 DI VANESSA MASÈ »

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11.20 - mercoledì 9 giugno 2021

Il Consiglio provinciale ha avviato i lavori stamane con l’esame e l’approvazione all’unanimità del disegno di legge 28 di Vanessa Masè, che introduce l’ascolto diretto dei minori da parte del difensore civico, modificando la legge provinciale vigente in materia. I lavori proseguono con l’esame del ddl di Claudio Cia in materia di rilascio di palloncini aerostatici.

La prima firmataria del disegno di legge Vanessa Masè (Civica) ha spiegato che la proposta discende dalla relazione del 2019 del difensore civico che rappresentava proprio la criticità che si vuole rimuovere, includendo, secondo una formulazione attentamente valutata, vista la delicatezza della materia, il passaggio dell’ascolto da parte del garante dei minori e nella tutela dei minori, delle “persone, famiglie, associazioni ed enti interessati”. Una formulazione condivisa con l’attuale garante dei minori, ha aggiunto Masè, per escludere la possibilità di un’interferenza da parte del garante della privacy sul trattamento dei dati, che appesantirebbe le procedure.
Paola Demagri (Patt) a nome del proprio gruppo ha anticipato il sostegno alla proposta, anche perché ispirata dall’ascolto del difensore civico e quindi rispondente ad esigenze concrete. Le audizioni hanno consentito poi di approfondire e perfezionare la norma, introducendo un miglioramento degli strumenti già a disposizione del garante dei minori.

Positivo anche il parere della Giunta: l’assessora Stefania Segnana ha ringraziato la consigliera Masè per aver presentato questa utile proposta e ha annunciato anche l’accoglimento di un emendamento di Marini in forma emendata.

Alex Marini (5 Stelle) ha rilevato il problema della dotazione di personale, insufficiente per assicurare l’autonomia organizzativa ed operativa degli organi di garanzia, un tema che è stato messo in evidenza anche dai soggetti ascoltati in Commissione e di cui le istituzioni dovrebbero tenere conto. Ha poi sottolineato la delicatezza del rapporto tra il garante dei minori e l’autorità giudiziaria, argomento oggetto di un suo emendamento.

Lucia Coppola (Misto-Verdi per l’Europa) ha espresso apprezzamento per la norma, che potrà essere di sostegno e aiuto in primis per i minori e poi per le molte persone che si occupano di loro.

Il presidente dell’aula Walter Kaswalder ha dichiarato non accoglibile l’ordine del giorno numero 1 di Marini perché fotocopia di una norma già respinta in passato dall’aula. Marini ha replicato che la modifica richiamava i principi di Venezia per la democrazia, che sanciscono in maniera chiara che al difensore civico devono essere assegnate risorse autonome, uno staff sufficiente e una adeguata flessibilità strutturale, oltre a tutta una serie di altre condizioni che vengono disattese dal Consiglio provinciale. Ha annunciato di voler riproporre il tema in futuro.

Il secondo documento, sempre di Marini, approvato in forma emendata, attinge a piene mani dalla relazione del garante dei minori e dell’infanzia su temi come l’abbandono scolastico e il disagio giovanile, mettendo in evidenza problematiche gravi sulla gestione delle patologie, sul disagio socio economico, sulla povertà educativa ecc. Vanessa Masè ha apprezzato la proposta di ordine del giorno, sopratutto nella parte descrittiva dei dati che fanno emergere una situazione davvero allarmante: il tema c’è, è reale e di grande portata e più abbiamo consapevolezza del fenomeno e più lo monitoriamo, più riusciremo a prevenirlo.

Marini ha spiegato anche la ratio dell’emendamento all’articolo 1 (respinto), che prevedeva una maggiore specifica del passaggio dove si prevede il coinvolgimento delle persone interessate e il rispetto delle competenze dell’autorità giudiziaria. Modifiche in linea con l’orientamento dei soggetti ascoltati e anche con le norme giuridiche in materia, ha chiarito il consigliere pentastellato.

La proponente del ddl Masè ha replicato che l’emendamento non è accoglibile perché, mirando ad introdurre una formulazione esplicita e articolata dei soggetti da ascoltare, riaprirebbe il tema del garante della privacy e del trattamento dei dati.

 

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