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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PAT * AULA POMERIGGIO: « APPROVATE UNA RISOLUZIONE SUL PERSONALE SANITARIO E TRE MOZIONI SU AFFIDAMENTO MINORI – BANDIERA TRENTINA – VIGILANZA AMBIENTALE »

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18.29 - mercoledì 26 ottobre 2022

Approvate nel pomeriggio una risoluzione sul personale sanitario e tre mozioni su affidamento dei minori, bandiera trentina e vigilanza ambientale. Nel pomeriggio il Consiglio provinciale ha completato con il voto positivo l’esame della risoluzione proposta da Rossato sull’obbligo vaccinale per il personale sanitario, approvato tre mozioni, la prima sulle considerazioni e sulle proposte finali della Commissione speciale d’indagine in materia di affidamento dei minori, la seconda sull’esposizione della bandiera del Trentino e la terza sul coordinamento dei servizi e degli operatori preposti alla vigilanza ambientale.

Il presidente Kaswalder ha dovuto intervenire due volte, la prima per convocare i capigruppo a fronte di un’espressione irrispettosa rivolta da Savoi (Lega) a Rossi (Misto-Azione), la seconda sospendendo i lavori mezz’ora in anticipo perché il vociare di alcuni consiglieri impediva a Paccher (Lega) che in quel momento aveva la parola, di proseguire il discorso.

Sì alla risoluzione di Rossato per chiedere al governo quale linea intende adottare in merito all’obbligo vaccinale del personale sanitario

Nel pomeriggio la seduta del Consiglio provinciale si è aperta con l’approvazione della risoluzione proposta da Katia Rossato (FdI) per impegnare la Giunta a chiedere al nuovo governo che indirizzi intende adottare in merito all’obbligo vaccinale per il personale delle professioni sanitarie e gli operatori socio assistenziali.
Luca Zeni (Pd) ha giudicato contraddittoria la risoluzione che nella premessa ricorda che la ricerca ha prodotto dei vaccini contro la pandemia, mentre nel dispositivo si limita a chiedere quale linea il nuovo governo intende adottare. Schierarsi a prescindere contro l’obbligo vaccinale, quindi, per il Pd è sbagliato. Di qui il voto contrario preannunciato da Zeni.
Lucia Coppola (Misto-Europa Verde) si è dichiarata in disaccordo con la risoluzione perché è molto lontana dalla realtà che con 60 morti per Covid al giorno dimostra che le vaccinazioni sono ancora necessarie per difendersi non dalla possibilità di contrarre la malattia ma di subirne gli effetti più gravi. Specie nelle situazioni in cui sono presenti soggetti fragili già affetti da malattie per i quali i Covid diventa una concausa di morte o di long-Covid. La speranza, per Coppola, è che il ministro della salute prosegua responsabilmente lungo la strada dell’obbligo vaccinale tracciata dal suo predecessore.

No alla risoluzione Demagri per inserire il sociologo della salute in tutti i contesti socio-sanitari della provincia.

La risoluzione proposta da Paola Demagri (Patt), proponeva di impegnare la Giunta a prevedere l’inserimento della figura del sociologo della salute in tutti i contesti socio-sanitario provinciale. Si tratta di una figura particolare che non si occupa solo degli effetti di burnout o di disagio dei dipendenti dell’Apss ma dotati di una visione più ampia, di carattere relazionale e sociale.
l’assessora alla salute Stefania Segnana ha motivato il parere negativo della Giunta perché la figura del sociologo non è prevista dall’ordinamento e gli ambiti segnalate sono già coperti dalle figure dell’assistente sanitario e dello psicologo.
Alex Marini (Misto-5 Stelle) ha osservato che la proposta di Demagri andrebbe tenuta presente per aprirsi a visione più olistica del tema salute e servizi assistenziali e dotarsi di una figura come quella del sociologo specializzato, capace di tenere in considerazione la complessità della società attuale.
Ugo Rossi (Misto-Azione) a sostegno della proposta di Demagri e ha chiesto all’assessora un approfondimento e una verifica nel comparto perché pare che in Apss sia stato recentemente assunto un sociologo della salute. Altrimenti questa figura andrebbe comunque introdotta.

LE PROPOSTE DI MOZIONE

Approvata la mozione della Commissione speciale di indagine sull’affidamento dei minori. Occorre sostenere i servizi sul versante psicologico e psichiatrico

Il Consiglio ha approvato poi la mozione, firmata da Mara Dalzocchio, Sara Ferrari, Luca Guglielmi, Lucia Coppola, Pietro De Godenz, Denis Paoli e Katia Rossato, nasce dall’attività della Commissione speciale di indagine in materia di affidamento dei minori e impegna la Giunta a tenere conto delle considerazioni conclusive dell’organismo consiliare istituito nell’autunno di tre anni fa per valutare lo stato di salute dei servizi dedicati ai minori in affido, a proporre interventi per accrescerne l’efficienza e a riferire, infine, all’assemblea legislativa gli esiti del lavoro svolto. Nel presentare il documento, la presidente della Commissione speciale Dalzocchio ha ricordato che l’organismo si è riunito 17 volte dal novembre 2019 fino al mese scorso, ha sospeso le sedute nel 2020 causa pandemia, ha incontrato e ascoltato 32 soggetti che si occupano di affidamento dei minori, e infine ha effettuato 5 visite alle strutture dedicate a questa delicata tematica. La mozione mira in particolare a potenziare il supporto psicologico e psichiatrico, aggiungendo o affiancando personale specializzato, ai servizi che operano nel settore dell’affido dei minori. Occorrerebbe per questo un servizio intermedio specifico oppure mettere a disposizione adeguate risorse ai servizi esistenti. Un altro impegno chiesto alla Giunta è di istituire un osservatorio che monitori l’andamento dei servizi del settore. Dalzocchio ha concluso sottolineando il positivo lavoro svolto dalla Commissione nonostante le iniziali perplessità manifestate da alcune forze politiche.
Lucia Coppola (Misto-Europa Verde), che ha partecipato all’organismo, ha confessato il proprio iniziale scetticismo sull’utilità della Commissione speciale, ma di aver poi superato i pregiudizi grazie al lavoro svolto che ha permesso di entrare nel merito del mondo dei minori in affido con un proficuo lavoro d’equipe. La Commissione ha consentito di apprezzare la bontà e qualità degli interventi messi in campo dal pubblico e dal privato-sociale, dei servizi e dei tanti operatori che a vario titolo si prendono cura dei bambini e dei ragazzi allontanati, a causa di vari problemi e necessità, dal loro nucleo familiare. Molto importante è stato constatare l’attenzione rivolta dai servizi e dai centri specializzati alla famiglia di origine dei minori. Importante è stato anche rendersi conto del peso che gioca la scuola nell’approccio a questi minori. Mancano tuttavia strutture intermedie dedicate ai minori affetti da disturbi psichiatrici e coinvolgere anche le scuole a questo livello.
Luca Zeni (Pd) ha giudicato questa Commissione speciale un esempio di come consiglieri appartenenti a forze politiche di maggioranza e opposizione possono collaborare efficacemente quando si tratta di analizzare dall’interno un problema e di individuare soluzioni concrete da proporre insieme. In questo modo è stato possibile rilevare dove le cose funzionano come pure le criticità da affrontare. Zeni ha concluso segnalando che in effetti il tema del disagio mentale riguarda anche questo settore che ha bisogno di surplus di investimento a sostegno dei servizi, delle famiglie e dei minori.
Dal punto di vista politico Zeni ha ricordato che questa Commissione era nata tre anni fa in seguito allo scandalo di Bibbiano e da segnalazioni pervenute anche in Trentino da non poche famiglie. La Lega voleva cavalcare questi timori e ammoniva a non mettere la testa sotto la sabbia per non vedere i problemi che esisterebbero anche nella nostra provincia. Paure e sospetti che la Commissione d’indagine ha fugato. Vista l’esperienza positiva, Zeni ha proposto l’istituzione di una commissione speciale anche sulla gestione del Covid in Trentino per verificare se gli interventi nella nostra provincia sono stati adeguati o meno.
L’assessora Segnana ha ricordato di essere stata fin dall’inizio favorevole alla creazione, tra anni fa, della Commissione speciale, motivando il parere favorevole della Giunta a questa risoluzione con l’esito interessante, condiviso e propositivo dei lavori della Commissione speciale d’indagine. Questa relazione fornisce una ricognizione molto precisa sull’argomento che costituiscono un contributo di cui i servizi competente della Provincia terranno conto. La relazione documenta che gli interventi messi in campo in Trentino nei confronti dei minori in affido sono adeguati.
Katia Rossato (FdI) ha sottolineato che pur partendo da un giudizio non favorevole da parte della minoranza, la Commissione ha lavorato bene, a contatto con la realtà e senza mai andare sopra le righe.
Pietro De Godenz (UpT) ha condiviso la valutazione positiva del lavoro svolto dalla Commissione speciale alla quale anche lui ha partecipato e la cui relazione finale è stata pienamente condivisa dai consiglieri partecipanti. Relazione che restituisce una fotografia molto puntuale e aderente alla realtà. E per questo utile. Quest’indagine ha dimostrato che è possibile lavorare bene assieme quando si toccano con mano le situazioni.
Alex Marini (Misto-5 Stelle) ha plaudito al lavoro della Commissione, ma ha suggerito di assegnare a un organismo del genere un maggior potere di intervento senza dover prevedere, come traspare dal dispositivo della mozione, un percorso molto complicato e contorto quando invece si potrebbe arrivare a destinazione prima. L’impegno profuso, insomma, meritava di tradursi in una concreta possibilità di mettere in campo le soluzioni consigliate.
Filippo Degasperi (Onda), pur ricordando i suoi pregiudizi sulle ragioni che avevano portato a istituire questa Commissione, ha riconosciuto che la relazione finale è molto rassicurante. Le perplessità sono state dissipate e questo tranquillizza i non pochi cittadini sensibili a questo tema. Dai risultati emerge che i servizi dedicati ai minori in affido lavorano bene ed è importante aver rilevato le esigenze, compresa la richiesta di aumentare il numero delle assistenti sociali.
Ugo Rossi (Misto-Azione) ha osservato che la relazione finale della Commissione è stata scritta con criterio e che le conclusioni sono tranquillizzanti in ordine alla qualità del servizio fornito dalle strutture provinciali e dall’intero sistema dell’affidamento dei minori e della gestione anche delle situazioni più gravi che li riguardano. Tutto questo anche se la Commissione era partita da un diktat della Lega a livello nazionale dopo il caso Bibbiano.
Paola Demagri (Patt) ha ricordato di non aver aderito inizialmente alla richiesta di partecipare a questa Commissione speciale, perché aveva già fiducia nell’operato dei servizi sociali dedicati al settore dei minori in affido, avendo anche conosciuto di persona il settore in quanto amministratore di sostegno di famiglie con minori. I servizi, prima di dare in affidamento un minore a una famiglia diversa dalla sua, erano molto attenti e scrupolosi nell’evitare qualsiasi forzatura. Ora Demagri si è dichiarata “contenta” perché la Commissione ha dimostrato che la sua fiducia era ben riposta.
Roberto Paccher (Lega) ha ricordato che questa Commissione non era nata con intenti inquisitori ma che dopo il caso Bibbiano si era ritenuto opportuno mettere in campo un approfondimento per accertare che nulla del genere succedeva in Trentino. Oggi siamo ben lieti che non sono emersi problemi. Paccher ha osservato che mentre Demagri ha dichiarato la sua fiducia nei servizi sociali che si occupano di minori in affido, non dimostra di avere la stessa fiducia negli operatori dell’Apss.

Si parziale alla mozione di Marini sul coordinamento della vigilanza ambientale

Parzialmente approvata – con il sì limitato alla premessa e al primo punto del dispositivo e il voto contrario ai punti 2 e 3 – la mozione di Alex Marini (Misto- Stelle) che impegna la Giunta a predisporre un’informativa sullo stato dell’arte relativo ai provvedimenti amministrativi per la riorganizzazione del settore della vigilanza ambientale avviata nel 2009. Respinta invece la richiesta di impegnare l’esecutivo anche ad attivarsi, sentiti i sindacati e le associazioni di categoria, d’intesa con il Cal, l’Associazione cacciatori, la Federazione pescatori, e la Libera associazione dei custodi forestali, a valutare scenari di accorpamento delle figure preposte alla vigilanza e controllo ambientale in un’unica struttura operativa e a riferire alla Commissione consiliare competente.
L’assessore all’ambiente Mario Tonina ha preannunciato il parziale accoglimento della mozione di Marini nella premessa e per quanto riguarda il primo punto del dispositivo. Sono invece già attuate le altre due richieste.
Marini ha apprezzato l’approccio dell’assessore e il giudizio favorevole alla proposta di un maggior coordinamento tra i servizi di vigilanza ambientale per migliorarne l’efficacia.

Sì alla mozione di Cavada per l’esposizione della bandiera del Trentino

La mozione proposta da Gianluca Cavada (Lega), approvata all’unanimità, impegna la Giunta a promuovere l’esposizione della bandiera trentina, nelle celebrazioni istituzionali e di importanza storica, a valutare luoghi simbolici dove esporre il vessillo e a garantirne sempre un uso corretto.
Il vicepresidente Tonina ha motivato il sì alla mozione con la legge provinciale del 2008 sui “segni distintivi della Provincia”, che consente di esporre la bandiera trentina come richiesto da Cavada. Inoltre il regolamento esecutivo prevede che la bandiera trentina sia sempre esposta all’esterno degli edifici sede delle istituzioni provinciali, delle istituzioni pubbliche e anche degli enti privati da cui è richiesto. In particolare la bandiera va esposta il 5 settembre, Giornata dell’Autonomia.
Ugo Rossi (Misto-Azione) ha preannunciato il suo voto favorevole per il riferimento all’esposizione della bandiera trentina anche nei luoghi in cui si ricordano i caduti come di Castel Dante a Rovereto. Ha lamentato la mancata risposta a un’interrogazione da lui presentata due volte, l’ultima di recente, per chiedere di appendere la bandiera della Provincia all’esterno del sacrario dedicato anche ai caduti trentini.
A questo un insulto rivolto a Rossi dal leghista Savoi ha costretto il presidente Kaswalder a sospendere per qualche minuto i lavori e a convocare i capigruppo. Ricordando che la bandiera dovrebbe essere elemento di unità e non di divisione.
Cavada ha ringraziato per l’accoglimento della mozione e ribadito che la bandiera è un simbolo distintivo la cui esposizione è importante dal punto di vista identitariio.

Iniziata la discussione sulla mozione di Dallapiccola sul settore lattiero-caseario

La mozione di Michele Dallapiccola, punta ad impegnare la Giunta a individuare le migliori soluzioni per incentivare il marketing dei consorzi agrari, in particolare del settore lattiero caseario. Secondo il consigliere, infatti, la promozione e il finanziamento di manifestazioni ed eventi, la scelta di accordare sostegni e contributi ai caseifici in rapporto alla partecipazione ad eventi, alla promozione turistica e al marketing, sarebbero interventi in grado di aiutare molto gli allevatori e lo sviluppo del comparto agricolo. Evitando erogazioni dirette.
L’assessore al turismo Failoni, ha motivato il no alla mozione ricordando le attività di marketing dedicate anche a questo comparto, come la manifestazione “Latteinfesta” e le iniziative promosse dalle Proloco per stimolare l’attenzione nei confronti dei prodotti lattiero-caseari e di tutti i prodotti trentini. E ha citato gli eventi organizzati nelle valli per promuovere la Ciuga, i formaggi e altre. Grazie alla Trentino Marketing, ha concluso, la Provincia sta già portando avanti un’opera di promozione molto incisiva e utile, anche con una pubblicità sui giornali dedicata al settore lattiero-caseario. E ha infine respinto le accuse di incompetenza operativa della Giunta in tema di marketing.
Paccher (Lega) ha ricordato che effettivamente le aziende del settore lattiero-caseario sono in difficoltà come tutte le altre a causa del caro-energia. E che la Giunta e la maggioranza hanno già messo in campo 10 milioni di euro per andare incontro a questa emergenza. Per settore lattiero-caseario è stata già fatta una campagna marketing ad hoc e che la Giunta ha stanziato apposite risorse per garantire un supporto al settore.

I lavori sono stati sospesi dal presidente Kaswalder e riprenderanno domani alle 10.00 con la conclusione di questa mozione e la discussione delle successive all’ordine del giorno.

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