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CONSIGLIO AUTONOMIE LOCALI * SEDUTA 9/12: « PARERE FAVOREVOLE SU, LINEE GUIDA PEDAGOGICHE PER I SERVIZI EDUCATIVI DA 0 A 3 ANNI / RIORGANIZZAZIONE APSS DISTRETTI SANITARI »

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09.41 - venerdì 10 dicembre 2021

Linee guida pedagogiche per i servizi educativi 0 – 3 anni. Parere favorevole con osservazioni. Il Consiglio delle autonomie locali ha espresso parere favorevole con osservazioni sulla proposta di deliberazione della Giunta provinciale concernente ‘Approvazione ‘Linee guida pedagogiche per i servizi educativi 0-3 anni della Provincia autonoma di Trento”.

Ad aprire i lavori è stato il presidente del CAL, Paride Gianmoena, mentre a illustrare la delibera in oggetto è stata l’Assessora competente del CAL, Cristina Santi. La Sindaca di Riva del Garda ha spiegato come, in sostanza, si tratti di un aggiornamento delle linee guida che segue il cambiamento delle pratiche pedagogiche e i mutamenti sociali avvenuti negli ultimi vent’anni. Un documento unitario provinciale che orienta la qualità educativa sull’intero territorio. Un documento frutto del lavoro di tutti gli Enti gestori e delle cooperative che hanno in gestione il servizio.

 

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La delibera
Il documento si articola in 6 capitoli e tratta la riedizione delle linee guida per la qualità del servizio adottate nel 2002 e in linea con la Legge provinciale 12 marzo 2002, n. 4 (legge provinciale sugli asili nido).

Le nuove linee guida registrano l’evoluzione del sistema dei servizi socio-educativi per la prima infanzia negli ultimi venti anni, sia per i profili qualitativi che hanno inciso sul lavoro quotidiano degli educatori e dei pedagogisti (le migrazioni, la maggiore flessibilità del lavoro, la crescente richiesta di una ripartizione delle responsabilità genitoriali tra donne e uomini in un quadro di pari opportunità), sia i cambiamenti, che si sono registrati per quanto riguarda l’aspetto quantitativo dell’offerta educativa, che in questi ultimi anni è cresciuta numericamente raggiungendo 96 strutture di nido d’infanzia e circa 90 punti servizio tagesmutter.
In particolare prevedono che la Provincia per lo sviluppo del sistema dei servizi per la prima infanzia attui iniziative per la promozione dei servizi socio-educativi per la prima infanzia e per la crescita e la diffusione sul territorio provinciale di una cultura di rispetto e di cura nei confronti dell’infanzia, anche con riferimento ad attività di ricerca, diffusione e documentazione di progetti che incentivano la cultura dell’infanzia.

Prevedono, inoltre, che la PAT realizzi attività per la qualificazione e la coerenza dei servizi garantendo in particolare il coordinamento degli stessi sotto il profilo pedagogico, attraverso specifiche azioni di sistema, nonché la formazione e l’aggiornamento del personale educativo e la complessiva qualificazione professionale degli operatori.
Sono pervenute le osservazioni del Comune di Trento e del Comun General de Fascia, che ha chiesto di inserire nelle linee guida un riferimento ai servizi educativi per la prima infanzia rivolti alle comunità di minoranza. In particolare, chiede che per la Val di Fassa il coordinamento pedagogico sia affidato alla Scola ladina de Fascia e, rispetto al piano della governance territoriale, si riconosca un ruolo al Comun general de Fascia.

Su questo tema il Procurador, Beppe Detomas, ha evidenziato come la salvaguardia delle minoranze linguistiche meriti una forte sensibilità verso il linguaggio minoritario. Un’attenzione sancita dallo Statuto di autonomia, che si deve tradurre in un passaggio forte da specificare nelle linee guida, a tutela delle minoranze linguistiche. Osservazioni prontamente raccolte dalla struttura provinciale in una attenta logica di condivisione.

 

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Riorganizzazione APSS: distretti sanitari. Condivisione su un Documento di analisi e riflessione.

Il Cal ha espresso parere favorevole attraverso un documento di analisi e riflessioni rispetto alla proposta di definizione territoriale dei distretti sanitari. Nel contempo, il Consiglio ha espresso la necessità che la riorganizzazione della presenza dell’APSS sul territorio, perseguito attraverso questa delibera, sia accompagnata da un ragionamento più ampio, in merito ai ruoli che le diverse professioni sanitarie potranno esprimere in un nuovo modello di assistenza sanitaria di prossimità e nei rapporti tra le diverse categorie professionali. Risulta, inoltre, necessario mettere a fuoco quali siano le risorse, sia economiche e umane, su cui il progetto di riorganizzazione in oggetto potrà contare. Gli Enti locali hanno, quindi, chiesto di poter essere coinvolti nell’approfondimento di questi temi, così come sugli aspetti relativi all’attuazione degli interventi previsti dal PNRR per il potenziamento della medicina di comunità.

A illustrare la posizione del CAL è stato il Sindaco di Rovereto, Francesco Valduga, Assessore competente del CAL, che ha specificato come un argomento così complesso necessiti di un’analisi attenta e di conseguenza di un documento articolato che tenga conto delle richieste e delle particolarità. Un documento dove risulti massima l’attenzione ad avere un’equipe sanitaria sul territorio che permetta di curare il più possibile i pazienti a casa perché questo significa potenziare il territorio.
Un’analisi che in prima istanza premia l’assistenza territoriale e la rappresentanza del territorio.
Il sindaco di Giovo, Vittorio Stonfer, nel suo intervento, ha posto l’attenzione sull’importanza di avere un’omogeneità dell’equipe sanitaria vicina al cittadino tenendo conto della posizione geografica.

Michael Rech, Sindaco di Folgaria si è fatto portavoce della contrarietà di Luserna a essere inserita nel distretto della Vallagarina, avendo storicamente contatti e scambi con la Valsugana.

 

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La delibera

I distretti sanitari, già previsti dall’art. 33 della legge provinciale 23 luglio 2010, n. 16, vengono ricostituiti a seguito della cessazione del modello di organizzazione sperimentale dell’APSS, introdotto nel 2016, il quale prevedeva, in loro sostituzione, la presenza di un servizio territoriale unico per l’intera provincia. La proposta di ripartizione territoriale dei distretti, avanzata dalla Giunta provinciale, prevede un Distretto Nord (Val d’Adige-Valle dei Laghi-Paganella-Rotaliana Königsberg-Val di Non-Val di Sole), un Distretto Sud (Giudicarie-Alto Garda e Ledro-Vallagarina-Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri), ed un Distretto Est (Alta Valsugana e Bersntol-Valsugana e Tesino-Primiero-Comun General De Fascia-Val di Fiemme-Val di Cembra). Ciascun distretto risulta, a sua volta, suddiviso in più ambiti territoriali.

L’obiettivo perseguito è favorire l’equità di accesso ai servizi e l’omogeneità delle cure sul territorio provinciale grazie a tre distretti sanitari, caratterizzati da un forte coordinamento tra i direttori. E’ questo in sintesi quanto prevede la delibera che ripristina e potenzia i Distretti sanitari, quali produttori di servizi sanitari e socio–sanitari, con conseguente soppressione del servizio territoriale e della figura del coordinatore dell’integrazione ospedale-territorio, le cui funzioni sono assorbite dai distretti. I distretti sanitari dovranno garantire, attraverso un approccio di rete e la valorizzazione di tutti i professionisti della sanità, la prossimità delle cure ed un approccio integrato della presa in carico del paziente.

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