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CONSIGLIO AUTONOMIE LOCALI * SEDUTA 27/01: « TRATTAMENTO DATI PERSONALI REGISTRO UNICO CONTROLLI PROVINCIALI / PIANO STRATEGICO LAVORO AGILE / PERSONE CON DISABILITÀ E ABITARE SOCIALE»

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09.44 - giovedì 28 gennaio 2021

Trattamento dei dati personali nell’ambito del registro unico dei controlli provinciali.

Parere favorevole

Il Consiglio delle autonomie locali ha dato parere favorevole alla proposta di deliberazione della Giunta provinciale concernente ‘Adozione del Regolamento di attuazione dell’articolo 4, comma 4 bis, della legge provinciale 31 maggio 2012, n. 10 concernente il trattamento dei dati personali nell’ambito del registro unico dei controlli provinciali (RUCP)’.

I lavori sono stati introdotti dal Vice Presidente del Cal Michele Cereghini, in temporanea sostituzione del Presidente Paride Gianmoena impegnato nelle cerimonie a ricordo della Giornata della Memoria.

Il regolamento – ha specificato l’Assessore provinciale allo sviluppo economico Achille Spinelli – tratta, principalmente, gli aspetti legati al trattamento dei dati personali nell’ambito del registro, con una serie di rilevi da parte del Garante della Privacy già recepiti. Nello specifico il regolamento interviene su un sistema di ispezioni e controlli pubblici sulle attività produttive, dove spesso manca un coordinamento con sovrapposizioni e oneri burocratici.

In questo contesto la Provincia autonoma di Trento ha avviato dal 2012, con iniziative legislative, regolamentari e amministrative, il Piano di razionalizzazione dei controlli sulle imprese controllo, orientandolo verso una maggiore efficacia, efficienza e qualità.

Nel RUCP sono contenute e trattate informazioni emergenti dall’attività di vigilanza nelle materie come ambiente; regolarità e sicurezza sul lavoro; attività forestali e agricoltura; sanità e sicurezza alimentare; commercio; titoli, diritti ed attività economiche; contratti pubblici di lavori, servizi e forniture.

Il Piano di razionalizzazione dei controlli sulle imprese, e in particolare il RUCP, mira a coinvolgere non solo la Provincia Autonoma, ma anche tutti gli Enti pubblici del territorio con funzioni di controllo, comprese le autonomie locali.
Su questo aspetto – ha evidenziato Michele Cereghini – c’è l’esigenza di capire quale potrà essere l’impatto del RUCP sui Comuni trentini e, cioè, se comporterà una maggior mole di lavoro aggiuntivo per gli organici comunali. Un carico di lavoro, più o meno impegnativo, in base al tipo di controlli e alla loro obbligatorietà. Nella relazione illustrativa al regolamento si precisa, infatti, che “il RUCP potrà essere esteso ai controlli effettuati dal sistema delle autonomie locali ed in particolare dai Comuni.”

Da parte dell’Assessore Spinelli e dei dirigenti provinciali è stato specificato che l’impatto sui Comuni porta a una semplificazione delle procedure. Il Registro Unico con la sua mole di dati, è stato detto, permette, tra l’altro, di individuare gli indicatori di rischio condividendo, ad esempio, gli esiti dei controlli sulle imprese. Ottimizzando l’attività di controllo si arriva anche a una minor intrusione nelle attività delle imprese. La selezione dei controlli diventa mirata, basandosi sui profili di rischio.

L’abitare sociale delle persone con disabilità
Parere favorevole

Il Consiglio delle autonomie locali ha approvato la proposta di deliberazione della Giunta provinciale in merito alla ‘Legge provinciale 10 settembre 2003, n. 8 (Disposizioni per l’attuazione delle politiche a favore delle persone in situazione di handicap).
La delibera prevede l’Approvazione dei criteri e delle modalità per l’attuazione, omogenea e uniforme su tutto il territorio provinciale, delle disposizioni contenute negli artt. 9 bis e 9 ter del capo II bis, concernenti l’abitare sociale delle persone con disabilità.

Alla seduta è intervenuta l’Assessora alle politiche sociali della Pat Stefania Segnana. “I criteri adottati dalla PAT – ha detto l’Assessora Segnana – vanno a disciplinare l’attuazione dei progetti, già avviati in fase sperimentale dalle Comunità, di indipendenza abitativa e valorizzazione delle potenziali autonomie delle persone con disabilità”.

Stefano Bisoffi, commissario della Comunità della Vallagarina e Assessore del Cal, ha specificato che i criteri sono stati concertati con i Servizi sociali delle Comunità e che potranno essere revisionati a seguito di un primo biennio di applicazione, a cui seguirà un monitoraggio da parte della Struttura provinciale.

Nel dettaglio il documento, individua le caratteristiche dei progetti di abitare sociale, il loro orizzonte temporale (sono un massimo di 12 mesi prorogabili), i criteri di accesso e valutazione delle domande. Viene determinato anche l’ammontare del contributo (1500 euro mensili per ICEF inferiore a 0,36; ridotto in maniera lineare fino a ICEF 0.40), e delle spese ammesse. Il contributo è incompatibile con altre sovvenzioni pubbliche e private destinate alla copertura delle medesime spese. Nella definizione dei progetti individualizzati servirà quindi tener conto di eventuali altri sussidi a beneficio del destinatario, sussidi che eventualmente vanno difalcati.

 

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Piano Strategico di promozione del lavoro agile nella provincia di Trento
Illustrazione del Piano

Il terzo punto all’ordine del giorno ha visto l’illustrazione del documento inerente l’Atto di indirizzo per il Piano Strategico di promozione del lavoro agile nella provincia di Trento.

Un documento che poggia sull’innovazione sociale, partendo dalla Pubblica amministrazione con la promozione di modalità di lavoro innovative, ma soprattutto di sviluppo del territorio provinciale.
Il documento anticipa le strategie sul nuovo modo di lavorare emerso con grande forza a causa della pandemia. Il contesto attuale è, infatti, di grande cambiamento con la necessità di guidare e non subire questo cambiamento.

Un Piano che vuole essere sistemico, e cioè non solo rivolto alla Pubblica Amministrazione.
Punta fortemente sulla digitalizzazione, promuovendo il lavoro agile, catturando nuove competenze grazie all’attrattività del territorio.
Un altro punto riguarda la promozione della flessibilità del lavoro, evitando un vincolo d’orario.
Tra gli obiettivi c’è, anche, il miglioramento dei servizi della pubblica amministrazione verso i cittadini e il mondo economico, la razionalizzazione delle spese di gestione degli immobili, la crescita delle competenze digitali della popolazione. Come anticipato si punta alla valorizzazione del territorio per renderlo più attrattivo. Un luogo dove sia piacevole svolgere il lavoro a distanza, scardinando in alcuni settori vecchie abitudine legate al lavoro tradizionale.
Altro tema è quello della banda larga, la nuova autostrada telematica che rende competitivo tutto il territorio. In questo contesto il Comune, come Ente più vicino al cittadino, riveste un’importanza strategica, interpretando da protagonista diretto questo cambiamento.
Un campo che, da tempo, vede il Consorzio dei Comuni Trentini, modello di soluzioni innovative a livello nazionale nella Pubblica Amministrazione.

Mirko Montibeller, Assessore competente del Cal, lo ha definito un piano interessante e da approfondire. Interessante per l’organizzazione dei Comuni, soprattutto dove ci sono limitazioni di organico, ma anche nell’incentivare nuove modalità per i servizi ai cittadini e nei benefici che ne può trarre il territorio nel rapporto valli e centro.

Sulla stessa linea l’intervento del Sindaco di Mezzolombardo Christian Girardi che ha evidenziato come solo sei mesi fa nessuno avrebbe potuto immaginare uno scenario simile.
Girardi ha però sottolineato la necessità di un maggior approfondimento: “dobbiamo considerare le ricadute sui tanti settori che investono la pubblica amministrazione – ha detto – e guardiamo con interesse a un nuovo rapporto valli e centro, ma basilare – ha ribadito – è la necessità di garantire un alto livello dei servizi”.

Nella discussione sono intervenuti anche i Sindaci di Ala, Claudio Soini e di Tenno, Giuliano Marocchi.
Soini ha evidenziato l’importanza del Piano e della necessità di prepararsi a un domani che è già attuale. Ha però posto l’accento anche sull’importanza di fare un ragionamento sui valori del rapporto umano e di come molte attività rivolte ai cittadini e al mondo economico siano agevolate proprio dalla presenza fisica.
Giuliano Marocchi ha aggiunto come il lavoro agile innegabilmente sia il futuro, ma come i Municipi rappresentino un luogo di aggregazione: “chiudere gli uffici – ha detto – significherebbe correre il rischio di allontanare ancora di più i cittadini dalle istituzioni. E su questo tema serve un forte ragionamento”.

Sull’argomento è intervenuto anche il Presidente Gianmoena: “Oggi – ha detto – i Comuni stanno dimostrando quanto sia importante la socializzazione. Le persone si rivolgono ai cittadini non solo per servizi, ma anche per confrontarsi. Un elemento che va assolutamente ponderato. Bisogna comunque ragionare e concertare i cambiamenti con il mondo delle imprese e del privato per evitare che passi il messaggio che solo il sistema pubblico possa agevolare questo passaggio definito epocale. Non bisogna dimenticare – ha aggiunto – che la Pubblica Amministrazione è al servizio delle imprese, delle famiglie e delle persone. E non viceversa”.

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