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CONFCOMMERCIO – SEZIONE ALTO GARDA E LEDRO (TN) * VIABILITÀ ALTO GARDA: MIORELLI, « IL PUNTO CON PRESIDENTE FUGATTI, INFRASTRUTTURE FONDAMENTALI PER IMPRESE E TURISMO »

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15.36 - giovedì 8 settembre 2022

Viabilità dell’Alto Garda: la Giunta di Confcommercio fa il punto con Fugatti. Il presidente Miorelli: «Per il nostro territorio la viabilità è un tema fondamentale per le nostre imprese e per il turismo».

È un quadro in chiaroscuro quello che il presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti ha illustrato ieri sera alla giunta della sezione Alto Garda e Ledro di Confcommercio Trentino presieduta dal presidente Claudio Miorelli. Le note positive provengono dalla fattiva consapevolezza che il Garda Trentino costituisce una straordinaria risorsa a livello provinciale, per il turismo ma non solo, tale da meritare interventi anche infrastrutturali di rilievo. Gli aspetti negativi derivano dalle complicate conseguenze delle tensioni internazionali: costo dell’energia, rincaro delle materie prime, difficoltà di reperimento di componenti sono elementi che rallentano gli interventi già programmati e quelli futuri.

Il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti, accompagnato dal dirigente generale del dipartimento Infrastrutture, ing. Luciano Martorano, ha incontrato ieri sera il presidente Claudio Miorelli e la Giunta della sezione Alto Garda e Ledro di Confcommercio Trentino. Sul tavolo il grande nodo della viabilità, declinato soprattutto nei tre grandi temi che interessano il territorio: viabilità interna, il tunnel Loppio-Busa e la ciclabile del Garda. Nel dibattito, tuttavia, hanno inevitabilmente trovato spazio anche le riflessioni sui rincari delle materie prime e dei prodotti energetici.

«Stiamo chiudendo una stagione che, dalle prime impressioni – ha detto il presidente Miorelli ringraziando Fugatti per la disponibilità all’incontro – sembra dia conforto agli operatori. Ma come imprenditori legati al territorio non possiamo non chiedere delucidazioni su alcuni temi che hanno un profondo impatto sia nell’immediato che per gli anni futuri.

Apprendiamo ad esempio che il collegamento tra l’uscita del tunnel Loppio-Busa avrà tempi lunghi, con il rischio addirittura di vedere terminato il tunnel senza poterlo utilizzare perché manca questa seconda infrastruttura. Notiamo anche la grande lentezza del cantiere della ciclovia tra Riva del Garda ed il confine lombardo: se per fare 500 metri si impiegano più di 2 anni, immaginiamoci quanto occorra per completare il collegamento con il percorso ciclabile nel Comune di Limone, a 6 km di distanza. La viabilità dell’Alto Garda è un tema complesso per molte ragioni, non ultima la conformazione orografica. Gli interventi che vengono programmati in questo territorio devono essere concertati ed equilibrati con l’intero sistema viabilistico; ma devono anche seguire tempistiche certe, per poter consentire lo sviluppo della stagionalità turistica nel suo potenziale».

A proposito di infrastrutture, la sezione chiede anche aggiornamenti sullo stato di avanzamento dei lavori del Palacongressi e del quartiere fieristico. A preoccupare le aziende, però, sono anche i rincari di materie prime ed energia che colpiscono duramente e in modo trasversale ogni tipo di attività.

«I lavori pubblici – ha spiegato Fugatti – sono un argomento particolarmente richiesto da ogni territorio. Purtroppo stiamo vivendo una situazione molto complicata, che oltretutto cambia di semestre in semestre. Abbiamo adeguato il prezzario dei lavori pubblici a dicembre 2021 ed a giugno abbiamo già dovuto farne una ulteriore revisione. Ora siamo in attesa di definire le linee guida, cercando di trovare un punto di incontro tra la sostenibilità economica dell’ente pubblico e quello delle imprese. Queste dinamiche interessano tutti i cantieri della provincia, non soltanto quelli dell’Alto Garda».

Nello specifico il presidente Fugatti, anche grazie all’intervento dell’ing. Martorano, ha aggiornato la Giunta della sezione sullo stato dei lavori dei principali cantieri. Per il tunnel, opera complessa e impegnativa, alcuni ritardi sono imputabili a infiltrazioni che hanno rallentato i lavori in entrambi i tunnel, quello principale e il cunicolo di servizio. Se il primo ha raggiunto circa il 40% dello scavo, per il secondo si è oltre il 70%, con la previsione di abbattere i rispettivi diaframmi nel 2023 e, per il cunicolo, nel corso dell’anno. Sul successivo collegamento di uscita, l’ing. Martorano stima che la fine dei lavori sarà analoga per entrambe le opere, all’incirca nel primo quadrimestre del 2025.

«Quando si iniziano i lavori – commenta Fugatti – si vorrebbe che non ci fossero mai intoppi o rallentamenti, ed il più delle volte è così. Talvolta, invece, soprattutto di fronte ad opere complesse e di grande impatto, è inevitabile che nel corso dell’opera si debba far fronte ad imprevisti. Oggi dobbiamo anche fare i conti con i rincari delle materie prime che stanno mettendo in difficoltà le imprese. Sulla ciclovia crediamo di essere nei tempi, così come per gli interventi accessori di sistemazione della viabilità. Per le infrastrutture invece che dipendono da Patrimonio del Trentino, stiamo valutando la possibilità di nominare un commissario che segua i lavori del Centro congressi e del Palafiere, nonché del Palasport. Si profilano tempi molto complicati ma gli interventi che abbiamo in programma sono importanti e contiamo di arrivare fino in fondo».

Dai membri della Giunta è emersa anche la preoccupazione per il caro bollette: «Se con la pandemia – ha risposto Fugatti – credo sia stato evidente per tutti quanto siamo riusciti a mettere in campo grazie alla nostra autonomia, oggi con il rincaro dell’energia è diverso: si tratta di una partita che si gioca a livello nazionale ed europeo. Il costo dell’energia a carico delle famiglie e delle imprese trentine oggi è di circa 1 miliardo e mezzo: un costo che il bilancio provinciale non può affrontare. Certamente metteremo in campo interventi per sostenere il tessuto imprenditoriale e sociale, ma dobbiamo guardare a Roma ed a Bruxelles per invertire questa pericolosa rotta».

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