Riprende questa settimana a Rovereto la rassegna Scenario Trentino, organizzata dal Comune e dal Coordinamento Teatrale e dedicata alle più recenti produzioni teatrali di artisti e artiste del territorio.
Mercoledì 12 gennaio alle 20.30 al Teatro Zandonai andrà in scena lo La grande nevicata dell’85, interpretato da Mario Cagol con l’accompagnamento musicale di Alessio Zeni e diretto da Andrea Brunello su testo di Pino Loperfido.
Nello spettacolo, l’attore e il musicista ripercorrono gli anni Ottanta sullo sfondo della grande nevicata che nel gennaio del 1985 imbiancò il Trentino come non mai.
Vito arriva in Trentino nel 1980 e si sorprende di non trovarci il mare. Si trasferisce dal sud a Trento – che sua nonna e molti altri italiani confondono con Trieste – per via di Sara, la donna che diventerà sua moglie. La sua storia è quella di un mago della tecnologia, un ragazzo che ha intuizioni geniali: ad esempio, quella che saranno proprio i computer e gli smartphone uno dei futuri “problemi” dell’umanità.
Ma la storia di Vito è anche la cronaca di questo decennio così particolare, così pieno di avvenimenti, gioie collettive, ma pure tragedie. Ce n’è per tutti i gusti. Tra il terremoto dell’Irpinia e la caduta del muro di Berlino il narratore ci ricorda, infatti, la straziante storia di Alfredino Rampi, la vittoria al Mundial spagnolo, il disastro di Stava e molto altro ancora.
E poi, naturalmente la grande nevicata del 1985, che dà il titolo allo spettacolo. Una nevicata che nel testo non è solo lo straordinario fenomeno meteorologico che allora si verificò, bensì il simbolo di un’epoca di grandi sogni e speranze che raggiunge il suo picco e quindi – come è il destino di ogni iperbole – comincia a morire. Perché gli anni Ottanta furono gli anni dell’edonismo e dell’ottimismo; gli anni di quella musica nuova e irripetibile che riecheggia sul palco; ma forse rappresentarono anche un punto di non ritorno. Il momento storico, trascorso il quale, nulla sarebbe stato più come prima.
La grande nevicata dell’85 è un inno a chi eravamo, a chi siamo diventati e a chi non siamo riusciti diventare. Un monologo di grande profondità, divertente a tratti, che ci conduce per mano alle origini di questo nostro presente tecnologico, consumistico e iperconnesso che forse ha smarrito l’innocenza, il rispetto per l’ambiente e per noi stessi, l’abitudine alla meraviglia. Ad esempio quella di cui eravamo capaci, rimanendo a bocca aperta davanti ad una interminabile, silenziosa nevicata. È in quella neve, nel gennaio del 1985, che rimane imprigionato il sogno di Vito. E forse anche quello di ognuno di noi.
I biglietti (intero 8 €, ridotto 5 €) sono acquistabili online su www.primiallaprima.it oppure alla cassa del teatro dalle ore 19.30 del giorno dello spettacolo.
Informazioni: Ufficio Cultura Comune di Rovereto – 0464.452256 – e Coordinamento Teatrale Trentino – www.trentinospettacoli.it.