Ucraina: La politica di coesione intensifica il sostegno per far fronte alle conseguenze dell’aggressione russa in Ucraina con l'”Assistenza flessibile ai territori”.
Oggi la Commissione ha compiuto un altro importante passo avanti per aiutare gli Stati membri, le autorità regionali e locali e i partner ad affrontare le conseguenze dell’aggressione russa in l’Ucraina adottando l'”Assistenza flessibile ai territori” (Flexible Assistance to Territories FAST-CARE). Si tratta di un nuovo pacchetto globale che estende il sostegno già fornito nell’ambito dell’Azione di coesione a favore dei rifugiati in Europa (Cohesion’s Action for Refugees in Europe, CARE) offrendo ulteriore flessibilità e sostegno ai finanziamenti della politica di coesione.
CARE ha mobilitato investimenti per alloggi, assistenza sanitaria, servizi di traduzione o formazione destinati agli sfollati e ai paesi che li accolgono; tuttavia, viste le crescenti necessità, il Consiglio europeo, il Parlamento europeo e le regioni dell’UE hanno chiesto alla Commissione di presentare nuove iniziative nell’ambito del quadro finanziario pluriennale per sostenere gli sforzi degli Stati membri in tal senso.
FAST-CARE risponde offrendo ulteriore flessibilità per l’attuazione degli investimenti della politica di coesione, il che contribuisce anche ad attenuare il ritardo nell’attuazione dei progetti finanziati dall’UE a causa dell’effetto combinato della COVID-19 e degli elevati costi dell’energia, della carenza di materie prime e di manodopera causati dalla guerra.
Il pacchetto introduce tre modifiche alle norme della politica di coesione per i periodi 2014-2020 e 2021-2027 per velocizzare e agevolare ulteriormente l’aiuto degli Stati membri all’integrazione dei cittadini di paesi terzi, pur continuando a sostenere la ripresa delle regioni dalla pandemia di COVID-19.
Maggiore sostegno a coloro che accolgono gli sfollati: Stati membri, autorità locali e organizzazioni della società civile
I prefinanziamenti sono aumentati di ulteriori 3,5 miliardi di € da versare nel 2022 e nel 2023, il che metterà rapidamente a disposizione di tutti gli Stati membri liquidità aggiuntiva; ciò si aggiunge ai 3,5 miliardi di € di prefinanziamenti già versati a titolo di REACT-EU dal marzo 2022.
La possibilità di un cofinanziamento dell’UE del 100 % per il periodo 2014-2020 è ora estesa alle misure che promuovono l’integrazione socioeconomica dei cittadini dei paesi terzi. Questa opzione è applicabile anche ai programmi 2021-2027, da rivedere a metà del 2024.
Gli Stati membri possono aumentare l’importo del costo unitario semplificato dai 40 € introdotti da CARE a 100 € alla settimana a persona per coprire le esigenze di base dei rifugiati e richiederne il rimborso fino a 26 settimane, rispetto alle 13 attuali; ciò permette un’ulteriore semplificazione dell’utilizzo dei fondi per i gli sfollati.
Estensione della possibilità di finanziamento incrociato già concessa nell’ambito di CARE tra il Fondo europeo di sviluppo regionale e il Fondo sociale europeo (FSE) al Fondo di coesione: ciò significa che il Fondo di coesione può ora mobilitare risorse anche per far fronte alle conseguenze delle sfide migratorie.
Garantire che gli investimenti arrivino dove è più necessario
Almeno il 30 % delle risorse mobilitate dalle flessibilità previste dovrebbe essere concesso a operazioni gestite da autorità locali e organizzazioni della società civile che operano nelle comunità locali, per fornire un sostegno adeguato a coloro che portano il peso di questi sforzi.
Ai fini del rimborso, le spese per operazioni correlate alle sfide migratorie possono ora essere dichiarate retroattivamente, anche quando l’operazione è già stata completata.
I programmi possono sostenere operazioni al di fuori del campo di applicazione geografico del programma, ma all’interno dello Stato membro. Ciò permetterà di convogliare il sostegno dove è più necessario, dato che spesso i rifugiati si spostano all’interno degli Stati membri.
Sostegno pratico per risolvere il problema dei ritardi nell’attuazione dei progetti.
I progetti di importo superiore a 1 milione di € (ad esempio nel settore edile) finanziati nell’ambito dei programmi 2014-2020 ma che non hanno potuto essere completati in tempo a causa di aumenti dei prezzi, carenze di materie prime e manodopera, possono continuare a essere sostenuti nell’ambito dei programmi 2021-2027.
Maggiore flessibilità per gli Stati membri alla chiusura dei programmi per sfruttare al massimo l’importo dei fondi che possono ottenere, anche in caso di ritardi nell’attuazione.
Dichiarazioni di membri del Collegio
Valdis Dombrovskis, Vicepresidente esecutivo per Un’economia al servizio delle persone, ha dichiarato: “L’UE è totalmente solidale con l’Ucraina contro la brutale aggressione della Russia. Gli Stati membri dell’UE hanno accolto milioni di ucraini che fuggono da questa guerra, ma devono anche affrontarne le conseguenze economiche, ad esempio i costi supplementari e le difficoltà legate alla catena di approvvigionamento. La proposta odierna ha un importante obiettivo umanitario ed economico: migliorare il sostegno dell’UE agli sfollati dall’Ucraina e agevolare il lavoro degli Stati membri per realizzare i principali progetti finanziati dall’UE che rischiano ora di subire ritardi. Ce ne occuperemo rendendo le norme della politica di coesione dell’UE più semplici e flessibili, seguendo i principi della sana gestione finanziaria e rispettando gli obiettivi del Green Deal.”
Elisa Ferreira, Commissaria per la Coesione e le riforme, ha aggiunto: “Le conseguenze dell’invasione non provocata e ingiustificata dell’Ucraina da parte della Russia aumentano di giorno in giorno. Fin dall’inizio la politica di coesione ha offerto una risposta globale e pragmatica alle varie difficoltà incontrate dagli Stati membri e dagli enti locali e regionali. Oggi, con le proposte FAST-CARE, intensifichiamo l’assistenza proponendo una maggiore flessibilità e più mezzi nell’ambito della politica di coesione per integrare i cittadini di paesi terzi e per sostenere chi se ne occupa in prima persona. Tali proposte contribuiranno ad attenuare il duplice impatto negativo della COVID-19 e della guerra nell’attuazione dei programmi.”
Nicolas Schmit, Commissario per il Lavoro e i diritti sociali, ha dichiarato: “Finora l’UE ha accolto più di 6,2 milioni di persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia in Ucraina. Le autorità degli Stati membri e le organizzazioni della società civile svolgono un ottimo lavoro in circostanze molto difficili per fornire vitto, alloggio, istruzione, sostegno e opportunità di occupazione a coloro che arrivano nell’Unione. Il pacchetto FAST-CARE è un modo concreto per dare ulteriore solidarietà a tutti gli Stati membri con gli strumenti e i fondi di cui disponiamo.”.
Prossime tappe
Le modifiche proposte del regolamento recante disposizioni comuni per il periodo 2014-2020 e del regolamento recante disposizioni comuni per il periodo 2021-2027 devono essere adottate dal Parlamento europeo e dal Consiglio.
Contesto
L’UE continua a rimanere al fianco dell’Ucraina alla luce dell’aggressione militare non provocata e ingiustificata da parte della Russia, sostenendo gli sforzi degli Stati membri per accogliere i rifugiati provenienti dall’Ucraina.
CARE ha introdotto elevati livelli di flessibilità per gli Stati membri nell’utilizzo dei fondi disponibili della politica di coesione per il periodo 2014-2020 e delle risorse del Fondo di aiuti europei agli indigenti per sostenere le persone che fuggono dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e fornire assistenza materiale di base, come prodotti alimentari e vestiario.
Inoltre, la Commissione ha versato 3,5 miliardi di € di prefinanziamento nell’ambito di REACT-EU e ha ulteriormente semplificato la mobilitazione dei fondi grazie all’introduzione dei costi unitari per persona, al fine di coprire le necessità immediate dei rifugiati: prodotti alimentari, assistenza materiale di base, alloggi e trasporti. Inoltre, la dotazione di 10 miliardi di € dei fondi REACT-EU per il 2022 potrebbe essere utilizzata immediatamente per far fronte a queste nuove esigenze.
Le proposte legislative odierne estendono ulteriormente il sostegno della Commissione ai portatori di interessi, ottimizzano un uso efficace dei fondi e rispondono alle esigenze aggiuntive degli Stati membri e delle autorità regionali e locali a seguito della guerra in Ucraina.