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LANCIO D'AGENZIA

COMITATO DOCENTI IFP * LETTERA AI CONSIGLIERI E AL PRESIDENTE ROSSI: “INSEGNANTI USA E GETTA?”

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10.27 - lunedì 18 dicembre 2017

Dopo anni e anni di precariato, gli insegnanti della Formazione Professionale provinciale stavano aspettando l’indizione di un concorso che avrebbe dato loro la possibilità di uscire dal limbo dei contratti a tempo determinato.

Stabilizzazioni promesse dal Consiglio provinciale che nell’aprile 2015 aveva approvato una mozione con cui si impegnava a renderle effettive di lì a poco. Stabilizzazioni dovute perché usate come merce di scambio da politica e sindacati, nel 2016, per far accettare agli insegnanti della F.p. pubblica le recenti modifiche peggiorative del contratto, con tanto di firma di Rossi in calce al documento che sanciva lo scambio.

Queste le parole del Presidente ed Assessore all’Istruzione sulla stampa di quei giorni: “Io sono pronto a stabilizzare 30 o 35 cattedre della Formazione Professionale anche domani se i sindacati firmano il contratto e accettano di lavorare un po’ di più a luglio”. E l’ufficio stampa Pat, a firma avvenuta, scriveva: “La Giunta provinciale ha dato avvio all’iter che porterà entro l’anno formativo 2016-2017 alla stabilizzazione di 35 docenti degli istituti professionali provinciali”.

Ebbene, oggi apprendiamo quella che sarebbe la proposta di modifica della Legge Salvaterra sulla scuola per introdurre queste tanto sbandierate stabilizzazioni. Peccato che tale proposta non preveda la “stabilizzazione” dei precari storici, coloro che nei due istituti lavorano da anni e rappresentano circa il 50% del corpo docente, ma assunzioni aperte a tutti: insegnanti delle scuole statali e degli enti privati.

Facciamo anche presente che molti colleghi degli enti sono già di ruolo (ma si sa, un ruolo nel pubblico….) e, senza aver mai messo piede in uno dei due istituti provinciali, avrebbero la possibilità di prendere il posto di chi invece da anni vi lavora come precario.

In quale azienda potrebbe accadere che dipendenti assunti e riconfermati per 6, 7, 8 anni vengano poi messi alla porta per assumere lavoratori provenienti da altre ditte?

È discriminatorio, ci è stato detto, non aprire il concorso a tutti. Ma se sono reali “stabilizzazioni” si dia il giusto peso agli anni di servizio svolti a copertura delle cattedre che si vogliono stabilizzare, e si dia la precedenza a chi precario è, non a chi è già “stabile”.

Altrimenti discriminatorio diventa usufruire del servizio di un lavoratore, promettergli un posto fisso quando conviene per fargli fare ciò che si vuole, e poi lasciarlo a piedi quando non serve più.

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